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Autore: Sunishere    05/05/2012    30 recensioni
Dal quinto capitolo:
«Eri talmente ubriaca che mi hai baciato, tira le tue conclusioni.» scherzò Harry.
«Non c'è bisogno di essere ubriachi per volerti baciare, te lo assicuro.»
Il ragazzo si voltò a guardarla nei profondi occhi neri, le prese una ciocca di capelli e gliela posò dietro l'orecchio, attirandola lentamente a sé per baciarla dolcemente.
Dal quinto capitolo:
Ad un certo punto senza accorgersene appoggiò la testa sulla spalla di Zayn, che le mise una mano sulla gamba.
Lei sollevò la testa per guardarlo, lui fece lo stesso. Erano a cinque centimetri, e la distanza continuava a diminuire e lo stomaco di Allison cominciò ad arrotolarsi, fare capriole, salti mortali e altre cose degne di un circo.
Zayn le prese il viso con le mani e le loro labbra finalmente si incontrarono, facendole letteralmente andare in tilt sia stomaco che cervello, per non parlare del cuore.
Dal quinto capitolo:
Tutto si fermò, e Liam sembrò volerla incenerire con lo sguardo. «Mi hai sporcato di gelato? Sul serio?»
Deborah annuì, scoppiando a ridere.
«Okay, l'hai voluto tu.» disse lui, sporcandola a sua volta di gelato e facendola urlare mentre i passanti li guardavano male.
«Liam, Liam, fermo!» quasi piangevano dal ridere. «Okay, okay, basta ti prego!» lo implorò.
Il ragazzo smise di ridere, cercando di riprendere fiato. «Dai, andiamo a ripulirci a quella fontanella.»
«Dio, guarda come mi hai conciata!» disse, indicando i capelli con una faccia di rimprovero.
«Ti stanno bene, lo giuro.» la prese in giro, e lei per tutta risposta cercò di dargli uno schiaffo, ma lui le bloccò la mano e la attirò
a sé per baciarla.
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Bene, questa è la storia di tre ragazze: Allison, Samantha e Deborah.
Sono tre coinquiline di vent'anni, che grazie alla più 'vivace' del gruppo, Sammi, conosceranno dei nuovi ragazzi.
Come avrete capito ci saranno delle storie d'amore, ma anche storie di gelosia, di vecchi amori che tornano, colpi di scena e quant'altro.
Questo era tanto per dire la trama, se vi va passate e recensite:)
Con amore, Becks.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quattordicesimo capitolo: holding on the hope

"Now you finally understand, it's not the end,
I'm here to help you trough this circumstance,
you don't need to hide away, cause I'm here waiting,
holding on the hope that you come back to me,
and I will help you work it out, don't be afraid."
silke mastbooms - awake;

Venerdì pomeriggio;
Il dottore uscì dalla stanza, e Louis si alzò di scatto dalla poltroncina dell'ospedale. - Si è svegliata?
Il signore in camice sospirò. - Non c'è stato niente da fare, mi dispiace.
- Come? Cos'è successo?! - esclamò Sammi, imitando Liam. 
- Sembrava che si stesse svegliando.. e in effetti si è svegliata, ma non ha resistito. Sono davvero spiaciuto.
Liam si mise le mani nel capelli, mordendosi le labbra. Allison si coprì la bocca con la mano, mentre i suoi 
occhi venivano offuscati dalle lacrime. Era finita. Debbie non era stata abbastanza forte. 
- I suoi genitori dove sono? - chiese il medico, cauto.
Niall singhiozzò, e Sammi lo guardò seria. - Non li aveva. Non aveva nessuno se non degli zii e un cugino. - la sua voce
tremava, cercando di trattenere le lacrime. Cos'aveva fatto per meritarsi tutto quel dolore?
- Oh, chiedo scusa. Mi dispiace ragazzi, mi dispiace davvero. - le parole del dottore erano sopraffatte dal rumore di un
campanello, e Liam fu costretto a chiedere di ripetere, ma il suono si faceva sempre più forte e non capiva...


...Liam si svegliò di soprassalto, scosso da uno strano squillo il cui suono andava aumentando di volume. 
Si guardò in giro confuso, poi vide il letto, i macchinari, Deborah. 
Uno schermo che aveva sempre visto spento ora era accesso e una linea verde lampeggiava, emettendo quell'as-
-sordante squillo. Cosa significava? Liam non fece in tempo ad alzarsi che due infermiere arrivarono di corsa. 
- Attacca, attacca, veloce! - urlò una delle due.
- Cosa sta succedendo?! - chiese Liam, cominciando ad innervosirsi.
- Si sta svegliando. - quelle tre semplici parole fecero come fermare il tempo. Debbie si stava svegliando!
- Esca, per favore. - gli intimò l'altra. Lui aveva gli occhi fissi sul letto e non si accorse che le due signore l'avevano 
già chiuso fuori, lasciandolo incredulo e scosso. 
Avvisò gli altri e cominciò a camminare avanti ed indietro per il corridoio. Si stava davvero svegliando. 
- Liam, Liam! Dov'è? Si è svegliata? Come sta? - esclamò Allison correndo mano nella mano con Zayn, seguita da Louis.
- Non lo so, si stava svegliando e mi hanno cacciato fuori! Dobbiamo aspettare qui.
Alcuni minuti dopo arrivarono anche Samantha e Harry, chiedendo dove fosse Debbie. La risposta fu sempre quella.
Seduti sulle poltroncine, i ragazzi sentirono dei passi. Era il dottore, che rivolse loro un sorriso incerto, per poi
chiudersi nella camera. Cosa voleva dire quel sorriso? Tutto li metteva in allarme.
Poco dopo arrivarono anche Gwen e Niall, chiedendo le stesse cose per poi sedersi ad aspettare.
Non gli rimaneva che quello: aspettare. Aspettare il verdetto, aspettare di vedere quanto forte fosse Debbie.

Passarono ancora i minuti, i quarti d'ora, le mezz'ore e infine, dopo due ore, la porta si aprì.
Il dottore aveva un'espressione neutra, e si limitò a guardare Liam. 
- Allora?! Come sta? - chiese Niall, divorato dall'ansia come tutti. 
- Si è svegliata, ce l'ha fatta. - annunciò lui, sorridendo.
I ragazzi scoppiarono a piangere di felicità, di ansia, di nervosismo, di stanchezza. 
- Possiamo vederla? Cosa dobbiamo fare? - chiese Sammi, con le lacrime agli occhi. 
- Purtroppo per quello dovrete aspettare fino a domani. Dobbiamo vedere cosa ricorda e soprattutto se ricorda qualcosa. 
Per adesso è ancora tutto un se. Tornate domani, va bene? - così dicendo si chiuse di nuovo nella stanza.
Allison si sedette singhiozzando. - Non ci posso credere.. 
Zayn andò ad abbracciarla. - L'abbiamo sempre detto che è forte, e questa ne è la dimostrazione. 
La rossa gli sorrise tra le lacrime e gli stampò un bacio sulle labbra. 
Samantha si buttò tra le braccia di Harry, che le baciò la testa, e Niall e Gwen fecero lo stesso. 
- Dai ragazzi, andiamo a casa mia. Sono quasi le sei, vi va di rimanere per cena? - chiese Louis.
I due biondini annuirono, Zayn e Allison fecero lo stesso. 
- Anche per me va bene. - disse Sammi, con Harry che annuiva in sottofondo. 
Louis sorrise e fece strada verso casa, sentendosi un po' strano. 


***

Sabato pomeriggio;
- Siamo qui per Deborah Sanderson. - annunciò Liam al bancone. 
La signora che stava al computer abbassò gli occhiali, squadrando i sette ragazzi che erano esplicitamente frenetici.
- E' stata spostata alla stanza 568, al terzo piano. - disse acida, per poi girarsi verso la collega. 
Il gruppetto corse alla camera, da cui stava proprio uscendo il dottore. 
- Oh, buon pomeriggio. Stavo appunto venendo a chiamarvi, ma vedo che non ce n'è stato bisogno. 
I ragazzi lo guardarono con aspettativa, e lui sorrise. - Che aspettate? Entrate. 
Allison sembrò tentennante, come gli altri. Non sapevano cosa aspettarsi, ma volevano vederla.
- Anzi, perché non entrate pochi per volta? Credo sarebbe meno.. - il dottore mimò sorpresa. 
I ragazzi annuirono, guardando Liam. - Vai tu, sarà felice di vederti. - disse Allison, sorridendo. 
Lui annuì, e il dottore gli fece strada. - All'inizio ha fatto fatica a ricordare le cose, ma ora è tutto okay. 
Aprirono una tendina e Deborah, che stava leggendo una rivista, rivolse uno sguardo a Liam.
Il suo volto era il dipinto della felicità, e i suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime.
Il ragazzo si sentì le gambe cedere: gli era mancato da morire quel sorriso. 
Si diresse a grandi falcate al lato del letto e si sporse per abbracciarla. 
- Ho avuto così tanta paura, Debbie. Pensavo che non.. - non finì di parlare perché scoppiò a piangere.
Deborah sciolse l'abbraccio, prendendogli il viso tra le mani. - Sono qui, Liam, sono qui. 
Anche lei scoppiò a piangere, e lui la baciò dolcemente. Dio, le era mancata davvero tanto.
Dopo alcuni minuti entrarono anche Allison, Sammi e Gwen, che scoppiarono a piangere a loro volta.
Si diedero un abbraccio di gruppo, piangendo. - Torna a casa Debs, ci manchi un sacco. - implorò Sammi, che di 
solito è quella forte, che non piange mai. 
Debbie la guardò commossa. - Il dottore ha detto che posso tornare a casa domani, non è vero? - chiese, 
rivolgendosi al signore che guardava la scena commosso. 
- Bé, ti sei ripresa velocemente, credo che tu possa tornare anche stasera..
Deborah sorrise a trentadue denti. - Grazie mille! 
- Però domani torna per una visita, okay? Per controllare. 
La ragazza annuì, e anche gli altri entrarono, abbracciandola uno per uno.
- Stasera tutti da noi, abbiamo una questione in sospeso. - disse Allison con uno sguardo d'intesa.
I ragazzi annuirono, e Deborah rivolse loro un'espressione interrogativa. - Che questione?
Sammi scosse la testa. - Non ti preoccupare, ora vestiti. 
- Ragazzi se volete andare andate, la porto a casa io quando è pronta. - annunciò Liam. 
I ragazzi annuirono di nuovo, salutando Debbie e uscendo dalla stanza. 
- Vi lascio soli, se avete bisogno sono nella camera accanto. - così dicendo il dottore uscì, chiudendo la porta.
Erano rimasti da soli, finalmente. 
- Dio, mi sei mancata da morire. - sussurrò Liam, sedendosi accanto al letto. 
- Sai, mentre ero in coma è come se avessi rivissuto i momenti più importanti. E vedevo sempre il tuo viso. - disse lei, 
percorrendo con le dita il palmo della mano del ragazzo. 
- Sei una delle cose più belle che ho, Liam. Sei una delle poche cose che ho. 
Il ragazzo si stava commovendo, quindi la baciò. - Anche tu, Debbie, davvero. Ho avuto paura, in questi giorni. Non ho 
mai perso la speranza che tu tornassi da me, da tutti noi. 
Deborah sorrise. - Basta, non voglio piangere. - i due risero, con le lacrime agli occhi. 
- Dai, ora aiutami, con questo gesso non posso fare niente. - disse, indicando la gamba ingessata. 
Liam prese una busta che avevano portato le ragazze con all'interno dei vestiti. - Quindi devo farti da badante?
Deborah rise, mettendosi una mano dietro alla schiena. - Non farmi ridere così, la schiena mi fa ancora male!
Risero ancora, preparandosi per, finalmente, tornare a casa.
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Spazio autrice:
Deborah è di nuovo tra nooooi :3
Ora che la depressione ha lasciato la
storia, fatemi sapere cosa ne pensate!
Ho ricominciato a scrivere il primo capitolo
della nuova FF, ma ci vorrà ancora un po',
temo çwwwç fatevi bastare questa, ahahahah :3

Grazie alle duecentoventicinque persone che
hanno recensito, alle ottantuno che preferiscono
la storia, alle trentuno che l'hanno messa tra le 
preferite, alle centoventi che la seguono 
e alle lettrici silenziose c:

Grazie mille per il vostro supporto, 
davvero, mi fate venire voglia di scrivere!
I LOVE YOU ALL.

Quando le recensioni supereranno quelle
del tredicesimo capitolo pubblicherò il 
quindicesimo, okay? okay :3

Dovevo dirvi una cosa ma come al 
solito non me la ricordo, quindi niente(?)
Ps: ditemi se ci sono errori:)

Tanto amore, Becks c:
  
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