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Autore: You found me    05/05/2012    4 recensioni
Sogni di andare a Londra, di incontrare i tuoi idoli. Ma sai che è impossibile. Solo che prima o poi arrivi ai 18 anni e a Londra ci puoi andare. Tutti gli avvenimenti si intrecciano, per portarti ad annegare in quegli occhi così profondi e veri. E allora lì potrai dire "Don't you know, you spin me out of control." :)
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8. So I could see clearly now, the rain has gone.
 
Alexis.

-HAAAAAAAADLEEEEEEEEY!-urlo immediatamente.
-Sono in doccia, che cavolo succede? Ti sei rotta un'unghia?!-risponde molto dolcemente lei.
-Va bene, ora non te lo dico, ma domani io non metto il piede fuori dall'hotel-.
-Mi spiegheresti il senso di questo improvviso attaccamento nei confronti dell'albergo?-.
-Mi è appena arrivato un messaggio, decisamente inaspettato, e sono in procinto di scoppiare a piangere-.
-Che cosa sta succedendo? Vuoi parlare o continuare a darmi mezze risposte ancora per molto?-.
-Louis-.
Sento il getto della doccia spegnersi di colpo.
-COOOOSA!?-sbotta lei correndo avvolta in un asciugamano fuori dal bagno.
-Mi è appena arrivato un messaggio di Louis con scritto "Ciao, sono Louis. avrei bisogno di parlarti, ti va di vederci domani? potremmo andare a farci un giro in città, che ne pensi? Fammi sapere. xx" , Hadley, cazzocazzocazzo! Io credo che sia uno scherzo, ma se fosse vero non ce la farei-.
-Fammi capire un momento, tu hai intenzione di stare in hotel domani?-.
-Esattamente, non voglio uscire-.
-No, ora ti spiego come andranno le cose. Tu domani uscirai, e sentirai per bene cosa deve dirti. Se tu non vorrai uscire, ti spingerò fuori a calci nel sedere, chiaro?-.
-No!-
-Non ho chiesto la tua conferma-.
-Okay, giusto perchè non ho più voglia di discutere, ma ho troppa paura-.
-Non preoccuparti, devi ascoltare ciò che deve dirti. E io so che tu vuoi uscire-.
Scendiamo a cenare ma io sono completamente assorta nei miei pensieri assurdi. Non capisco più nulla, è tutto decisamente troppo complicato.
*
Dopo cena stiamo sveglie in camera a guardare un po' di televisione.
-Ma poi hai risposto al messaggio?-mi chiede Hadley.
-No!-rispondo.
-MUUUOVITI! Stai aspettando la venuta del messia?-
"Ciao Louis! Certo, che succede? Passi tu qui? xx", scrivo. 
La risposta è quasi immediata.
"Ce ne hai messo di tempo! Non preoccuparti, ne parleremo domani. Si, mi faccio spiegare qual è l'hotel da Katy e credo di esser lì per le tre. A domani xx"
Ma un secondo, ho il suo numero. Prima avrei regalato ogni singolo capo di abbigliamento del mio armadio per avere il suo numero. No, non è possibile, punto.
Dopo un po' decido che è ora di dormire, abbraccio Hadley e vado a sdraiarmi piano piano nel letto.
*
Apro gli occhi di colpo appena sento la sveglia. Sono le dieci del mattino e scatto giù dal letto, devo prepararmi.
Entro in doccia e mi sento un po' più calma e tranquilla. Esco e vado davanti allo specchio, lego i capelli, mi infilo i pantaloni della tuta, una t-shirt e silenziosamente, senza svegliare Hadley, scendo a fare colazione.
Torno in camera e vado in bagno. Spalmo un po' di crema su viso e corpo poi vado a scegliere i vestiti.
Prendo un paio di jeans abbastanza stretti con una semplice t-shirt. Mi vesto e mi trucco un po', poi infilo un paio di Converse e sono pronta. Sono le undici, sveglio Hadley che è scioccata dal vedermi già pronta.
-Devo commuovermi?-dice.
-Gnè gnè, vestiti che voglio mangiare presto-.
Si prepara lentamente e per mezzogiorno scendiamo a pranzo.
Torniamo in camera e lei inizia a farmi la predica.
-Qualsiasi cosa sia, mantieni la calma-mi dice.
-Okay-.
Il tempo passa decisamente troppo in fretta e alle 3 il mio cellulare vibra.
"Ehi, sono giù, quando vuoi scendi! Lou xx"
Prendo la borsa e mi avvio verso la porta.
-Io sono con te, sempre e comunque-mi dice Hadley.
Torno indietro e la abbraccio forte, poi finalmente esco.
Quando metto il piede nella hall lo vedo fuori. Non credo che un'opera d'arte possa mai essere bella quanto lui. Non riesco a trovare un paragone che regga per quel ragazzo splendido. Piano piano vado verso l'uscita, ogni passo è un macigno.
-Ehi!-saluto, e mi meraviglio di come quella mezza parolina sia uscita dalla mia bocca.
-Ciao Alexis!-risponde sorridendomi lui.
Collasso, reggetemi, non sto in piedi. In qualche modo ricambio il sorriso, con i miei occhi che brillano di già.
-Dove andiamo di bello?-chiedo.
-Andiamo a farci un giretto, vorrei parlarti un po'-.
-Okay! Ma di cosa?-.
-Non preoccuparti, nulla di grave-.
-Va bene, andiamo-.
Iniziamo a camminare verso il centro. L'aria fresca mi accarezza la pelle, il tempo non è molto bello, potrebbe piovere da un momento all'altro, ma ciò non importa, tutto attorno a me sembra un'immagine sfuocata e insensata. Come sempre, lui è l'unico punto fermo e importante del mio universo.
-Allora, vorrei capire il tuo strano atteggiamento nei miei confronti-inizia lui.
-O santo cielo-rispondo, facendogli spuntare un sorrisetto sghembo.
-Non voglio metterti a disagio, ma ho notato che con me sei fredda e distaccata-.
-Tutto è molto strano per chiunque, è una storia complicata e probabilmente dopo avertela raccontata non avrò più il coraggio di guardarti negli occhi. Vuoi davvero sentirla?-.
-Si, ma non preoccuparti-.
-Io sono innamorata di te. Ciò può sembrare la più grande cazzata che possa esistere, ma è vero. Da quando ti ho visto per la prima volta, quando ho guardato i tuoi occhi in una foto, sei diventato l'unico punto fermo e importante della mia vita. Da quando ho ascoltato la tua voce per la prima volta, ho capito quel che vuol dire realmente sognare. Dirti queste parole è difficilissimo, e in realtà non so nemmeno come facciano ad uscirmi, perchè non ce ne sono di parole. Ogni singola lettera di queste frasi minimizza ciò che sei per me, è impossibile potertelo dire o poterti almeno far capire quello che provo. Mi sento ogni giorno più sciocca, più ingenua, ma tutto perchè non riesco a trovare un senso a tutto questo. "Lost and insicure, you found me". Diciamo che queste parole un pochino, in piccola parte, possono aiutarmi, perchè nulla parla meglio della musica. Mi comporto stranamente perchè non riesco a guardarti negli occhi, non riesco a scontrarmi sempre con la realtà. Non hai idea di come sia brutto dover sempre andare incontro alle cose reali e dover fingere che non sia successo nulla in me-.
Non parla, io mi sento una deficiente. Ma che cosa ho in testa? Louis mi avrà preso per una pazza che sta dicendo cavolate su cavolate senza senso compiuto. Ma tutto questo è realtà e non so nemmeno come ho fatto a dire tutto.
Arriviamo in centro e camminiamo, in silenzio. Si è messo gli occhiali da sole, evidentemente non vuole essere riconosciuto. Non oso dire parola, sto morendo dentro. Giriamo intorno, in queste vie che per me sono ancora nuove, magari per lui sono anche banali.
-Il cielo è orribile, conviene avviarci verso l'albergo. Vorrei togliermi gli occhiali da sole, ti da fastidio se prendiamo una strada di periferia?-chiede, spezzando il silenzio.
-Eeeh, s-si, okay!-rispondo.
Ricominciamo a camminare, prendiamo una stradina che non avevo mai visto. Sento solo il rumore dei passi e di qualche uccellino, per il resto nulla, non parla.
-Non credere che sia uno stronzo, sto solo cercando il modo migliore per risponderti-dice ad un certo punto, e io mi sento sollevata.
-Ti dispiace se ci sediamo un secondo su quella panchina? Mi escono le stringhe dalle scarpe e vorrei sistemarle-chiede.
-No, non preoccuparti-.
Ci avviamo verso la panchina e ci sediamo. L'aria è umida e sta per piovere, si vede chiaramente.
-Stasera partiamo, abbiamo un concerto in Francia-.
-Oh, è splendido-rispondo, ancora completamente in imbarazzo.
-Ah, riguardo a prima..-continua lui. Mi guarda negli occhi, e io alla vista di quell'azzurro meravigliosamente perfetto mi sento di nuovo sicura. Quegli occhi sono questo, lui è questo, la mia sicurezza.
-Hai ragione, a volte le parole minimizzano-dice.
Ed è lì, in pochi secondi che sento la sua mano muoversi e sfiorarmi la gamba. Vedo il suo viso muoversi lentamente verso di me. Ogni centimetro si stampa nella mia mente, perchè mi sembra eterno, come in un fermo immagine. Sento le sue labbra sulle mie e giuro che non può esserci un attimo più perfetto, ne sono realmente sicura. Le sua mani sfiorano la mia schiena, per poi poggiarcisi e stringermi con delicatezza. Quanto amo le sue mani, quelle mani così belle e delicate che sono sempre comparse nei miei sogni. Le sue labbra morbide accarezzano le mie con dolcezza. Lo sento, mi sta rispondendo. La sua lingua sfiora le mie labbra, e io le socchiudo permettendogli di entrare. La mia lingua sente la sua, mi sento unita a lui. Ogni contatto è una parola, impossibile da trovare e che capiamo solo noi due. Le nostre lingue si toccano, si desiderano. Muove le mani sulla mia schiena, e io non mi sono mai sentita così protetta, così tutto. Le nostre labbra sono unite, solo noi capiamo davvero cosa vuol dire. Mi accarezza i capelli e io non capisco più nulla, non mi sento più me stessa, mi sento per un attimo la persona più felice del mondo.
Ci stacchiamo per respirare e a me scende una lacrima.
-Ecco la mia risposta-mi dice sorridendomi.
-Grazie-rispondo.
-Di cosa?-
-Per ciò che sei, per ciò che sei stato, e per il bacio-.
-Non devi ringraziarmi, e il bacio te l'ho dato solo perchè morivo dalla voglia di farlo, sul serio. Mi sembrava naturalmente anche il modo migliore per risponderti-.
Sono incredula e tutto mi sembra impossibile, ma sta succedendo.
Sento qualche goccia toccarmi il braccio, e in pochi minuti si mette a piovere a dirotto.
-O mio Dio, lì c'è la fermata del'autobus, andiamo là sotto!-urlo.
Corriamo velocemente per qualche metro e lui mi tira per la mano.
-Mando un messaggio a Zayn e gli dico di venirci a prendere. Se continua così finisce che arrivo tardi per stasera-dice.
Ora lo guardo ancora negli occhi, lo sento così vicino. Non mi sembra la solita persona famosa inavvicinabile, mi sembra il ragazzo che ho sempre sognato.
-Non è possibile-dico.
-Non devi pensare, è vietato-. Mi attira verso di sè e mi bacia ancora.
Siamo bagnati dai pochi minuti in cui siamo stati sotto l'acqua, ma non potrebbe importarmene di meno.
Sento ancora le sue labbra, la sua lingua. Questa volta con un po' di coraggio mi stringo a lui, e lui mi accarezza. Ci baciamo con più foga, e io non vorrei mai e poi mai staccarmi da lui. Le sue labbra delicate sono la cosa più dolce che possa chiedere, e sentire il suo profumo inebriante così da vicino è perfetto. Lo sento davvero con me, non mi sento più una stupida. Mi accarezza il palato con la lingua, e io gli mordo delicatamente il labbro. Sono un brivido unico, dai piedi alle punte dei capelli. Lo desidero, con tutta me stessa.
Ci stacchiamo ancora per il bisogno di respirare, e io mi stringo a lui. Lui mi tiene stretta tra le braccia e quando vede arrivare la macchina di Zayn scioglie delicatamente l'abbraccio.
Saliamo e salutiamo entrambi Zayn. Gli spiego dov'è il mio albergo e lo ringrazio per il passaggio. Mi giro e incontro per un attimo lo sguardo di Louis che mi sorride, poi però torna subito verso il finestrino. Arriviamo all'albergo.
-Grazie mille Zayn, ciao Louis, grazie per il pomeriggio!-dico.
-Ma di niente, ciao!-mi risponde Zayn.
-A prestissimo-risponde invece Louis.



Ciaaaaaaao! <3
Bene, sono all'ottavo capitolo e spero che sia di vostro gradimento :)
Successivamente la storia sarà più movimentata con più colpi di scena *w*
Ribadisco (non mi prendete a sprangate) che vorrei ricevere più recensioni, ma evidentemente la storia non è questo granchè, avere ragione. Per questo capitolo mi aspettavo qualcosa di più carino.. ma bhuu.
Ringrazio sempre che legge e chi a messo la storia in seguite/preferite/ricordate, e un grazie speciale va alla mia amica che mi controlla i capitoli e che mi sostiene sempre.
Love you, so much.
 Alice. <3


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