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Autore: neptunia    05/05/2012    4 recensioni
Dal prologo: "Blaise vide lo sguardo dell’amico prendere vita alla vista di Hermione e spegnersi immediatamente quando lei non lo guardò. Non credeva ai suoi occhi, la situazione era andata ben oltre l’attrazione fisica, quello sguardo non gridava sesso ma amore.[...]Bene, Draco voleva la Granger? E la Granger avrebbe avuto!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Questo capitolo è dedicato a Barbarak.
Ottima consigliera e dissipatrice di dubbi.
Auguri tesoro!

 

 
 

 
 

Hermione era nella sua stanza, stesa sul letto, ripensava al pomeriggio appena trascorso e a Malfoy. Rivedeva la scena nella sua mente, quasi avesse un Pensatoio personale e si ritrovò, a dispetto dei loro precedenti, a sorridere.
Continuava a risentire parola per parola quello che si erano detti, l’intonazione usata e i gesti che avevano accompagnato le parole quando ebbe un’illuminazione: anche se per poco, si era creata della complicità con quei pochi gesti. Era paradossale, si erano offesi senza ritegno per sei lunghi anni, lui era stato il primo a farle male chiamandola Mezzosangue e a prenderla in giro per i suoi denti, un tempo leggermente più sporgenti, creando per lei l’appellativo di “zannuta”. Lei però non si era certo risparmiata, specie quando lo aveva picchiato al terzo anno. Ripensare all’episodio la faceva ancora ridere, eppure le cose stavano cambiando. Parlare con lui le era piaciuto, volente o no doveva ammettere, almeno con se stessa, che Malfoy possedeva una mente brillante e aveva carisma. Riusciva a coinvolgere il suo interlocutore, a farlo pendere dalle sue labbra con poche semplici parole. Hermione stessa ne era la prova vivente: quando la serpe gli aveva spiegato i vari movimenti del polso per il Veritaserum, era stata rapita dal suo modo di fare, dalla passione che ne scaturiva e, suo malgrado, dalla sua voce profonda e vibrante che, Hermione aveva capito, sapeva modulare ad arte per incantare.
Signore e Signori ecco a voi il Pifferaio Magico!
Morgana tutto ciò è assurdo!
 
Ancora più assurdo era stato lo stuzzicarsi, c’era stato un momento in cui le era sembrato di scherzare con Harry, visto il botta e risposta che avevano intrapreso; poi però il vecchio Malfoy era tornato e la magia si era spezzata.
Hermione si stava sforzando per trovare la causa dell’improvviso cambio d’umore del ragazzo, quando, dopo vari ragionamenti, quella che gli sembrò la soluzione più giusta gli si parò davanti agli occhi: Malfoy era scattato mentre lei gli stava chiedendo delle formule diverse dal Revelio, o meglio quando lei aveva risposto al suo “ non mordo”. Perché quella reazione? In fin dei conti non avevano mai condiviso niente, non erano amici, non si sopportavano quindi perché reagire in quel modo, calcando sulla parola “eroina” come avrebbe fatto un amico un po’ geloso?
No, Malfoy non è geloso di me.
E’ invidioso del mio status di “eroina” e di tutti gli onori che ne derivano.
Tipico dei Malfoy: farebbero di tutto per avere potere.
Sbuffando stizzita, aveva appena iniziato a maledire mentalmente tutti i Malfoy e la loro progenie quando le parole di Blaise le tornarono ancora una volta alla mente: “Le offese ci saranno ma non saranno volute… Draco sta cambiando… tutti meritano una seconda possibilità”. Dare ascolto a Blaise equivaleva dire che quando Malfoy si comportava da bastardo, e le occasioni si erano effettivamente ridotte al minimo, era perché i geni Malfoy non si erano ancora sopiti del tutto.
Accidenti a te Blaise!
Se non mi avessi convinta ora non sarei qui a friggermi il cervello!
Già Blaise. Ecco un altro “problema”.
Se l’atteggiamento di Draco le creava smarrimento, quello del bel moro serpeverde la mandava in totale confusione. Dopo la guerra il suo carattere era cambiato: da altezzoso snob, freddo e silenzioso, era diventato tutto il contrario, sorridente, a tratti allegro e disponibile al dialogo. Hermione era rimasta sbalordita da un cambiamento così radicale, sembrava quasi che davanti a lei ci fosse un’altra persona o, forse, era sempre stato così ma, come la maggior parte dei serpeverde, aveva portato una maschera. Mentre pensava a queste cose, uno stralcio della conversazione tra Blaise e Draco l’era tornato alla mente “ beh un pensierino potrei anche farcelo…”, l’idea che Blaise la trovasse carina e che potesse essere interessato a lei la fece arrossire come un peperone. La verità era che il ragazzo la agitava, forse era il modo di rapportarsi con le persone: ironico, canzonatorio e, allo stesso tempo, pungente e sarcastico. O forse era che quando parlava con lui si sentiva sempre sotto esame. In più era anche un bel ragazzo: fisico asciutto, tonico, carnagione scura, occhi blu, non azzurri ma di un bel blu marino, illuminati da una luce beffarda tanto da non capire quando era serio e quando no. Infine il sorriso, Hermione l’aveva visto solo un paio di volte, illuminava completamente il viso, addolcendo l’espressione altezzosa.
Che diavolo mi prende?
Sembro un’oca come la Brown!
E’ risaputo che Blasie sia un bel ragazzo.
Aggrrr!!!
 
Con un urlo strozzato Hermione si era girata a pancia in giù sul letto quando, con una mano, colpì un foglio di carta. Istintivamente l’aveva afferrato per vedere cosa fosse e si era ritrovata tra le mani la lettera del suo ammiratore.
Un altro grattacapo da inserire nella lista, già lunga, dei suoi problemi.
Per l’ennesima volta l’aveva riletta, stavolta cercando degli indizi che potessero aiutarla a capire chi fosse il mittente, poiché tutti gli incantesimi che aveva provato erano stati inefficaci. L’unica cosa che s’intuiva era che chi scriveva fosse un Purosangue e  per i controsensi scritti, un serpeverde. Il problema era chi? Chi voleva conoscerla ed entrare a far parte della sua vita? Aveva ripassato a mente tutti i nomi dei ragazzi dell’ultimo anno di Serpeverde, almeno quelli che erano tornati a scuola, e solo due nomi continuavano a saltare fuori: Draco Malfoy e Blaise Zabini.
Hermione era sconvolta. Sicuramente aveva dimenticato qualcuno! Come un fulmine, prese dal comodino piuma e pergamena e iniziò a scrivere uno per uno i nomi dei ragazzi del sesto e settimo anno di Serpeverde per avere l’ennesima conferma. Gli unici che corrispondevano erano solo loro: Draco Malfoy, l’algido e odioso Purosangue in fase di recupero e ristrutturazione mentale e il suo degno amico Blaise Zabini irriverente Don Giovanni e manipolatore d’eccellenza.
Oh no. No, no, no.
Non loro due!
Perché no? In fin dei conti stanno cambiando.
Sì certo. Hanno cambiato il modo ma il fine è lo stesso: umiliare la so tutto io.           
In preda alla rabbia e allo sconforto, aveva preso la lettera e, accartocciandola, l’aveva buttata ai piedi del letto. Non passarono cinque minuti che l’aveva già recuperata e lisciata per eliminare le grinze.
E’ l’unico modo per scoprire il mittente.
A chi vuoi darla a bere?
Mentre stava riponendo la lettera, un ticchettio alla finestra destò la sua attenzione: un gufo era appollaiato sul davanzale. Veloce, Hermione,  aveva aperto gli infissi e il gufo, dopo aver fatto un giro della stanza, gli aveva porto la zampa dove era legata una pergamena; una volta libero era volato via.
Oddio un’altra…
Agitata, l’aveva aperta e aveva iniziato a leggere.
 

“Starai già dormendo, dovrei farlo anch’io tuttavia non ci riesco.
Troppi pensieri mi girano in testa, uno tra tutti: riuscirò mai ad avere anche solo un minuscolo spazio nella tua vita?
Lo so, dipende da me ma come posso anche solo pensare di avvicinarmi? Non mi merito nulla da te. Nonostante tutto continuo a sperare.

 Sorridimi Hermione, parlami e ogni mio desiderio sarà esaudito.
Che illuso! Non accadrà mai e allora mi accontento di vederti sorridere e parlare agli altri, immaginando che tu lo stia facendo con me.
Buonanotte Hermione, fa sogni d’oro e se sentirai una presenza alle tue spalle, non preoccuparti.
 Sono solo io che veglio i tuoi sogni.”
 

 

Finito di leggere, Hermione, si era ritrovata con gli occhi pieni di lacrime. Si era commossa leggendo quelle parole così tristi. Quel ragazzo voleva far parte della sua vita ma non poteva. Si sentiva indegno di starle accanto. Perché? Cosa aveva fatto di così grave da non provare neanche a parlarle di persona? Tutte domande senza risposte, almeno finché non avesse capito chi era quel fantomatico ragazzo.
Hermione si sentiva frustrata, sapeva che l’unico modo per risolvere quel mistero era trovare il contro incantesimo a quello anti rilevamento che c’era sulle lettere, solo che non sapeva più dove cercare. Aveva letteralmente spulciato la sezione Proibita della biblioteca anche nei libri di Arti Oscure ma niente faceva al caso suo, aveva chiesto persino a Zabini e anche i suoi suggerimenti si erano rivelati un buco nell’acqua. L’unica cosa che le era rimasta era chiedere aiuto a Malfoy e il solo pensiero di parlare con lui le spedì un brivido lungo la schiena che però non stette ad analizzare.
Giuro che scoprirò chi sei!
E quando l’avrò fatto ti sorriderò, dandoti il benvenuto nella mia vita!
Stava riponendo la nuova lettera quando l’occhio le era caduto sulla lista dei serpeverde che aveva compilato poco prima e scoppiò a ridere. Il suo ammiratore non poteva essere né Malfoy né Zabini perché quel ragazzo aveva un cuore e Hermione non era sicura che anche le due serpi ne avessero uno.
Più leggera e con un nuovo spirito, prese il necessario per la notte ma mentre stava per cambiarsi, un’idea le balenò per la mente: un bel bagno caldo pieno di schiuma era quello che le ci voleva per sciogliere la tensione accumulata. Dopo aver controllato l’ora, per non sforare con il coprifuoco, prese tutto l’occorrente per il bagno e uscì. Destinazione Bagno dei Prefetti.
 
Camminava automaticamente, senza far caso al percorso o ai pochi studenti che ancora girovagavano per i corridoi, la mente alla lettera appena ricevuta. Era talmente assorta che non si accorse che due occhi l’avevano seguita per tutta la strada.
Arrivata a destinazione, pronunciò la parola d’ordine ed entrò. Pregustando l’odore del bagnoschiuma alle more, aveva sorpassato lo spogliatoio per andare a riempire la grande vasca da bagno quando si ritrovò davanti agli occhi una scena che la paralizzò. Con gli occhi sgranati, una mano a tapparsi la bocca per evitare che qualsiasi suono uscisse da essa e l’altra a stringere l’accappatoio, Hermione si fece indietro lentamente, un passo dopo l’altro per evitare di far rumore ed essere scoperta. Una volta al sicuro negli spogliatoi, aveva raccattato in fretta tutta la sua roba ed era corsa fuori dalla stanza.
 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLINO:
Sorpresa! Non ve lo aspettavate vero? Ho aggiornato prima del previsto e il prossimo capitolo è quasi finito. Stavolta abbiamo visto i pensieri di Hermione, nel prossimo torneranno le nostre adorate serpi. Ammetto che questo capitolo non mi soddisfa pienamente, avrei voluto scriverlo in maniera diversa ma più provavo e più peggiorava, quindi mi sono fermata. Mi sono accorta che descrivere Hermione, per me, è più complesso che fare lo stesso con Draco. Forse perché lei è l’opposto di me…
Ma bando alle ciance! Ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia tra le seguite, le preferite e le ricordate. Grazie davvero, mi rendete felice.
Ora però devo chiedervi un favore e un po’ mi vergogno a chiederlo ma vi prego ditemi che ne pensate, anche un semplice “bleah” va bene ma fatelo.
Alla prossima un bacio a tutti/e Nep!
 

 

  
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