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Autore: Mitsuki91    05/05/2012    2 recensioni
Negli anni di Hogwarts di Tom Riddle un gruppo di ragazzi, chiamati ‘gli inafferrabili’, si divertono con uno strano gioco: ‘rapiscono’ due ignari studenti nelle ore serali e li rinchiudono misteriosamente in una stanza completamente buia, senza porte né finestre.
Le regole sono semplici: non svelare la propria identità finché non si è fatta amicizia con lo studente sconosciuto.
Obiettivo del gioco? Favorire la conoscenza di persone che, altrimenti, non avrebbero neppure saputo dell’esistenza dell’altro.
***
Eva era una simpatica ragazza di quindici anni, altezza media, lunghi capelli castani mossi e occhi azzurri. Non era brutta e per questo molti ragazzi le facevano la corte, ma lei rifiutava tutti poiché aveva un segreto inconfessabile: era totalmente e irrimediabilmente innamorata di Tom Riddle.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non tutto il male viene per nuocere'
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Buonasera a tutti!
Parto con una ‘brutta’ notizia… Da lunedì prossimo fino a venerdì sarò in vacanza! Perciò niente aggiornamenti… So che vi lascio ad un passo dalla fine (si può dire, capitolo 12 su 15 >..<) però… Abbiate pazienza! Tornerò carica e magari con anche qualcosa di già scritto (tutto è nella mente ma da scrivere hai voglia =..=), tutto per voi! =D
Ringrazio come sempre chi mi segue/preferisce/ricorda e chi mi recensisce… Invito a recensire! =D
Buona lettura =)


Primo giorno di vacanza

Eva si svegliò immersa nel profumo di verde, l’odore dei boschi e della natura.
L’odore di Tom.
“Buongiorno.” le disse una voce divertita.
“Mmmmh…” mormorò lei.
Sbatté le palpebre due volte poi alzò il viso, trovando quello del ragazzo che amava a pochi centimetri dal suo.
Era sicuramente un sogno, non poteva aver davvero dormito con Tom Riddle. Così, come in ogni sogno che si rispetti, gli buttò senza esitazione le braccia al collo e poggiò le sue labbra su quelle del ragazzo.
Tom s’irrigidì tutto, poi la prese per le spalle e l’allontanò da sé, con delicatezza.
“Sai… Non mi sembra il caso, di prima mattina. Voglio dire, non ti sei neancora lavata i denti.” cercò di sdrammatizzare ma si vedeva che era rimasto perplesso, in difficoltà.
Eva sbatté le palpebre un’altra volta e si ricordò tutto: no, non era un sogno.
Avvampò.
“Oh santo Merlino!” esclamò “Mi spiace, pensavo fosse un sogno ed io…”
Tom scoppiò a ridere di gusto e le sue scuse si persero nel suono di quella risata.
“Senti…” disse poi lei “Non so te, ma io devo andare in bagno.”
“Anche io.”
Tom continuava a sorridere.
“Oh beh allora… Vieni, saliamo su…”
Lo prese per mano e lo portò nel suo dormitorio.
“Prima le signore.” disse Tom, quando Eva guardò alternativamente lui e la porta.
Si fiondò in bagno e cercò di fare il prima possibile, sciacquandosi anche la faccia e lavandosi i denti.
Uscì e trovò Tom seduto sul suo letto, che osservava tutto ciò che lo circondava.
Poi fu il suo turno di aspettare.
“Beh, io vado.” disse, una volta uscito.
Eva lo guardò persa.
“Non ho portato né lo spazzolino né i vestiti, sai.” continuò divertito “Per stasera rimedieremo. Nel frattempo… Ci vediamo a colazione fra mezz’ora?”
La ragazza si sentì al settimo cielo quando Tom disse ‘per stasera rimedieremo’. Voleva dire che avrebbero replicato? Non vedeva l’ora.
L’accompagnò fino all’ingresso della Sala Comune.
Tom stava per uscire quando Eva, istintivamente, gli afferrò una manica. Si girò perplesso e vide la ragazza esitare, poi… Lei lo strinse in un abbraccio.
Eva lo sentì dapprima irrigidirsi, colto di sorpresa, e poi lasciarsi andare. Ricambiò brevemente la stretta e poi se ne andò.
Quando scese per fare colazione lo trovò già seduto al tavolo dei Serpeverde, così si avvicinò.
Fu strano e bello insieme.
“Ora che si fa?” gli chiese, allegra, quando finirono di mangiare.
“Compiti?”
“Ma siamo in vacanza!”
“Meglio portarsi avanti, così poi ci divertiremo alla fine.”
“Uffa… Però il pomeriggio una partita a Spara-schiocco non ce la toglie nessuno.”
“Non ci ho mai giocato, lo sai?”
“Che cosa?! Come fai ad essere in questa scuola da cinque anni e non aver mai giocato a Spara-schiocco?!”
Tom alzò le spalle.
“Non ne vedevo l’utilità.” rispose semplicemente.
Passarono così tutta la mattinata in biblioteca, portandosi avanti con i compiti. All’ora di pranzo Eva era esausta, non ne poteva più.
Entrarono nella Sala Grande e lei esitò: tavolo dei Corvonero o tavolo dei Serpeverde?
Il professor Silente arrivò alle loro spalle e disse: “Oh, ma è un vero spreco che ci siano così tanti posti per così poche persone non è vero?”
Tom ed Eva lo fissarono.
“Ah, professor Dippet! Preside, converrà con me che continuare così per tutta la durata delle vacanze è scomodo… Che ne dice di creare un tavolo unico?”
“Mi sembra una fantastica idea, Albus!” rispose il preside, e con qualche colpo di bacchetta fecero sparire le tavolate ed apparire un piccolo tavolino rotondo al centro della sala.
“Così sembra di essere ad una delle mie cene, Albus!” esclamò il professor Lumacorno, andandosi a sedere.
“Ah Tom, sei qui! Forza, vieni! Purtroppo quest’anno siamo troppo pochi per tenere la tradizionale festa della Vigilia, ma ne organizzerò una alla fine delle vacanze!”
Tom la prese per mano ed andò a sedersi accanto al professore.
Fu una giornata piacevole, piacevolissima.
Eva era sempre con Tom, si sentiva vicina a lui più che mai… E voleva che il giorno finisse solo per passare un’altra notte assieme.
“Devo andare, devo fare la ronda.” disse il ragazzo, dopo cena.
“Che?” chiese lei.
“Sono un Prefetto. Devo pattugliare i corridoi, Eva.”
“Oh.”
“… Vuoi accompagnarmi?”
“Posso?” chiese, incredula.
“Beh, farò parecchio tardi. Non vuoi restare sola ad aspettarmi, di notte, no?”
“Certo che no. Ma se ci vede un professore…”
“Sei con me, Eva. Nessuno dirà niente.”
“Allora ok.”
Tom la prese per mano uscendo dalla Sala Grande e la portò nei sotterranei.
“Dove stiamo…?” iniziò Eva.
“Devo cambiarmi prima, faccio un salto nel dormitorio.”
Si fermarono davanti ad una spessa parete di pietra. Tom disse la parola d’ordine e il muro scivolò, formando un’apertura.
“Benvenuta nel regno delle Serpi.”
Tom sorrise, trascinandola dentro.

Noticine dell’autrice:
Il punto di vista di Tom
_ Capitolo dodici: Primo giorno di vacanza
Non credo ci sia molto da dire… Tom continua a studiare l’amore u.u e si diverte pure XD il bacio l’ha spiazzato, vedete… Come all’inizio, bisogna procedere per gradi, tutto in una volta non va bene XD ora si è abituato al contatto fisico, questo è… Troppo XD e notate come ancora s’irrigidisca se lo colgano di sorpresa (l’abbraccio di Eva XD), non è abituato a ‘seguire regole non sue’… Non avere il controllo degli eventi (bacio e abbraccio) lo spaventa u.u E nello stesso tempo… Eheheheheh parliamo pur sempre di un adolescente di quindici anni =..= qualche reazione avrà pure lui no? XD Non penso gli disgusti quello che sta provando XD

E con questo è tutto anche per oggi! XD
   
 
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