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Autore: Holly Rosebane    05/05/2012    17 recensioni
Dal PoV di Harry:
« – Quindi ti piace? – Chiesi, senza troppi preamboli. Ero abbastanza coinvolto da prendermela, ma cercai di non darlo a vedere. Silenzio.
– Non ho detto questo. – Rispose, spegnendo i fari, arrivato di fronte casa mia.
– Ma non hai nemmeno precisato il contrario. – Commentai, immobile. Perché doveva fare il filosofo, seminando dubbi e non lasciando mai risposte precise? Si passò lentamente una mano sulla faccia, sospirando. E dai, Louis, sputa la carota.
– Già. Il problema è che neanche io so cosa pensare. Non posso negare di essere interessato, questo sì. E a quanto vedo, anche tu lo sei parecchio. – Disse.»

Dal PoV di Lucy:
« Harry, invece… beh, lui era Quello. Quello con la “Q” maiuscola. Quello che riconosci subito, appena lo incontri. Quello che quando sei con lui, non sapresti immaginarti di meglio. Quello che ti appaga con la sua presenza quasi quanto un gelato al doppio cioccolato. Quello, era Harry Styles. »
Lucy ed Harry, due vite diverse, due punti di vista. Che s'intrecceranno in un'unica, segreta realtà.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spazio Autrice!!:

Eccoci, gente!! Siamo proprio arrivati alla fine... che dire?
Ovviamente non vi anticiperò nulla sul capitolo, ma ci tengo molto a farvi sapere che tutta l'attenzione che avete riservato alla mia storia è stato... tantissimo, per me. Davvero. Non mi considero un astro nascente della scrittura creativa, e sapere quanto invece apprezziate il mio "lavoro", mi ha fatto davvero piacere.
Ringrazio tutte le mie Girls, una per una, per l'affetto, la simpatia, e il loro calore.
Ringrazio i lettori per avermi fatto diventare una piccolissima parte delle loro vite, per aver sognato insieme a Lucy, lottato con Harry, o riso con Clara.
Grazie, davvero, per ogni singola cosa.
Devo ammettere che un po' mi dispiace che sia finita, è comunque una parte di me che si chiude, perché non so quando mi metterò a lavorare sugli altri mesi... in ogni caso, spero che la storia sia stata all'altezza delle vostre aspettative, e che non vi abbia deluso lungo la strada. Ma che, soprattutto, che vi siate divertiti nel leggerla, che è la cosa fondamentale!
Non mi resta che lasciarvi a questo tanto sospirato capitolo, rinnovando i ringraziamenti.
Per chiunque di voi che volesse continuare a seguirmi, vi lascio il banner della mia ultima long, appena iniziata, sempre su questo fandom. Ringrazio anticipatamente chiunque passi, e anche chi l'ha già fatto.
Beh... buona lettura, per l'ultima volta in questa storia.
Un bacione, e grazie ancora a tutti!! <3
Holly



Ecco il banner dell'altra long!!: 







Capitolo 32: No More Secrets – Lucy’s PoV

 

 

«I wanna be with you,
I wanna feel your love,
I wanna lay beside you…
I cannot hide this, even though I try.
»

One DirectionMoments
 
 
 



Cenammo all’italiana. Con della pizza fatta in casa.
Harry mi rivelò che Niall era passato ad aiutarlo, altrimenti si sarebbe volentieri messo a piangere in un angolino. Quando dovetti prendere posto a tavola, mi scostò la sedia, come uno di quei gentleman dei film americani. Aveva sistemato la sala da pranzo, usando delle candele profumate per illuminare l’ambiente, e una musica soft di sottofondo. Era stato veramente bravo.
Passammo tutta la serata a scherzare, parlare e mangiare. Imparavamo a conoscerci un po’ meglio, attraverso i gusti di entrambi. Poi, ci spostammo in salotto, e accendemmo la tv. Trovammo una replica di Titanic già cominciata, e a cui mancava un’ora per finire. Lo pregai di lasciare quel canale, anche se poi ebbi il timore che mi prendesse in giro.
– Davvero vuoi vederlo? – Mi chiese, con uno strano brillio negli occhi.
– Sì…? – Risposi, non sapendo come interpretarlo. Sospirò.
– Grazie, Lucy! Sai, vado in giro a dire che mi piacciono i film da duri, ma alla fine ho già visto Titanic quattro volte. È… è più forte di me! Non lo dirai a Clara, vero?
Scoppiai a ridere, e lo baciai. Immaginai che il resto della band lo sapesse già. Vedemmo quel che restava del film, ripetendo le battute insieme ai protagonisti.
Quando finì, realizzammo che erano le undici e mezza di sera. Iniziai ad avere il batticuore.
– Non ti ho ancora fatto vedere la mia camera… ti va di salire? – Propose, tranquillo. Annuii.
Mi prese la mano, guidandomi al piano di sopra. Entrammo nella seconda stanza a destra.
Era la tipica camera maschile, con poster dei Rolling Stones, Beatles e Queen attaccati alle pareti, foto di amici, dei One Direction, famigliari. Il letto era fatto, e il pc alla scrivania spento. Entrai, guardandomi attorno.
Adoravo osservare le stanze altrui. Era, praticamente, la storia della loro vita. Ogni poster segnava un’età o un momento particolare, ogni trofeo vinto una tappa, ogni foto un pezzo di vita fermo nell’infinito.
Mi avvicinai al collage di foto attaccato al muro, e vidi Harry e sua madre, un’altra immagine in cui era con il padre. Ce n’erano parecchie con alcuni ragazzi, che, indovinai, dovessero essere i suoi amici d’infanzia.
Poi, arrivai da quelle dei One Direction. Harry e Louis, Louis, Louis.
Tomlinson era presente nei quattro quinti delle immagini relative alla band, in altre era con Zayn, Niall o Liam. In seguito, mi bloccai ad un’altra, leggermente più grande delle precedenti, che aveva attaccato al centro con una puntina argentata. Eravamo lui ed io.
Quella foto l’avevamo scattata al mare, in uno dei rari momenti di riposo dalla band, in un’uscita rubata. Lui mi baciava una guancia, mentre io ridevo verso l’obiettivo, con il sole negli occhi e i capelli al vento. Era così bella. La sfiorai con le dita.
– Quella è la mia preferita. – Disse, cingendomi i fianchi con le mani. Poggiò il mento sulla mia spalla, guardando la foto. Sospirai, ripensando a quanti sacrifici avessimo dovuto fare per portare avanti la nostra storia.
Mi tornarono in mente tutti i momenti clandestini che avevamo bruciato, come carta al vento. Le uscite serali al parco, a casa sua, da Louis quando non c’era nessuno. I pomeriggi al mare o in piscina, in giro per Londra, a provare strumenti musicali nel negozio di musica poco lontano da scuola.
Lui che rideva, o mi rincorreva sulla spiaggia, che scattava foto su foto che non avrebbe mai potuto pubblicare da nessuna parte. Tutte le bugie che avevo dovuto dire ai miei, ai ragazzi della band.
Ero così… stanca.
– Senti, Harry… – esordii, scostandomi da lui. Mi guardò con aria interrogativa.
– Ho fatto qualcosa e non me ne sono neanche accorto? – Chiese, riflettendo. Risi, debolmente, e gli risposi di no.
– Siediti. Avrei delle cose da dirti.
Fece come gli avevo detto, lasciandosi molleggiare sul materasso. Scostai la sedia girevole alla scrivania, e mi ci accomodai. Sospirai.
Come dirglielo e non sembrare petulante o rompi scatole?
– Ascolta… questa cosa del segreto… mi sta uccidendo. Dico sul serio.
Lo vidi mordersi il labbro. Gli spiegai che non ce l’avrei fatta a sostenere tutti quei problemi ancora per molto, che avrei voluto poter andare in giro con lui mano nella mano, baciarlo dove mi pareva, abbracciarlo quando mi andasse.
Non volevo più essere costretta a sfiorarlo mentre camminavamo, a sorridergli quando parlava, a salutarlo con un semplice “ciao”, davanti agli altri ragazzi. Vivevo a metà, e non era per niente giusto.
– So che questo potrà dispiacere alle tue fan, ma io non ce la faccio più. Vorrei poter essere la tua ragazza. Davvero. Non solo quando tramonta il sole, o nessuno può vederci.
Stette in silenzio per qualche istante, poi sospirò.
– Sai cosa? Hai ragione. Onestamente, anche io mi sono stancato. Insomma, è frustrante esserti a due centimetri e non poterti nemmeno baciare. Quante volte avrei voluto stringerti, tenerti la mano, portarti a registrare con me e i ragazzi… in effetti, i segreti non fanno per me. Tacqui per alcuni istanti, allibita.
– Stai dicendo sul serio? – Gli chiesi, stralunata. Già mi ero preparata ad ascoltare l’eterna filippica del dovere verso le sue fans, verso la band, eccetera.
Invece, anche lui si lamentava del fatto che volesse stare sempre con me? Faticai a crederlo vero.
– Sì! Anzi, guarda cosa faccio adesso. Questa recita l’abbiamo fatta durare anche troppo.
Si alzò dal letto, e venne ad accendere il computer. Mi scostai, per fargli spazio.
Lo guardai come fuori di me. Non riuscivo a crederci. Attese che fosse attiva la connessione, ed entrò su Twitter. Accedé alle opzioni del profilo, e cambiò la sua immagine. Mise la stessa che era sul collage, al centro. Quella di noi due.
Poi, tornò alla home, e mi menzionò in un tweet.
 

No more secrets. I give up. I love you, whatever they’re gonna say. @FearlessLucy

 
Uscì da Twitter e spense il computer. Si volse a guardarmi.
– Non riesco a credere che tu l’abbia fatto davvero. – Gli dissi. Scosse i capelli, lasciando ondeggiare i riccioli.
– Perché no? Ti amo. Basta segreti.
Si alzò, e mi prese il volto fra le mani. Mi sorrise.
– Ci credi, adesso? – Chiese. Annuii, e mi baciò. Gli passai le dita fra i capelli, e sentii le sue mani risalirmi lungo la schiena. Ci spostammo, nella foga del bacio, e finii con le gambe contro il letto. Mi staccai e lo guardai. Era serio.
Lentamente, guardandomi, mi tolse la maglietta. Come se cercasse il mio consenso, come se avesse quasi paura ad andare oltre.
Capii in quell’istante che era il momento giusto. Lui era la persona giusta. E quello che avremmo fatto in seguito, sarebbe stato il corso naturale degli eventi.
Non avevo più paura. Ero serena.
Clara, quella bionda svaporata, aveva ragione.
Gli sorrisi, e avvicinai il mio volto al suo.
– Mi fido di te, Harry. 

   
 
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