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Autore: Sunny_Blue    06/05/2012    1 recensioni
Tra loro tutto è sempre stato un gioco. Una quotidianità fatta di sfide e provocazioni; puntate sempre più alte per una interminabile partita a carte, le vite altrui una cifra insignificante nel bilancio. Un'eterna lotta per la sopraffazione.
Ma ora le cose sono cambiate. E Pansy dovrà rendersi conto che forse non è solo il contraltare perfetto per le sue perversioni, quello che rischia di perdere...
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Da VII libro alternativo
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Specchio, specchio delle mie brame

Ho scritto la storia per il L'eroe, la damigella e l'antagonista


Il mio
pacchetto (Biancaneve e i sette nani):
- Draco/Astoria + Pansy
- specchio delle brame
- Listen to your heart, Roxette

NdA: La storia è ambientata in un ipotetico 7° anno. Ho immaginato un mondo senza ritorno di Voldemort, perché volevo focalizzare l'attenzione sui personaggi, e immaginare dei ragazzini di 15 anni alle prese con certe cose mi sembrava un po' strano.
Pansy di solito me la immagino bionda – non so perché! - ma in questo caso sono rimasta fedele all'originale e l'ho "fatta" castana. Anche il fatto che non sia la classica "più bella del mondo" è voluto. Pansy è attraente, ma più per il suo modo di fare, per le sue arti da seduttrice, che per il suo aspetto (non che sia brutta, ma "la bella" qui è un'altra).
Draco invece è il "mio" Draco. Ho di lui un'immagine ben precisa (un ragazzo sicuro, impassibile, cinico, abituato ad ottenere sempre quello che vuole, ma che dietro la maschera ha una sua profondità e complessità) che mi è stato detto essere piuttosto credibile, IC e convincente, quindi... ho usato quella!
Blaise non l'avevo mai usato, ma me lo sono immaginata un po' l'amico di entrambi, il ragazzo in fondo buono e che si preoccupa.
In origine il nome della “damigella” era Astoria, ma poi qualcuno mi ha fatto notare la radice greca del nome (aster = stella) quindi... me lo farò piacere!! :)
Spero di non essere caduta troppo nei soliti cliché sul tema (Serpeverde sesso, droga e rock & roll; Draco super-sexi e irresistibile, ecc. ecc. ecc. :)) Mentre scrivevo non ci pensavo, ma oggi ci faccio molto più caso e un attimino mi disturbano... I'm sorry!! ^^ 

Che altro dire... sono stata in dubbio fino all'ultimo su come far finire la storia. Non volevo essere scontata, mi sarebbe piaciuto un bel finale ad effetto, ma be'... vedrete leggendo come è andata a finire.

La canzone data l'ho usata in modo un po' personale, abbinando alcune frasi – che penso siano giuste per la storia – alla parte raccontata. Ho modificato la frase "before you tell him goodbye” mettendo un “me” al posto di “him” - immagino che il motivo sia ovvio.


Ho in mente una raccolta con tutti i “triangoli”, gli oggetti e le song proposti dalla giudiciA per il contest. Per il momento posto questa storia come l'ho scritta per il contest, in futuro (se la Raccolta prenderà davvero forma) potrei modificarla per adattarla al progetto.




Specchio, specchio delle mie brame...


I know there's something in the wake of your smile. 
I get a notion from the look in your eyes, yea.

Sono ancora incredula di come tutto questo sia potuto accadere.
Sono un'intrigante e una bugiarda - lo ammetto! -; ho costruito castelli in aria di menzogne e favole, e ho incantato buona parte della popolazione maschile di questo castello con le mie parole di miele sussurrate all'orecchio al momento giusto. Ho orchestrato decine di piani, in questi anni, per il mio semplice divertimento, per il mio piacere perverso; sono una maestra nell'arte della manipolazione, brava allo stesso modo a tessere trame e a calcolare i rischi, eppure... quello che è successo non l'avevo messo in conto.
Non era previsto, non era preventivato.
Semplicemente, non sarebbe mai dovuto accadere.
Ma è successo, Pansy. Una vocina maligna non fa che sussurrarmelo continuamente all'orecchio e insieme alle parole, nella mia testa si formano immagini di colui che mi sono accorta di desiderare con tutta me stessa, ma che in nessuna circostanza potrà mai essere mio.


You've built a love but that love falls apart.
Your little piece of heaven turns too dark.


Io e Draco siamo stati compagni per anni. Compagni nel senso vero del termine, compagni in un modo che la maggior parte della gente nemmeno potrebbe avvicinarsi a capire.
Condividevamo il gusto un po' sadico delle sfide, delle scommesse... Condividevamo il brivido di giocare l'uno contro l'altro, puntando sempre più in alto, sempre di più.
Non ricordo bene quando è cominciato. Deve essere stato al 3° anno.
Lui mi ha sfidato, ghignando al mio indirizzo che non sarei mai stata così coraggiosa da uscire dai sotterranei e passare un'ora nel castello buio.
Io ho scosso i capelli scuri con un'alzata di spalle e mi sono avviata.

All'inizio erano prove di coraggio come quella – esci di nascosto, vai nella Foresta Proibita, ruba qualcosa da qualche armadio. I giochi di due bambini viziati e annoiati.
La posta in palio è cresciuta con noi.
Quando a quindici anni abbiamo iniziato ad avvertire certi istinti, le cose si sono fatte più personali, più eccitanti. Non si trattava più di sottrarre cibo dalle cucine, ma di sedurre qualche sciocco ragazzo di Corvonero, di portarlo alla follia e poi spezzargli il cuore.
Devo dire che sono sempre stata molto abile in questo genere di cose. So di non essere una canonica bellezza - alcuni difetti rendono il mio viso troppo spigoloso, troppo strano per poter essere definito bello -, per questo ho imparato presto a contare su altre armi.
"Nessuna sa essere convincente come te, Pansy." Il commento divertito che Draco immancabilmente faceva ogni volta che tornavo da lui, soddisfatta e vittoriosa, dopo aver dato il colpo di grazia alla nostra ennesima vittima valeva per me più di mille parole.
Seduzione, malia, incanto. Erano queste le mie armi. Sapevo adattarmi al tipo di turno, essere quella che lui desiderava e al contempo restare sfuggente come un'illusione. Calpestavo i cuori di quegli sciocchi come niente fosse, non regalando mai niente di me, non perdendo mai niente. La posta in palio era troppo alta per avere qualche scrupolo.
Perché con gli anni, le sfide mie e di Draco erano diventate vere e proprie lotte per la sopraffazione. Non si trattava più di una piccola vittoria, c'era ben altro in ballo. Nessuno dei due voleva essere l'anello debole, nessuno voleva essere il perdente tra noi. Per questo davamo tutto e rischiavamo tutto, giocando con noi stessi e con gli altri come niente fosse.



Sometimes you wonder if this fight is worthwhile.
The precious moments are all lost in the tide, yea.

Ovviamente chiedevo a lui di compiere lo stesso tipo di "sacrifici", quando veniva il mio turno di rilanciare. Non ero mai stanca di proporgli sfide assurde, eccitanti, vane.
Mi divertivo a guardarlo mentre baciava un'altra, sapendo che lei non significava niente.
Mi piaceva spiarlo dal buco nel muro creato ad arte nella parete divisoria dei nostri dormitori, ben consapevole che lui sapeva che io ero proprio lì. I suoi occhi grigi cercavano i miei, oltre la spalla della malcapitata. Potevo quasi vedere il suo sorrisetto sadico, anche se la sua bocca era invisibile ai miei occhi. Tutto questo mi eccitava, mi dava i brividi.
Noi due non ci eravamo mai nemmeno sfiorati – non era previsto, non era contemplato dalle regole –, ma in quei momenti condividevamo qualcosa di più profondo del sesso, di più forte dell'intimità. Era come se esistessimo solo noi.

Siamo andati avanti così per anni. Non ho mai pensato che qualcosa potesse cambiare. Perché avrei dovuto? Io, Draco, il nostro gioco... una normalità a cui mi ero troppo assuefatta per prendere in considerazione l'idea che un giorno la fine sarebbe giunta anche per noi.


They're swept away and nothing is what is seems,
the feeling of belonging to your dreams.

Lo scorso ottobre, invece, è arrivata quella lettera ed è cambiato tutto.
Draco non mi ha detto niente, ma ho immaginato il contenuto della missiva dalle sue reazioni, dalle sue azioni successive. Il padre lo richiamava all'ordine e alle sue responsabilità. Di lì a qualche mese Hogwarts sarebbe finita ed era ben tracciata la strada che ci si aspettava imboccasse l'erede di casa Malfoy.
Una carriera, una condotta ineccepibile, un matrimonio... Neppure su quell'ultimo punto si aspettavano che Draco avesse qualcosa da dire. Era già stato tutto deciso anni e anni prima.

Lei è arrivata nelle nostre vite come se aspettasse da sempre quel momento, come se si fosse preparata negli anni a prendere il suo posto accanto a lui.
Asteria Greengrass.
Me la ricordavo dall'anno precedente come una bambina timida e un po' insignificante, cresciuta all'ombra ingombrante della ben più famosa sorella maggiore... mi sono ritrovata davanti una bellissima e affascinante giovane donna. Capelli biondi, occhi cerulei, maniere e reputazione immacolate. Una principessa fatta e finita. La candidata perfetta per essere la moglie di un nobile Malfoy.
Sono arsa di rabbia, pensando a un modo per impedire che le cose prendessero quella piega non voluta, eppure... non ho potuto opporre resistenza alcuna.
E' cambiato tutto.
Non c'è stato più spazio per le nostre sfide, per i nostri giochi. Ho dovuto fare i conti con la verità e crudezza della cosa.
Sono diventata di troppo.
Sebbene il contegno di Draco non fosse cambiato di una virgola, da osservatrice attenta come sono ho potuto notare certi segnali preoccupanti e nuovi. Uno sguardo prolungato un secondo di troppo su di lei, un sorriso appena accennato, una carezza.
Mi ha fatto male, ma non ho voluto dare troppo peso alla sensazione. Ho pensato che fosse solo il dolore di perdere il mio prediletto compagno di giochi. Una tappa necessaria nel percorso di crescita - tutti dobbiamo lasciare andare le occupazioni infantili, no?!
La mia teoria per qualche tempo ha retto. Poi una notte senza stelle di un paio di mesi fa ho dovuto fronteggiare il vero motivo del mio stato d'animo...



And there are voices that want to be heard.
So much to mention but you can't find the words.
The scent of magic, the beauty that's been
when love was wilder than the wind.

Camminavo per il castello immerso nell'oscurità, sola e silenziosa come un'ombra. Da qualche parte una pendola batté due rintocchi. Era notte fonda.
Non avrei dovuto trovarmi lì, ma troppi pensieri nella testa mi impedivano di riposare nel dormitori insieme alle altre. Vagare per i corridoi di solito mi aiutava.
A un tratto mi sono trovata davanti una porta dall'aria familiare e al contempo sconosciuta. Ho girato la maniglia lentamente e un ampio locale si è aperto al mio sguardo, spoglio tranne che per una strana tenda sulla parete di fronte.
Un attimo di esitazione, poi ho ricordato.
Ero già stata lì e sapevo cosa si celasse dietro il drappo scuro.


Una notte di tanti anni prima, quando per la prima volta un ragazzino dai capelli biondi mi aveva sfidato e io ero uscita dalla Sala Comune di Serpeverde con l'aria impettita.
Be', non ero poi così sicura come avevo voluto fargli credere, sola nei corridoi deserti e bui. Avevo camminato senza una meta precisa, cercando di scacciare la paura.
Quella porta si era mostrata a me, inaspettata, con il suo magico contenuto.
Specchio, specchio delle mie brame...
Avevo gettato un occhio solo per vedere un vortice confuso prendere forma davanti a me. I miei desideri più nascosti, all'epoca, non erano altro che una macchia indistinta di colore.


A distanza di anni, eccomi di nuovo lì. Cosa avrei visto stavolta, scostando il velo? Mentre mi facevo questa domanda e mi chiedevo anche se volevo davvero guardare o meno... magicamente, come di sua volontà, lo specchio si era svelato ai miei occhi.
Questa volta sulla superficie si era disegnata una figura chiara e distinta.
Capelli chiari e spettinati, occhi grigi e penetranti.
Draco mi guardava dallo specchio, come se fosse a pochi passi da me.
La cosa davvero strana era che non avevo provato nessuna sorpresa nel metterlo a fuoco.
Avevo piegato le ginocchia, appoggiando la schiena al muro e osservando il volto davanti a me. La sola persona sulla terra che mi era impossibile avere, la sola persona che non avevo mai avuto. La sola che adesso desideravo con tutta me stessa.


Listen to your heart
when he's calling for you.
Listen to your heart
there's nothing else you can do.

Fare i conti con questa rivelazione, con questo sentimento, non è stato facile. Ogni giorno è una lotta, ogni giorno è una sofferenza.
Per la prima volta nella vita sogno qualcosa di sconosciuto e irraggiungibile. Non mi è mai successo e non so come gestire la cosa. Quando lascio che la mia mente vaghi senza controllo, immagino immancabilmente di baciare quelle labbra... Sento lo stomaco che si chiude, l'imbarazzo e l'impazienza. Mi tendo quasi in avanti, decisa ad assaggiare questo frutto proibito... e mi riscuoto quando mi accorgo che è tutta un'illusione.
Il desiderio mi divora, senza lasciarmi tregua. Non ho mai desiderato qualcuno in questo modo – in realtà non mi è semplicemente mai capitato di desiderare un maschio.
Insieme a questo, sperimento anche il rimorso, il rimpianto, il dolore. Vorrei anche solo per una volta essere stata al posto di una di quelle ragazzine che Draco baciava davanti a me. Vorrei tornare indietro, vorrei cambiare tutto. Mi do della stupida una, dieci, cento volte, per avere avuto l'Eden a portata di mano ed essermelo lasciato sfuggire. Ora sono stranamente consapevole della ricchezza che mi era capitata tra le mani, ore che la vedo dissolversi all'orizzonte, sempre più lontana da me. Vorrei che lui mi guardasse come adesso guarda lei. Vorrei che Draco vedesse in me una donna, che vedesse qualcosa almeno.
Invece i giorni passano e io sono sempre più trasparente per lui.
Non mi mancano i corteggiatori, non mi mancano le proposte; potrei distrarmi con chiunque in questo castello. Tutti, eccetto uno.
Le sue sono le sole labbra che restano mute in quel senso, labbra che mai hanno pronunciato una sola parola di bramosia verso di me. Prima credevo che mi andasse bene, adesso... sentirgli dire “Ti voglio!” è la sola cosa che vorrei.
Ma le mie arti non servono a niente in questo frangente. Draco è immune al mio fascino, lo so da sempre. Mai una volta in questi anni l'ho visto guardarmi con passione, mai nei suoi occhi ho letto la scintilla del desiderio farsi impulso concreto. Mai si è azzardato a fare un passo fuori dai binari del nostro rapporto. Credevo che fosse il solo modo di convivere, io e lui, adesso questo stato di cose mi uccide dentro.
Io lo voglio, e per Merlino, anche se so che non dovrei, non posso farne a meno.


I don't know where you're going
and I don't know why,
but listen to your heart
before you tell me goodbye.


Marzo è alle porte.
Sola sulla Torre di Astronomia guardo il cielo tingersi di arancio e rosso, mentre il sole tramonta dietro le montagne e la notte avanza.
Avverto la presenza accanto a me senza bisogno di voltare gli occhi.
"Cosa vuoi Blaise?"
Lui si ferma alla mia destra, senza sfiorarmi, ma puntando gli occhi verso l'orizzonte.
"Non pensi che valga la pena di fare un tentativo?"
Mi volto verso di lui, fronteggiandolo. Per un attimo sono tentata di chiedergli di cosa stia parlando, ma quando i nostri occhi si incontrano mi rendo conto che sarebbe superfluo.
Devo essere tremendamente patetica, se anche lui si è accorto di quello che mi sta capitando.
Scuoto le spalle, tornando a guardare lontano.
"Non servirebbe a niente", alla fine il laconico commento esce quasi contro la mia volontà.
"Questo non puoi saperlo..."
Mi volto di nuovo, gli occhi che buttano lampi. "Si può sapere cosa ti prende? Oggi è la giornata del <>?" Cerco di suonare ironica, ma la voce non mi esce come dovrebbe. Diavolo.

Hai ragione, è una battaglia persa." Scuote la testa rassegnato e fa per andarsene. Si ferma un ultimo istante per guardarmi dritto in viso. "Solo che a volte è meglio fare un tentativo, correre un rischio, invece di perdere tutto senza muovere un muscolo."
Sento i suoi passi che si allontanano.
"Ah, Pansy? Ho detto le stesse cose anche a lui."


Resto di nuovo sola con i miei pensieri, riflettendo sulle sue parole.
È tutto così strano. Cosa voleva dire con l'ultima frase? Cosa c'entra lui con le mie fissazioni da dodicenne alle prese con la prima cotta?
La mia mente passa da una risoluzione all'altra come se stesse giocando una partita particolarmente rapida di tennis magico*.
Lui ha già la sua bellissima promessa sposa accanto, la sua principessa dai biondi capelli, non ha alcun motivo di correre rischi. Ma quello che Blaise ha insinuato...
La sua strada è già tracciata, il suo futuro è chiaro come il cielo di agosto, perché mai dovrebbe voler mettere in dubbio qualcosa?
Certo che immaginare un domani vuoto di Draco fa male, ma fare un tentativo per cambiare le cose... tanto varrebbe suicidarsi, saltando giù da questa torre.
È tutto stabilito, è tutto scritto. Lui non si opporrebbe mai a una decisione dei suoi genitori.
Sempre ammesso poi che tu gli piaccia. Vocina infida e traditrice.



Listen to your heart
when he's calling for you.
Listen to your heart
there's nothing else you can do.

I don't know where you're going
and I don't know why,
but listen to your heart
before you tell me goodbye.


"Ti stai congelando."
Una voce, la sua voce, mi fa sobbalzare.
Credo di essermi addormentata appoggiata contro il muro di pietra.
Intorno a me il buio è fitto, la notte è scesa del tutto e qualche stella brilla già alta.
Draco posa il suo mantello sulle mie spalle. Lo stringo istintivamente a me, come se fosse una parte di lui, qualcosa da tenere vicino mentre tutto il resto mi è negato.
Lui mi si siede vicino sul pavimento freddo. Appoggia la testa alla parete e guarda lontano.
Sono tentata di cercare un contatto. In modo quasi naturale, dopo vari tentennamenti, faccio scivolare la mia testa sulla sua spalla. Posizione perfetta e naturale.
Lo sento irrigidirsi appena, ma non dice niente, e io rimango dove sono.

Dopo qualche minuto è lui a spezzare il silenzio e l'incantesimo.
"Non trovi che sia paradossale?"
"Che cosa?" Chiedo a mia volta, guardandolo di sottecchi.
"Che dopo tutto questo tempo noi due non ci siamo scambiati nemmeno un bacio."
Resto di sasso. Faccio fatica a deglutire e temo che lui se ne accorga. Cerco di sembrare calma e naturale, anche se mi sento tutto l'opposto.
"E cosa c'è di così strano?"
"Andiamo Pansy", il sorrisetto sghembo fa la sua immancabile comparsa sul suo viso. "Mi hai visto baciare decine di ragazze, sei stata spettatrice di molte esibizioni, e vuoi dirmi che mai, nemmeno una volta..."
Pendo dalle sue labbra e lui lo sa. Che situazione.
"C... cosa?" Un bisbiglio a malapena udibile. Ma lui lo sente benissimo.
"Nemmeno una volta hai provato il desiderio di essere tu la fortunata?"
Perché deve essere sempre così sicuro di sé? Così tronfio, così convinto? Queste caratteristiche che me lo facevano apprezzare come amico, come spalla, quando era qualcun altro la vittima dei suoi giochini, ora che la vittima sono io... mi risultano insopportabili.
Mi alzo di scatto.
"Va' al diavolo, Draco."
Mi volto verso le scale decisa ad andarmene prima che lui veda ulteriormente il mio turbamento. Maledetto Blaise e tutte le sue cavolate.
Due braccia magre, ma incredibilmente salde, mi avvolgono da dietro e mi immobilizzano prima che io possa fare un altro passo.
Resto rigida come un merluzzo, mentre sento il suo petto aderire alle mie spalle.
Non posso reprimere un brivido quando avverto il suo alito solleticarmi l'orecchio.
"Peccato, perché io ho immaginato molte volte di sostituire uno dei tuoi spasimanti."
Non riesco a trattenermi.
Nonostante sappia che è tutto terribilmente sbagliato, nonostante le conseguenze andranno oltre noi due, oltre questo momento, nonostante tutto... mi volto, lo guardo un secondo negli occhi e avvicino le mie labbra alle sue.
Lui si scansa, un attimo prima che le nostre bocche si tocchino.
"Lo sapevo che per te era lo stesso."
D'accordo, io detesto quel sorrisino.
"Va' al diavolo Malfoy."

Poi è soltanto il silenzio, mentre il primo vero bacio della mia vita prende forma nella notte scura, noncurante del domani e della ragazza promessa sposa che riposa nella sua stanza nelle segrete. Lei è bionda, è attraente, è perfetta. Una vera principessa, nata per ricoprire quel ruolo. Il futuro sembra appartenerle, il futuro sembra essere suo.
Non mi interessa.
Perché in questo preciso momento, in questa notte fresca con poche stelle, è un'altra la bella nella torre. Sono io, Pansy Parkinson. Anche se il colore dei miei capelli e dei miei occhi non è quello giusto. Anche se non sono la sposa designata di nessuno, e non è detto che le cose cambino con lo spuntare del giorno.
Ma per adesso, sorrido tra me mentre Draco sistema il mantello nero a terra e mi fa distendere con delicatezza, la cosa sembra non importare né a me né al mio principe non troppo azzurro.


* * * * * * * * * *


* Devo dire che il tennis magico me lo inventata di sana pianta! Ma alla fine, cosa ci sarebbe di male se esistesse davvero?! ^^

   
 
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