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Autore: MorwenGwen    06/05/2012    15 recensioni
-Smettila-digrignai massaggiandomi le tempie
-La verità,Morgan-continuò tuttavia lui,accentuando dopo tanto tempo il mio cognome,-
E' che le tue doti matematiche sono troppo superficiali.Mettiamo in pratica una Dimostrazione per Assurdo.La tesi sei tu che sui tuoi vertiginosi tacchi sei convinta di non saperti innamorare;l'ipotesi è che ci sia di mezzo io.Se neghiamo la tesi,ragionando al contrario e riscontriamo un problema nell'ipotesi iniziale,lasceremo perdere.Se l'ipotesi,cioè me,rimane dov'è senza contraddizioni,la tesi è sbagliata.E sappi,Ashley,che la tesi,questa volta è sbagliata-.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rimasi immobile davanti alla sottile porta in legno, scegliendo se fosse il momento giusto per tirarmi indietro: chi lo avrebbe mai detto:
Ashley Morgan che si sveglia alle 6 di mattina solo per appostarsi davanti alla camera di un ragazzo, il mondo andava a rotoli;
avvicinai il pugno alla porta ma questa si aprì autonomamente: minchia ho anche i poteri magici adesso.
Il biondo si fermò sul ciglio della porta appena notò che gli bloccavo il passaggio
< Ciao.. > sussurrai facendo una smorfia che doveva assomigliare ad un sorriso,
< Ciao > mi rispose dandomi le spalle per chiudere la porta e francamente ci stava mettendo troppo tempo sia a trovare le chiavi che a chiuderla,
sembrava come se volesse darmi le spalle a vita ed evitarmi e le parole non sarebbero servite a nulla, non mi avrebbe mai creduto in quella circostanza,
preferiva un'antica serratura a me;
mi avvicinai alle sue spalle circondando la sua pancia con le mie braccia e poggiando un orecchio sulla sua schiena:
lo sentì sussultare per il mio gesto per poi rimanere impassibile e lasciarsi lentamente baciare il collo e la spalla,
si girò verso di me osservandomi con i suoi occhioni blu solo un attimo per poi sfiorare le mie labbra in un bacio poco casto;
premetti il mio corpo contro il suo affondando le mani nei suoi capelli biondi, mordendogli insistentemente il labbro e leccandogli le labbra,
a malincuore mi allontanai quando sentì i suoi respiri farsi fin troppo irregolari:
< Scusa per ieri, ci ho pensato tutta la notte ed ho capito tante cose ma il punto è che voglio stare con te,non ho paura degli altri, voglio amarti sperando di essere ricambiato > mi sussurrò alzandomi il mento e finalmente i nostri occhi si incontrarono per un tempo infinito
< Non fa niente > sussurrai prima di ribaciarlo in modo innocente,
< Che hai questa mattina? > mi chiese
< Matematica > sospirai prima di scappare in classe al suono della campanella.

Appena la Cardon entrò in aula feci il maggior rumore possibile trascinando la sedia per terra
ed alzandomi educatamente per salutarla in modo che potesse notare la mia adorabile puntualità quel giorno
effettivamente il suo sguardo saettò subito sul mio banco con una smorfia indescrivibile.
Quando cadde il silenzio nell'aula la donna chiuse il suo quadernino sul quale appuntava le anime dei suoi poveri alunni e puntò lo sguardo su Zayn:
< Signor Malik! Come va con la signorina Morgan? > chiese sorridendoci bastardamente,
poggiai i gomiti sul banco e il mento sulle mani osservando la scena
< Sto imparando professoressa,lentamente, ma sto imparando > spiegò lui alquanto serio, la donna mugugnò qualcosa di poco convinto
< E lei signorina Morgan? Si sente ancora così geniale? > mi chiese alzando un sopracciglio
< A dir la verità professoressa, insegnare a Malik non solo mi alza l'autostima ma mi fa capie quante cose so più della media >
risposi tenendo alto lo sguardo e questa arricciò il naso:
< Signorina Morgan non sia così sfacciata, ho molta pazienza ma non infinita quindi badi a restare al suo posto se non vuole finire in presidenza > si limitò a rimproverarmi per poi ordinare ai ragazzi di aprire i libri.

A fine lezione lasciai quei due mattoni dei libri di algebra e geometria nell'armadietto,
riponendo accuratamente le sigarette nello scompartimento in alto e chiudendole a malincuore li dentro: stavo davvero smettendo di fumare spesso per Horan;
mi voltai verso sinistra sentendo troppo fracasso vicino quelli armadietti,
arricciai il naso e le labbra appena notai Vaiolette Hamilton strusciarsi con poca dignità con Malik,
approfittai per l'intima e indisturbabile situazione per fare ciò che mi usciva meglio: appunto disturbare;
tirai fuori dalla sacca il piccolo quadernetto blu di Zayn e mi avvicinai a lui aspettando che si allontanasse appositamente dalla mora,
quando i loro corpi si distaccarono e le loro lingue smisero di ispezionarsi la gola,la ragazza schiuse le labbra in una delle sue perfette espressioni di disgusto
<  Zayn ho corretto gli esercizi > mi limitai a spiegare porgendogli sorridente più del solito il quadernetto,
questo mi fece un cenno con il capo sorridendomi
< Morgan avresti potuto darglielo anche dopo,a lezione, a mensa, in giardino, in camera... >
elencò lei cercando di farmi notare la mia intromissione
< Hamilton potete scopare in classe, in camera, in giardino... > risposi con altrettanta catalogazione io e con una certa lentezza,
strusciai i miei lunghi capelli biondi vicino alla sua spalla prima di superarla per andare in bagno.

Entrata nei bagni della Detrò non ci volle molto per sentire in lontananza l'eco di un paio di tacchi camminare decisi verso di me,
immaginavo che sarebbe successo;
una mano mi afferrò la spalla facendomi voltare bruscamente verso la piccola figura:
< Ascoltami stronzetta > cominciò Vaiolette puntandomi il dito contro
< Sei troppo fra i piedi e dovresti pensare al tuo Horan piuttosto che stare.continuamente.intorno. a Zayn ! >
scandì bene l'ultima frase evidenziando il divieto, mi poggiai al freddo ripiano in marmo continuando ad osservare la sua patetica sceneggiata:
< Hai il tuo... Horan giusto? Bene mettiti l'animo in pace che non riuscirai mai e poi mai a scoparti Zayn Malik. Lui sta con me, ora come domani e per i giorni a seguire; i migliori scelgono chi se li merita e tu non rientri tra loro >
finì compiaciuta del mio completo silenzio, quando l'aria diventò quasi tombale mi decisi a risponderle:
< Splendi,splendi, piccola troia, chiudi le gambe, non sono una porta > le sorrisi amichevolmente trattenendo a stento una risata
osservando la sua orribile espressione.
Avevo la capacità di mettermi nei guai, oppure avevo semplicemente una faccia che diceva "picchiami" forse entrambe,
in ogni caso sentì le unghie di Vaiolette penetrarmi nella carne e graffiarmi profondamente l'avambraccio,
voleva uccidermi e mangiarmi viva in quel momento mentre continuava a graffiarmi ovunque presa da un attacco d'ira,
l'avambraccio mi bruciava e soffocavo il dolore senza neanche accorgermene: non era una ragazza quella stupida puttana era un lupo mannaro;
due figure che di femminile avevano ben poco ci divisero
ed una di queste mi strinse il braccio tappando i profondi raschi con dei grandi pezzi di carta igenica,
< N.Niall? > chiesi balbettando, da quando balbettavo?
Non mi rispose: era troppo concentrato a stringere il mio avambraccio e a tamponare il sangue in eccesso,
< Ma che siete due animali? >  chiese d'un tratto osservando entrambe Zayn mentre tratteneva quella nana puttana
< E voi come ci siete arrivati qua dentro? > strabuzzai gli occhi realizzando che era il bagno femminile,
< Si sentivano dell urla ed eravamo vicino al tuo armadietto, Morgan > spiegò il moro,
< Io ti stavo aspettando per accompagnarti a lezione > finì la sua versione dei fatti il biondo
buttando tutta la carta ed osservando la ferita non ancora richiusasi:
< Andiamo in infermeria, bisogna medicarlo > e mi tirò fuori trascinandomi per i corridoi.

Sentì la puzza di disinfettante penetrarmi nelle narici:
< Brucia! > cercai di dimenarmi mentre passava il disinfettante sul braccio,
< Stai ferma Ash! > mi rimproverò Niall afferrando nuovamente l'avambraccio e continuando la tortura;
l'infermiera della scuola entrò nella sala, fornendo a Niall un po di garza
< Allora Ashley questa volta ti sei fatta male per evitare un compito in classe? > mi canzonò lei,
era una donna sulla quarantina non molto alta e abbastanza robusta, in camice bianco con un'adorabile tiara bianca e rossa
e dei capelli che raggiungevano malapena le spalle, scossì la testa evitando lo sguardo compiaciuto e divertito di Niall
< Questa volta mi hanno attaccato i lupi > indicai il profondo raschio e la donna annuì esaminandolo e mettendosi gli occhiali,
< Ho notato... l'ultima volta che ti facesti così male ti ritrovasti in una rissa.. > mi ricordò ed effettivamente quella donna
aveva di me un ricordo ben chiaro: una piccola ragazzina che fin dal primo anno di liceo si chiudeva in infermeria con finti maldipancia,
malditesta o vomito pur di saltare qualche interrogazione o compito o che finiva sempre in qualche guaio, l'infermeria era la mia seconda casa;
la donna osservò lo sguardo di Niall saettare veloce tra i suoi movimenti,cercando il momento giusto per parlarmi in privato e con non poca curiosità ci lasciò soli;
< Da quando fai finta di star male per saltare i compiti?Morgan mi deludi > scosse la testa sorridendo in quel modo così adorabile,
< Taci e baciami > gli ordinai attirando con l'unica mia mano libera
il suo viso al mio assaporando il sapore di fragola delle sue labbra,
< Hai mangiato un gelato? > chiesi ridendo e leccandogli le labbra,
< Fragola e vaniglia > rispose.


Biscotti(?).

Chi vuole un biscotto?Offre la casa(?)
Okay non mi dilungo,non ho molto da dire.
Sappiate che il prossimo capitolo lo posterò dopo  9 recensioni e spero come al solito
che vi sia piaciuto e che sia più chiaro, ho notato che magari alcuni avevano problemi o confusione nella punteggiatura(o almeno uno o due lo hanno scritto nelle recensioni)
e ho cercato di migliorare,sono una virgoletta dipendente(?): metto virgolette da tutte le parti forse lo ritengo un modo per evidenziare e soffermarmi su determinati punti,boh.
In ogni caso ho rivisto la punteggiatura e spero che vi sia chiaro e nitido il significato logico di ciò che scrivo e che scorra nella lettura senza problemi lalala :3

Much love.Mel.

   
 
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