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Autore: Melli_Horan    06/05/2012    2 recensioni
Joyce: Non succede mai niente. Nessuno ritorna. Nessuno scende dalla croce, qualunque essa sia.
Ci sarà qualcuno che la farà scendere dalla sua croce.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ecco… Riguardo la storia dell’affidamento e tutta quella robaccia…”.
“Sì?”.
“Potrei farti io da tutore”.
“Awww, Niall sei così tenero, ma se mi fai tu da tutore non potrò più proseguire gli studi, e dovrò seguirti, tra nemmeno 2 settimane parti”.
“Non me lo ricordare”.
 
-2 GIORNI DOPO-
 
“Demmiiiiii!”, Jess sta urlando da più di venti minuti, “Demmi!”, “Demetri muovi il culo, arriveremo in ritardo al tribunale!”.
Eh sì. Oggi c’è la mia sentenza. Non vedo l’ora.
“Scusa! Sai com’è volevo essere presentabile! Non credo che affideranno Joyce ad un barbone!”.
“Sì, okay, ma ci hai impiegato più di me a prepararti! Più di me! Questo è grave!”.
“Forza, andiamo”.
Saliamo tutti sul SUV di Demetri e ci dirigiamo verso il tribunale.
Nella macchina c’è il più assoluto silenzio. Non c’è nemmeno la musica.
“Credi che ti affideranno a me?”, mi chiede Demetri.
“Spero. Sai non ne sono sicura. Ma che ci vuoi fare? Anche se non mi affideranno a te, non possono tenermi lì dentro per più di qualche mese. Poi ritornerò da te”.
Jess si schiarisce la voce.
“Da voi”, mi correggo.
Eccoci. Il tribunale. Entriamo e ci accomodiamo mentre aspettiamo che la sentenza inizi.
 
-NIALL-
 
Oggi c’è il processo per l’affidamento di Joy.
Mi ha proibito di venire con lei. Mentre Zayn l’ha costretto a venire con lei.
Questa cosa non mi sembra affatto giusta.
“Nialler che ne dici se usciamo?”, mi chiede Liam.
“Non posso. Non voglio. Voglio esserci quando Jo tornerà qui”.
“Perché deve venire qui?”.
“Perché mi ha detto che se la lasciano a Demetri viene a dirmelo”.
“Ah okay… Ti piace quella ragazza?”.
“Sì. Tanto. Amo soprattutto il modo in cui se ne frega delle cose. Tipo… Quando ha preso a calci Max… Ti ricordi?”.
“Come si fa a dimenticarlo?”.
“In quel momento l’ho amata”.
Andiamo avanti un ora a parlare di Joyce, poi sentiamo la porta aprirsi”.
Scatto subito verso la porta.
Vedo Zayn entrare, poi Demetri, poi Jess, poi la porta si chiude.
Rimango di sasso.
“Dov’è Joyce?”.
Nessuna risposta. Sentivo Jess singhiozzare.
Abbasso lo sguardo, mi accascio a terra. Sono perso senza di lei.
“Parte domani mattina”, dice Demetri atono.
“Vado da lei”, dico cercando di trattenere le lacrime.
Esco e mi faccio portare a casa di Demetri.
Trattengo a stento le lacrime, vorrei piangere ma non posso. Non posso mostrarmi debole ora, ora lei ha bisogno di me.
Sto andando da lei per sollevarla, non per deprimerla.
Quando arriviamo la vedo sulla porta con un tizio che le sta consegnando dei fogli.
“Grazie”, dico al conducente. In quel momento, prima di scendere mi vibra il telefono.
È Paul.
“Pronto?”.
“Niall? Torna subito all’hotel”.
“NO”.
Lancio il telefono fuori dal finestrino e lo sento rompersi.
Joyce mi fissa con gli occhi lucidi e di tanto in tanto sposta lo sguardo sull’uomo che se ne sta andando.
“Niall”, mi corre incontro. Io la afferro e la stringo in un abbraccio.
Lei scoppia a piangere.
“Tranquilla”, iniziano a scendere le lacrime pure a me.
“Non voglio andare”.
“Nemmeno io voglio che vai”.
“Devo leggere il regolamento, Niall”.
“Vuoi leggerlo ora?”.
“Voglio sapere se potrai venire a trovarmi”.
Ci spostiamo in camera sua, seduti sul suo letto, io a gambe incrociate e lei in mezzo.
Appoggio le testa sulla sua spalla e mentre lei inizia a leggere io la ascolto.
“Niente visite il giovedì. È proibito tenere un telefono cellulare. La sveglia è alle 6 del mattino, seguono colazione, prime lezioni, pranzo, seconde lezioni, tempo libero, cena, tempo libero limitato e sonno. Mi sono già rotta i coglioni. Giorno… Che cazzo?!”.
“Che succede?”, chiedo allarmato.
“Giorno libero del sesso, Venerdì dalle 9.00 p.m. alle 6.00 a.m.?”, scoppia a ridere, e subito dopo la seguo anche io.
“No! Aspetta!”, dice continuando a ridere, “Solo per eventuali fidanzati, non sono ammessi scopamici”.
“Quindi potrò venire a trovarti”, sorrido.
“Sì…”, sussurra guardandomi con tutta la dolcezza del mondo.
La bacio, prima in modo contenuto, poi più passionale.
Sento le farfalle nel petto, il battito cardiaco accellera e il mio respiro si fa più affannoso, la afferro per i fianchi e inizio a massaggiarli, le mie mani si infilano automaticamente sotto la sua maglietta, le accarezzo la schiena.
Lei si è aggrappata a me, anche lei con il fiatone, mentre le bacio il collo lei se ne sta calma ad accarezzarmi i capelli.
Con la mano salgo fino al gancetto del reggiseno.
“NO!”, mi spinge via e si accuccia in un angolo della stanza.
“Che succede? …Scusa, se… se non vuoi, io ti… ti capisco infondo… è solo… Amore”.
“Io… Non riesco… Scusa”.
 
-JOYCE-
 
“Giochiamo a Taboo?”, mi schiarisco la gola.
“Sì…”.
Tiro fuori la scatola e iniziamo a fare versi strani per gli animali, a ridere e a incespicare nelle parole.
È il turno di Niall quando si ferma a riflettere.
“Beh? Cosa c’è di così difficile? Muoviti che il tempo scade!”, rido.
“Questo è difficile da spiegare, però posso interpretarlo”.
“Dai”.
Niall si avvicina a me, mi bacia, e sussurra: “Ti amo tanto, Joyce”.
“Bacio?”, dico cercando di non entrare in iperventilazione.
“Amore”, butta la carta nel mazzo delle risposte sbagliate.
“Ti amo”.
Niall alza gli occhi.
Mi fissa.
Con uno scatto lo butto a terra e inizio a baciarlo.
Lui non è Paul, lui non è Paul, lui non è Paul.
“Non devi se non vuoi”, dice tra un bacio e l’altro.
“Tu non sei Paul!”, ringhio decisa.
No. Lui non è Paul.
È Niall, mi ha appena detto che mi ama. Io lo amo.
Amore + Amore = Amore?
Sì.
“Sei mio”.
“TU sei mia”.
Si alza, mi prende per le cosce e mi porta sul letto.
Inizia a baciarmi dappertutto, io gli accarezzo le spalle e gli stringo forte i capelli.
Non succede niente.
“Perché non succede niente?!”, chiedo preoccupata...
 
 
 

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