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Autore: Melodie Moonlight    29/11/2006    7 recensioni
Proprio in quel momento la porta della Sala comune si aprì facendo entrare Draco Malfoy seguito a ruota da Pansy Parkinson che gesticolava animatamente e, a giudicare dall’aria vagamente svagata del ragazzo, doveva andare avanti da molto. I due si avvicinarono al gruppetto seduto di fronte ad uno dei camini.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella Tana del Serpente

Questa è una storiellina leggera che potrebbe essere collocata, temporalmente, in qualsiasi punto della vicenda, a partire dal quarto libro (dato che Baddock appare per la prima volta lì). Non è nulla di speciale, nulla che voglia avere risvolti sospetti o cose simili. L'ho scritta per puro e semplice divertimento personale ed è nata da un momento di follia, in cui mi sono immaginata questa graziosa scenetta che poi ho scritto. Ovviamente, tutto quello che riconoscete non è mio - altrimenti sarei multimiliardaria e vivrei in Inghilterra. I nomi dei personaggi e delle Case sono quelli originali. E, stranamente, non devo ringraziare nessuno XD
Buon divertimento^^

 

Nella Tana del Serpente

 

"Avete visto Pansy?" chiese Daphne scendendo le scale che portavano alla saletta superiore della Sala comune di Slytherin. Goyle alzò la testa dal libro che stava leggendo guardandosi intorno per alcuni secondi, un po' stupefatto.
"No" rispose Zabini senza distogliere l'attenzione dal suo foglio di pergamena. "Credo sia andata in biblioteca a cercare qualcosa. Borbottava a proposito di equazioni e numeri" aggiunse infine sollevando lo sguardo. Daphne sospirò sedendosi nella poltrona vicino al ragazzo moro. Prese a guardarsi intorno un po' annoiata, rigirandosi una ciocca castana tra le dita. Aveva bisogno di una mano con Storia Della Magia, ma Pansy era in biblioteca e non aveva proprio voglia di fare tutta quella strada. Si stancava solo all'idea di tutte le scale che avrebbe dovuto salire e dei corridoi freddi e scarsamente illuminati da percorrere. 
Nonostante quello che in molti pensavano, la Sala comune di Slytherin non era per nulla fredda e austera. Certo, non era calda e accogliente come, molto probabilmente, doveva essere quella di Gryffindor o di Hufflepuff, ma di sicuro era confortevole e rilassante. I pavimenti di pietra e le pareti erano coperti con tappeti spessi e arazzi colorati raffiguranti scene di caccia e baccanali. Le poltrone erano verdi e morbide e al centro di ogni parete c'era un enorme camino che riscaldava l'ambiente. Le bocche di lupo procuravano ben poca luce, ma la stanza, con le sue alte librerie e tavoli in ciliegio chiaro, era comunque ben illuminata da numerose torce che bruciavano e spandevano nell'aria l'odore acre del fumo e il profumo di pino. 
Daphne si guardò attorno osservando i suoi compagni indaffarati nei compiti, o riuniti in gruppetti a chiacchierare. In un'alcova più riparata Graham Pritchard stava tentando di inculcare ad una ragazzina del secondo anno le strategie migliori per vincere a scacchi, mentre Millicent era stesa di fronte al camino di destra intenta a tormentare il gatto di Draco, un grazioso birmano di nome Ecate, che però tutti chiamavano affettuosamente Mostro. Il suo padrone era probabilmente anche lui in biblioteca, o in giro a tormentare qualcuno, tanto per passare il tempo. La noia, per le persone intelligenti, era qualcosa di estremamente pericoloso: rischiava poi di farle passare per idiote.
"Non siamo poi così spaventosi o truci, visti così." venne una voce accanto a lei. Si voltò stupita incontrando gli occhi di Gregory. 
"No, per nulla. Che leggi?" rispose la ragazza per distrarsi e per scuotersi di dosso l'apatia. 
"I fratelli Karamazov, di Dostojevskj. L'hai mai letto?" chiese a sua volta il giovane sventolandole davanti un tomo dalle dimensioni gigantesche. Daphne sgranò gli occhi scuotendo la testa in diniego. 
"Proprio no. Ma hai visto quanto è grande? Come ti può venire voglia di leggere qualcosa del genere con tutto quello che ci danno da studiare quei pazzi sadici? E poi è un romanzo russo: i personaggi avranno come minimo tre nomi per ciascuno, senza contare i soprannomi! Io già fatico a ricordami quello delle mie amichette… E le conosco da anni!" ribatté perplessa la ragazza.
"E' interessante, invece. Parla della vita spirituale russa nella sua piena evoluzione" ribatté Gregory guardandola storta. Blaise sollevò di scatto la testa fissando l'altro tra il divertito e lo sconvolto.
"E poi dicono che non hai il dono della sintesi" esclamò facendo scoppiare a ridere gli altri due. 
Propri in quel momento la porta della Sala comune si aprì facendo entrare Draco Malfoy seguito a ruota da Pansy Parkinson che gesticolava animatamente e, a giudicare dall'aria vagamente svagata del ragazzo, doveva andare avanti da molto. I due si avvicinarono al gruppetto seduto di fronte ad uno dei camini.
"Che ridete?" chiese Draco ignorando il chiacchiericcio di sottofondo dell'altra ragazza. Poi spostò lo sguardo su Goyle stravaccato metà per terra e metà su una poltrona e aggiunse, maliziosamente. "I Fratelli Karamazov? Greg, non sarà troppo impegnativo per te? Non sapevo nemmeno che sapessi leggere!"
"Molto, molto divertente, Malfoy! Per tua informazione, sono in grado di leggere e anche di scrivere. Solo perché faccio fatica a superare gli esami e ad imparare le cose non significa certo che sia stupido. Infatti…" Ma la sua tirata fu interrotta dall'altro che, sollevando le mani in segno di resa disse, con tono conciliante: "Stavo solo scherzando, Greg, Calma. Piuttosto, dov'è Vince?"
"E' in punizione con Flickwick. L'ha sorpreso mentre tentava di trafugare le domande del prossimo esame di Incantesimi" si intromise nella conversazione Theodore, rientrato anche lui in quel momento. Se volevi sapere qualcosa di qualcuno, dovevi rivolgerti a Theodore Nott, detto anche «The Daily Hogwarts». Draco, per nulla sorpreso dalla notizia, sospirò esasperato alzando gli occhi al cielo, mentre Pansy scuoteva la testa in un gesto di sconsolata compassione. 
"Pansy, tesoro - esclamò Daphne tirandosi su di scatto dalla poltrona e circondando con un braccio le spalle dell'altra ragazza - Non è che per caso hai una vaga idea dell'argomento del compito di Storia della Magia? Perché, lo sai, date e nomi non sono il mio forte!" disse abbassando la voce sull'ultima frase, come se volesse tenerlo segreto, mentre lanciava un'occhiata significativa a Gregory che, per tutta risposta, le rivolse un ghigno divertito. Pansy scosse di nuovo la testa sconsolata prima di ribattere con un caustico "E non solo quello!" per poi trascinare via la compagna in direzione dei dormitori.
Draco si accomodò comodamente sulla poltrona lasciata vacante dalla bruna e si passò una mano sugli occhi in un gesto stanco. Mentre stava rientrando nella Sala Comune aveva incrociato Pansy che ne usciva e che lo aveva praticamente trascinato in biblioteca pregandolo di darle una mano in Aritmanzia. Si era chiesto spesso, nel corso degli anni, per quale sconsiderato motivo la ragazza avesse scelto una materia che le era così insopportabilmente ostica, ma l'unica risposta che gli aveva mai dato era stata: "Ho chiuso gli occhi e ho messo le crocette". Una mossa veramente stupida, a suo parere. E forse, proprio per questo, abbastanza degna di Miss Pansy-prima-agisco-poi-penso-tipo-Gryffindor-Parkinson. Draco si trovò a sospirare di nuovo alzando gli occhi al cielo. Per essere una ragazza così intelligente a volte dimostrava una mancanza di intelletto quasi sconcertante. Rilassandosi sul dorso della poltrona, il ragazzo lasciò vagare lo sguardo sull'ampio salone che costituiva il cuore della Sala comune della sua Casa. Quando fosse uscito da lì, gli sarebbe mancato tutto quello. 
In un angolo poco illuminato, Malcom Baddock - il caso umano di Slytherin - giocava da solo una partita di scacchi, osservando truce la scacchiera e guardandosi intorno con aria guardinga ogni due minuti, quasi che si aspettasse di essere accoltellato da un momento all'altro.
Sì, mi mancherà proprio!
Il ragazzo fu bruscamente riportato alla realtà da Blaise che, finito di scrivere sulla pergamena, la stava sventolando in aria con fare distratto: "Allora, che si fa sta sera?" chiese mentre spargeva un po' di sabbia sull'inchiostro per farlo seccare completamente, prima di ripiegare il foglio.
"Boh?" fu la laconica risposta di Goyle, intento nella sua lettura. Draco lo osservò per alcuni secondi leggere con lentezza ogni singola parola, quasi che faticasse a coglierne il significato. Si ritrovò a sogghignare divertito, mentre rispondeva: "Io sono impegnato"
"Ancora la tua misteriosa ragazza, Dray?" chiese Theodore, con fare inquisitorio. 
La «nuova misteriosa ragazza di Draco» era diventato quasi un gioco per tutti loro. Non che il rampollo della Nobile ed Antica Casata Malfoy passasse il tempo a sbandierare le sue conquiste - e nemmeno che ce ne fossero state molte e di eclatanti: quello che riscuoteva più successo, tra tutti, era Blaise, a causa del suo atteggiamento misterioso e da cattivo ragazzo - però di solito non tendeva nemmeno a tenerle nascoste. Su questa, invece, continuava a mantenere un laconico silenzio, tanto che tutti, ad un certo punto, si erano dedicati al nuovo gioco d'intrattenimento "Indovina anche tu chi è la nuova ragazza di Malfoy". Cosa che faceva molto divertire il biondo Slytherin e, da quanto riferiva, anche la sua ragazza. 
"Precisamente, Ted" rispose Draco ghignando sornione. 
"E non vuoi proprio dirci chi sia?" disse, quasi in tono supplicante Gregory, alzando lo sguardo e incrociandolo con quello dell'altro, che rispose con un verso di diniego.
"Ma perché?" esclamò Theodore
"E' per caso brutta?" si intromise Blaise adocchiandolo con fare speculativo.
"Assolutamente no! E'…beh, non una di quelle ragazze che ti tolgono il respiro, ma comunque molto graziosa." rispose stizzito il ragazzo.
"Okay, è brutta!" affermò il moro alzandosi di scatto per evitare il cuscino che Malfoy gli aveva lanciato con un grido di indignazione. 
Da lì ad una vera e propria battaglia fatta di oggetti ed insulti lanciati da una parte all'altra della Sala comune il passo fu breve e quando giunse Snape, una mezz'oretta dopo, per controllare che nessuno dei suoi fosse in giro dopo l'ora di coprifuoco, la stanza era un competo disastro. Non un mobile o una suppellettile era stata salvata da quella che era degenerata in una guerriglia che aveva coinvolto ogni membro presente nella Sala comune.
L'uomo rilasciò un sospiro sfinito di fronte al caos che si era creato e scosse la testa con aria esasperata.
"Non lo voglio nemmeno sapere. Ma prima che andiate a dormire, voglio che sia tutto in ordine!" disse in tono perentorio.
"Ma che diavolo ci stanno a fare gli elfi domestici, se non per pulire?" si lamentò un ragazzo del primo anno, suscitando le risatine di tutti. L'occhiata che il Professore lanciò ai ragazzi bastò per frenare l'ilarità generale e per farli mettere al lavoro.
Uscendo dalla stanza, Snape si concesse di sorridere.
Se solo gli altri immaginassero.

FIN

Note: Prima ho mentito, dei ringraziamenti li devo: a Mostro, che è un gatto veramente esistente, anche se non un birmano, e che terrorizza un sacco di gente e a A. perché mi ha prestato qualcuno degli atteggiamenti di Daphne e di Pansy. Il riassunto de "I Fratelli Karamazov" di Goyle è tratto da Wikipedia - o come si scrive e regalo un muffin a chiunque indovini chi è la misteriosa ragazza di Draco XD

  
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