Il cuore mi mancò di un
battito, non riuscivo a credere ai miei occhi, come era possibile?
Blaise stringeva Ginevra in un
abbraccio soffocante, tenendole premuta la bacchetta contro la giugulare.
-Ginny!- fu l'urlo soffocato
di Fred.
Oh mio... non posso
crederci...
-Blaise...- chiamai il suo
nome un paio di volte, come sotto shock.
-Mi dispiace, io devo farlo-
dalla sua voce mi accorsi che stava piangendo -Gertie è... è l'unico modo per
salvarla-
-Come vedi, mio caro
traditore, alla fine io vinco sempre... in un modo o nell'altro- rise il
Signore Oscuro.
-Lasciala andare, Blaise...-
dissi molto lentamente.
-Non posso...- era come una
supplica.
-Lasciala andare...- scandii
bene le parole -sono io che ho tradito, io devo pagare... lei non
c'entra niente- guardai sia lui che Voldemort.
-Pagherete entrambi-
Poggiai il ragazzo che reggevo
per terra e mi avvicinai di un paio di passi, non staccando gli occhi da
Blaise.
-E' colpa mia, lei non c'entra
niente e tu lo sai... sai cosa provo, perchè tu senti le stesse cose...
lasciala e andrà tutto bene-
Quello scosse la testa,
singhiozzando -lui la tiene in ostaggio... lui la ucciderà se io non...-
-Troveremo un modo per
salvarla, ti aiuterò... guardalo, lui
vuole esattamente questo, pensi che come ha usato te, non userebbe qualcun
altro allo stesso modo? Magari lei a quest'ora è già morta da un pezzo, e lui continua a inculcarti...-
-NON DIRLO!- gridò, stringendo
ancor di più la bacchetta alla gola.
Guardai l'espressione di
Ginevra, era terrorizzata e stava soffrendo, la punta appuntita della bacchetta
doveva farle male.
-Blaise...-
-E' viva, sono andato da lei
questa notte- esordì Lord Voldemort -uccidili e finalmente ti ricongiungerai
con lei... non farlo e patirà le pene dell'inferno!-
-Blaise, non ascoltarlo... è
debole, ha perso tutti i suoi Mangiamorte, è solo! Tra poco arriverà Potter e
lo eliminerà dalla faccia della terra... si comporta in questo modo per
spargere l'ultimo granello di distruzione...-
-A te la scelta, Zabini, loro
o la tua babbana-
Vidi Blaise tentennare, era
indeciso, questo era chiaro, avevo aperto una crepa nel muro della sua
ostinazione, quindi decisi di continuare -pensa a quello che sei, a chi sei...
sei mio amico, sei uno degli uomini migliori che conosca, non lasciarti
rovinare da lui, non lasciarti manovrare come un burattino...-
-Io...-
-Fallo, ora!- urlò il
Lord Oscuro.
-Blaise, ti scongiuro...-
Allora il mio amico prese la
sua decisione, spinse Ginevra lontano da lui e dopo aver gettato lontano la
bacchetta per terra, crollò sulle sue ginocchia e singhiozzò, nascondendo il
volto nelle mani.
Provai un moto di pietà nei
suoi confronti e decisi di non giudicarlo, se uccidere qualcuno fosse stato
l’unico modo per riavere Ginny, io non avrei esitato nemmeno un secondo,
noncurante di chi avevo davanti.
Con uno scatto afferrai la
rossa e la portai dietro la mia schiena, la guardai con la coda dell’occhio
inginocchiarsi accanto a suo fratello e abbracciarlo.
Quasi sorrisi, lei era così
affettuosa.
Poi osservai il volto di
Voldemort livido -di rabbia, -hai fallito su tutti i fronti, non ti resta
niente, non sei più niente-
Nonostante tutto, mi stupii,
egli sorrise -sono piuttosto deluso, dopo tutti questi anni non mi conosci
ancora. Eppure pensavo fossi un uomo intelligente- io non capii -pensi ch'io
non abbia un piano B?-
Non riuscii nemmeno a
realizzare, tutto accadde in una frazione di secondo, l'Oscuro tirò fuori da
una piega della sua tunica un pugnale e me lo lanciò contro, chiusi gli occhi,
sapevo che sarebbe finita di lì a poco. Poiché, sebbene fossi fatto di metallo,
pensavo che Voldemort avesse incantato l’arma per penetrare nel mio corpo e
uccidermi.
Passò qualche momento, ma stranamente
non sentii nulla... nessun dolore acuto.
Riaprii gli occhi e il cuore
mi mancò di un battito, Ginevra era piegata in due per terra, agonizzante. Si
era frapposta tra me e la lama.
-NOOO!- urlai e mi precipitai
da lei.
La strinsi tra le braccia,
coricandola sul pavimento, nel suo vestito bianco si allargava un alone sempre
più ampio di sangue.
-Ginny!-, Fred sembrava
disperato quasi quanto me.
-Ginevra... non dovevi
farlo... io non...- sentii un groppo in gola.
-In tutto questo tempo... mi
sei mancato, non pensavo potesse succedere...- non sembrava avermi udito.
-Perchè? Perchè l'hai fatto?-
sussurrai sgomento.
-“Mi sono innamorata di un
uomo, ma non so chi lui sia o dove andrà...”- mi sfiorò il viso, abbassando il
mio cappuccio.
Quasi sorrisi, stava citando
l'ultimo film che avevamo visto insieme, Vi Presento Joe Black.
E' davvero innamorata di
me? Ma come? E perchè? Non ho fatto niente per meritare il suo amore...
-Non ne sono degno...-
-Shhh... mi hai salvata in
modi che non puoi nemmeno immaginare... e io ti ringrazio- la sua voce era poco
più di un flebile bisbiglio, i suoi occhi socchiusi -grazie...-
-Ginny… non lasciarmi!-
-Mi dispiace che sia finita
così… non volevo farti soffrire- chiuse gli occhi, esausta.
-No, Ginny! Ginevra! Ti prego!- la scossi, vedendo che non
reagiva mi fermai.
Piansi lacrime invisibili, che
cosa avrei fatto senza di lei? Come avrei potuto continuare a vivere?
Il mondo non aveva ragione di
esistere senza di lei, non volevo sopravvivere se lei non c'era... la
desideravo, anche lontana da me, ma in vita.
Intorno a me qualcuno gridava,
altri piangevano, altri ancora respiravano pesantemente, udivo tutto come
ovattato.
Ci volle un bel po' per
rendermi conto che ero io che urlavo.
Non può finire così... non
possono portarmi via l'unica cosa bella della mia vita... l'unica donna che mi
abbia mai toccato il cuore... non posso perderla… Merlino o qualsiasi entità, ti
scongiuro salvala!
Come se venisse da un altro
tempo, mi resi conto che qualcuno stava cercando di richiamare la mia
attenzione, toccandomi insistentemente la spalla.
Lentamente mi voltai, Faith
era in piedi, poco distante da me.
-Mancano ancora cinque minuti
a mezzanotte, baciala e tornerai al tuo vero aspetto...- la sua voce mi
sembrava lontana mille miglia.
-Non voglio tornare umano! Non
mi interessa! Nulla ha più importanza ora che lei è...- mi soffocai,
quell'ultima parola non riuscii a pronunciarla.
Era troppo ufficiale, troppo definitivo
dirlo...
-Draco, ti rifarai una vita...
sopravviverai, baciala-
-NO!-
Se ci fosse un modo... se
potessi...
-Non vale la pena vivere un'esistenza senza di lei...
nulla ha più senso!-
… Forse...
-Sei una fata dai poteri
incredibili, Faith... falla tornare in vita- accarezzai il viso della donna che
amavo -falla rivivere!-
-Io non posso resuscitare
nessuno... quello di decidere chi lasciare in vita e chi no, è il compito della
morte... lei esige sempre qualcuno da portar via... mi dispiace-
-Prendi me, allora! Fa' in modo
che la morte porti via me e fai vivere lei!- la guardai, sembrava confusa e
colpita. Di certo non si sarebbe mai immaginata quella mia insolita richiesta.
-Tu? … Faresti davvero questo
sacrificio per lei?-
-Si, ti prego, fallo- la
supplicai con lo sguardo.
Faith esitò -sei cambiato
Draco Malfoy, me ne compiaccio... non mi sarei mai aspettata un qualcosa di
così profondo...- fece una pausa -la tua richiesta sarà accolta...-
Il mio cuore fece un balzo,
sarei morto...
Malgrado tutto, non mi
importava, se era per salvare Ginevra l'avrei fatto per altre mille volte.
Lei avrebbe trovato la forza
di andare avanti, si sarebbe innamorata, sposata, avrebbe trovato un buon
lavoro e fatto dei figli.
Avrebbe avuto una vita lunga e
meravigliosa... e mi avrebbe dimenticato.
Ma non importava, le era
concesso farlo, avrei ricordato io per entrambi. Ovunque sarei andato.
E l’avrei vegliata e protetta
con tutte le mie forze, per sempre.
-Sei pronto?-
-Facciamolo-
La fata sorrise -prendi la
rosa dalla tua tasca- mi suggerì e io lo feci.
Non sapevo perchè l'avevo
portata, era stato una sottospecie di istinto, qualcosa dentro di me mi aveva
suggerito di prenderla.
La osservai, aveva soltanto un
petalo che sarebbe caduto allo scoccare della mezzanotte.
-Estrai il pugnale dalle sue
carni e poggia il fiore sopra la ferita...-
Eseguii il tutto,
delicatamente tolsi il coltello e lo buttai via.
Amore mio, è solo questione
di minuti... tornerai...
-Cosa devo fare adesso?-
chiesi sollecito.
-... Ora baciala-
Cosa? Baciarla?
-Sbrigati, non c'è più tempo!-
Allora lo feci, chiusi gli
occhi e mi chinai sul suo viso delicato, sulle sue labbra carnose e le rubai il
mio primo vero bacio.
In fondo, sarebbe stata una
bella morte, la più gradevole che potessi desiderare.
Non avrei mai potuto immaginare
una fine più dolce di quella, sarei morto con il sorriso sulle labbra.
D’un tratto, sentii un
formicolio in tutto il corpo, si stava diffondendo... strano, avevo sempre
pensato che la morte fosse il cessare di tutto, del sentire e provare
sensazioni.
Per la prima volta dopo più di
un anno, percepii l'aria sul mio volto, mi stava scuotendo i capelli.
Un minuto... i capelli?
Da quando la fata mi aveva
trasformato avevo perso sia i capelli che ogni forma di peluria che avevo nel corpo.
Per caso sono già morto?
Aprii gli occhi e mi accorsi
che, nello stesso istante, lo stava facendo anche Ginevra.
Era viva!
Guardai dove un minuto prima
era ferita mortalmente, non c'era nulla, restava solo l’ampio strappo del
vestito.
Era viva e... lo ero anche io.
L'abbracciai, stringendo a me
quell'essere che tanto amavo, non avrei mai più voluto lasciarla.
La sentii irrigidirsi tra le
mie braccia, con non poca fatica mi costrinsi a mollare la presa.
-Draco Malfoy?!- mi guardò
esterrefatta -che cosa fai...?-
Eh?!
Mi toccai nervosamente i
capelli, -Ginevra, sono...-, mi fermai e stupito mi tolsi un guanto.
Una mano pallida e affusolata
apparve davanti ai miei occhi, tolsi anche l'altro e successe la stessa cosa.
Ero tornato... normale?
Com'era possibile?
Io sarei dovuto morire...
-Ginevra, sono io...-
-So chi sei, Malfoy, l'unica
cosa che non so è cosa io ci faccia tra le tue braccia...- era confusa e un po'
intimorita.
-Non capisci? ...Sono io
l'uomo che ti ha rapita... io quello che ti ha tenuta nel suo castello...-
-Cosa? Questo non è
possibile...- scosse la testa in segno di diniego e cercò di allontanarsi da me
-bello scherzo davvero, Malfoy, dopo tanti anni ti diverti ancora con questi
giochetti...-
-Ginevra, sono davvero io!-
obiettai frustrato.
-No, l'uomo che amo non sei
tu! Lui è tutto l'opposto di te! Lui era fatto...-
-Di metallo?- terminai per
lei.
-Io non...-
Scelsi di provare con il
metodo che avevo usato con successo con il fratello, farle ricordare qualcosa
che soltanto io potevo sapere.
-Una volta stavo suonando il
pianoforte, tu piangendo mi raccontasti che tuo fratello lo suonava ogni sera
per te... io ti diedi il mio fazzoletto, spiegandoti che le iniziali incise
erano quelle del nome di mia madre...- osservai la sua espressione attonita
-era una bugia, erano... sono le mie...-
-E' impossibile, le iniziali
erano... D... e M...- si fermò.
-Draco Malfoy- annuii.
-Ma... non puoi essere tu...-
mi guardò bene negli occhi e io mi persi nelle sue pozze smeraldine -mio
Merlino, sei davvero tu...!- mi abbracciò -ma com'è possibile?-
-Magia...- sorrisi, aspirando
il suo odore.
-Non voglio più stare senza di
te, è difficile... mi sono sentita cieca, sorda e intorpidita...-
-Sapessi io...- Merlino,
quanto avevo anelato di stringerla!
-Perchè non mi hai detto chi
eri? Il tuo nome?-
-Perchè temevo che mi avresti
odiato ancora di più, sapendo che ero Draco Malfoy... avevo paura, mi
vergognavo-
-Non avrei mai potuto
detestarti, nemmeno se fossi stato Voldemort in persona!- sorrise e io le
accarezzai il viso, ammirato.
Merlino, quanto l'amavo!
-Ma cos'è successo? Io ricordo
di essere stata ferita...- si guardò lo stomaco, non c'erano tagli o cicatrici.
Questo mi fece ricordare, mi
voltai verso Faith, che ci osservava trionfante e domandai silenziosamente una
spiegazione.
-La prima volta che ci
incontrammo ti avevo avvertito che quella rosa era incantata- mi canzonò.
-Può... poteva resuscitare i
morti?-
La donna rise -no, no... era
solo molto potente e piena di poteri magici-
-Ma allora come?- ero confuso,
non riuscivo a comprendere.
-Saresti stato pronto a
sacrificarti, a rinunciare alla tua vita per lei... conosci qualcosa più
potente di un desiderio puro e altruista, unito alla magia di un oggetto
fatato?-
-Il mio desiderio l'ha
salvata?-
-Esatto... era talmente pieno
di generosità e amore, che la rosa l'ha esaudito...-
-E riguardo alla mia vita?-
-Tante vite sono state prese
questa notte, suppongo che la morte sia già abbastanza soddisfatta-
-Io... grazie..- dissi con
sincerità.
Non mi riferivo solo al fatto
che avesse salvato la mia vita e quella di Ginny, lei aveva fatto molto di più.
Se non fosse stato per quella
fata non avrei mai rincontrato Ginevra, non avrei mai provato nulla di bello
come questi sentimenti, sarei morto vuoto e solo, come un assassino.
Come Lord Voldemort... o come
mio padre.
A proposito di Voldemort, che
fine aveva fatto?
Guardai Potter, che aveva
assistito a tutta la scena, e quello annuì, intuendo la mia domanda muta, mi
mostrò la spada insanguinata.
Tom Orvoloson Riddle era
deceduto. L’umanità era libera, io ero
libero.
Libero di amare quell’incredibile
donna che ancora stringevo tra le braccia, libero di essere migliore, di essere
me stesso per la prima volta.
Baciai entusiasta Ginny
un'ulteriore volta, poi le presi la mano e l'aiutai ad alzarsi, c'era ancora
una persona di cui mi preoccupavo.
Raggiunsi Blaise, era ancora
inginocchiato che singhiozzava -mi dispiace tanto Draco... ti scongiuro,
perdonami... ero disperato-
-Va tutto bene, Blaise...- gli
tesi la mano libera e lo feci alzare, -è tutto okay, amico...-
-Lord Voldemort mi ha mentito,
mi ha messo in testa delle immagini... hanno interrogato Peter Minus, Gertie è
morta da due anni oramai... come sapevo io-
-Lo so...- esordii spiaciuto.
Non ce l'avevo con Blaise per
ciò che era successo, come ho già detto, non sapevo nemmeno io a che punto
sarei arrivato per salvare Ginny.
-Scusami Ginevra...- la
guardò.
-Non preoccuparti, è okay- gli
sorrise -siamo esseri umani, commettere errori fa parte della nostra natura-
-Bene... il mio lavoro qui è
terminato- esordì la fata -congratulazioni Draco... Ginevra- ci salutò con un
sorriso.
Prima di sparire, notai che si
scambiò uno strano sguardo con Silente, per poi fargli l'occhiolino.
Decisamente sospetto.
-Questa me la dovrà spiegare
prima o poi- gli dissi.
-Prima o poi lo farò...-
sorrise il vecchio preside.
Mi voltai verso la mia donna e la bacia di nuovo, veramente felice per la prima volta nella mia vita.
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Penultimo capitolo, il prossimo concluderà finalmente la storia :)
PRISHILLA: ahahhahahahah sì, beh volevo aggiungere un qualcosa al personaggio di Blaise, che personalmente adoro, volevo renderlo umano-innamorato e umano-amico allo stesso tempo... :)
4Swarovski4: ti ringrazio, spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento :) comunque, come ho già detto, Blaise era dilaniato tra l'amore e l'amicizia, un uomo ad un bivio... ;)
Alla prossima settimana!