Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Russian Sonia 1992    07/05/2012    1 recensioni
Possono due ragazze completamente diverse provare un sentimento, come l'amore, senza che nessuno si metta contro di loro?
Romilda e Sarah ci sono riuscite.
[Quarta classificata al contest "Due mondi, due amori" di Violet Aquarius]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
duemondi3Spero che stasera sia la volta buona.

Sono due mesi e sei giorni che cerco di confessare il mio amore a Sarah, ma fino ad oggi non ci sono riuscita.

Certo che senza Amortentia e intrugli vari è difficile far innamorare qualcuno di te.

Specie se quel qualcuno è del tuo stesso sesso.

Arrivata alla porta di casa Donaldson, ho avuto l'impulso di girare i tacchi e filare via.

E invece suono il campanello.

"Chi è?"

"Sono Romilda!"

"Entra pure, cara!"

Varco la soglia e mi salta subito all'occhio il disordine che domina in quella casa. La SUA casa.

Poco fa lei mi ha chiamato "cara": proverà le stesse cose che provo io?

Fra poco lo saprò.

Forse lo saprò.

Sarah era avvolta in una canottiera marrone scuro e dei pantaloni grigio topo; decuco che quella tenuta sia il suo pigiama.

Dopo una cena per niente pantagruelica (lei non è una brava cuoca), ci rechiamo in salotto.

"Cosa vuoi dirmi d'importante?" mi chiede, mentre si siede a gambe incrociate sul divanetto.

"Prometti di non ridere dopo che io te l'ho detto?" le chiedo, mentre prendevo una sedia e scansavo un asciugamano usato.

"Promesso!"

"Ecco... non so da dove cominciare..."

"Non c'è fretta, cara!"

Di nuovo quel "cara".

Non lo userà per schernirmi?

La faccenda si fa molto preoccupante.

"Quando andavo ad Harvard" comincio "Mi infatuavo di alcuni ragazzi, ottenendo scarsi risultati..."

"Questo me l'avrai detto cento volte!" risponde Sarah ridendo.

"Ma ultimamente ho cominciato a riflettere sulla mia vita..."

"Continua!"

"E da quando ti ho conosciuto, ho ampliato i miei orizzonti..."

"Quindi?"

Come posso dirle questo?

Suvvia, Romilda, fatti coraggio! Dopotutto sei stata una Grifondoro, non credi?

"Lo dirò senza mezzi termini: io ti amo, Sarah Donaldson!"

"Ho sentito bene?"

"Proprio così! Amo te, il tuo sorriso, il tuo nome, i tuoi capelli scarmigliati, il tuo disordine, la tua tenuta da notte, il modo in cui ti rivolgi ai clienti, tutto!"

"Ne sei sicura?"

"Più che sicura!"

"C'è una cosa che devo assolutamente dirti..."

Quest'ultima frase non promette nulla di buono.

"Anch'io ti amo, Romilda Vane!"

"Mi... mi stai prendendo in giro?"

"Nient'affatto! Amo te, il tuo nome altisonante, i tuoi capelli sempre a posto, il tuo maglione giallo a rombi viola (per quanto io lo trovi ridicolo, praticamente tutto!"

"Riformulo la mia domanda: dici sul serio?"

"Non scherzo mai su queste cose."

E per dimostrare la veridicità della cosa, le labbra di Sarah sfiorano delicatamente le mie.

Non sono una Legilimens, ma sento che questo bacio è molto sincero e spontaneo.

Poco dopo, quando ci siamo staccate, lei mi chiede: "Vuoi salire in camera mia?"

"Molto volentieri, cara!"

"Prima però togliti le scarpe! Il rischio di scivolare è altissimo!"

Dopo essermi tolta gli stivali marroni col tacco, salgo da lei, seguendola a ruota.

"Fa molto caldo qui; ti consiglio di toglierti il maglione!" mi rivolge la parola, mentre spostava panni sporchi e vecchie riviste dal letto.

"Va bene!" le rispondo, mentre mi libero di quel portatore di prurito, rivelando una camicia color ruggine, facente pendant con la lunga gonna che ho addosso.

Dopodichè le do un altro piccolo bacio e lei mi sussurra: "Scusami se corro un po', ma nè io nè tu abbiamo mai fatto questo prima d'ora!"

Così dicendo, comincia pian pianino a sbottonarmi la camicia.

"Non vai affatto di fretta, anzi, mi fa molto piacere."

Poco dopo, camicia e gonna sono andate via, lasciando il posto ad un reggiseno a fascia nero e a dei collant a righe nere e arancioni.

"Fino ad adesso hai fatto tutto tu! Lascia fare qualcosa anche a me!"

"OK!"

Detto questo, libero le gambe di Sarah dai larghissimi pantaloni e le accarezzo un poco.

Contemporaneamente, lei libera le mie gambe dai pruriginosi collant e fa lo stesso gioco.

Le sfilo via anche la canottiera e contemplo i suoi piccoli seni appena scoperti.

"Ti vuoi fermare?" mi chiede preoccupata.

"No, è che mi sono accorta che sei molto bella."

"Ti ringrazio!" risponde con voce flebile, arrossendo a più non posso e sciogliendosi i capelli.

Lei volta la schiena verso di me, io la stringo forte e le accarezzo piano i seni.

"Mamma mia, non immagini quanto mi fa piacere!"

"Vorrei che ti mi facessi lo stesso!"

"OK!"

Così invertiamo le posizioni e mi trovo tra le sue braccia.

Sarah mi scioglie la lunga treccia, poi mi sfila via il reggiseno e mi tocca ciò che esso ha appena lasciato scoperto.

"Ti piace, Romilda?"

"Puoi dirlo forte, Sarah. Puoi dirlo forte."

*******

"Qualcuno ha ordinato uova, bacon, fagioli e caffellatte?"

Sarah mi ridesta con queste parole e in effetti vedo che ha in mano un vassoio di plastica gialla con sopra tutto quello che ha appena elencato.

Noto anche che è talmente presa dalla notte appena trascorsa al punto da prepararmi la colazione indossando solo un paio di boxer azzurri.

"Dovevi immaginare la faccia del postino quando gli ho aperto e ha visto come ero, o meglio, come NON ero conciata!"

"Mi piaci anche per questo!"

"Per cosa?"

"Per il fatto che tu ti distragga facilmente."

Al diavolo pozioni, incantesimi, mostri e bacchette!

Quello che voglio è vivere felice con la mia Sarah!




























  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Russian Sonia 1992