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Autore: AthenaSkorpion    07/05/2012    1 recensioni
Una piccola raccolta su stralci di vita dei protagonisti di FMA...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Olivier si aggirava per i corridoi di Briggs, lieta come sempre di essere tornata nella sua dimora dopo la nottata in treno, un mezzo di trasporto che non amava. Era stata a Central City per delle riunioni militari e il nuovo Comandante Supremo era sicuramente, con un pizzico di fortuna, in procinto di alzarla in grado.
Da Creta erano giunte voci poco rassicuranti su un futuro attacco e lei era stata incaricata di guidare le truppe del nord e preparare le tattiche anche per il resto del continente, data la sua lungimiranza e la sua imprevedibilità. Aveva accettato volentieri, contenta di poter finalmente entrare in azione dopo mesi di abulia e con i ricordi della guerra agli homunculus ancora vividi e invitanti nella testa. Sul suo fioretto non giaceva neppure un granello di polvere e ogni giorno si esercitava come se avesse dovuto sconfiggere un'orda inferocita di demolitori. Le mancava la presenza di Buccaneer, ma doveva ammettere che Miles era un valido alleato.
Mettendosi a letto cercò di fare mente locale dei partecipanti all'assemblea, certa che dietro ad ognuno dei volti annoiati si celasse in realtà il timore.
Nessuno di quelli le interessava particolarmente, ma tra tutti spiccava Roy Mustang. Quel maledetto, che non le era mai andato a genio, era riuscito a guadagnarsi il suo stesso grado nonostante lei avesse la precedenza e fossero anni che si batteva per avanzare, per cui era uno degli eletti per parlare nell'assemblea, che era stata segreta per evitare inutili diffusioni di panico. Naturalmente non aveva rinunciato a rivolgerle complimenti sdolcinati che lei aveva liquidato con il suo sguardo gelido e l'aveva fissata tutto il tempo, come tentasse di farle capire qualcosa tra le righe. Il Comandante Supremo gli aveva assegnato il compito di fare da ambasciatore nelle terre di Xing, dove sicuramente l'Imperatore lo avrebbe accolto. E poi avrebbe potuto fare un salto da Alphonse, che da come si raccontava era già riuscito a trasmutare una delle due chimere.
Alla fine dell'Assemblea, Olivier si era alzata e Mustang era corso accanto a lei per parlarle.
- Ascolta, fiammetta, non mi interessi, mi hai stufato con queste scempiaggini, io non sono una di quelle...
Mustang la ignorò del tutto e non si rese conto del passo falso che fece quando la interruppe con un brusco gesto della mano.
- Ehi, zitta, è una cosa importante.
La regina delle nevi parve prender fuoco e gli mollò una sonora sberla in faccia, mettendo già le mani sulla sua spada. Il Comandante Supremo, che si stava già allontanando, guardò il ragazzo con un'espressione a metà tra la rassegnazione e il divertimento, scuotendo la testa.
Mustang ingoiò le ingiurie che avrebbe dette e divenne paonazzo.
- Dicevo, dopo il matrimonio, Edward e Winry si sono dati da fare e pare che siano in dolce attesa. Volevano dirti che ti hanno nominata madrina.
Il general Maggiore Armstrong sbiancò di colpo e Mustang si mise a debita distanza. Madrina?
- Perché?- fu lunica cosa che riuscì a chiedere.
- Il fagiolino ha una sconfinata fiducia in te ed è certo che se dovesse succedere qualcosa di brutto proteggeresti il tuo figlioccio anche con le unghie e i denti se necessario. E poi stai simpatica a Winry, trova un modello per suo figlio nella tua tenacia. Detto questo, lascio a te le tue sfuriate, io mi dileguo.
Detto fatto, volò via come il vento lasciandola lì come una statua di marmo. Dopo un momento durato anni si riprese e si fiondò sul vagone che l'avrebbe riportata a Briggs, correndo come una matta. Appena si fu seduta ed ebbe ripreso fiato, si accomodò. Poi, senza neanche sapere il perché sorrise.
 
- Sappi Miles, che quando ho ricevuto il tuo invito sono rimasta di sasso, testimone Hawkeye. Allora, di cosa vuoi parlare?
La signorina prese il fazzoletto, lo pose sulle ginocchia e si sistemò la lunga ciocca di capelli dietro all'orecchio. Era strano che lo facesse, ma ancora più strano era il lungo vestito viola scuro dall'ampia scollatura, che in realtà non era così ampia ma che accentrava gli sguardi non indifferenti di tutti gli uomini e di alcune donne del ristorante. Di tutti gli uomini tranne Miles, che era letteralmente ipnotizzato dal viso di Olivier.
- Allora?-ripeté lei vagamente sorridente.
- Be', non saprei. Sa', stavo pensando di andare a fare una vacanza a Resembool, i coniugi Elric mi hanno già riservato una camera da loro...
- Andiamo, per stasera risparmiati il "lei". E riguardo alla vacanza la trovo un'ottima idea. Hai già deciso la data?
- In realtà volevo prima chiedere la sua approvazione.
- Dopo tutto il lavoro che hai fatto te la meriti.
Andarono discorrendo così tutta la serata e Miles riuscì a strapparle perfino qualche risata. Lei si sentiva bene con quell'uomo, l'unico ostacolo erano gli occhiali, che aveva deciso di tenere per non attirare sguardi. Eppure per la prima volta si era sentita in imbarazzo.
Una volta in piedi, lui pagò il conto e chiese al gestore ciò che aveva precedentemente depositato. Quando tornò da uno dei camerini del personale, portò con sé un mazzo di rose rosse e bianche, che Miles porse con un lieve inchino a Olivier. La ragazza rimase lì impalata, per la prima volta in vita sua presa alla sprovvista da una galanteria. Tutti i clienti la guardavano trattenendo il fiato, Miles invece la guardava sorridendo, aspettandosi già la risposta. Non riuscì a contenere la sorpresa quando invece lei lo accettò e rimase a bocca aperta per poi accompagnarla alla porta. Si erano salutati, lei con un sorriso da bambina, così poco indossato da qualla soldatessa e lui con uno dei suoi inchini, che gli venivano tanto bene da sembrare appropriati in qualunque occasione, anche se erano dei gesti considerati antiquati.
Quello era una sorta di addio perché il giorno successivo sarebbe partito per Nuova Ishbar, per riprendere i lavori che aveva lasciato in sospeso per aiutare la Armstrong nelle riunioni.
Ripensando a quegli avvenimenti la donna cadde in un sonno profondo, il sorriso sulle labbra. Ma quanto sorrideva quei giorni?
 
-Che bello, che bello, è arrivato il momento!-gridarono i fratelli Elric e Mustang quando apparve una insonnolita Winry e una felice Olivier. Miles si fece avanti e baciò la moglie che reggeva il suo figlioccio.
- Ehi, nanetto, pare che oggi abbia fatto un passo avanti a me!-scherzò Mustang.
La Armstrong si avvicinò a Edward con aria solenne mentre le prime lacrime illuminavano il volto di lui. Winry sorrideva raggiante ed esausta.
- Edward, ti presento Nicholas, il prossimo alchimista d'acciaio.
Una volto deposto tra le braccia dei genitori, il neonato gridò di allegria, con il padrino Alphonse alla destra, accompagnato da May e Riza a sinistra, che era stata la migliore confidente di Winry durante la gravidanza. Il quadretto familiare era così delizioso che Olivier si sentì per la prima volta in pace con se stessa, tra le braccia dell'unico uomo che avrebbe mai amato in vita sua.
 
 
ECCOMI!! Questo testo è una sintesi massima del testo originale... Hummingbird sa di cosa parlo... In fondo senza di lei non sarebbe mai nato... XD Ok lasciamo perdere, troppo lunga da spiegare. Ho scritto questo testo basandomi in gran parte su quello che non si vede, cioè la Armstrong umana *la adoro, non posso farci nulla*, la donna che dopo lunghe guerre scopre la famiglia e decide di crearne una tutta sua, tutto a partire dall'elezione come madrina di Nicholas *pensavo a questo nome perché mi piaceva, solo dopo mi sono resa conto di Flamel e tutto mi è sembrato su misura*. Molte altre cose si mescolano nella vicenda, tra cui, indirettamente *forse farò un capitolo a parte* la prima volta che lei ha paura in guerra, perché potrebbe perdere un amore così a lungo cercato. Le emozioni che appaiono in Armstrong sono di sorpresa *in fondo ha perso la speranza, quale uomo non la teme?* e quasi di paura *lei è una donna d'onore, propensa alla monogamia e quindi non si fida degli uomini ma quando ne sceglie uno dà tutto il suo cuore quindi deve stare attenta a quello giusto* quando lei in realtà vorrebbe solo sembrare un pezzo di ghiaccio. Spero di aver centrato la questione, è difficile riassumere con efficacia questo vortice di cosette in un solo capitolo che non può diventare un tomo di 400 pagine... Attendo recensioni, ultimamente solo una utente si ricorda di me *quando le capita...* e a proposito, mi sono resa conto che nella storia di Obsidrion avevo fatto una confusione coi capitoli quindi ora il numero 5 è a posto *proprio il più bello non l'aveva messo! Z_Z*
Alla prossima, reclute! 
   
 
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