"Just close your eyes, the sun is going down,
you will be alright, no one can hurt you now.
Come, morning light, you and I'll be safe and sound."
taylor swift - safe and sound;
you will be alright, no one can hurt you now.
Come, morning light, you and I'll be safe and sound."
taylor swift - safe and sound;
Sabato sera;
- Maledette stampelle.. - farfugliò Debbie, dirigendosi alla porta dell'appartamento.
Liam la guardò divertito. - Sicura di non volere una mano? - rise.
Lei si girò e lo guardò socchiudendo gli occhi con aria di sfida. - Sicurissima. Non vedi? Ce la faccio beniss.. - non fece in
tempo a finire la frase che inciampò in una stampella, quasi cadendo.
I due scoppiarono a ridere poi, riprendendo fiato, aprirono la porta.
- Sorpresa! - gridarono all'unisono i ragazzi, spuntando da tutte le parti.
Deborah li guardò frastornata e un po' confusa, poi si ricordò. - Oh, ragazzi, grazie!
- Buon compleanno in ritardo, amore. - le sussurrò all'orecchio Liam. Lei si girò e lo baciò dolcemente.
I ragazzi ordinarono delle pizze, risero, scherzarono e parlarono, quasi come una famiglia.
La famiglia che Deborah non aveva mai avuto. I suoi genitori erano morti quando lei aveva solamente cinque anni proprio
in un incidente stradale. Si reputava miracolata, in quel momento. Aveva tutto quello che desiderava e lo stava apprezzando
ancora di più dopo quello che le era successo.
- Sicura di non voler restare a dormire qui con le tue fantastiche coinquiline? - chiese Sammi sulla soglia della porta.
Debbie rise. - Sì, sono sicura. Domani Liam mi riaccompagna qui, state tranquille.
- Non siate gelose, non ve la rubo per sempre. Per ora, almeno. - scherzò Liam, accarezzando la schiena di Deborah.
Allison spalancò gli occhi. - Non vorrai mica chiederle di sposarti, vero?
Liam scoppiò a ridere. - Ma stai scherzando? Stiamo insieme da due mesi, nemmeno!
Debbie rise, scuotendo la testa. - Oh, finitela! Forza, andiamo.
- Dio, potreste già essere una coppia. - esclamò Sammi mimando di asciugarsi una lacrima di gioia, e Allison si appoggiò a lei.
- Come crescono in fretta! - disse, per poi scoppiare a ridere.
- Dai, andiamo, sono stanchissima. - Deborah sbadigliò, dirigendosi all'ascensore con Liam e salutando le amiche con la
mano. - Sono quasi due mesi, è vero. - disse poi, rivolgendosi al ragazzo.
Lui si sporse a baciarla. - I due mesi più belli.
- Maledette stampelle.. - farfugliò Debbie, dirigendosi alla porta dell'appartamento.
Liam la guardò divertito. - Sicura di non volere una mano? - rise.
Lei si girò e lo guardò socchiudendo gli occhi con aria di sfida. - Sicurissima. Non vedi? Ce la faccio beniss.. - non fece in
tempo a finire la frase che inciampò in una stampella, quasi cadendo.
I due scoppiarono a ridere poi, riprendendo fiato, aprirono la porta.
- Sorpresa! - gridarono all'unisono i ragazzi, spuntando da tutte le parti.
Deborah li guardò frastornata e un po' confusa, poi si ricordò. - Oh, ragazzi, grazie!
- Buon compleanno in ritardo, amore. - le sussurrò all'orecchio Liam. Lei si girò e lo baciò dolcemente.
I ragazzi ordinarono delle pizze, risero, scherzarono e parlarono, quasi come una famiglia.
La famiglia che Deborah non aveva mai avuto. I suoi genitori erano morti quando lei aveva solamente cinque anni proprio
in un incidente stradale. Si reputava miracolata, in quel momento. Aveva tutto quello che desiderava e lo stava apprezzando
ancora di più dopo quello che le era successo.
- Sicura di non voler restare a dormire qui con le tue fantastiche coinquiline? - chiese Sammi sulla soglia della porta.
Debbie rise. - Sì, sono sicura. Domani Liam mi riaccompagna qui, state tranquille.
- Non siate gelose, non ve la rubo per sempre. Per ora, almeno. - scherzò Liam, accarezzando la schiena di Deborah.
Allison spalancò gli occhi. - Non vorrai mica chiederle di sposarti, vero?
Liam scoppiò a ridere. - Ma stai scherzando? Stiamo insieme da due mesi, nemmeno!
Debbie rise, scuotendo la testa. - Oh, finitela! Forza, andiamo.
- Dio, potreste già essere una coppia. - esclamò Sammi mimando di asciugarsi una lacrima di gioia, e Allison si appoggiò a lei.
- Come crescono in fretta! - disse, per poi scoppiare a ridere.
- Dai, andiamo, sono stanchissima. - Deborah sbadigliò, dirigendosi all'ascensore con Liam e salutando le amiche con la
mano. - Sono quasi due mesi, è vero. - disse poi, rivolgendosi al ragazzo.
Lui si sporse a baciarla. - I due mesi più belli.
***
- Ciao Gwen, ciao Niall! - salutò Sammi, chiudendo la porta.
Allison prese il suo giubotto di pelle. - Sam, vado a dormire da Zayn. Ti spiace?
- Mi lasci qui da sola? - la mora finse tristezza.
Harry le si avvicinò, abbracciandola. - Se vuoi rimango io qui con te, stasera.
- Oh, sì, per favore! - sembrava felice come una bambina.
- Bé, noi andiamo. Louis, ti diamo uno strappo? - chiese Harry, allungandogli la giacca.
Quella sera Louis era molto strano. Di solito faceva la parte del brillante, quello che ha sempre la battutina pronta.
Il moro annuì, scuotendosi la maglietta a righe. - Va bene, grazie.
La casa si svuotò in qualche minuto, lasciando Sammi e Harry da soli davanti al tavolo da sparecchiare.
- Al lavoro, allora. - annunciò Samantha, con finto entusiasmo.
Harry scosse la sua grande chioma e cominciò a togliere piatti, forchette e coltelli.
- Strano che Niall non abbia finito la torta. - esclamò Sammi, sollevando il vassoio sul quale era appoggiata.
Ne erano rimaste tre fette, stranamente: era una di quelle tutta panna e crema, la preferita di Debbie.
- E' un peccato non finirla.. - disse Harry, prendendo con l'indice un pezzo di panna e spalmandolo sul naso di
Samantha, che spalancò la bocca sorpresa.
- Hai appena osato mettere della panna sul mio naso? - chiese, fingendosi arrabbiata.
Il ricciolino fece una faccia degna di un bambino che l'aveva appena combinata grossa e poi, vedendo che Sammi stava
prendendo in mano una fetta, corse in cucina.
Lei lo rincorse e, una volta raggiunto, gli spiaccicò la torta in piena faccia.
- Se mi hai preso i capelli puoi ritenerti morta! - urlò, rincorrendola a sua volta.
Dopo alcuni minuti passati a fare guerra, i due si erano sporcati da cima a fondo: Sammi aveva la camicia tutta appiccicosa,
come i capelli, mentre i jeans erano a macchie giallognole e bianche.
Forse non era stata una bella idea prendere direttamente lo spray della panna.
- Okay, okay, stop, ti prego! - rise Samantha. - Guarda come abbiamo conciato il tappeto!
Harry scosse di nuovo i capelli, anch'essi pieni di schifezze, e guardò il pavimento. - Ci toccherà ripulire anche quello. - disse
poi, facendo spallucce mentre ancora rideva.
Lei lo guardò seria, ma non riuscì a trattenere le risate. - Ora devo farmi una doccia, sono più appiccicosa di una caramella!
- Scusami, hai visto come sono messo io? - rise lui, indicandosi. Bé, era messo molto peggio in effetti.
Smise di ridere e le prese la mano, attirandola a sé. Le mise le mani sui fianchi, e lei gli cinse il collo con le braccia,
guardandolo soddisfatta. - Bei capelli, Harold. - scherzò, accarezzandogli i ricci.
- Stai zitta tu! - rise lui, avvicinandola per baciarla.
Un bacio alla panna? Quello mancava alla sua collezione, senza dubbio.
Harry era pieno di sorprese, e lei non era di certo una ragazza semplice da sorprendere.
Intanto che pensava alle multeplici volte che era riuscito a sorprenderla, Harry le aveva cominciato a slacciare la camicia
bianca e il bacio era diventato più appassionato. La fece appoggiare al muro, sporcandolo, quindi Sam gli tolse la maglia.
Harry non aveva un fisico scolpito. Sì, era magro, ma non aveva gli addominali, e lo preferiva di gran lunga ai tipi palestrati
con una grattuggia al posto della pancia.
Il ragazzo le sfilò la camicetta buttandola per terra, poi le tolse la canotta e cominciò a baciarle la pancia piatta.
Sammi chiuse gli occhi in preda dai brividi. Lo stomaco era incontrollabile, ceduto al potere delle migliaia di farfalle che
ci svolazzavano all'interno.
I due si staccarono, ansimando. - Devo davvero farmi una doccia. - sussurrò lei, fissando le labbra del ragazzo.
Lui fece un sorriso storto. - Anche io.
Sorrisero entrambi con aria d'intesa e senza dire una parola ricominciarono a baciarsi, dirigendosi al bagno.
Sammi si staccò ed aprì l'acqua della doccia e poi si sfilò i pantaloni.
Rimasta in biancheria guardò Harry, che era rimasto appoggiato al lavandino per ammirarla.
Lei si avvicinò lentamente guardandolo negli occhi verdi, lo baciò delicatamente e nel frattempo con le mani percorse il suo
ventre, arrivando ai bottoni dei jeans.
Glieli sbottonò e lo sentì sorridere attraverso il bacio, quindi lui si piegò per toglierli del tutto, poi la guardò di nuovo col
suo sorriso storto ed entrarono in doccia.
L'acqua calda percorreva inesorabile i loro corpi immobili: erano rimasti a guardarsi l'uno di fronte all'altra.
Finalmente lei lo avvicinò a sé e cominciò a baciarlo, mentre le mani di lui la accarezzavano in ogni zona del corpo.
Si tolsero il resto della biancheria, che era solo d'intralcio e ricominciarono a baciarsi con passione, ma con una punta di
dolcezza. Per loro non era la prima volta, ma qualcosa la faceva sembrare tale.
Le mani di lui erano esperte e delicate, sapevano cosa fare. E anche lei sapeva il fatto suo, naturalmente.
- Sei bellissima, amore. - sussurrò lui mentre le baciava il collo.
Lei, presa dai brividi, gli mise le mani nei capelli bagnati. - Anche tu, Harry.
Allison prese il suo giubotto di pelle. - Sam, vado a dormire da Zayn. Ti spiace?
- Mi lasci qui da sola? - la mora finse tristezza.
Harry le si avvicinò, abbracciandola. - Se vuoi rimango io qui con te, stasera.
- Oh, sì, per favore! - sembrava felice come una bambina.
- Bé, noi andiamo. Louis, ti diamo uno strappo? - chiese Harry, allungandogli la giacca.
Quella sera Louis era molto strano. Di solito faceva la parte del brillante, quello che ha sempre la battutina pronta.
Il moro annuì, scuotendosi la maglietta a righe. - Va bene, grazie.
La casa si svuotò in qualche minuto, lasciando Sammi e Harry da soli davanti al tavolo da sparecchiare.
- Al lavoro, allora. - annunciò Samantha, con finto entusiasmo.
Harry scosse la sua grande chioma e cominciò a togliere piatti, forchette e coltelli.
- Strano che Niall non abbia finito la torta. - esclamò Sammi, sollevando il vassoio sul quale era appoggiata.
Ne erano rimaste tre fette, stranamente: era una di quelle tutta panna e crema, la preferita di Debbie.
- E' un peccato non finirla.. - disse Harry, prendendo con l'indice un pezzo di panna e spalmandolo sul naso di
Samantha, che spalancò la bocca sorpresa.
- Hai appena osato mettere della panna sul mio naso? - chiese, fingendosi arrabbiata.
Il ricciolino fece una faccia degna di un bambino che l'aveva appena combinata grossa e poi, vedendo che Sammi stava
prendendo in mano una fetta, corse in cucina.
Lei lo rincorse e, una volta raggiunto, gli spiaccicò la torta in piena faccia.
- Se mi hai preso i capelli puoi ritenerti morta! - urlò, rincorrendola a sua volta.
Dopo alcuni minuti passati a fare guerra, i due si erano sporcati da cima a fondo: Sammi aveva la camicia tutta appiccicosa,
come i capelli, mentre i jeans erano a macchie giallognole e bianche.
Forse non era stata una bella idea prendere direttamente lo spray della panna.
- Okay, okay, stop, ti prego! - rise Samantha. - Guarda come abbiamo conciato il tappeto!
Harry scosse di nuovo i capelli, anch'essi pieni di schifezze, e guardò il pavimento. - Ci toccherà ripulire anche quello. - disse
poi, facendo spallucce mentre ancora rideva.
Lei lo guardò seria, ma non riuscì a trattenere le risate. - Ora devo farmi una doccia, sono più appiccicosa di una caramella!
- Scusami, hai visto come sono messo io? - rise lui, indicandosi. Bé, era messo molto peggio in effetti.
Smise di ridere e le prese la mano, attirandola a sé. Le mise le mani sui fianchi, e lei gli cinse il collo con le braccia,
guardandolo soddisfatta. - Bei capelli, Harold. - scherzò, accarezzandogli i ricci.
- Stai zitta tu! - rise lui, avvicinandola per baciarla.
Un bacio alla panna? Quello mancava alla sua collezione, senza dubbio.
Harry era pieno di sorprese, e lei non era di certo una ragazza semplice da sorprendere.
Intanto che pensava alle multeplici volte che era riuscito a sorprenderla, Harry le aveva cominciato a slacciare la camicia
bianca e il bacio era diventato più appassionato. La fece appoggiare al muro, sporcandolo, quindi Sam gli tolse la maglia.
Harry non aveva un fisico scolpito. Sì, era magro, ma non aveva gli addominali, e lo preferiva di gran lunga ai tipi palestrati
con una grattuggia al posto della pancia.
Il ragazzo le sfilò la camicetta buttandola per terra, poi le tolse la canotta e cominciò a baciarle la pancia piatta.
Sammi chiuse gli occhi in preda dai brividi. Lo stomaco era incontrollabile, ceduto al potere delle migliaia di farfalle che
ci svolazzavano all'interno.
I due si staccarono, ansimando. - Devo davvero farmi una doccia. - sussurrò lei, fissando le labbra del ragazzo.
Lui fece un sorriso storto. - Anche io.
Sorrisero entrambi con aria d'intesa e senza dire una parola ricominciarono a baciarsi, dirigendosi al bagno.
Sammi si staccò ed aprì l'acqua della doccia e poi si sfilò i pantaloni.
Rimasta in biancheria guardò Harry, che era rimasto appoggiato al lavandino per ammirarla.
Lei si avvicinò lentamente guardandolo negli occhi verdi, lo baciò delicatamente e nel frattempo con le mani percorse il suo
ventre, arrivando ai bottoni dei jeans.
Glieli sbottonò e lo sentì sorridere attraverso il bacio, quindi lui si piegò per toglierli del tutto, poi la guardò di nuovo col
suo sorriso storto ed entrarono in doccia.
L'acqua calda percorreva inesorabile i loro corpi immobili: erano rimasti a guardarsi l'uno di fronte all'altra.
Finalmente lei lo avvicinò a sé e cominciò a baciarlo, mentre le mani di lui la accarezzavano in ogni zona del corpo.
Si tolsero il resto della biancheria, che era solo d'intralcio e ricominciarono a baciarsi con passione, ma con una punta di
dolcezza. Per loro non era la prima volta, ma qualcosa la faceva sembrare tale.
Le mani di lui erano esperte e delicate, sapevano cosa fare. E anche lei sapeva il fatto suo, naturalmente.
- Sei bellissima, amore. - sussurrò lui mentre le baciava il collo.
Lei, presa dai brividi, gli mise le mani nei capelli bagnati. - Anche tu, Harry.
***
Allison e Zayn erano già a letto e stavano guardando un film accoccolati.
Zayn girò la testa per guardare la rossa, che si voltò sentendosi osservata. - Dimmi, Malik, cosa desideri? - sbuffò divertita.
- Niente, non desidero nient'altro. Ho tutto quello che voglio.
- Sei proprio un ruffiano, lo sai? - rise lei, guardandolo. Aveva gli occhi che sembravano brillare.
Lui sorrise avvicinandosi piano. Si guardarono a pochi centimetri di distanza, come se quello fosse il loro primo bacio.
Le labbra non volevano avvicinarsi, e loro si guardavano divertiti. Zayn fece uno scatto in avanti e le scoccò un bacio,
tornando poi a guardarla.
- Vieni qui, ruffiano. - sussurrò lei, baciandolo.
Presto, però, quel bacio diventò più passionale, e lui si stese sopra di lei, baciandole il collo.
Allie inarcò la schiena, andando a toccare col petto il torace di lui, che sorrise.
Amava quando le faceva provare piacere, amava farle venire i brividi. Non gli era mai capitato, era sempre stato egoista con le
altre ragazze: pensava sempre e solo al proprio piacere.
Ma con lei era diverso: voleva farla sentire bene. E lei faceva lo stesso.
Erano in sintonia, come il canto degli uccelli in primavera. Una melodia perfetta.
- Sei mia. - farfugliò lui, tra un bacio e l'altro.
Allison sorrise, ricambiando i baci. - Solo tua.
Anche lui sorrise, poi si bloccò vedendo che lei si stava togliendo la maglietta, quindi fece lo stesso.
Si misero sotto le coperte, ricominciando a baciarsi.
Da quando si erano messi insieme avevano sempre cercato di fare le cose con calma, ma quella sera aveva un qualcosa di
strano. Quella era la sera giusta.
- Cosa vuoi fare? - chiese sussurrando Zayn, guardandola nei profondi occhi verdi.
Allie per tutta risposta si sfilò i pantaloni ed invertì la posizione, trovandosi a cavalcioni su di lui.
Zayn la guardò sorpreso, poi si tolse a sua volta i jeans. Lei sorrise soddisfatta, quindi gli diede un bacio sul naso, poi sulla bocca,
sul mento, procedendo fino ai pettorali verso gli addominali e giù nel basso ventre.
Alzò lo sguardo su di lui, che aveva chiuso gli occhi e si stava mordendo il labbro inferiore.
Continuò a baciarlo sul basso ventre, dove era ben visibile la sua V, poi lui si alzò di scatto, spaventandola un po'.
Le prese il viso e l'avvicinò al suo.
- Tu vuoi farmi impazzire, vero? - sussurrò, poi ad un tratto si ritrovarono al contrario, lei sotto e lui sopra.
Lei rise e gli cinse il bacino con le gambe e gli buttò le braccia al collo, baciandolo.
Si sentì di nuovo sicura e protetta, come sempre quando stava con lui.
Come riusciva a farla sentire così bene?
Come riusciva a farla sentire così ragazza?
Come riusciva a farla sentire così bella?
Come riusciva a renderla così felice?
____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Spazio autrice:
Credo che questo sia il mio capitolo preferito, insieme al quinto :3
Devo dirvi una marea di coooose, spero di non dimenticarmele mentre scrivo.
Ops, me ne son dimenticata ahahahahah no okay, mi concentro e ce la faccio.
Prima cosa: ho ricevuto un messaggio di una ragazza che si lamentava dei miei "messaggi intimidatori"
come li ha chiamati lei, ovvero quelli in cui dico che se le recensioni non superano quelle del capitolo
precedente non pubblico quello nuovo.
Scusate se ho dato l'impressione di una minaccia, non volevo assolutamente!
Davvero, non prendete quelle cose sul serio, sono tanto per dire, anche perché come avete visto l'atro
giorno ho pubblicato il capitolo anche se era venti recensioni in meno, cioè, non me ne frega alla fine,
non sono qui per le recensioni.
Seconda cosa: vi amo da morire.
No sul serio, lo giuro. Leggo tutti i giorni recensioni e messaggi che puntualmente mi fanno commuovere,
e non sto scherzando! Grazie davvero di tutto, mi fate venire una voglia assurda di scrivere.
Terza cosa: vi prego, fatemi un messaggio e ditemi se volete essere avvisate per i capitoli, perché siete tante
e non posso mandare 463878658743 messaggi, capitemi :3
Quarta cosa: cosa ne pensate del capitolo? Personalmente lo trovo gdevbwv anche se mi son sentita molto
forever alone a scriverlo, ahahahahahahahah! -ditemi se ci sono errori, please-
Quinta cosa: questo è per chi mi ha chiesto di passare a leggere le proprie storie.
Lo farò, lo giuro, è che siete circa ventordici mila e non riesco a leggere 5347654 storie al giorno, perdonatemi!
Però sappiate che me le segno sempre e ogni giorno ne leggo una:)
Sesta cosa: non sono sicura che ci sia una sesta cosa.
Fate finta che vi abbia detto una cosa sensata, chiara, tipo simple but effective. E ora annuite. Brave.
Ringraziamenti:
- Grazie alle 266 che hanno recensito la storia.
- Grazie alle 86 che la preferiscono.
- Grazie alle 32 che la ricordano.
- Grazie alle 133 che la seguono.
- Grazie alle 8 persone che mi hanno messa negli autori preferiti.
- Grazie alle lettrici silenziose.
Davvero, sappiate che vi amo da morire! :3
Tanto amore, Becks xx
Zayn girò la testa per guardare la rossa, che si voltò sentendosi osservata. - Dimmi, Malik, cosa desideri? - sbuffò divertita.
- Niente, non desidero nient'altro. Ho tutto quello che voglio.
- Sei proprio un ruffiano, lo sai? - rise lei, guardandolo. Aveva gli occhi che sembravano brillare.
Lui sorrise avvicinandosi piano. Si guardarono a pochi centimetri di distanza, come se quello fosse il loro primo bacio.
Le labbra non volevano avvicinarsi, e loro si guardavano divertiti. Zayn fece uno scatto in avanti e le scoccò un bacio,
tornando poi a guardarla.
- Vieni qui, ruffiano. - sussurrò lei, baciandolo.
Presto, però, quel bacio diventò più passionale, e lui si stese sopra di lei, baciandole il collo.
Allie inarcò la schiena, andando a toccare col petto il torace di lui, che sorrise.
Amava quando le faceva provare piacere, amava farle venire i brividi. Non gli era mai capitato, era sempre stato egoista con le
altre ragazze: pensava sempre e solo al proprio piacere.
Ma con lei era diverso: voleva farla sentire bene. E lei faceva lo stesso.
Erano in sintonia, come il canto degli uccelli in primavera. Una melodia perfetta.
- Sei mia. - farfugliò lui, tra un bacio e l'altro.
Allison sorrise, ricambiando i baci. - Solo tua.
Anche lui sorrise, poi si bloccò vedendo che lei si stava togliendo la maglietta, quindi fece lo stesso.
Si misero sotto le coperte, ricominciando a baciarsi.
Da quando si erano messi insieme avevano sempre cercato di fare le cose con calma, ma quella sera aveva un qualcosa di
strano. Quella era la sera giusta.
- Cosa vuoi fare? - chiese sussurrando Zayn, guardandola nei profondi occhi verdi.
Allie per tutta risposta si sfilò i pantaloni ed invertì la posizione, trovandosi a cavalcioni su di lui.
Zayn la guardò sorpreso, poi si tolse a sua volta i jeans. Lei sorrise soddisfatta, quindi gli diede un bacio sul naso, poi sulla bocca,
sul mento, procedendo fino ai pettorali verso gli addominali e giù nel basso ventre.
Alzò lo sguardo su di lui, che aveva chiuso gli occhi e si stava mordendo il labbro inferiore.
Continuò a baciarlo sul basso ventre, dove era ben visibile la sua V, poi lui si alzò di scatto, spaventandola un po'.
Le prese il viso e l'avvicinò al suo.
- Tu vuoi farmi impazzire, vero? - sussurrò, poi ad un tratto si ritrovarono al contrario, lei sotto e lui sopra.
Lei rise e gli cinse il bacino con le gambe e gli buttò le braccia al collo, baciandolo.
Si sentì di nuovo sicura e protetta, come sempre quando stava con lui.
Come riusciva a farla sentire così bene?
Come riusciva a farla sentire così ragazza?
Come riusciva a farla sentire così bella?
Come riusciva a renderla così felice?
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Spazio autrice:
Credo che questo sia il mio capitolo preferito, insieme al quinto :3
Devo dirvi una marea di coooose, spero di non dimenticarmele mentre scrivo.
Ops, me ne son dimenticata ahahahahah no okay, mi concentro e ce la faccio.
Prima cosa: ho ricevuto un messaggio di una ragazza che si lamentava dei miei "messaggi intimidatori"
come li ha chiamati lei, ovvero quelli in cui dico che se le recensioni non superano quelle del capitolo
precedente non pubblico quello nuovo.
Scusate se ho dato l'impressione di una minaccia, non volevo assolutamente!
Davvero, non prendete quelle cose sul serio, sono tanto per dire, anche perché come avete visto l'atro
giorno ho pubblicato il capitolo anche se era venti recensioni in meno, cioè, non me ne frega alla fine,
non sono qui per le recensioni.
Seconda cosa: vi amo da morire.
No sul serio, lo giuro. Leggo tutti i giorni recensioni e messaggi che puntualmente mi fanno commuovere,
e non sto scherzando! Grazie davvero di tutto, mi fate venire una voglia assurda di scrivere.
Terza cosa: vi prego, fatemi un messaggio e ditemi se volete essere avvisate per i capitoli, perché siete tante
e non posso mandare 463878658743 messaggi, capitemi :3
Quarta cosa: cosa ne pensate del capitolo? Personalmente lo trovo gdevbwv anche se mi son sentita molto
forever alone a scriverlo, ahahahahahahahah! -ditemi se ci sono errori, please-
Quinta cosa: questo è per chi mi ha chiesto di passare a leggere le proprie storie.
Lo farò, lo giuro, è che siete circa ventordici mila e non riesco a leggere 5347654 storie al giorno, perdonatemi!
Però sappiate che me le segno sempre e ogni giorno ne leggo una:)
Sesta cosa: non sono sicura che ci sia una sesta cosa.
Fate finta che vi abbia detto una cosa sensata, chiara, tipo simple but effective. E ora annuite. Brave.
Ringraziamenti:
- Grazie alle 266 che hanno recensito la storia.
- Grazie alle 86 che la preferiscono.
- Grazie alle 32 che la ricordano.
- Grazie alle 133 che la seguono.
- Grazie alle 8 persone che mi hanno messa negli autori preferiti.
- Grazie alle lettrici silenziose.
Davvero, sappiate che vi amo da morire! :3
Tanto amore, Becks xx