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Autore: PiccoloCuoreSenzaAmore    07/05/2012    3 recensioni
-Non te ne andrai mai via da me, vero?- gli domandai.
Lei scrutò la testa
-Sei la cosa più bella che io abbia mai potuto incontrare. Non ti lascierò per nessun motivo al mondo, Amore-
In quell'istante i miei occhi pieni di lacrime, splendettero di luce propria. Per la prima volta mi aveva chiamato amore. L'avevo sentito dire anche da altre ragazze, ma non da lei. Non avevo mai sentito pronunciare quelle parole con un tono così maledettamente dolce. Così maledettamente Suo!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non chiamarmi pazzo! Sono semplicemente innamorato!'
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Quella mattina i raggi del solo illuminarono la mia stanza, svegliandomi. Sbadiglia, mi girai verso il comodino per veder l'orario. 9.38. Diamine ero in ritardo. Presi l'intimo, un asciugamano pulito e corsi in bagno. In 10 minuti ero pronta. Decisi di mettere una maglia di Chanel rosa, con un jeans blu scuro e le superga rosa. I capelli li lasciai sciolti, presi la borsa e scesi frettolosamente le scale. Mi fermai in cucina ed erano tutti lì ad aspettarmi. Presi una fetta biscottata e la misi in bocca, versai del caffè in un bicchierino di plastica e uscì sbattendo la porta, senza nè vedere nè salutare nessuno. Corsi più che potevo verso il mio studio, e arrivai circa dopo 10 minuti. Diamine! Era domenica! Non sarei dovuta andare a lavorare. Sbuffai, finì di mangiare quel poco che mi rimaneva e tornai a casa. Entrando nella porta tutti mi guardarono e iniziarono a ridere. Tra loro mancavano Harry e Louis, che probabilmente dormivano ancora.
-Non è divertente ragazzi!- pronunciai, ancora con il fiatone. Continuavano a ridere. Quando calò un po' di tranquillità, mi sedetti tra Liam e Zayn sul divano del salotto e iniziammo a chiacchierare. Tra un discorso e l'altro, uscì fuori il mio viaggio in Grecia.
-Allora Cecil? Pensi di andarci?- mi domandò Clara. Tutti si ammutolirono, aspettando una mia risposta.
-Non posso lasciare Harry qui. Soffrirebbe- risposi sospirando.
-Cecil, Harry è mio amico ma deve capire che comunque non può obbligarti a stare con lui. Sogni un viaggio in Grecia da tutta la vita, ammettiamolo. Ricordo ancora, quando feci 18 anni e tu ne avevi si e nò 14, che volevi che ti portassi in Grecia. Hai sempre sognato viaggiare per il mondo ed ora puoi finalmente realizzare il tuo sogno- continuò Clara. Beh, come dargli torto. Ma non potevo fare un torto così grande ad Harry.
-Secondo me devi parlarci. Poi ci sarà anche Louis... E..- si intromise Ludo, ma la interruppi.
-Louis.. E' solo un amico. Okay? Basta parlare sempre di lui, vi prego- conclusi abbassando lo sguardo. In quel preciso momento, Harry e Louis varcarono la porta della stanza. Salutarono tutti, poi Harry mi fece sedere in braccio a lui.
-Di che parlavate?- domandò in seguito. Nessuno rispose, nessuno voleva rispondere. Mi limitai a guardare il pavimento. Louis era di fronte a me, non volevo incontrare il suo sguardo.
-Allora?- continuò Harry aspettando una risposta.
-Beh del viaggio che dev...- fece per rispondere Niall ma lo interruppi.
-Del viaggio che ho fatto per venir fin qui. In aereoporto c'era un gay e guardava sempre mio fratello. Infatti lui inziiava a preoccuparsi e mi guardava male e preoccupato allo stesso tempo. Alla fine mi ha ricattata, ha fatto credere a quello che ero la sua ragazza.- risposi abbozzando un finto sorriso. Harry iniziò a ridere, mentre gli altri si limitarono a sorridere, compreso Louis che secondo me aveva capito tutto.
-Beh allora questo viaggio?- riprese Harry con le domande. Sbiancai, lo guardai sgranando gli occhi. Anche gli altri avevano la mia stessa faccia, tranne Louis che era completamente liscio.
-Harry, non lo so'.. Non voglio lasciarti qui da solo e...- non mi fece finire che mi precedette.
-Cecil, io mi riferivo a lui-
Okay, figura di merda assoluto. Liam volle trattenere le risate, ma proprio non ci riuscì e iniziò a ridere, provocando le risate generali. Harry era l'unico serio, che mi guardava con aria dal non sò chè di rimprovero.
-Hai intenzione di partire?- mi domandò serio, mentre in stanza regnò il silenzio. Abbassai lo sguardo, non volevo e non  sapevo cosa rispondere.
-Cecil, rispondi!- continuò lui, alzandomi il viso e facendo incontrare i miei occhi con i suoi.
-Non lo so..- risposi. Non riuscio a tollerare quello sguardo, mi metteva a disagio.
-Tu.. Vuoi?-
Ma che diamine! Perché oggi con tutte queste domande.
-Harry, è il mio sogno!- ammisi, guardando Clara che mi sorrise come a dire "Hai fatto la cosa migliore", tranquillizzandomi.
-Perfetto!- concluse lui facendomi alzare dalle sue gambe, per poi lasciare la stanza e dirigersi in camera sua. Feci per seguirlo, ma Clara mi bloccò per il polso. -Ha solo bisogno di stare solo.- mi disse facendomi indietreggiare e tornare al mio posto. Stavo per ribattere ma mi precedette.
-Cecil, siamo nella stessa situazione! Insomma, io e Ludo siamo stati 7 anni senza vederti e abbiamo resistito! Harry starà male, come ci staremo male anche noi. Anche a noi mancherai, non solo a lui. Poi per quanto tempo dovrai rimanere lì? Qualche mese, e allora?-
Mi voltai verso gli altri e loro annuirono a quello appena detto da Clara.
-Ieri ho chiamato Simone, il capo dell'ufficio e ha detto che faremo una settimana di prova. Se ci troveremo bene , andiamo tranquilli. Sennò possiamo comunque rifiutare.- si intromise Louis.
-Allora fatela questa settimana di prova, insieme!- sottolineò Niall.
-Non lo so..- risposi abbassando lo sguardo.
-Cecil senti è quello che vuoi! Quindi prepara quella cazzo di valigia e muovi questo culo bello sodo che tieni, che domani parti!- disse con la delicatezza in assoluto Zayn, prendendomi per il braccio e facendomi girare su me stessa. Sorrisi e lo abbracciai. Amavo di un bene immenso a quel ragazzo, era il mio rifugio nei momenti difficili.
-Se.. Se vieni con me andiamo a fare i biglietti. E' domenica, ma è aperto..- disse timidamente Louis rivolgendosi a me. Lo guardai, e ci pensai un attimo. Poi accettai, ma prima decisi di andare a parlare con Harry. Salii le scale e arrivai davanti la sua camera. Aprii lentamente la porta e lo trovai lì, disteso sul letto che guardava il soffitto.
-Ehy- dissi timidamente chiudendo la porta. Il suo sguardo si posò su di me e fece un segno con la testa.
-Harry, starò via solo per una settimana. Per fare una prova, poi tornerò. Harry capiscimi, è il mio sogno e si sta avverando.- riuscì a dire prima di ritrovarmi fra le sue braccia. Ci staccammo e mi baciò dolcemente le labbra. Approfondì poi il bacio, che si fece più intenso. Stetti al gioco di lingue, ricambiando ogni singola mossa. Mi attirò dolcemente a sè, continuando però a baciarmi. Dalle labbra passò al collo. Le sue mani giocavano con la mia maglia. Sentì il tocco freddo sulla mia schiena e mi avvicinai di più a lui. Volevo farlo smettere, ma evavo paura della sua reazione. La mia maglia finì ai piedi del letto e lui riprese col baciarmi il petto e la pancia.Sbottonò i miei pantaloni, ma lì gli bloccai le mani, facendole tornare al punto iniziale, ovvero a cingere i miei fianchi.
-Voglio fare l'amore con te, Cecil!- sussurrò sulle mie labbra. A quelle parole sorrisi, presi la mia maglia e la infilai nuovamente. Mi guardò male.
-Non ora Harry. Non oggi. Non mi sento pronta, scusami- sussurrai, per non farmi sentire. Non volevo ammetterlo nemmeno a  me stessa, ma era così. O almeno penso sia così. Lui sorrise debolmente e mi lasciò la mano che fino a pochi minuti prima, teneva stretta.
-Vado a fare i biglietti. A dopo- dissi prima di chiudere la porta.
-Ti accompagno?- domandò.
-Vado con.. Louis- risposi chiudendo la porta. Non volevo litigarci. Scesi le scale e vidi Louis già sulla porta, pronto ad aspettarmi.
-Andiamo allora?- domandai abbozzando un sorriso. Lui annuì sorridendo e uscendo di casa entrammo in macchina.
Accesi la radio e trasmetteva la canzone "What the Hell di Avril Lavigne". Mi misi a canticchiarla e Louis iniziò a ridere.
-Cosa ridi?- domandai sarcastica. Lui continuò a ridere, e quandò finì rispose.
-Ti ricordi quella volta in studio, quando erano circa 2 settimane che lavoravi e di bello in bello hai iniziato a canticchiare questa canzone?-
-Si. Come scordarlo. Simone mi guardava male, avrà pensato "Louis che razza di pazza mi  hai portato"- risposi iniziando a ridere.
-Ahaha, me lo ricordo come se fosse ieri. Avevi un vestitino bianco che ti arrivava fin sopra le ginocchia e quando giravi su te stessa sembravi davvero una principessa.- continuò Louis con il sorriso stampato sulle labbra.
-Lì stavamo insieme- dissi. Oddio, ma che avevo appena detto! Le parole sono uscite automaticamente, senza essere prima programmate.
Louis posò lo sguardo su di me, distrogliendolo dalla strada. Incontrai nuovamente i suoi occhi. Mi erano mancati, come negarlo. Abbassai lo sguardo, avevo paura che potessi ricadere nella sua trappola. Sussurrai un semplice"Scusa" e iniziai  a torturarmi le mani.
-Non sei tu quella che si deve scusare Cecil.- riprese lui, col guardare la strada. -e poi guando ferisci una persona, le scuse non servono a niente- continuò.
-Dopo tanto l'hai capito.- risposi continuando a torturarmi le mani.
-L'ho capito quando ti ho perso e giuro che non mi sono mai rassegnato. Ho sempre sperato che un giorno entrassi in camera mia dicendo "Voglio che tutti ritorni come prima". Ho sempre sperato che passassi sopra a quello che era successo. Quando te ne sei andata, quel giorno che stavo con Eleaonor, l'ho lasciata subito. Perché avevo capito della cazzata che avevo fattto, solo che era troppo tardi. Ma non m'importava. Avevo fatto la cosa giusta, lo sapevo. Quando ti ho visto con Harry poi.. E' stato come un tocco al cuore per me. Giuro, non pensavo davvero quelle cose, ma avrei picchiato Harry molto volentieri. Lo picchierei ancora, perché so che tu non stai bene con lui e anche lui lo sa. L'unica che ancora non lo sa sei proprio tu Cecil.- concluse. Non risposi, eravamo appena arrivati all'aereoporto pronti per fare il biglietto per il giorno seguente. Fatti, rientrammo in  macchina e Louis mi accennò che in serata avrebbe chiamato il proprietario dell'albergo per prenotare le stanze. Annuì e non appena arrivai a casa, mi diressi in camera mia e sprofondai nel mio letto. Pensavo a tutto quello che mi aveva detto lui. Quelle parole rimbombavano nella mia mente, come un eco. Non so se aveva ragione, non volevo saperlo forse.

-Cecil.. Svegliati, è ora di cena- Ora di cena?!? Ho dormito per tutto il pomeriggio ed ho saltato anche il pranzo?! Mi alzai di scatto dal letto. Ludo mi guardò per un attimo e poi iniziò a ridere. La guardai con un aria interrogativa, ma lei continuava a ridere. Feci spallucce dirigendomi in cucina, pronta per mangiare.
-Buongiorno eh!- disse Harry riferendosi a me e lasciandomi un bacio sulle labbra.
-Perché non mi avete svegliato?- domandai a tutti, capendo che non solo Ludo e Harry sapevano che stessi dormendo. La risposta arrivò da Louis.
-Perché dormivi così beata.- tutti rimanemmo meravigliati, mi avvicinai a lui e guardandolo negli occhi sussurrai.
-Sono così dolce quando dormo, da far rimanere incantato anche te?- facendo gli occhi da cucciolo.
Mi prese il viso con le dita, una reazione insolita e che sinceramente non mi aspettavo, e avvicinò il mio viso al suo. I nostri nasi si sfioravano e i nostri respiri si respiravano (?). Si avvicinava sempre di più e sempre di più. Indietreggiai di scatto, andando a sbattere al tavolo. Tutti , compresa me, lo guardavamo sconvolti. Harry voleva ammazzarlo. Se poteva, l'avrebbe fulminato con gli occhi. Mi sedetti al mio posto e iniziai a mangiare, con tutti gli altri. Non appena finimmo, andammo in salone come nostro solito e vedemmo un po' di tv.
-Domani quindi a che ora partite?- domandò Harry, mentre Louis era andato a fare la telefonata in albergo.
-Quel coglione ha preso il volo delle 6! Giuro che volevo ammazzarlo!- risposi, gesticolando con le mani e indicando Louis.
Harry sorrise. -mi mancherai- sussurrò .-Come farò tutta la settimana senza di te?- continuò. Gli baciai dolcemente le labbra, ma ci interruppe Louis che iniziò a tossire, a posta ovviamente.
-Beh, l'unica stanza libera è singola. Ha un letto matrimoniale, possiamo arrangiarci- disse. Harry si alzò di scatto, Liam, Zayn e Niall guardarono Louis con sguardo di rimprovero. Cavolo Louis, potevi stare zittoo!  pensai.
-No ok basta! Ora è davvero troppo!- urlò Harry, puntando un dito contro Louis, che rimase impassibile.
-Cosa ti riferisci Harry?- domandò facendo finta di niente.
-Stammi bene a senitre. Stalle lontano okay? Lei ora sta con me che ti piaccia o no.- rispose riprendendo a urlare. Gli andai vicino, trascinandolo con me poi sul divano. Non appena si calmò, ripresi col chiedergli.
-Harry, ma di cosa hai paura?-. I ragazzi, Ludo e Clara lo guardarono. Cercavano anche loro una risposta. Louis, si sedette e anche lui si aggrecò.
-Che tu ami più lui che me!-




Ciaoooo :D
Eccoci qua :) Come vi pare questo capitolo? Troppo scontanto, vero? Beh comunque sia , lasciate una recensione giusto per sapere cosa ne pensate :) Beh, un bacio di cuore a tutti quelli che mi seguono e che hanno messo questa storia fra le seguite, i preferite e nelle ricordate. Grazie mille ragazzi :) Spero vi piaccia questo capitolo e spero che continuiate ad aumentare. Scusate se lo posto ora, ma c'ho messo 3 giorni per scriverlo. Le idee proprio non c'erano :)
Beh un saluto  a tutti.
Un bacio, Maria <3<3

  
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