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Autore: JaneA    08/05/2012    2 recensioni
Come si può insegnare ad amare? Soprattutto, come si può insegnare ad amare a qualcuno che non sa, a qualcuno che è vuoto?
Jane è una bambina di 5 anni. Sarà proprio lei ad insegnare a Draco Malfoy ad amare? Tensione, rancore, assenze, tristezza porteranno a quello che è il fine, porteranno all'amore?
Ma soprattutto Draco Malfoy riuscirà a farsi amare?
Cerchiamo di scoprirlo in questa nuova fan fiction! Vi ringrazio immensamente sin da ora :)
Un abbraccio, JaneA
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Boy your so dope 
your love is deadly 
Tell me life is beautiful 
They I'll think I have it all 
I am nothing without you 
All my dreams and all the lights mean 
Nothing without you. 

Lana Del Rey – Without you

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I loro corpi abbracciati sul pavimento.

Una coperta a coprirli. Le loro braccia a stringerli.

Così il sole li aveva trovati il mattino successivo.

Così, gli occhi di Draco Malfoy avevano scovato la donna che l’aveva stregato, stretta al suo corpo.

Sentiva il suo petto contro il suo muoversi lentamente.

Sentiva il suo respiro abbattersi contro la sua pelle.

Sentiva il suo profumo inebriarlo.

Sfiorò oltre che con gli occhi, con le dita quella figura delicata e fragile.

Lei aprì lentamente gli occhi, sorridendo alla vista dell’uomo.

Un calore la pervadeva. Le sue mani sulla sua pelle. Il suo respiro. I suoi occhi che l’osservavano.

Era quella la felicità?

Non lampo.

No. quella non era la felicità. La felicità per lei non ci sarebbe mai stata. Lo sapeva bene. Per lei e per sua figlia non ci sarebbe stata felicità. Quelli erano solo momenti felici a cui si sarebbe aggrappata qualora ve ne fosse stato il bisogno. Lui era l’unico appiglio che avrebbe avuto.

L’unico rifugio sicuro.

Una lacrima solcò il suo viso.

Il volto di sua figlia le pervade la mente. Il suo dolce sorriso. Le sue manine sul suo volto il mattino. Il suo parlare da saccente proprio come lei.

Come avrebbe potuto vivere senza di lei?

No, non l’avrebbe fatto.

Sentì delle dita fermarsi sotto le sue palpebre e catturare il suo dolore.

Sentì le sue labbra delicate posarsi sul suo naso, sulle sue labbra, sulle sue palpebre, sui suoi capelli.

L’unico rifugio sicuro.

Si strinse a quel corpo che continuava a tenerla stretta a sé.

Lui era lì. Era con lei.

Non era più sola.

 

 

 

 

 

-

 

 

 

 

“Allora, alla fine ti sei dichiarato?”

Il biondo sorrise e scosse il capo in direzione del moro.

“Ho seguito il tuo esempio, Blaise.” Lo canzonò Draco.

“Sono contento. La Granger ha bisogno di te. Anzi, le Granger hanno bisogno di te.”

Il biondo annuì spostando lo sguardo fuori dalla vetrata.

“Come sta la piccola?”

“Ginny e Potter l’hanno riportata a casa questa mattina. Vederla in quel letto con mille macchinari mi uccide.”

“Potremmo cercare qualcuno.” Propose il moro.

“Qualcuno chi?”

“Non so. Un medico, un donatore. Qualcuno. Qualcuno che l’aiuti.”

“Mentre ero in missione, quando mi hanno ferito, sono stato ricoverato. Ho parlato con dei medici, ho spiegato loro la situazione di Jane..”

“E quindi?”

“La loro opinione è univoca. Non c’è nulla da fare.”

“E cosa farai, ti arrenderai?”

Il biondo lo guardò tristemente.

“Cercherò di rendere ogni momento della sua vita indimenticabile.”

 

 

 

 

 

-

 

 

 

 

“Mamma?”

La bambina guardava la donna che era intenta a scrivere e compilare fascicoli su una poltrona dinanzi al letto della piccola.

Sollevò lo sguardo sentendosi chiamare e incrociò i suoi occhi stanchi con quelli spenti della bambina. Posò i fascicoli accanto alla poltrona e si sedette sul letto accanto alla sua bambina.

Le accarezzò il volto e baciò i suoi capelli.

“Mamma?” la richiamò Jane.

La donna la guardò.

“Potremmo far venire James qui qualche sera?”

La donna sorrise ed annuì alla bambina.

“Mamma?” domandò ancora

“Dimmi tesoro.”

“Tu credi che Draco mi voglia davvero bene?”

Hermione sorrise.

“Draco ti ama.”

La bambina sorrise di rimando e iniziò a giocare con i capelli della donna.

 

Un bussare alla porta aveva risvegliato le due dai loro pensieri. Un alto biondo era fermo sulla soglia della cameretta ad osservarle.

La donna incrociò i suoi occhi con quelli grigi dell’uomo.

Lui sorrise.

“Avete impegni per questa sera?”

Le due si guardarono e scossero la testa.

“Bene, allora. Granger vatti a fare una doccia, sto io con Jane.”

La donna alzò gli occhi al cielo e poi si alzò, dopo aver posato un altro bacio sulla fronte della bambina.

Mentre usciva si fermò dinanzi all’uomo.

“Grazie Malfoy.” Sussurrò

Lui le si avvicinò e posò un bacio sui suoi capelli.

 

“Allora, sei pronta per la sorpresa di questa sera?” domandò il biondo sedendosi con la bambina sul letto.

“Spero non sia nuovamente cinema.” Rispose storcendo il naso.

L’uomo sorrise

“No, questa sera niente cinema.”

“E dove ci porti?”

“Mmm. Non posso assolutamente dirtelo.”

“Come quando sei partito?” domandò la bambina

Draco la guardò

“Non partirò più. Te lo prometto.”

“Non mi hai più detto dove sei stato.”

“Sono stato in missione per un lavoro. Dovevo trovare delle persone cattive.”

“E ci sei riuscito?” chiese curiosa la bambina

L’uomo la guardò

“Tu cosa dici?”

Jane sorrise.

“Penso che ti abbiano catturato e poi qualcuno sia venuto a salvarti.”

“Pensi questo di me?” chiese l’uomo fintamente offeso, mimando un gesto melodrammatico.

Poi sollevò il capo e iniziò a solleticare e baciare sulle guance la bambina.

 

Una donna aveva assistito alla scena. Il suo cuore batteva come non mai.

Draco la ama, ripetè la sua mente.

L’aveva davvero.

 

“Granger, perché non vieni ad aiutarmi? Questa dama mi ha oltraggiato. Reclamo vendetta!” disse con tono canzonatorio Draco.

La donna corse e si lanciò sul letto, aiutando la sua piccola a tirare pizzicotti all’uomo.

Era quella la felicità?

 

 

 

 

 

 

 

 

-

 

 

 

 

 

“Allora ci dici dove stiamo andando?” aveva domandato la bambina avvolta in pesante cappotto tra le braccia dell’uomo.

“Sono ancora offeso con voi, donzelle.”

Hermione lo spinse con un fianco.

“Smettila Malfoy. Non ti crede nessuno.”

L’uomo la guardò fintamente piccato.

 

Dinanzi a loro sorgeva una piccola villetta.

Hermione ne rimase strabiliata, come ovviamente anche la piccola Jane.

“Cos’è?” urlò la bambina estasiata.

“Questa è la vecchia casa di mia madre Jane. La casa dove è cresciuta da piccola.”

La bambina annuì ancora, non staccando gli occhi dalla piccola e graziosa villa bianca.

Hermione guardava l’uomo senza staccare gli occhi dal suo viso.

Lui la sorprese e le sorrise, stringendole poi una mano.

 

Dinanzi alla villa un uomo sulla sessantina li attendeva.

“Signor Malfoy!” urlò con voce rauca.

“George!” gridò il ragazzo avvicinandosi al vecchio uomo.

“Che bello rivedervi. Sono stato felicissimo dopo la vostra lettera.”

“George posso presentarti la piccola Jane e sua madre Hermione?”

L’uomo annuì e strinse e baciò le mani delle due Granger, sorridendo vistosamente alla piccola Jane.

“Prego seguitemi!” disse avanzando verso l’ingresso della villa.

 

L’interno era in stile rustico. Piccole poltroncine campeggiavano nel salotto. Delle scale a chiocciola portavano al piano superiore. Un fuoco era acceso in un piccolo camino rosso.

Poi Hermione lo vide, il ritratto della donna che aveva dato vita a quell’uomo.

Vide quella donna così elegante e bella, sorriderle.

“Jane, lei era mia madre.”

La bambina scrutò dolcemente il quadro e poi posò gli occhi sul viso dell’uomo.

“Lei è più bella di te.”

L’uomo sorrise.

“Se devo proprio dirti un segreto, tu, lei e la tua mamma siete le donne più belle che io abbia mai conosciuto.”

Hermione sorrise a quell’appunto.

“George spero ti unirai a noi per cena.”

L’uomo annuì e si recò a scaldare qualcosa per cena.

 

Si sedettero tutti a tavola e cenarono in allegria. George raccontò dei tempi in solitudine. Poi raccontò alle due Granger le sue avventure con la piccola Narcissa Black e con il piccolo Draco Malfoy, attirando l’attenzione delle due giovani.

“Signor Malfoy, credo sia il momento!”

Il biondo annuì e aiutò Jane ad indossare il cappotto. Poi la prese per mano e la portò sulla terrazza della villa.

Piccoli fiocchi di neve danzavano attorno a loro.

Jane spalancò gli occhi e strinse forte Draco.

“Grazie! Grazie! Grazie! È bellissimo.” Disse tornando a guardare la neve.

L’uomo strinse quella bambina a sé.

Guardò il suo sorriso, e i suoi occhi ora sorridenti. Felici.

Vide arrivare alle sue spalle la Granger e con una mano l’attirò a sé e la baciò.

Vide i suoi occhi colmi di lacrime.

“Granger..” iniziò

Lei scosse il capo e baciò l’uomo. Poi si accoccolò contro il suo petto accarezzando sua figlia.

 

L’uomo alle loro spalle osservava la scena. Draco Malfoy era cresciuto. Era così diverso dal passato. Sua madre sarebbe stata orgogliosa di lui. Aveva capito il vero significato dell’amore.

Scosse il capo e rientrò in casa.

Dinanzi a lui il quadro della donna sorrideva.

“Ce l’ha fatta, Narcissa. Ce l’ha fatta.”

Il quadro ammiccò e sorrise. Una lacrima di tempera scendeva sul quadro.

 

Tre figure sostavano ancora sotto la neve. Stretti l’uno all’altro.

Draco sorrise. Aveva tutto quello che desiderava. Non avrebbe permesso che gli fosse portato via.

 

Hermione stringeva quei due corpi a sé. Sentiva il battito di sua figlia frenetico. Vedeva i suoi occhi brillare.

Era quella la felicità?

 

  
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