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Autore: MaybeTomorrowMorning    08/05/2012    5 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction! Siate clementi e ditemi che ne pensate!
Due ragazze, un sogno, un amico ritrovato che le catapulterà nel frenetico e disinibito mondo del rock insieme ai suoi "particolari" amici....cosa succederà beh...non lo so...leggete e scopritelo!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo è il secondo capitolo che pubblico oggi. Se è il primo che state leggendo dovete tornare indietro di uno! Buona lettura e recensiteee! ;)



PANCAKES
 E VENDETTE.

La mattina dopo mi svegliai con un terribile mal di testa. Non avevo chiuso occhio tutta la notte. I ragazzi erano tornati molto tardi e in compagnia. Tutti quei gemiti e sospiri mi tennero sveglia.
Mi alzai piano e sgattaiolai in cucina, cercando di non svegliare Charlie. Tra lei e Duff le cose andavano più che bene, ma non erano ancora andati fino in fondo. Lei non si sentiva pronta, anche se l’amore per lui era molto forte e lui non voleva forzarla. Per Charlie sarebbe stata la prima volta e lui voleva che fosse assolutamente speciale!
Mi fermai un attimo nel corridoio e mi guardai nel piccolo specchio appeso alla parete: avevo gli occhi gonfi e rossi, il trucco colato. Avevo bisogno di distrarmi e non pensare, di tenermi occupata. Quindi dopo essermi lavata la faccia andai in cucina e cominciai a preparare la colazione per gli altri. Le dispense erano quasi vuote, ma per fortuna riuscii a trovare della farina, zucchero e un po’ di latte. Decisi di preparare i miei famosi pancakes. Poco a poco si svegliarono tutti quanti, richiamati dal quel profumino. Per primo arrivò Slash che mi abbracciò da dietro e mi diede un lieve bacio sulla guancia:
“Buongiorno dolcezza!”
“Buongiorno Slasher!”
Appoggiò il mento sulla mia spalla. I suoi riccioli mi solleticavano la pelle.
“Pancakes eh? Dimmi cos’è successo?? Dillo a Slash tuo!”
“Niente, che deve essere successo!” risposi acida.
“E dai Alex ti conosco bene! Quando c’è qualcosa che non va fai sempre i pancakes!”
“Non ho niente, tranquillo!” cercai di sorridere per apparire convincente “è che non c’era altro in dispensa!”
“Prima o poi me lo dirai! Non finisce qui, mora!” esclama prima di andare in soggiorno, puntandomi l’indice contro con fare minaccioso, ma trattenendo a stento una risata.
Ritornai a concentrarmi sulla colazione…
“Posso aiutarti?” mi chiede una voce alle mie spalle. Mi giro e mi ritrovo davanti Axl, in mutande.
“Si…mettiti un paio di pantaloni!” dico senza staccare gli occhi dall’impasto.
“Ah ah….intendevo con i pancakes…voglio rendermi utile!”
Lo guardo stranita: lui, sua maestà, che in casa non alza nemmeno un mignolo vuole rendersi utile? C’è qualcosa che mi puzza. E no…non sono i piedi di Slash!
“Ok…ma non combinare casini!” gli passo la padella “tu occupati della cottura, all’impasto ci penso io!”
“Signorsì signora!” urla facendo il saluto militare. Scoppio a ridere. Ma come può essere così scemo?!
“Hai visto?” mi chiede ad un certo punto.
“Cosa?”
“Non stiamo litigando…strano no?” mi fece notare ridacchiando.
“Ahahahah…è vero…ma non ti ci abituare carotina!”
Alzò gli occhi al cielo. Odiava quel soprannome.
Mentre giravo la pastella gli lanciavo delle occhiate. Non ci credo! Si era messo un grembiulino rosa tutto scolorito e si era legato i capelli in una specie di crocchia. Non riuscii a trattenermi ed esplosi in una poderosa risata. Era mezzo nudo e per di più con un grembiulino stile nonna papera. Non riuscivo a frenarmi, ormai avevo le lacrime agli occhi.
“Ma….che…..ahahahh…..che….ti…ahahahah oddio!!”
“Piantala!”
“Ahahahah…sc…scusa ahahahah!”
“Se non la finisci ti spalmo la pastella in faccia!” mi minaccia.
Prendo qualche respiro poi urlo:
“SLAAAAAASH! Avete una macchinetta fotografica?”
“Si, perché??” urla lui dal salone.
“Prendila e vieni!”
“Oh no! Non oseresti!” dice Axl fissandomi terrorizzato.
“Oh si che oserei!”
In quel momento arriva Slash con una vecchia refelx in mano.
“Oddio! Ma come ti sei conciato! Sapevo che fossi una bella checca, ma non credevo fossi un caso così disperato!” dice piegandosi in due dalle risate.
Axl diventa di tutti i colori. Più Slash rideva, più gli usciva fumo dalle orecchie.
“Sorridi tesoro!” gli urlo scattando una foto. Poi lancio la macchinetta a Slash. Axl mi insegue per tutta la casa urlando: “VENDETTAAAA!!”. Mi rifugio in cucina, ma mi raggiunge. Mi prende e sorride furbo: con una mano mi teneva ferma, l’altra l’aveva immersa nella pastella. Pochi secondi dopo mi ritrovai la faccia interamente sporca.
“Mmmh….deliziosa!” disse sornione leccandone un po’.
In quel momento arrivarono tutti gli altri e trovarono uno spettacolo davvero strano: Axl in grembiulino, Slash steso a terra che ancora rideva con la macchinetta in mano e io completamente sporca di pastella.
Cercai di pulirmi alla bell’e meglio, poi misi i pancakes sui piatti e dissi:
“Miele o sciroppo?”
Tutti urlarono: “SCIROPPOOOO!”
Si erano tutti accomodati intorno al tavolo. Sembravamo quasi una famiglia. Quasi.
Aprii l’anta del mobiletto. Perfetto! Lo sciroppo si trovava sulla mensola più alta. Mi arrampicai e in bilico cercai di afferrarlo. Stavo per cadere poi sentii un paio di mani afferrarmi saldamente i fianchi. Guardai in basso e vidi Jeff. Mi fece scendere piano, tenendomi stretta a lui. Mi portò alla sua altezza in modo da potermi guardare negli occhi. Eravamo così vicini che i nostri nasi si sfiorarono. Nessuno dei due disse niente. Piano i miei piedi toccarono terra. Lui mi teneva ancora tra le sue braccia. Improvvisamente mi ritornarono in mente le immagini della sera prima….lui….con quella troia. Mi staccai da lui e dissi fredda:
“Jeff non so se te ne sei reso conto ma mi stai ancora abbracciando”
“Si, lo so”
Lo guardai, in attesa che sciogliesse quel contatto, ma ciò non avvenne. Izzy non mosse un muscolo.
Tossicchiai. “Hai intenzione di lasciarmi andare?”
Dietro quella frase forse c’era molto più di quanto sembrasse. Il mio cuore stava prendendo il volo mentre mi perdevo negli occhi scuri del mio bel chitarrista ritmico. Il ‘mio’ chitarrista…sono patetica eh?!
La sua risposta mi ridestò dai miei pensieri:
“No! Non ti farò scappare…non più!”
Si scostò sorridendo teneramente. Rimasi sbigottita, non mi aspettavo una reazione del genere da parte sua, ma non potei non esserne contenta. Mi prese per mano e insieme tornammo dai nostri amici. 
  
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