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Autore: EvgeniaPsyche Rox    08/05/2012    8 recensioni
[ Long-fic sull'AkuRoku che descrive momenti quotidiani e il modo in cui si sviluppa il loro rapporto, il tutto diviso nei diversi mesi dell'anno. Ringrazio in anticipo tutti coloro che si soffermeranno a leggere.]
January -Normal-
February -Away-
March -Confused-
April -Hidden-
May -Burning-
June -Protection-
July -Doll-
August -Anger-
September -Together-
October -Sweetness-
November -Emotions-
Dicember -Mine-
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Roxas
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
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April -Hidden-  

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«Roxas?»
Il diretto interessato continuò a scrutare la collana dorata che stringeva tra le mani, perso nei propri pensieri, sospirando di tanto in tanto.
«Roxas?...»
Scosse appena la testa; cosa doveva fare?Qual'era la decisione giusta?
«Roxas, sta' attento!», prima di potersi voltare verso la compagna, andò a sbattere clamorosamente contro un palo di fronte a sé, lasciandosi così sfuggire un'imprecazione poco carina, appoggiandosi poi istintivamente la mano libera alla fronte arrossata.
«Ahia...Che botta, accidenti...», farfugliò con fare addolorato, massaggiandosi la zona colpita, mentre l'amica si avvicinò a lui, assumendo un'espressione preoccupata.«Tutto bene, Roxas?Hai un bernoccolo enorme!»
Il biondo sospirò nuovamente, spostando la mano dalla fronte per poi scuotere la testa con aria assorta.«Sìsì, non mi sono fatto niente, non preoccuparti.»
«Oggi sei così distratto; in classe i professori ti hanno rimproverato due volte, sei scivolato in mensa e adesso il bernoccolo...C'è qualcosa che ti turba?», chiese Xion inclinando la testa su un lato, sbattendo più volte le palpebre, mentre il compagno assunse una smorfia imbarazzata.
«Nah, niente di importante, credo...», mormorò cercando più di convincere se stesso che l'amica, infilandosi poi la collana in tasca, alzando lo sguardo verso il cielo nuvoloso.
«Non capisco...», aveva borbottato con aria perplessa non appena il fulvo, il giorno precedente, gli aveva consegnato quella strana collana, accennando un sorrisetto sghembo.
«Cosa c'è da capire?E' un semplice regalo.»
«Sì, ma non capisco perchè proprio ora.Non è il mio compleanno.», e, dopo aver detto ciò, osservò attentamente l'oggetto, mentre l'altro aveva accennato una risatina nervosa.
«Non sono mica obbligato a farti i regali solamente nelle occasioni speciali, non credi?», chiese retoricamente, e, senza lasciare il tempo al più giovane di dire qualcosa, proseguì: «E poi a te piacciono tanto le chiavi.»
Infatti, la collana in questione, aveva la forma di una chiave, con un fiocco nero in alto che gli dava un'aria più raffinata e preziosa.
Sì, a Roxas era piaciuta davvero moltissimo.
«Beh, grazie...», mormorò impacciatamente, sbattendo più volte le palpebre, rialzando lentamente le iridi cristalline verso il fulvo.
«Spero davvero che tu la indossa sempre.», a quell'affermazione sussultò appena, incrociando lo sguardo del compagno che lo stava scrutando attentamente, come se fosse in cerca di qualcosa.
E capì che quello non era un semplice regalo; intuì che c'era qualcosa di più profondo, una richiesta nascosta al suo interno, la quale non poteva essere espressa a parole.
«Spero che tu stia dicendo la verità...Però sappi che io sarò sempre disposta ad ascoltarti!», si affrettò poi ad aggiungere la giovane amica, accennando uno dei suoi sorrisi più dolci che venne immediatamente ricambiato dall'altro.

«Grazie, Xion.Sei davvero unica.»
L'altra si limitò ad accennare una risata imbarazzata, alzando poi la mano in cenno di saluto.«Adesso devo proprio andare; mia madre mi aspetta a casa.Ci vediamo Lunedì, Roxas, buon week-end!»
«Anche a te, Xion...», e si sforzò di sorridere, nonostante si sentì improvvisamente solo; appoggiò la schiena contro la parete, osservando i numerosi studenti che prendevano vie diverse per tornare a casa.
Aveva sempre provato una sorta di invidia verso l'amica; lei aveva una famiglia perfetta, dei genitori che le volevano un sacco di bene e dei parenti che la riempivano di regali.
E invece lui no.Era indifferente se sarebbe tornato adesso o tra due ore a casa; tanto i suoi erano comunque fuori, quindi non se ne sarebbero accorti.
«Ehi, ma che fai qui tutto solo soletto?», un'improvvisa voce a lui familiare lo risvegliò dai suoi pensieri, costringendolo ad alzare di scatto la testa.
Il raggiante volto di un ragazzo dalla chioma rossa e due iridi smeraldine si abbassò per raggiungere l'altezza del biondo, continuando a sorridere dolcemente; indossava una T-shirt nera, accompagnata da un paio di jeans aderenti e le sue scarpe da ginnastica preferite.
«Axel, ma...Ma che diavolo ci fai qui?», chiese il giovane dopo un momento di stupore iniziale, sollevando istintivamente un soppraciglio.
Il diretto interessato accennò un'allegra risata, mettendosi le mani sui fianchi prima di rispondere: «Sono venuto a prenderti a scuola, no?», e, dopo aver detto ciò, stappò la lattina di Coca-cola che stava reggendo in mano, portandosela alle labbra.
«Non era il caso.», si limitò a mormorare apaticamente il giovane dagli occhi cristallini, stringendosi le spalle con aria imbarazzata.

Il rosso, dal canto suo, si asciugò la bocca con la mano, indicando il cielo con l'indice.«Molto probabilmente sta per piovere, almeno, se proprio dobbiamo bagnarci, lo faremo insieme.»
Il più giovane roteò lo sguardo da una parte all'altra dell'ambiente circostante, sorvolando sul fatto che il compagno indossasse dei vestiti un pò troppo leggeri per essere a inizio Aprile, farfugliando qualcosa di incomprensibile tra sé e sé.

«Se proprio ci tieni...», e, detto ciò, fece per incamminarsi, quando sentì una calda stretta al polso che lo costrinse a voltare lo sguardo verso l'altro presente che lo stava fissando insistentemente.
«Ma si può sapere che ti prende?», chiese scorbuticamente nella speranza di nascondere il proprio imbarazzo, finchè non si accorse che gli occhi smeraldini dell'altro si erano abbassati fino al suo collo; sussultò, intuendo i suoi pensieri, per poi affrettarsi a tirare fuori la collana dorata dalla tasca destra.
«Axel...»
«Roxas, non sei obbligato a mettertela, sul serio.», lo interruppe immediatamente il fulvo, cercando di accennare un sorriso, nonostante tutto quello che ottenne fu un'espressione amareggiata.
«No, però...Però vorrei che me la mettessi tu.», farfugliò impacciatamente il biondo, porgendo la collana all'altro che aveva sgranato appena gli occhi prima di buttare la lattina per terra, lasciando la presa al suo polso: afferrò così il gioiello, avvicinandosi al compagno per poter fare ciò che gli è stato chiesto.
«Ti sta benissimo.», sussurrò a fior' di labbra il ragazzo degli occhi smeraldini, scrutando attentamente l'altro, le cui gote si erano arrossate appena; voltò di scatto lo sguardo, infilandosi le mani in tasca.
«Beh...Allora andiamo?», a quella domanda l'altro annuì, affrettandosi ad afferrare saldamente la sua mano, accennando un allegro sorriso che si trasformò subito dopo in una smorfia perplessa.«E quel bernoccolo?»
«Ah', lascia perdere.», tagliò immediatamente corto il biondo, nonostante sul suo volto si dipinse un flebile sorriso; sì, aveva preso sicuramente la decisione giusta.




Era praticamente impossibile che una telefonata con Axel durasse meno di un'ora; questo poco, ma sicuro.
E, ogni benedetta volta, Roxas si chiedeva quale fosse la cifra astronomica della bolletta del telefono per il compagno.
Annuì meccanicamente, facendo finta di capire ciò che stava dicendo il diavolo dai capelli rossi dall'altra parte della cornetta, nonostante la propria attenzione fosse concentrata completamente sulla televisione e, precisamente, sul film drammatico che stavano trasmettendo.
«Insomma, è andata più o meno così...Tu cosa ne pensi?», chiese improvvisamente, dopo aver parlato senza interruzione per dieci minuti di fila, attendendo una risposta da parte dell'altro.
Il biondo, dal canto suo, sobbalzò, rischiando di rovesciare il pacchetto di patatine che stava sgranocchiando.«E-Eh?Ah, sì, certo...», si limitò a balbettare, sperando inutilmente che il fulvo cambiasse immediatamente argomento.

«Sì, ma cosa ne pensi di tutta questa storia?», riformulò la domanda il più grande, assumendo un'espressione perplessa, appoggiando la schiena alla parete della propria camera da letto.
«Uhm...Sì, ecco...Sono d'accordo con te.», farfugliò il giovane dagli occhi cristallini, mordendosi il labbro inferiore, infilandosi in bocca un'altra patatina.
«Roxas?», lo chiamò improvvisamente il rosso con un sospiro, sedendosi sul letto.
«Mh?»
«Non hai ascoltato una parola di quello che ho detto; non è vero?», e si lasciò sfuggire una risata divertita, non riuscendo a prendersela per il solito comportamento distratto del compagno, il quale arrossì appena, storcendo il naso.
«Mmh...», si limitò a mugugnare frasi sconnesse e senza un senso logico, serrando poi le labbra, tornando a concentrare la propria attenzione sulla tv, finchè non sentì la voce dell'altro chiamarlo nuovamente: «Ehi, Roxas.Stai facendo qualcosa di particolarmente importante?»
L'altro assunse un'espressione perplessa a quella domanda, appoggiando a lato il sacchetto di patatine prima di rispondere con fare ironico: «Se per importante intendi dire essere sdraiati sul divano, riempirsi di patatine guardando la tv e parlando al telefono con te, allora sì.»
«Allora fatti bello tesoruccio che il tuo Axel viene a trovarti!», trillò improvvisamente il rosso dall'altra parte del telefono, alzandosi di scatto per avviarsi verso l'armadio a scegliere qualcosa da indossare; intanto il più giovane sentì le gote arrossarsi a quell'improvviso appellativo, arricciando le labbra in una smorfia imbarazzata.«Ma cosa vieni a fare?Sono quasi le diciotto.»
«E allora?Vengo a cenare da te, no?». Se c'era un atteggiamento che Axel si era portato avanti da sempre, era proprio il fatto che si auto-invitava in casa del biondo; quest'ultimo, nel frattempo, sospirò.«Va bene, allora ti aspetto.»
«Roxy?»
«Che c'è ancora?», chiese borbottando il biondo, sforzandosi in ogni modo di ignorare quel soprannome che detestava tanto.
«Sappi che, anche se stavi facendo qualcosa di particolarmente importante, io sarei venuto lo stesso.»
Il giovane dagli occhi azzurri si lasciò sfuggire una risata cristallina che sfiorò appena l'orecchio del fulvo, facendolo sussultare.«Lo so, Axel.Lo so.»



Il rosso si passò una mano tra i lunghi capelli, accennando l'ennesima risata.«Allora dovresti sentirti onorato, perchè io sono il supereroe migliore di tutti!»
«Davvero?», chiese ingenuamente il più piccolo, continuando a stringere possessivamente il proprio pallone tanto amato tra le mani.
«Ma certamente!», rispose annuendo energeticamente l'altro, scompigliandogli poi i capelli biondi.«Adesso però devo andare!»
«Devi andare a salvare altre persone?», continuò a chiedere Roxas, sbattendo più volte le palpebre con aria emozionata e, allo stesso tempo, un pò rattristata.
Il fulvo assunse una smorfia divertita, per poi affrettarsi a rispondere: «Sì, esatto!», e, prima di voltarsi per iniziare a correre, sentì che il bambino lo aveva afferrato per la maglia, mantenendo lo sguardo basso. «Domani tornerai?»
Axel inclinò la testa su un lato, accennando uno dei suoi sorrisi più raggianti.
«Certo;tornerò anche dopodomani.Anche il giorno dopo, e quello dopo ancora.»

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*Note dell'autrice*
Ed ecco qua anche il 4° capitolo; accidenti, dopo che l'altro ieri ho pubblicato una nuova storia -Era l'altro ieri?Mmmh', boh.- , mi sono completamente dimenticata di questa storia.*Fissa il vuoto*
E sono piuttosto preoccupata perchè sono ancora ferma al mese di Giugno -Non per mancanza di ispirazione, fortunatamente, ma per mancanza di voglia '.'- e non voglio arrivare poi a dover' scrivere qualcosa in fretta e furia ed essere in ritardo con gli aggiornamenti D:
Ringrazio tutti per le dolci recensioni; mi auguro che questo capitolo sia stato di vostro gradimento,e, soprattutto, che continuiate a commentare (:
Uhm, che dire su questo mese di Aprile; ovviamente, la famosa richiesta nascosta di Axel in quella collana, era riferita al considerarsi davvero più di due semplici migliori amici .w.
A breve -Domani o dopodomani- aggiornerò anche 'Tutor And Boyfriend'.
...Si sta avvicinando il mio compleanno.*Prepara la propria armatura (?) per possibili auguri e sdolcinatezze varie*
Beh, dopo queste mie stronzate che potevo risparmiarmi perle di saggezza, penso che potrei finalmente svanire di scena .w.
Alla prossima!
E.P.R.
 

   
 
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