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Autore: ilovewrite_    08/05/2012    0 recensioni
Un tragico avvenimento che ha condotto un ragazzo, come tutti gli altri, a diventare diverso.
Questa è la storia di Jack, che non era il solito ragazzo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 

Era ancora notte fonda quando Jack si svegliò di soprassalto, la fronte imperlata di sudore e il respiro affannoso.

Aveva di nuovo fatto un incubo, sempre lo stesso da ormai un anno.

Lui, che si ritrovava solo a piangere, le persone gli passavano accanto senza quasi vederlo, come fosse invisibile, nessuno si curava di quel ragazzo che soffriva.

Piangeva e piangeva, ma nulla. Sembrava che nessuno lo volesse aiutare.

Jack decise di cercare di riaddormentarsi, ma dopo vari tentativi, decise di alzarsi e di prepararsi per la scuola. Quella scuola che odiava tanto, dove non aveva amici, nessuno gli parlava e restava solo al tavolo a pranzo, cercando di evitare gli altri studenti, che ridevano e scherzavano, come fossero parte di una grande famiglia.

E durante le lezioni, cercava di non distrarsi dai compagni che lanciavano cose per l'aula, e lo prendevano in giro.

All'inizio non era abituato a una cosa del genere, ci rimaneva male ma poi si era abituato, anzi ormai non gli facevano né caldo né freddo.

Semplicemente non gli interessava.

Ma quel giorno, accade qualcosa di nuovo in quella scuola così noiosa e monotona.

Arrivò a scuola una nuova ragazza, venuta dal New Jersey e si sedette proprio accanto a lui.

Ma ad ogni domanda che la ragazza gli faceva, lui se ne stava zitto e non rispondeva.

E questo continuò per un bel po' di tempo, quasi un mese finché un giorno non si decise di cambiare qualcosa di quella schifosa vita.

«Ehi, ciao.» disse lui quando si sedette per la solita lezione di spagnolo.

«Oh, ma allora parli! Pensavo che il gatto ti avesse mangiato la lingua! Sai che sei stato molto maleducato? Fece lei, con tono sarcastico.

Sorrise. Jack sorrise. Non gli si vedeva l'ombra di un sorriso da molto tempo, ma quella ragazza era magica, e Jack riusciva a sorridere spontaneamente, e pure lui se ne stupì.

«Ehm.. mi dispiace.. scusa per questo noioso mese, in cui non ti ho nemmeno salutata. Cercò di scusarsi lui.

«Oh, fa niente. Sono Jennifer. Vivi da tanto qui, in Pennsylvania?»

«Piacere, Jack. Ci sono nato, in Pennsylvania! Ho sentito dire che vieni dal New Jersey, com'è lì?»

«Mmmh.. niente di particolare. E' un normale stato dell'America.»

«Come mai ti sei trasferita?»

«Mia madre è morta, così mio padre ha deciso di cambiare vita, completamente. Tutto della città in cui abitavamo gli ricordava mia madre. I bar, i ristoranti, i negozi.. persino le persone che ci lavoravano! Così ha cambiato lavoro e anche stato.»

«Oh, mi dispiace..»

«Ormai l'ho superata, anche se a volte ci ripenso e soffro molto.»

«Beh.. meglio cambiare argomento, che ne dici?»

«Già.. fatti i compiti?»

A pranzo, Jennifer invitò Jack al suo tavolo, ma lui non si sarebbe sentito a suo agio, e decise di aspettare un po'.

Si sedette al suo solito tavolo.

Mentre tornava a casa pensò a Jennifer, e qualcosa cambiò nell'incubo di Jack.

Ora, una ragazza tra le persone che se ne andavano senza guardare Jack, si era fermata e illuminata da chissà quale luce, si dirigeva verso di lui.

Ma la sveglia suonò nel momento in cui aprì bocca, e le sue parole furono soffocate.

  
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