<< Che c’è? Che ho fatto ‘sta volta?
>>.
Matsuri si piegò sulle ginocchia per poterlo
guardare meglio.
<< Non posso
crederci, sei davvero tu? >>.
<< Uffa che
vuoi? Ti ha mandato mio padre? >>.
Matsuri non lo ascoltava, si era persa in quegli
occhi << come sei carino… >>.
Il bambino arrossì
sorpreso, poi chiuse gli occhi girandosi. Non era abituato ai complimenti.
<< Ora mi
prendi pure in giro! >> disse col classico tono imbronciato da bambino,
il che lo rendeva ancora più adorabile.
<< No… io
parlo sul serio >> fu la risposta di Matsuri che lo osservava col viso poggiato ai
palmi delle mani.
Lui si rigirò.
<< Davvero? >>.
<< Si… la
smetti di scappare? >>.
Il bambino le
concesse un piccolo sorriso. << Sei bella pure tu >>.
Beh, avrebbe
preferito sentirselo dire dal Gaara “senior” ma anche così non era male.
<< Grazie
>>.
<< Perché mi
parli? >>.
Matsuri si sedette sul sedile accanto.
Evidentemente il jutsu di quella kunoichi l’aveva portata indietro nel tempo, e
adesso si trovava a conversare col suo “piccolo” sensei.
Era così strano
dargli del “tu”.
<< Perché
non dovrei? >>.
<< Perché la
gente dice che sono cattivo e antipatico >>.
<< Forse sei
semplicemente un timidone. No? >>.
Gaara abbassò lo sguardo a terra.
<< Non vai a
casa a mangiare? >>.
Gli occhi
assunsero un’aria triste.
<< Papà non
vuole, dice che se vengo a casa Temari e Kankuro non mangiano >>.
La ragazza sospirò
dispiaciuta, poi sobbalzò sul posto illuminata da un’idea. << Allora…
>>.
Scese
dall’altalena, prendendogli la mano.
<< Vieni, ti
porto in una pasticceria dove fanno dei buonissimi biscotti >>
<< Kazekage il team 3 e team Temari sono tornati >>.
<< Di già?
>>.
<< Come sta
la mia principessina? >>.
Il Kazekage scoccò un’aria seccata al consigliere,
poi fece cenno al ninja di andare nel suo ufficio.
<< Questi
sono i rapporti delle due squadre. Sari, Ittetsu e Ritsu sono tornati con i documenti e due
ninja-spia >>.
<< Sono
tornati solo loro tre? >>.
<< Pare che Matsuri sia ancora al confine di Iwa, Temari e Kankuro la stanno cercando >>.
<< Va bene
>>.
Appena il ninja
uscì si presentò una genin stagista.
<< Le porto
il pranzo Kazekage? Una tazza di the? >>.
<< Dei
biscotti con le gocce di cioccolato grazie, e un bicchiere di latte >>.
La stagista strabuzzò
gli occhi sorpresa, poi fece un lieve inchino andando a prendere ciò che le era
stato ordinato.
Chissà perché gli
era venuta una gran voglia di biscotti.
<< Che buooooni!
>>.
Lei rise. <<
Sono felice che ti piacciano >>.
L’aveva portato in
una piccola pasticceria: la proprietaria era una vecchina docile che non si
curava mai dei pettegolezzi e delle notizie.
Poveretta, Matsuri l’aveva vista una settimana prima, non
era particolarmente in salute.
Appena finirono di
mangiare la ragazza pagò il conto, poi andarono un una viuzza del villaggio.
<< Grazie
del pranzo, era tutto buono buono >>.
<< Ora dove
mi stai portando? >> disse Matsuri mentre veniva trascinata mano nella
mano da Gaara.
Il bambino la
portò in un piccolo spiazzo circondato da rovine.
<< Qui è
dove gioco di solito, è bello >>.
Matsuri riconobbe quel posto, di solito lei ci
andava quando voleva stare sola, non era esattamente un bel vedere.
Povero piccolo,
doveva essere veramente solo se apprezzava un posto del genere…
La ragazza venne
riscossa dai suoi pensieri dal bambino che tentava di catturare la sua
attenzione tirandole la gonna.
<< Guarda
che so fare >>.
Gaara prese a fare degli animaletti con la
sabbia: serpenti, fennec, koala (probabilmente visti in qualche libro).
<< Ti
piacciono? >>.
Lei sorrise,
dietro ad una scorbutica peste, si nascondeva un dolcissimo e tenerissimo
angioletto. Come aveva sempre sospettato.
<< Vediamo
se sai fare questo >> disse facendo apparire un caracal con la sabbia.
<< Si si lo
so fare! Che bello, anche tu usi la sabbia? >>.
Giocarono per
tutto il pomeriggio.
Arrivata la sera i
due sentirono una voce.
<< Gaara?
Piccolo dove sei? >>.
<< E’ lo zio Yashamaru,
devo tornare a casa >> disse il bambino entusiasta.
Il piccolo si girò
sorridente per guardare la ragazza ma la consapevolezza di doversi allontanare
dalla sua nuova amica gli fece morire il sorriso dalle labbra.
<< Mi sono
divertito tanto… >>.
<< Ehi cos’è
quel muso lungo? >>.
<< Domani
giochi di nuovo con me? >>.
Sembrava più una
supplica che una richiesta.
Matsuri strinse quell’adorabile faccino tra le
mani dandogli un dolce bacio in fronte.
<< Te lo
prometto >>.
Il “senior” è scritto tra virgolette apposta.