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Autore: Cloe J    09/05/2012    8 recensioni
Dal primo capitolo:
Lei si tolse gli occhiali, si passò la mano tra i lunghi capelli castani e si sedette, la luce che entrava prepotentemente dalla finestra le illuminò uno sguardo magnetico marrone, profondo caldo, cioccolato fuso. Mi rapì, la fissai, con il rischio di sembrare veramente sfacciato:
< Che altro sai di me, oltre che sono un insopportabile scocciatore, un peso, a volte anche un pazzo e evidente anche dopo una fugace occhiata … un malato … - lo dissi sottovoce.
< Ti osservavo prima, mentre parlavi con Jasper, sotto gli occhiali … - rise – sei molto bello!
< Niente mezzi termini! A dispetto di quest’aspetto così mite!
Devo dire che anche tu non sei male, anche tu mi piaci Bella – risi.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Tratto dal quinto capitolo:
 
Gli occhi si spostarono verso la sua finestra, c’era una luce soffusa,
le tende si scostarono lo vidi, in piedi, a torso nudo.
Una visione.
Mi sorrise, alzai in bicchiere come per brindare, lui mi mostrò il sacchetto del ghiaccio, mi misi a ridere. Aprì la finestra e uscì sul balcone, si appoggiò al muro, mi guardava senza dir nulla, io avevo le gambe nude appoggiate alla ringhiera, ero scossa da leggeri brividi, lui si mise prima la mano sul petto, poi si strinse le braccia intorno alle spalle e mi indicò, capì cosa voleva dire e sorrisi.
Trillò il telefono:
<< Sei bellissima!>>.
<< Anche tu.>>
<< Io ti amo! E voglio stare con te ora!>>.
<< Possiamo riparlarne domani? Quando sarai meno sbronzo?>>
<< No!>>
<< Edward vai a letto, vengo da te domattina, promesso.>>
Chiusi, lo salutai con la mano, gli mandai un bacio, fece il gesto di prenderlo al volo e ricambiò.

 

CAPITOLO 6

 
 

Una domenica alla grande

 
<< Che diavolo hai combinato!>>, esclamò Esme Cullen, rivolta a suo figlio.
Carlisle gli guardò il labbro.
<< Non ci vogliono punti, ma avresti potuto chiamarmi stanotte quando sei rientrato, sarebbe stato meglio controllare questo taglio.>>
<< Guardandomi allo specchio, avevo capito da me che non era nulla di grave, non c’era motivo di disturbarti.>>
<< Come te lo sei fatto?>>, chiese la madre.
<< Ad una festa!>>.
<< Sei caduto?>>
Carlisle e Edward si misero a ridere. Esme sbottò:
<< Non mi sembra ci sia niente di divertente!>>.
<< Esme!>>, disse Carlisle, << quello è il risultato di un pugno!>>.
<< Un pugno! In che cosa ti sei fatto coinvolgere?>>.
<< Diciamo in uno scambio di opinioni.>>, e risero ancora.
<< Mi date sui nervi… Edward ultimamente stento a riconoscerti, fai delle cose assurde, delle scelte opinabili, hai degli atteggiamenti che non avevi mai avuto!>>.
<< Come potrei giustificare tutti questi cambiamenti… potrei chiamarla evoluzione!>>.
Carlisle non riuscì ancora a trattenersi e scoppiò a ridere. Sentirono il campanello. Esme guardò l’orologio e disse:
<< Chi sarà mai a quest’ora di domenica?>>.
<< E’ Bella!>>,  rispose, << l’aspettavo. Mark falla entrare.>>
<< Ascolta.>>, disse Esme, << noi dobbiamo andare a San Francisco per la sfilata di Rosalie.>>
<< Buon viaggio! >>.
<< Come al solito non consideri nemmeno di venire?>>, chiese.
<< Stai scherzando! Primo sai bene che non mai fatto parte della sua corte e poi io domani ho la prima lezione all’università, ricordi?>>.
Bella apparve sulla porta:
<< Buon giorno scusate l’orario.>>
<< Vieni pure.>>, disse Carlisle.
Esme si mosse verso Edward, lo baciò sulla fronte e disse:
<< Vedi se riesci a tenerti fuori dai guai, mentre non ci siamo. Oggi starete insieme?>>.
<< Penso di sì, se lui vuole.>>
Sorrise.
<< Noi torneremo domattina presto. Se hai bisogno di qualcosa, chiama, non farmi stare in pena, maledizione!>>, esclamò Esme.
<< Stai tranquilla.>>
< Come no, in questo periodo, sei una continua fonte di esperienze “tranquille”.>>
Edward si lasciò scappare una risatina, Esme ebbe un moto di stizza e uscì dicendo:
<< A domani.>>
EDWARD
 
<< Chiudi la porta e vieni quì! Non so come ho fatto a resistere fino ad adesso, stavo quasi per venire io da te.>>
La feci sedere sulle mie gambe e l’abbracciai.
<< Tua madre era già abbastanza sorpresa di vedermi a casa vostra, a quest’ora, non oso immaginare cosa sarebbe accaduto, se tu avessi deciso di uscire.>>
< Come le ho appena spiegato, bisogna che se ne faccia una ragione, la parola del mese è “evoluzione”, tutti questi cambiamenti mi fanno bene, mi sento meglio e non ho intenzione di rinunciare a nulla.>>
<< Questo labbro gonfio e tumefatto è proprio il frutto di questi cambiamenti che ti giovano.>>, rise.
<< Hai voglia di far calmare un po’ il dolore?>>
Si avvicinò e con delicatezza mi baciò, più volte.
 
 
<< Mi sento come un adolescente alla prima cotta.>> dissi sorridendo.<< Ho ripensato alla mia reazione di ieri, mi ero ripromesso che sarei stato bravo ed avrei aspettato con pazienza che ti fossi fatta avanti e invece, ieri sera sono proprio andato fuori di testa, non dovevo baciarti e non dovevo toccarti!>>.
<< Anch’io ti ho baciato e ti ho messo le mani addosso ed è stato molto piacevole!>>
<< Oh piacevole? Allora sono riuscito ad attrarti almeno un pò Isabella Swan?>>.
<< Non mi sembra di averne fatto mai mistero, hai davvero tanti lati positivi, mister Cullen! >>.
 << Uh! Mi piace pensare che hai deciso solo quanto ne sei stata convinta, che hai scelto di provarci, che non ti sei lasciata trascinare.>>, gli carezzai il viso, lei mi scostò i capelli dalla fronte e vi depose un bacio. 
Le chiesi: << Starai con me tutta la giornata vero?>>
<< Ma certo, tua mamma si aspetta che vegli su di te e ti tenga fuori dai guai. Anche se già un paio di volte per colpa invece nei ci sei sei finito nei guai!>>, rise.
<< Che sciocchezza enorme che hai detto. 
Adesso stupiscimi, cosa hai programamto per me stamattina, dove mi porti?>>
<< In spiaggia.>>
<< In spiaggia? Diciamo che non è il mio luogo preferito.>>
<< Qual era la parola? Evoluzione!>>, rise << io adoro il mare e se il tuo proposito è starmi accanto tutto il tempo, non hai molte alternative.>>
<< Sei una tiranna!>>
<< Facciamo così, un luogo lo propongo io e uno tu, è un giusto compromesso?>>.
<< Ok vada per la spiaggia, ma trova un posto appartato.>>
<< Metti il costume, vado a prendere l’auto.>>
Dopo qualche minuto sentii il suo clacson, arrivai alla porta con la sedia, poi mi alzai, lei mi venne incontro, le presi la mano e mi avviai verso l’auto:
<< Che cosa fai?>>, mi chiese.
<< Ho acconsentito ad andare, ma senza questo coso, già sarò abbastanza imbarazzato, preferisco non trascinarmi dietro anche la ferraglia. Quando sarò stanco queste basteranno.>> e gettai dentro all’auto le stampelle.
Arrivammo sul lungo mare, Bella fermò l’auto, sbirciò la spiaggia e mi chiese:
<< Signor Cullen è gradito come posto? E’ abbastanza isolato e senza l’ombra di un’anima viva?>>.
<< Mi sembra perfetto.>>
Uscii dall’auto, mi appoggiai alla sua spalla e lentamente raggiunsi la spiaggia; non so da quanto tempo non camminavo sulla sabbia, forse da quando ero bambino, era una sensazione parecchio.
Lei distese i teli e mi sedetti, sentivo come un chiodo fisso conficcato nella schiena, ma chiusi gli occhi e cercai di non pensarci.
Lasciò scivolare il copricostume e si distese accanto a me, era mozzafiato!
<< Al mare è previsto che ci si spogli.>>, disse.
<< Fallo tu!>>, le dissi, facendole l’occhiolino.
Mise le mani dentro la maglietta e mi accarezzò il torace, fece scorrere la maglietta, la tolse e poggiò la testa sul mio petto. I suoi capelli vicino al viso mi stordivano, cominciò a baciarmi, piano, mentre mi accarezzava, ero in estasi.
<< Bella attenta a quello che fai. >>, dissi sussurrando, <<  non ti permetterò di lasciarmi come ieri sera, quindi non giocare con il fuoco, potresti bruciarti.>>
Rise, si alzò e corse via fino al mare, la seguii con lo sguardo, era aggraziata e perfette nelle proporzioni. Mi rimisi giù e chiusi gli occhi.
Tornò dopo qualche minuto e prima che potessi sollevarmi, fece gocciolare l’acqua dai capelli sul mio corpo.
<< E’ piacevole?>>
<< Molto, sono un pò accaldato.>>
<< Vuoi che ti rinfreschi?>>, si distese su di me, la sua pelle bagnata era un contatto sublime, le sue braccia mi cingevano, mi baciava, non riuscivo a muovermi, attanagliato da un piacere indescrivibile. Quando tornò a carezzarmi, ripresi il controllo di me stesso e le chiesi:
<< Hai avuto altre storie?>>
<<  Niente di serio, ne tantomeno importante, qualcuno ci ha provato, ma non ha avuto successo, quando la cosa cominciava a farsi seria, mi sono sempre defilata.>>.
<< Perché?>>
<< Paura, desiderio di non farmi coinvolgere, non volevo che nessuno si accaparrasse i miei sentimenti, ritenevo che fossero troppo importanti e preziosi. Forse non sembra, ma dopo ciò che mi è accaduto, sono diventata una maniaca del controllo, non volevo rischiare che la mia vita fosse scossa da situazioni potenzialmente perturbanti, quindi niente rapporti impegnativi.>>
<< Ti saresti defilata anche con me?>>.
<< Non so Edward, conoscerti è stato per me disorientante!>>.
<< In che senso?>>
<< Sono emotiva, spesso scostante e irrazionale, tendo ad esagerare nelle reazioni, alcune volte sono  poco controllata, come ti dicevo ieri sera non è facile starmi accanto, prima mi hai colpito, per come sei, per come ti comporti con gli altri, sei altruista, generoso, sempre così sincero, affettuoso, poi il modo in cui mi sei stato accanto in questo mese, con discrezione, senza farmi sentire pressata, hai avuto tanta pazienza, hai atteso, mi hai assecondato e non ti sei arreso, mi hai spiazzato.>>
<< Wow sono davvero tutto questo? Scherzo. Sono così abituato a combattere, magari non sempre a vincere e ad essere paziente e di solito riesco a convivere con i miei conflitti interiori, ma devo dire che vedere il nostro rapporto come semplice amicizia, mi ha tormentato, non riuscivo a gestire le mie emozioni, le mie reazioni esagerate, con te non sono stato per niente il solito Edward.>>
<< Tu hai avuto tutto chiaro subito, io invece mi sono lasciata confondere. Ho sbagliato. Poi  dopo esser venuta all’ospedale, ho avuto una paura folle di farti del male e quindi ho cercato quanto più possibile di leggermi dentro e non rischiare di combinare altri guai.>>
<< Quando parli di ciò che ti è accaduto, ti riferisci alla morte di Jacob?>>.
<< Non solo.>>
Si sollevò da me, si sedette, le gambe piegate contro il petto, sembrava una bimba, rivolse il suo sguardo verso il mare e sospirò, si zittì, le presi la mano.
<< Quello che mi ha appena detto circa la tua diffidenza a portare avanti delle relazioni, significa che non hai mai avuto rapporti sessuali?>>, le chiesi.
Mi guardò inquieta. Allora  mi affrettai a dire:
<< Scusami! Forse sono stato troppo indiscreto, fa conto che non ti abbia detto nulla!>>.
<< Non sono più vergine.>>, rispose con un accento amaro, << è un problema per te?>>
<< No, certo che no … oh Dio! Non so perché te lo chiesto! Perdonami sono stato uno stupido. Me lo dirai quando ne avrai voglia Bella. Lascia stare >>
Rimase poggiata sul mio petto, silenziosa poi prese un bel respiro e disse:
<< No invece è bene che tu lo sappia, non ho motivo di nasconderti nulla.>>, il tono della sua voce era divantato nervoso, gli occhi cupi, mi sollevai e  mi avvicinai a lei.
<< Andavo alle superiori, avevo da poco compiuto quindici anni, il capitano della squadra di football, il più ammirato, osannato, viziato e acclamato della scuola, mi degnava di considerazione.
Come spesso accade, i ragazzi amati e popolari, giocano sporco, mi ha fatto credere chissà che cosa, dopo qualche settimana di moine e appuntamenti, mi ha attirato nello stanzino della palestra e si è divertito con me e con modi non esattamente da gentili. 
Com’era prevedibile dopo aver aggiunto un’altra tacca al suo record personale, tutto finì.>>
La fissai incredulo per ciò che mi aveva appena raccontato. Continuò con voce più decisa:
<< In preda alla disperazione mi sfogai con Jacob, ma non potevo immaginare cosa avrebbe determinato questa mia confessione. Lui sembrava impazzito, lo cercò e quando lo trovò, lo riempì di botte, stava quasi per ammazzarlo. Per questo gesto sconsiderato i genitori di quella bestia, proposero un accordo ai miei, “do ut des”, nessuna denuncia di aggressione nei confronti di Jacob ma la storia doveva finire lì, come se il loro bambino non avesse fatto nulla. Lui cambiò scuola e io rimasi per una settimana, chiusa in camera sconvolta. Un mese dopo trovai il coraggio di tornare alla Curtis e dall’ora non ho permesso più a nessuno di sfiorarmi più del dovuto.
 
 
<< In fondo da questa esperienza ne sono uscita rafforzata, mentre Jacob si è colpevolizzato a per aver ceduto alla rabbia, diceva era colpa sua se  quel bastardo non avrebbe pagato. Ma da lì a poco siamo entrati in un tunnel molto più tragico e questa squallida vicenda è stata, gioco forza, dimenticata.>>,  sorrise e poi aggiunse:
<< Se consideri che ho vent’anni ed ho avuto un unico rapporto sessuale, puoi anche considerarmi una vergine!>>, mi guardò ridendo, << ma non raccontarlo in giro, qui in California, sarei considerata alla strenua di un’ imbranata.>>
<< Oh Bella sei davvero unica!>> la baciai.
<< Guarda che ieri sera mi sono accorta di quanto tu fossi su di giri, se fossi stata più arrendevole o forse un po’ più sbronza, non so come sarebbe finita! Ah! Ah!>>
Io arrossii:
<< Sarebbe stata veramente una stro…ta. >>
<< Chi può dirlo?>>
<< No Bella avrei sbagliato, avrei proprio sbagliato! Vorrei avere con te una relazione diversa, che rispetti i tuoi tempi, che sia intensa e importante, senza errori. Non ho mai conosciuto una persona come te e vorrei che tu fossi felice con me.>>
Mi sorrise e mi carezzò.
Il mio cellulare emise un trillo era il messaggio che aspettavo, lo presi e lo lessi, mi sollevai e le dissi:
<< Dobbiamo andare, adesso è il mio turno!>>
<< Ok, vestiti, al resto ci penso io.>>
Raccolse tutto, si avvicinò a me per farmi appoggiare, mi passò un braccio sui fianchi  e raggiungemmo l’auto.
<< Dove mi dirigo?>>.
<< Da Alice!>>
<< Agli ordini!>>
Mi avvicinai le baciai il collo:
<< Sei salata miss Swan!>>
<< Gustosa vorrai dire? Spero davvero di riuscire a rendere la tua vita gustosa Cullen.>>
<< Non vedo l’ora.>>
Arrivati alla villa Brandon, c’era un silenzio irreale, una calma strana.
Bella percorse l’intero viale e arrivò con l’auto vicino alla piscina, io scesi, mentre lei parcheggiava. Raggiunsi il solarium, ma nessuno mi venne incontro, presi il cellulare e chiamai Jasper, sentivo il trillo, ma di lui neanche l’ombra, ci distendemmo in un lettino e ripresi da dove avevo interrotto in spiaggia, ma proprio mentre mi perdevo tra i suoi capelli, sentimmo un enorme baccano, i nostri amici vennero fuori urlando da ogni angolo, mi arrivarono una decina di pacche, mentre Jasper presa Bella per la mano, l’aveva abbracciata.
<< Ehi togli le mani di dosso dalla mia ragazza!>>.
<< Dovresti ringraziarmi.>>, disse << se non fosse stato per le mie continue insistenze, non ci avresti nemmeno provato.>> e se la portò via dentro l’acqua.
Angela venne a sedersi accanto a me, la stavo aspettando ed ero anche molto interessato a ciò che voleva dirmi.
<< E’ passato passato poco più di un mese da quando l’hai conosciuta.>>.
<< E allora?>>.
<< Tu sei stato bravo, ma lei è stata strana!>>, disse fissando Bella che ballava con Jessica e Mike, << e anche un po’ str…za! >>
<< Perché dici questo?>>.
<< Ti ha fatto cuocere per benino prima!>>.
<< Avresti preferito che si fosse fatta avanti subito dopo il primo appuntamento?>>.
<< No certo, ma poteva far meno la sostenuta, si vede subito che tipo di ragazzo sei, non riesco a capire su che cosa dovesse riflettere prima di lasciarsi andare?>>.
<< Tu mi conosci da qualche decennio Angela, lei da un mese, se non era certa di cosa provasse per me, ha fatto bene a restare sulle sue.>>
<< Per me se l’è tirata un pò troppo. E’ bene che stia attenta, non le permetterò di farti del male.>>
<< Non accadrà Angela, davvero, anche lei è una gran brava ragazza e poi dovresti essere felice che finalmente mi sia innamorato!>>.
<< Sono contenta per te, ma lei… lei dovrà darti ciò che ti meriti, altrimenti saranno guai.>> si poggiò sul mio petto e l’abbracciai.
<< Non appena mi volto un attimo, ti trovo abbracciata con un’altra! Non va bene Cullen!>>, disse Bella avvicinandosi a noi, ridendo, mi prese per i capelli.
<< Te lo lascio volentieri, mi sono occupata già abbastanza di lui, in tutti questi anni.>>, disse Angela alzandosi, << spero che tu riesca a capire in fretta, che fortuna che hai avuto.>>
Bella la fissò senza capire, io le feci una carezza e alzai le spalle, poi le presi la mano e la feci sedere accanto a me.
<< Ehi banda di matti venite qui!>> aspettai che furono tutti intorno a me e cominciai. << E’ abbastanza evidente che alla fine l’ho spuntata con lei? E sono così felice! Ha deciso di darmi una possibilità e l’ho colta al volo, spero che non se ne penta!
Ma vi devo ringraziare per tutti questi anni, in cui avete avuto una pazienza infinita con me, con i miei sbalzi di umore, la mia incostanza, le mie difficoltà, i miei crolli emotivi, siete stati sempre presenti e comprensivi, senza che vi sentiste mai obbligati a farlo. Grazie davvero!>>.
<< E adesso scaricheremo tutto sulle spalle di Bella!>>, tuonò Emmett.
Tutti risero.
<< Ah se pensate che mi spaventi, non avete ancora ben capito che tipo sono!>>, disse lei. << A parte le battute, è giusto che sappiate ciò che è accaduto, siete i suoi amici e capisco che vogliate esser sicuri che lui non soffra, per colpa mia.>>, guardò Angela. << Da quando l’ho conosciuto, sono stata veramente travolta da tutto quanto mi accadeva, tutto è stato forse troppo veloce, per il mio modo solito di affrontare le cose.
Sono entrata in confusione, lo ammetto, ho dovuto rimettere un po’ d’ordine, ma alla fine sono io che devo ringraziarlo per avermi dato una chance, anche e soprattutto per il modo in cui mi sono comportata con lui.>>
<< Vedi Angela che ti avevo detto, è davvero in gamba!>>, mi abbracciò, allora aggiunsi. << E poi sinceramente, vi rendete conto che ci vuole proprio una buona dose di coraggio, per decidere di stare con uno come me!>>, le presi il mento e la baciai.
<< Quest’ultima stupidaggine, potevi proprio risparmiartela Edward Cullen.>>, passandomi le dita tra i capelli.
Appoggiai la testa contro lo schienale e mi lasciai andare completamente a quelle carezze, che avevo provatosolo una volta,  in ospedale, ma che avevo sognato, desiderato, divenissero una costante della mia vita.
 
 
 
 
Ciao alle ff maniache!
Nuovo capitolo, perdonatemi, non ho resistito! Volevo che non rimastesse tanto sulle spine e visto che avevo tempo ho pensato di postare. Giuro che non farò più un doppio appuntamento settimanale!…
Finalmente lei si è decisa e vedere il mio Edward felice mi emoziona (forse sono romantica fino ad essere svenevole) e adesso sarà un crescendo, la maturazione di questo rapporto sarà veramente inusuale, come in fondo non comune è la situazione di partenza.
Vorrei ringraziare sempre tutti coloro che mi seguono, saro forse un po’ stupida, ma mi si stampa sempre un sorriso quando controllando chi segue e recensisce la mia storia, vedo che il numero aumentare.
Grazie grazie Grazie!!!
Mi permettere un ringraziamento speciale a tutti quelli che hanno recensito o mandato messaggi personali, hanno dato preziosi suggerimenti per alcuni ritocchi della ff, e poi un ringraziamento con i fiocchi a Manu e Sara per la pubblicità fatta alla mia ff, al termine del loro ultimo capitolo di “Segreti ed inganni”.
Leggete e date spazio alla nostra vena critica, attendo con ansia i vostri messaggi.
Grazie appuntamento a sabato o domenica per il prossimo capitolo.
Bacionissimi Cloe J
  
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