Niente note finali perchè sono anche adesso di fretta XD Un bacio e appuntamento tra 15 giorni, scusate ma non riesco ad aggiornare prima.
ALICE E JASPER
Spaparanzato
sul divano aspetto che Alice e Bella
scendano per andare insieme al parco e inganno l'attesa facendo zapping
alla
tv. Vengo distolto dalla mia attività dalla vibrazione del
mio cellulare, segno
che è arrivato un messaggio e sorrido quando vedo il
mittente.
< Ciao
amore, che fai? >
Digito
velocemente una risposta.
<
Ehi! Sto aspettando le mie sorelle per
andare al parco, tu? >
Pochi
secondi e arriva la sua risposta
< Uffa,
volevo chiederti se venivi a farmi compagnia, devo fare da baby sitter
a
Jasper...>
Mi
ci vuole un secondo per trovare una soluzione al
problema
< Venite al
parco con noi, così finalmente Jasper ed Alice si
conosceranno. >
< Ti rendi
conto che se quei due andranno d'accordo sarà un suicidio?
>
Rido,
ha ragione ma in tre riusciremo a tenergli testa.
< Ho voglia
di vederti, vedrai che ce la caveremo. >
< Ok ;) >
Mai
risposta mi ha reso più contento.
“ Siamo plonte! ” Urla Alice scendendo di corsa le
scale.
“ Finalmente, muovetevi che avremo compagnia. ”
Dico, alzandomi dal divano e
stiracchiandomi per bene.
“ Sì? Chi verrà? ” Chiede
Bella, anche se secondo me sa già la risposta.
“ Nate con Jasper, il suo fratellino più piccolo.
”
“ Yuppie, avrò un nuovo amichetto! ”
Dice mia sorella, convinta che quel povero
bambino diventerà il suo schiavetto, visto che la sua idea
di amico maschio al
momento è questa e tutto sommato mi va bene.
Usciamo di casa e ci mettiamo un'infinità ad arrivare al
parco visto che ogni
tre passi Alice pretende che noi la solleviamo in aria per farla
volare. Alla
fine i miei muscoli urlano pietà e anche quelli di Bella a
giudicare da come si
massaggia il braccio.
Alice fa qualche passo indietro per prendere la spinta e
inizia a
cantilenare “ Vola, vola, vola. ” Ma stavolta
l’aeroplano non decolla.
“ Basta
Alice, siamo stanchi io e Bella. E poi siamo arrivati e siamo pure in
ritardo.
” Sbotto, ma me ne pento subito quando la vedo diventare
triste e lasciare
subito la mia mano per sporgere poi le braccia verso mia sorella che la
prende subito
in braccio.
“ Dai
piccolina, non fare così, andiamo a cercare Jasper e Nate.
” Le dice e in
silenzio ci incamminiamo verso le scivole. Passa qualche minuto e poi
li
scorgiamo mentre il mio ragazzo fa fare l’altalena a suo
fratello.
Aumento il
passo e gli vado incontro.
“ Ciao. ”
Gli sussurro all’orecchio per poi lasciargli un bacio dietro
il lobo: in
pubblico ci limitiamo sempre nelle effusioni, consci che potrebbe dar
fastidio
a qualcuno, soprattutto in un luogo come il parco frequentato da tanti
bambini.
“
Buongiorno. Avete impiegato un po’ per arrivare. ”
“ Non dirlo
a me, Alice non la smetteva più di voler saltellare e
così abbiamo impiegato
più tempo del previsto. Adesso è pure offesa con
me perché l’ho rimproverata. ”
“ Vedrai che
le passerà non appena inizierà a giocare.
” Mi dice Nate, facendomi
l’occhiolino e afferrando al volo Jasper e insieme ci
dirigiamo verso Bella e
Alice.
Jasper si
avvicina a loro e Bella si abbassa un po’ per arrivare alla
sua altezza.
“ Ciao
piccolo, io sono Bella e questa bimba è Alice. ”
“ Ciao, io
sono Jasper. ” Il bambino gira intorno a loro fino a portarsi
davanti al viso
della mia piccola sorellina, ma lei lo nasconde nell’incavo
del collo di Bella.
“ Perché fa
così? ” Chiede lui.
“ E’ un po’
capricciosa. ” Rispondo io e mi becco
un’occhiataccia da Isabella, sicuramente
non vuole che stuzzichi troppo la piccoletta.
Jasper si
guarda intorno e poi si china per raccogliere uno di quei fiori che
assomigliano
a piccole margherite e crescono spontaneamente nei prati e lo avvicina
al viso
di Alice.
“ Tieni.
Vuoi venire a giocare con me? ”
Alice
sbircia con un occhio solo in direzione del piccolo, poi afferra la
margheritina e sgambetta per farsi mettere giù da Bella.
“ Andiamo. ”
Dice e afferra il piccolo per mano e insieme scappano verso le altalene.
“ Nate per
caso tuo fratello ci sta provando con la mia sorellina? ”
Chiedo sospettoso.
“ Dai
Edward, hanno tutti e due quattro anni, cosa pensi possano combinare?
” Ride
Nate.
“ Possono già
baciarsi, lei lo ha fatto. ” Dico indicando Bella e poi
correndo verso i due
bambini per raggiungerli.
POV BELLA
Io e Nate
rimaniamo sconvolti nel vedere Edward correre dietro i bambini.
“ Ma non
credi stia esagerando un pochino? ”
“ Nate
lascia perdere, per la tua sanità mentale non cercare di
capirlo, non ci
riusciresti. ”
Ci sediamo
sull’erba all’ombra di un albero, osservando quei
tre fare l’altalena: Alice e
Jasper sono sopra, mentre Edward spinge un colpo l’uno e un
colpo l’altra,
perfettamente coordinato.
“ Ma davvero
hai baciato un bambino all’asilo? ”
“ Cielo, se
sapevo che Edward un giorno avrebbe usato contro di me questa storia
non glielo
avrei raccontato. Sì è stato il mio primo e
ultimo bacio finora; che poi
chiamarlo bacio è un’esagerazione e per di
più subito dopo sia io che il
bambino a cui l’ho dato ci siamo puliti la bocca schifati
come se avessimo
baciato una lumaca bavosa. ” Scoppiamo a ridere come dei
pazzi, Nate
addirittura si tiene la pancia per quanto i singhiozzi lo stanno
sconquassando.
“ Dai, un
minimo di contegno. ” Faccio la finta offesa e lui cerca per
un attimo di
riprendersi, asciugandosi addirittura gli occhi colmi di lacrime.
“ Scusa, mi
sono lasciato un po’ andare. Ma davvero non hai
più baciato nessuno da allora?
” Mi chiede sornione.
Scuoto la
testa e lui nota subito che il mio atteggiamento è cambiato,
incupendosi un
po’.
“ Scusa, non
volevo farti intristire. ” Nate si avvicina a me tendendo il
braccio come per
volermi cingere le spalle, ma temendo forse che mi scansi non mi tocca
e
riporta il braccio sul suo grembo.
“ Non
preoccuparti, solo a volte, anzi spesso mi chiedo perché:
perché anche io non
posso provare cosa vuol dire essere innamorati? ”
“ Non lo sei
mai stata? ” Mi chiede Nate prudentemente.
“ Credo di
sì. Se essere innamorati vuol dire avere le palpitazioni a
mille quando lo si
incontra, la salivazione a zero e la testa vuota: sì lo sono
stata del mio
vicino di casa, per quasi due anni. Peccato che lui pensasse fossi
più piccola
dell’età che avevo e io, imbranata come sono, non
ho mai fatto nulla per fargli
capire il mio interesse. Alla fine è sparito, non so che
fine abbia fatto, e ti
giuro che ci sono rimasta malissimo. ”
“ Povera
cucciola. ”
“ La cosa
peggiore non è stata questa, ma il fatto che io abbia
sognato più di una volta
di baciarlo e ti giuro che svegliarsi nel bel mezzo della notte
accorgendosi
che tutte quelle sensazioni che avevi provato erano solo frutto del tuo
inconscio è qualcosa di orribile. ” Concludo,
passandomi le mani tra i capelli per
cercare di fare ordine in quel caos che è la mia testa.
“ Credo
proprio che tu ti fossi innamorata di questo baldo giovane con tutte le
scarpe.
”
“ Già. ”
Ammetto rassegnata.
“ Non
abbatterti, vedrai che troverai la persona giusta. ” Cerca di
tirarmi su il
morale.
“ No, Nate,
ti prego non cercare di dirmi che sono una persona fantastica e che non
mi
merito i ragazzi che mi stanno intorno o che incontrerò
presto l’uomo della mia
vita: ho smesso di credere a queste cose dal un bel po’. Io
non voglio una persona
speciale, ma normale, che sappia accettarmi così come sono.
Sai, spesso in
questi mesi mi sono ritrovata ad invidiare mio fratello: voi due vi
siete
trovati, siete perfetti insieme e ogni volta mi ripeto che non
è giusto questo
sentimento, io vi voglio bene e desidero solo la vostra
felicità, ma a volte è
più forte di me. ”
“ E’ vero,
io e Edward siamo stati molto fortunati. Ma lasciatelo dire da uno che
conosce
bene i ragazzi della propria età che non sono adatti a te, o
meglio quelli che
conosco non lo sono: hanno in mente solo di sfogare i loro ormoni con
qualsiasi
essere respirante che abbia un buco in mezzo alle gambe, scusami la
volgarità,
e tu non sei così. Anche se decidessi di provare a stare con
uno di loro
staresti solo male, perché hai bisogno di altro. Non bisogna
mai accontentarsi
in amore. ” Stavolta allunga il braccio e mi
cinge le spalle, e io mi abbandono a
quell’abbraccio, adagiandomi sul
suo petto.
“ Anche se
non so quanto Edward sia stato fortunato ad incontrarmi proprio ora.
” Aggiunge
stranamente pensieroso e quasi angosciato.
“ Che fate?
” Edward si avvicina a noi e ci china a lasciare un bacio
sulla punta del naso
al suo ragazzo, e io non posso chiedergli cosa intendesse con la sua
frase.
“ Passavamo
un po’ il tempo chiacchierando del più e del meno,
visto che il mio ragazzo,
che mi aveva invitato al parco per stare un po’ insieme, ha
deciso di fare da
sorvegliante a due bambini. ” Risponde Nate fintamente
offeso, riprendendo
tutto il suo buon umore, e io mi mordicchio il labbro per evitare di
scoppiare
a ridere.
“ Touchè.
Scusami amore, ma comunque non lo vedo un buon motivo per provarci con
mia
sorella: cortesemente Bella, potresti evitare di spalmarti addosso al
petto del
mio uomo? ” Edward fa il geloso e io lo provoco di proposito.
“ Ovvio che
no, è così comodo. ” E mi poggio ancora
meglio sul mio amico, cingendogli anche
la vita con un braccio.
“ Basta, ci
rinuncio con voi due: siete peggio dei piccoli. ”
“ A
proposito dove li hai lasciati? ” Chiede Nathan.
“ Lì, nel
recinto con la sabbia: stanno provando a fare dei castelli ma non credo
la loro
pazienza durerà ancora molto. ”
Li
osserviamo per un po’ mentre, con paletta e secchiello,
tentano di far stare in
equilibrio i mucchietti di sabbia, ma l’impresa è
più ardua del previsto.
Scoppiamo a ridere quando ad un certo punto Alice prende il secchiello
e lo
scalcia via, per poi battere furiosa i piedi sulla sabbia e posso
immaginare
benissimo l’espressione corrucciata che ha assunto il suo
visino, anche se la
distanza non mi permette di vederla. Jasper allora le prende la mano e
le fa
una carezza sul viso e quell’immagine è la
tenerezza fatta persona.
I due bimbi
si avvicinano correndo a noi, sempre tenendosi per mano; quando
arrivano hanno
entrambi il fiato corto per la corsa e le guanciotte rosse: sono
adorabili.
“ Vi
dobbiamo dire una cosa. ” Esordisce il piccolo.
“ Io e Jazz
ci siamo fidanzati, come Eddy e Nate. ” Ci comunica Alice e
come a darcene
conferma i due bimbi si scambiano un tenerissimo bacio a fior di
labbra, facendo
sporgere le loro boccucce. Io e Nate siamo in brodo di giuggiole, ma lo
stesso
non può dirsi di Edward, che staccherebbe volentieri la
testa a quel povero
bambino.
“ Nate cosa
dicevi prima? ” Sibila Edward a denti stretti e Nate risponde
con una scrollata
di spalle.
“ Ti
conviene iniziare a correre, ora! ” Lo minaccia mio fratello
scattando in piedi
seguito a ruota da Nate che inizia a correre per il parco, inseguito
dal suo
ragazzo. Io e i bambini ci guardiamo un attimo in faccia e poi iniziamo
a
ridere: sì, sono fatti l’uno per l’altro.