3) Where
are you,Peter?
L’aria che
c’era quella mattina era un’aria di festa. Tutti sentivano di
essere ritornati ad avere sei anni,emozionati per
dover affrontare la prima lezione di italiano,in cui avrebbero iniziato a
prendere dimestichezza con tutte le lettere dell’alfabeto.
-Che cosa abbiamo a prima
ora?- urlò Beth dal bagno,dove
si stava pettinando i capelli. Jane
andò a prendere l’orario provvisorio che le avevano dato il
pomeriggio precedente,e lesse ad alta voce –
Difesa contro le arti oscure- a Beth cadde il pettine
dalle mani. –Oh mamma!Che bell’inizio..sarà
stata colpa del tuo gatto- disse lei mentre lo vedeva gironzolare per la
stanza. -Jane se lo mise in grembo e lo
accarezzò. La ragazza nel bagno fece una faccia disgustata ed
uscì per prendere la cartella con i libri. –Posa quel..coso a terra e andiamo via- si diedero un ultima occhiata
e uscirono. Presero le scale che si presentavano proprio fuori i dormitori di grifondoro per scendere giù. Tutta la scuola era affollatissima,piena sia di ragazzi novellini che di quelli più
grandi. Tra quest’ultimi quello che colpiva di più era sicuramente
il prefetto della casa che l’anno precedente si era aggiudicata la coppia
più celeberrima. Louis
mangiava silenzioso una piccola mela nell’atrio più piccolo nel
retro della scuola. Si vociferava in giro che sembrasse sempre molto allegro e
con la battuta pronta,ma che invece a volte aveva
momenti di solitudine.
-Ehi tu,vai
subito a fare colazione e fila poi nelle tua aula!- gridò lui in una
lingua incomprensibile,dato che stava ancora morsicando uno degli ultimi pezzetti
di quel frutto,a una ragazza che passava di lì. –Ehi calmati,sono io,Emily- la ragazza le fece
un grande sorriso rasserenandolo. –Sono passati tanti mocciosi che ormai
pensavo che anche tu fossi una scolaretta impazzita in cerca di oro qua in
giro- disse lui buttando l’ultimo pezzo della mela che,dall’espressione,non
gli era poi dovuta piacere più di tanto.
-Stai tranquillo. Sei sempre
stato un ottimo prefetto , non ti fare smuovere i nervi
in questo modo- lui sospirò
e si incamminò per il corridoio principale. –Mi accompagni
in classe?- Emi si mise a ridere,vedendo uscire dalla
bocca di quel ragazzo che doveva ormai essere maggiorenne,una frase così
stupida. –Vengo bimbo!- e proseguirono insieme.
Liam ed Harry scesero giù molto presto ed
andarono a fare colazione. C’era di tutto e avevano anche
l’imbarazzo della scelta. –Spero che questa prima ora non risulti
noiosa- disse Harry all’amico mentre una tazza di latte caldo si
avvicinava a lui volando. -Storia della magia e della stregoneria,vero?- chiese Liam sedendosi e
dando un’occhiata a tutto il tavolo dei serpeverde.
–Esatto. Se mi addormento
svegliami- anche a Merville avevano usato questa
tattica,se così si poteva definire.
–Cerca di riprenderti mentre siamo qui eh e soprattutto non pensare al
passato. Ora per te esiste solo questa vita- Harry fu rassicurato dalle parole
dell’amico e mangiò velocemente. Forse ancora di più di Niall,che era seduto tutto solo
nella parte all’ estrema sinistra del suo tavolo. Il giorno precedente
era uscito a fare un giro con Liam ed Harry,ma erano troppo presi dai loro discorsi che non
riuscì ad integrarsi bene. L’unica cosa che lo tirò su di
morale fu la vista di Jane,che lo stava raggiungendo
insieme alla sua amica. Prima che lei giungesse vicino a lui,si
alzò e la salutò con un candido bacio. –Sai che mi
piacciono molto i tuoi capelli?- lei lo guardò dubbiosa prendendosi una
ciocca e guardandosela. –Se
è il tuo modo per dire buongiorno,buongiorno. E
comunque li avrei voluti lisci,ricci non mi piacciono-
rispose lei con una faccia delusa,sedendosi al tavolo. –Sono perfetti-
lui le sorrise e lei non potette che ricambiare il sorriso,perché
era troppo imbarazzata. Non dissero nulla di importante fin quando dovettero
andare a lezione. I tre partirono insieme,dato che
sarebbero stati nella stessa classe. Prima però lui trovò il
tempo per salutare Liam ed Harry,di
cui sguardo incrociò quello di Beth,che
diventò viola in volto. –Non è che ti piace quel tipo?- le
bisbigliò la riccia mentre camminavano. Si girò di scatto
–A me?quel perdente?Ma per favore,ci sono tanti
ragazzi carinissimi qui,tipo quello – ed iniziò ad indicare vari
ragazzi che passavano indifferentemente da quelle parti – o anche quello
con i capelli neri non è male- Jane si mise a ridere e poi le disse di
stare ora buona con i suoi ormoni perché stavano per entrare in
classe. –Benvenuti!Benvenuti
e ancora una volta benvenuti qui!- un signore basso e grassottello,con lunghi baffi bianchi e un po’ di barbetta,si
presentò dinanzi loro tutto contento e lieto. I tre si guardarono
ridendo e andarono a sedersi in dei banchetti fra le ultime fila. Erano circa
30 alunni,a giudicar dall’appello,ma non tutti
erano là presenti. –Come siete graziosi e carini e solari e
divertenti!- chissà da dove aveva tratto quelle supposizioni,dato che nessuno aveva osato fiatare. –Ma bando alle
ciance e prendete tutti il libro a pagina 3!- questa euforia sarebbe durata
solo il primo giorno,ne erano certi.
-Ma non vi sembra fuori di
testa?- chiese Niall sbalordito. Beth
era ormai morta. Era piegata in due dal ridere e non riusciva a trattenersi.
–Scusate ragazzi,non ce la posso fare!Non
è troppo comico?!- lui e Jane si guardarono e si misero pure loro a
ridere.
-Prof,come
mai è qui?- si azzardò a chiedere un ragazzo quasi
dall’altra parte della classe. –Be,devo
insegnarvi tutto le cose che trovate in questo magico libro- rispose
l’insegnante un po’ insicuro. –Dovrebbe fare il comico,sa?A giudicare da come ride quella ragazza- ed
indicò proprio Beth. Si sentì osservata
e alzò gli occhi verso gli altri. Aveva ancora un sorrisetto in volto ma
cercò di calmarsi. –Mi scusi- disse ora abbassando lo sguardo lei.
–Tranquilla,tranquilla..ma non mi sono ancora
presentato!che sbadato!..oh ma ho fatto la rima!Sono il professore Squittle- Beth stava per partire
con un’altra risata ma Niall le tappò la
bocca. L’ora proseguì tranquillamente. Tutti sembravano seguire in
modo serio e prendevano anche appunti. Avevano un rotolo di carta da papiro con
la penna,tutto funzionante. Alla fine il simpatico
professore non spiegò nulla di che visto che era il primo giorno e loro
uscirono fuori soddisfatti. –Piaciuta la lezione?- chiese Jane ai due
suoi amici. I due annuirono e guardarono fuori,c’era
proprio una bella giornata. La ragazza dai capelli lunghi e ricci si
voltò perché le sembrava che ci fosse qualcosa che non andasse.
–Sentite ragazzi,io devo fare una piccola cosa
ma torno subito,ve lo prometto- i due acconsentirono e si allontanarono. Lei proseguì
per qualche metro dall’altra parte dove non c’era più
nessuno. Le era proprio sembrato di aver visto il suo gatto nero.
–Peter!Peter!sei tu?- iniziò a bisbigliare lei,non
voleva gridare per non attirare l’attenzione. Era proprio sicura che
fosse lui,eppure ,nonostante lì alla fine poteva succedere
qualsiasi cosa grazie alla magia,credeva fosse impossibile. Vide la fine di una
coda di gatto in una stanza lì accanto e ci entrò;rimase pietrificata. Un ragazzo alto,con
i capelli corti,neri e lisci le stava davanti senza dire una parola. Lei voleva
emettere un suono ma non riuscì a dire nulla. Fu lui a parlare per
primo. –Cercavi qualcuno per caso?- lei era ancora nella stessa posizione,in quella stanza buia che le faceva molta paura. –Sssì. Cercavo il mio gatto- sbuffò
perché era rimasta delusa del risultato. –Ma evidentemente..- lui la interruppe dicendo –Aspetta..il tuo gatto
si chiama Peter?!- tra un poco sarebbe scoppiato in una fragorosa risata.
–Sì,Peter..- rispose lei non vedendo
quale fosse il problema. Peter era il nome di suo padre,che
le ricordava un po’ un gatto in fondo,e quasi per onorarlo,aveva dato lo
stesso nome al suo animale. –Non ci posso credere!Sei un mostro!- lei si
mise pure leggermente a ridere,ma solo per il semplice
fatto che lui,ridendo,la faceva ridere. –Potrei sapere il motivo?Si
chiama Peter come si potrebbe chiamare..Josh,per esempio- ovviamente non poteva dire il reale
motivo a uno sconosciuto.
–L’hai rovinato. Poverino,con tanti
nomi di animale carino..che ne so..zayn- lei fece una
smorfia e gli disse –Ma che nome è Zayn?!Mai
sentito!sembra quello di una papera- non sapeva come era riuscita a dire
ciò,perché lei di solito era molto timida e lui fino a quel
momento non le aveva infondato sicurezza affinché potesse un minimo
fidarsi. – Ehi signorina.
Bada a come parli- d’un tratto si era fatto serio e lei
indietreggiò un pochino,giusto quei passi che
le consentirono di uscire fuori da quella stanza buia. –Mi fai ridere con
quella faccia!- e si mise di nuovo a rider,senza un perché.
Lei capì che non aveva brutte intenzioni e le scappò di
ridacchiare anche lei. –Zayn è un nome
prestigioso!-rimarcò questo aggettivo. –E,cosa
più importante,è il nome della persona che ti sta di fronte!-
disse lui fiero di se sibilando più volte questo nome. Lei si
sentì in imbarazzo. Si sarebbe messa di nuovo a ridere se ne avesse
avuto il coraggio,ma forse era stata scortese e si
scusò. –Oh,sicuramente un bel
nome,certamente- lui capì che mentiva. –Con il tempo imparerai da
dove deriva e perché è il migliore di tutti. Ma ora vorrei sapere
il tuo,di nome- non sapeva dove fosse finita e per di più aveva paura che i
suoi amici non la venissero nemmeno a cercare. –Io sono Jane,questo sì che è un nome- lo disse a bassa
voce,ma lui..-Ti ho sentita!Ma ti perdono- si risollevò. –Senti ma
quindi non hai visto un gatto?e tu che ci facevi lì?- lui fu come colto
alla sprovvista. –Ma niente,cercavo del
materiale vario- lei non volle indagare di più e si accontentò di
quella risposta. –Dove devi andare?- chiese lui d’un tratto. Jane
cercò di spiegargli su per giù la strada che aveva percorso e lui
capì tutto. –Ecco perché non ti avevo visto mai in giro,sei nuova!- lei annuì mentre continuava a camminare.
–Io conosco tutti qui ormai,non mi sfugge
nessuno- era fiero di se,anche se il motivo era alquanto banale. –Un
ottimo scrutatore- osservò la ragazza. –Scrutatore?che parolona,ma penso che vada bene qualunque significato sia nascosto
dietro. Sai che sono più grande di te quindi no ?perchè
sono il prefetto di serpeverde e scommetto che anche
tu sei della mia potente casa- lei continuava a non capirlo,ma
lo incuriosiva senza ombra di dubbio. –No,mi
dispiace ma sono grifondoro.- le rispose lei
sorridendogli. Lui quasi quasi ci stava rimanendo
male. –Un giorno capirai chi sono i veri maestri- Jane lo guardò
allibita. –Io sono arrivata,grazie per avermi
accompagnato- lui le sorrise,neanche sembrava se stesso. –Ehi,ti ho vista..sei arrossita,sei arrossita- lei voleva
sbattere la testa al muro. Solo a lei i tipi strani capitavano? –Si va
bene,ti lascio alla tua solitudine- e se ne
andò a passo veloce per raggiungere gli altri. –Dove sei stata tutto questo
tempo?- chiese Beth che era stata preoccupata per
l’amica,mentre sotto il banco mangiava delle
caramelle gommose insieme a Niall. –Pensavo di
aver visto Peter,ma mi ero sbagliata- non era il momento
giusto per raccontarle cosa le era accaduto. Una professoressa di media statura
e molto ben curata,stava parlando di alcune creature
magiche. Jane si sistemò e prese vari appunti,trovando
interessante la lezione. Quando finì tutti uscirono nel giardino
principale per fare una piccola merenda. Tutti i ragazzi delle quattro case
erano la fuori,indifferentemente dall’anno che
stavano frequentando,e molti si divertivano a fare piccoli duelli con la
bacchetta,senza osare troppo però perché avrebbero
potuto combinare qualche danno. Una
ragazza da sola stava provando ad aprire il suo porta pranzo con
l’utilizzo esclusivo della magia. –Alohomora!Alohomora!Alohomora- agitava la
bacchetta inutilmente perché nulla accadeva. Non che fosse difficile aprirlo ma
evidentemente voleva provare. –Senti,non ce la
farai mai- un ragazzo alto,con gli occhi come due zaffiri,qualche brufolo e i
capelli castani le stava davanti senza avere nemmeno l’accenno a una
risata. Lei fece finta di non ascoltarlo e continuò imperterrita. Alla
fine non successe nulla e lei,davanti migliaia di
sguardi pronta a giudicarla,lo aprì normalmente iniziando a
mangiucchiare. Alcune ragazze e
ragazzi le si avvicinarono e si sedettero accanto a
lei. Aveva alzato il viso quando finalmente si era arresa,dando
lo sguardo alla luce del sole. Era davvero una bella ragazza,così
si vociferava in giro. Alta,non una spilungona ma
certo non si poteva definire bassa. Aveva dei lunghi capelli lisci setosi e
biondi,come l’oro. Gli occhi erano di un blu color mare e
le labbra piccole e sottili. Era davvero magra e si
diceva fosse vegetariana. –Oddio,nemmeno si vede
più!- disse Beth mettendosi in piedi sopra una
panchina per riuscire a vedere qualcosa. –E’ sommersa da persone
inutili- affermò Jane indifferente. Già aveva detto la sua: era
una ragazza immatura,antipatica ed egoista. In effetti non aveva avuto nessun indizio per dire
ciò,ma a pelle lo sentiva. –Bu!-
gridò da dietro loro Emily,con un grande
sorriso sulle labbra. –Ehi,ammiravamo miss
reginetta di Hogwarts- disse Elize
stufa della situazione. Non lo avrebbe mai detto,ma
sotto i riflettori,per una volta,ci sarebbe voluta essere lei. –Ne ho
sentito parlare in giro. Dovrebbe chiamarsi Sally ed è una corvonero,una primina come voi
– i tre annuirono per farle capire che erano interessati al resto della
storia,se ce ne fosse stato uno. Niall le fece spazio
per farla sedere sulla panchina e continuò – Pare che nella
città in cui abitava,era sempre acclamata da
tutti e aveva vinto molti concorsi di bellezza- prese un gran respiro e si
calmò,segno che probabilmente queste erano le uniche informazioni.
–Grazie per le news cara- disse Jane
sorridendole. Ritornò a guardare Sally,che ora
era attorniata da alcuni tipi che spudoratamente ci provavano con lei.
–Faccio parte del giornalino della scuola,quindi
anche i gossip mi servono- tutti e tre la guardarono sbalorditi – Non
sapevate che abbiamo un giornalino della scuola?Ma dove vivete?Si chiama “La
gazzetta dei piccoli maghi” e la prossima settimana dovrebbe
uscire,tenetevi forte- nel frattempo Mr.Figgins
annunciò che le lezioni stavano per riprendere e andarono via,dando
un’ultima occhiata a Sally.
- Senti. Tu vai li,le farfugli qualcosa,qualunque cosa,tanto la colpirai con
la tua bellezza,poi ti siedi ,vi mettete a parlare e poi chi vivrà
vedrà-
-Eh?- rispose Liam ad Harry,che era fiero di
aver fatto un piano imbattibile.
-Magari l’inizio
andrà un po’ maluccio,ma poi con qualche
incantesimo o..si pozione!La farai innamorare di te!No aspetta di me!Sembra
strano dirlo ma è così!- il biondo mise una mano nella fronte del
riccio per verificare che fosse in buona salute. –Va bene io ci vado
prima che se ne vada,ma non ti assicuro nulla- prese un respiro profondo e si
avviò.
-Ciao. Sono Liam. Ti ho vista prima- Harry gli dava l’ok per
continuare nascosto dietro un pilastro poco distante da loro. –Ciao,Sally- disse non curante la
ragazza che si preparava la roba per tornare dentro. –Sei venuto a prendermi in giro
per poco fa?- lui non sapeva cosa rispondere ma non perché fosse timido,assolutamente no. Ma perché ciò che stava
facendo in realtà era per il suo amico e non voleva sbagliare un colpo. Harry
gli fece no con il dito e lui proseguì –No no,anzi
volevo aiutarti- si era ricordato in che cosa avesse sbagliato la ragazza e le
sembrava una buona tattica – Sentiamo- disse lei mettendosi a braccia
conserte. –Non che sia un esperto,dato che sono
al primo anno,ma oggi un professore strano- si voltò per guardare Harry
che rideva sicuramente,dato che si erano divertiti con quell’insegnante
matto – ci ha mostrato proprio questo incantesimo. Serve per aprire
lucchetti e porte,quindi non ce l’avresti mai
fatta con quello lì - disse indicando il porta pranzo accanto a lei. –Ah- non disse nient’altro,perché era stata ferita nell’orgoglio. Quello
che non ti permette neanche di ammettere che hai sbagliato e non è
successo nulla,si va avanti. Lei odiava sbagliare,ma
più che altro mostrare ciò agli altri. Fu faticoso dire questo –Grazie-
e gli sorrise. –Io sono serpeverde e tu corvonero vero?- Sally lo guardò stupita –
come fai a saperlo?- Harry aveva dato lui molte informazioni scoperte in circa
10 minuti. –Eh ho sentito in giro- e si voltò verso l’amico
volendolo fulminare con gli occhi. Arrivò la domanda fatidica,che non aveva partorito certo la sua mente. –Sei fidanzata?- lei prese le sue cose e andò via
senza dire niente,lasciandolo imbambolato.
-Non ci sai fare con le
donne,sei proprio inesperto!Dovevi sederti accanto a
lei,farle qualche complimento..-
-Ma..sei
tu che mi hai detto di agire così!- disse Liam
con tono ovvio.
-Dammi alcuni
giorno e sarà mia- si misero entrambi a ridere e tornarono
dentro.
--
Buooonasera :3
Scusatemi se ci sono stata tanto a postare questo nuovo
Capitolo ma con la scuola ho poco tempo per scrivere çwç
Spero che dopo tutta questa attesa non vi abbia deluso D:
Qualcuno (mitooo *-* lol)
avrebbe voluto che io postassi
I volti delle protagoniste di questa FF ma non ho avuto
Tempo per cercarle,sorry
çç Comunque voi andate tutti
A leggere le FF di pandamito u.u
Grazie a tutti coloro che hanno recensito gli scorsi capitoli *-*
Spero che anche questo abbia un discreto successo c:
Alla prossimaaaaa :D