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Autore: OnceAgain_    09/05/2012    2 recensioni
–Sembri un angelo- gli rispose semplicemente. Il più piccolo sembrò riflettere sulla risposta da dare –Sai? Anche Lucifero era un angelo, prima di essere stato cacciato dal paradiso.- un sorrisetto malizioso comparve a cancellare l’espressione serafica dal volto del riccetto, aveva dato con una semplice frase la risposta che Louis cercava da tempo, quella matassa incomprensibile di sentimenti, espressioni e parole che mischiava il bene al male trovava soluzione solo nel ragazzo sdraiato accanto a lui. Louis allora sorrise, sorrise come solo il suo inferno pieno di passione sapeva farlo sorridere, ma sorrise di un sorriso vero, felice, come se fosse in paradiso
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Louis Tomlinson amava l’inferno. Non che fosse una sorta di masochista o un satanista, no assolutamente no. Amava l’inferno perché secondo lui l’inferno era passione, era amore, era trasporto, era calore e tutto ciò non poteva certo essere male. Se aggiungiamo il fatto che il suo inferno stava respirando accanto a lui, con le guancie leggermente arrossate, la bocca carnosa semi aperta, i ricci sudati e scompigliati, e le palpebre calte sugli occhi verdi, profondi come il mare possiamo facilmente capire perché Louis Tomlinson amasse l’inferno. Il più grande posò una mano sul petto nudo e candido del riccio, e cominciò a carezzarlo delicatamente; nell’aria c’era ancora il rumore della notte che era appena passata, il rumore di due corpi che cozzavano uno contro l’altro, i gemiti sommessi di due ragazzi innamorati e il fruscio delle mani impegnate ad esplorare per l’ennesima volta due corpi fin troppo conosciuti. E se Louis chiudeva gli occhi riusciva anche a sentire le mani grandi del minore che gli sfioravano la pelle, lasciando però ad ogni tocco una bruciatura, riusciva a sentire i suoi morsi sulle spalle che gli avrebbero lasciato un segno indelebile, doveva ricordarlo, quel ragazzino era l’inferno. Eppure ogni tanto, nei momenti di calma come quelli, si chiedeva come una creatura del genere potesse essere l’inferno; sembrava così fragile e piccolo coperto appena con le lenzuola scalzate dal letto, sembrava così innocente con quel rossore infantile che gli copriva il viso, sembrava un bambino quando nel sonno faceva dei respiri profondi sollevando la gabbia toracica. E si chiedeva se il ragazzo che dormiva accanto a lui non fosse invece il paradiso, il suo profumo, i suoi capelli, i suoi modi di fare a volte da bambino impaurito.. forse era il paradiso veramente. Louis era ancora assorto nei suoi pensieri quando il riccio chiuse le labbra per poi distenderle in un sorriso, facendo fare capolino alle due stupende fossettine che aveva sulle guancie morbide, se possibile in quel momento, mentre con gli occhi ancora chiusi per assaporare meglio ogni istante si beava del contatto della mano calda del maggiore, sembrava ancora di più un bambino fragile e innocente, non poteva essere l’inferno, no, quel sorriso era certamente qualcosa di paradisiaco. –Boo?-  La voce ancora impastata del piccolo arrivò come una sinfonia alle orecchie di Louis che sorrise. –si?- anche la sua voce roca suonava perfettamente, e l’altro non potè fare a meno di aprire gli occhi verdi e fissarli in quelli azzurri di lui. –A cosa pensi? Mi sembri piuttosto assorto..- Louis se lo chiedeva sempre, come faceva a capirlo con un solo sguardo? –Sembri un angelo- gli rispose semplicemente. Il più piccolo sembrò riflettere sulla risposta da dare –Sai? Anche Lucifero era un angelo, prima di essere stato cacciato dal paradiso.- un sorrisetto malizioso comparve a cancellare l’espressione serafica dal volto del riccetto, aveva dato con una semplice frase la risposta che Louis cercava da tempo, quella matassa incomprensibile di sentimenti, espressioni e parole che mischiava il bene al male trovava soluzione solo nel ragazzo sdraiato accanto a lui.  Louis allora sorrise, sorrise come solo il suo inferno pieno di passione sapeva farlo sorridere, ma sorrise di un sorriso vero, felice, come se fosse in paradiso. Si avvicinò al viso del più piccolo che era ancora sdraiato e gli sussurrò a due centimetri dalle labbra –Come fai a sapere tutto quello che penso? Come fai ad essere così innocente ma così fottutamente attraente? Come fai ad essere l’inferno e allo stesso tempo il paradiso?- poi annullò la distanza fra le sue labbra e quelle del ragazzo che amava che subito trasformo quel bacio in qualcosa che era tutt’altro che casto, richiamando l’attenzione sul vortice di sentimenti che era l’inferno per Louis, ma facendo toccare al maggiore il paradiso con un dito. –Semplice- disse il riccio staccandosi a malavoglia da quelle labbra perfette – io sono Harry Styles- e rise di gusto prima di rifondarsi sulla bocca di Louis. Fu in quel bacio,in quelle labbra morbide, con le mani in quei ricci castani, fu in quel momento perfetto che Louis Tomlinson capì; era sempre stato davanti ai suoi occhi: lui non amava l’inferno, e nemmeno il paradiso; lui amava Harry Styles. 




Just my corner:
ok, premetto che questa cosa non ha un grande senso.. ma mi è venuta l'ispirazione ieri sera, e posso dire che nella mia testa era decisamente migliore AHAHAHAHAHAHAHAHAH a parte questo bho.. ah comunque avevo una gif troppo xsfgbnjdkxhscu da mettere ma il pc non me la carica D: 
C ya.
-Gaia

  
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