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Autore: Pwhore    10/05/2012    1 recensioni
Lei si dipinge le unghie con precisione, lui comincia a notare delle bottiglie vuote di gin. Cosa sta succedendo alla Lisa che ama tanto, prima radiosa come il sole e ora circondata da un alone di mistero?
FF ispirata al primo significato intuibile della canzone 'The Ballad Of Mona Lisa', dei Panic! At The Disco.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Brendon Urie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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She paints her fingers with a close precision, he starts to notice empty bottles of gin.
"Allora, che facciamo oggi?" domandò di botto la ragazza, soffiandosi dolcemente sulle unghie.
"Non lo so," ammise l'altro, aspirando dalla sigaretta quasi finita.
"Non hai trovato lavoro?" chiese, alzando gli occhi dalla mano.
 Lo guardò con un'aria indecifrabile, ma non sembrava troppo interessata.

"Non ancora," rispose lui, storcendo la bocca. La ragazza annuì, pensierosa.
"Senti, e se ti dicessi che un lavoro l'ho trovato io?" domandò tutto ad un tratto.
L'uomo sgranò gli occhi per qualche secondo, poi serrò lievemente la mascella, come se fosse geloso.
"Che lavoro, Lisa?" disse, fingendo interesse e posando il giornale sul grembo.
"Uno come tanti altri, niente d'importante. Però pagano bene," commentò lei.
Il ragazzo rimuginò per un po', poi cinse le mani e ritornò a guardarla.
"E... quand'è che cominci?" chiese ancora.
"Domani mattina," sorrise debolmente Lisa, annuendo.
"Non sei contento? Finalmente avremo di che vivere," commentò, felice.
Brendon sapeva che la fidanzata non lo faceva apposta, ma lo stava facendo sentire perfettamente inutile.
"Oh. Sì, beh, meraviglioso, -biascicò, dopo lo stupore iniziale.- Stento addirittura a crederci"
"Sapevo che ne saresti stato contento anche tu," mormorò la ragazza, allegra.
Subito dopo sorrise, si alzò, gli diede un bacio sulla fronte e scomparì dal salotto, lasciandolo sulla poltrona a scrutare fuori dalla finestra. Certo che la ventenne ci aveva messo davvero poco a trovare un lavoro, mentre lui arrancava da mesi dietro a ogni possibile lavoretto da quattro soldi. Si sentiva inutile e stupido, ma soprattutto si sentiva umiliato. Decise comunque di lasciar perdere la faccenda ed essere felice per la sua ragazza, visto che ora avrebbero potuto entrambi permettersi una vita un po' più comoda ed agiata, dato che non vivevano per niente nella lussuria. Lisa aveva le spese di un matrimonio saltato alle spalle e lui poteva contare solo su una piccola eredità di un vecchio zio, quindi facevano fatica ad arrivare a fine mese e un altro po' di soldi non li avrebbe di certo schifati, qualunque fosse la loro provenienza. Così si alzò dalla poltrona, posò il giornale sul tavolo ed uscì, alla ricerca di qualche annuncio.

Brendon's POV:
Questa sera sono rientrato prima del solito. Le luci erano offuscate e per casa aleggiava una musica triste e malinconica, ma di Lisa non c'era assolutamente traccia. Se non fosse stato per quella dannata musica mi sarei comportato normalmente e avrei pensato che fosse semplicemente uscita a comprare le sigarette, ma in quel frangennte mi sono terrorizzato a morte. Ho cercato ovunque sperando di trovare anche solo un biglietto in cui mi diceva che era fuori a far qualcosa, ma non c'era niente e stavo solo sparpagliando tutto per il pavimento. Quindi ho deciso di entrare  e concludere le ricerche in camera nostra, l'unica stanza che non avevo ancora 'scandagliato.'
Okay, direte voi, ma non potevi cercarci prima? Non è la cosa più normale e ovvia da fare?
Sì, risponderò, avete ragione. Avrei dovuto farlo da subito; ma sapete com'è, quando uno è in preda all'ansia non riesce mica a ragionare tanto bene e una cosa del genere non gli passa neanche per l'anticamera del cervello. Quindi ho varcato quella soglia solo dopo una ventina di minuti per trovare Lisa stesa sul letto, profondamente addormentata. Mi sono lasciato cadere al suo fianco, sollevato, e mi sono sentito un perfetto idiota; però ero decisamente felice di sapere che non le era successo niente, che era tutto normale e che ero solo un paranoico del cazzo.
Lisa comunque è una ragazza strana. Non so molto del suo passato, perché non le piace parlarne e quando provo a soffermarmi sulla sua infanzia o sulla sua adolescenza lei cambia argomento infastidita. So che ha un matrimonio malriuscito alle spalle, fallito proprio sull'altare, e so che tutti al suo paese pensano che sia una puttana; ma non so perché e neanche lo voglio sapere, per me rimarrà sempre la mia Lisa. Ha tante fissazioni, tante manie, tante ossessioni, e alcune sono strane persino per l'era in cui viviamo, ma non le posso dir niente perché in fondo sono parte di lei. Ci sono tante cose del suo carattere che non arrivo a comprendere, ma invece di allontanarmi e rendermi più schivo queste m'incuriosiscono e mi attraggono, facendomela amare ancora di più. Si potrebbe dire che mi piacciono le persone misteriose, e in effetti è così per qualche aspetto, però sono anche il classico ragazzo geloso, e a volte vorrei tanto sapere che cavolo di lavoro fa Lisa, giusto per levarmi questo tarlo fastidioso dalla testa. Ho come l'impressione che non voglia farmelo sapere, per un motivo o per l'altro, e la cosa m'infastidisce abbastanza, calcolando che comunque lei sa tutto di me e che non le ho mai nascosto niente. Tra l'altro, qualche giorno fa ho notato delle bottiglie vuote di liquore nel cestino, e sono sicuro di non avercele messe io. Lisa continua a ripetermi che le servono per cucinare, per dare più sapore al cibo, ma non mi sembra che i suoi piatti abbiano un qualcosa di più rispetto a prima, quindi mi è difficile crederlo. Comunque i vicini mi hanno detto che non si è mai avvicinato nessun uomo a casa a parte me, quindi posso evitare di farmi ulteriori paranoie e mettermi l'anima in pace. Per quelle bottiglie ci sarà sicuramente una spiegazione, non dubito per niente di lei. Spero solo di capire presto che c'è dietro.


Sono passati quasi due mesi da quando Lisa ha trovato quel dannato lavoro, ormai. Ora anch'io sono pieno di cose da fare e non riesco quasi mai a incrociarla per più di una manciata di minuti, e la cosa mi sta distruggendo dentro. Vorrei riuscire a trovare il tempo necessario per portarla a cena, parlarle, andare a fare shopping, o anche solo per poter passare un pomeriggio al lavoro con lei, come fanno i miei colleghi. Ogni tanto si assentano e il giorno dopo ricompaiono raccontandomi di quanto si siano divertiti con le fidanzate, di quanto siano intelligenti, simpatiche o sempre allegre, di come guadagnino bene o del nuovo capo che si è preso una sbandata per loro e che cerca sempre di invitarle a cena, senza però ottenere risultati. Vorrei poter fare lo stesso e sparire per un giorno, per poi tornare pieno di racconti e con un sorriso radioso stampato sulle labbra, proprio come loro; ma a Lisa l'idea non è piaciuta, ha detto che era una stupidaggine e che il suo lavoro non era niente di speciale, e che quindi sarebbe stato inutile venire a trovarla. Non avevo più insistito e lei mi aveva lasciato solo in cucina, con davanti un piatto di pollo riscaldato, per andare in camera a truccarsi e vestirsi. Ogni giorno aveva un vestito diverso, con colori sgargianti e appariscenti, e mi chiedevo da dove li tirasse fuori, o anche solo perché non mi chiedeva mai di accompagnarla a comprare le sue cose. Le ragazze lo fanno, no, assillare i fidanzati per farsi portare al centro commerciale e provarsi tutti i vestiti immaginabili davanti a loro finché a quelli cadono le braccia. Lisa non l'ha mai fatto e non sembra aver l'intenzione di volerlo mai fare, e la cosa mi lascia un po' stupito, se devo essere sincero. Certe volte mi sento io la donna nella nostra relazione; sono io che vorrei andare fuori con lei, baciarla sotto la pioggia, addormentarmi stringendola tra le mie braccia per poi svegliarla con un bacio al momento di alzarsi, per fare tutte le romanticherie possibili e immaginabili, insomma; però lei mi sembra fredda e distaccata nei confronti delle mie smancerie, quasi dovesse nascondere qualcosa. Nel frattempo le bottiglie vuote sono aumentate e ho notato che ha cominciato a fumare, ma si rifiuta di parlarne o comunque di accettare dei consigli. Non mi racconta più niente e la sento sempre più lontana, dietro il suo sorriso perenne. Dio, Lisa, che cosa ti sta succedendo?
   
 
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