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Autore: GuruGuru90    10/05/2012    2 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa succede dopo il finale di Brotherhood? Allora leggere e lasciate recensioni :)
Tratto dal secondo capitolo: “Vista quella tranquillità ebbe l’occasione di riflettere ancora una volta, come quella mattina, su quello che lui e Al stavano facendo. Era anche un modo per ringraziare quelli che per tutto il tempo gli erano stati vicini. Roy, Riza, Izumi, Hughes, Havoc, Breda, Falman, Fury, Armstrong, Ross, Brosh, Winry… Già Winry…
Prese il suo orologio da taschino e lo guardò pensando all’ultima volta che aveva inciso qualcosa su un orologio, per la precisione sull’orologio dei cani dell’esercito. In quella triste circostanza vi aveva inciso la data del giorno in cui lui e suo fratello avevano dato fuoco alla loro casa. Era un monito per andare avanti..
Anche ora ne aveva uno.. Prese una penna dal cassetto del suo comodino e cominciò a raschiare la parete interna dell’orologio.
Questa volta c'era scritto: “DO IT FOR HER,W”. Fallo per lei.. "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Elric | Coppie: Edward/Winry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il secondo capitolo!
Ringrazio chi mi ha recensito, ma anche chi ha semplicemente letto! Spero che anche questo vi piaccia! :)
Buona lettura!
:)

Dopo una lunga camminata, giunsero finalmente a casa Rockbell. Per quasi tutto il tragitto Edward e Winry era rimasti in silenzio; ma non era uno di quei silenzi imbarazzanti, quelli durante i quali non si sa che dire, era piuttosto, un silenzio carico di parole che non avevano ragione d’essere dette. Entrambi erano davvero felici di poter ripercorrere quel tragitto, ancora una volta, insieme, come da bambini.
-Siamo quasi arrivati..- fu Ed a rompere il silenzio, voltandosi verso Winry, che lo guardò sorridendogli e annuendo. Finalmente era tornato ma, purtroppo, non per sempre: aveva ancora molto da studiare. Dopo essere riuscito a restituire il corpo al suo fratellino, il suo obiettivo era cambiato: da sempre credeva che l’alchimia fosse nata per far del bene e non del male, per questo continuava i suoi studi, per cercare di aiutare la gente. Non lo faceva per sé, stavolta, lo faceva per tutti coloro che avevano creduto in loro, che li avevano sostenuti e che li avevano accompagnati nel corso del loro cammino.
Anche Al si stava dando molto da fare: era partito per Xing per imparare lo stesso tipo di alchimia che usava May. Nelle lettere che riceveva, Al lo informava sui suoi studi, su tutte le cose nuove che aveva imparato e ogni tanto lo informava anche di come stessero May e la sua famiglia. Ling aveva mantenuto la promessa di sostenere il suo clan e di questo ne era davvero felice. Comunque ultimamente il nome di quella ragazzina spuntava un po’ troppo spesso per i suoi gusti. “Qui gatta ci cova” si ritrovava a pensare ogni volta. Probabilmente era solo il suo istinto di protezione nei confronti di Al che lo faceva reagire così, era pur sempre il fratello maggiore. Dopotutto, sapeva che era felice e questo era quello che contava.
-Eccoci qua!- disse Winry, aprendo la porta di casa. Il viso di Ed fu investito da un delizioso profumo: era sicuramente la torta di mele.
“grrnww” lo stomaco di Edward si contorse dalla fame e quell’odore così buono non faceva altro che aumentare il suo appetito.
-Ma quello era il tuo stomaco?- disse Winry scoppiando a ridere. Non pensava fosse ridotto in quello stato. Ma da quanto tempo non mangiava? Ed, in risposta, rise imbarazzato e si grattò la testa. Come poteva rispondere di no, si era sentito talmente forte!
-Su, entra! Andiamo ad abbuffarci…-
Finalmente Edward, dopo 4 mesi, mise sotto i denti un pasto coi fiocchi. Dopo l’assaggio della torta di Winry, Pinako servì a tavola un pranzo che lo lasciò stupefatto e riuscì a placare le ire del suo stomaco.
Giustamente, dopo un pasto del genere, è d’obbligo un bel riposino. Nell’istante in cui poggiò il sedere sul divano, Winry, che era momentaneamente scomparsa, riapparve davanti a lui, capendone immediatamente il motivo.
Era andata a cambiarsi: aveva indosso la sua adorata tuta da meccanica, che odorava di olio e strani unguenti che usava per la messa a punto dei suoi gioiellini. Quella tuta era proprio la sua seconda pelle! E di certo non poteva fare quello che stava per fare con quei bei vestitini addosso.
-Posso, Ed?- Quattro mesi senza poter revisionare il suo auto-mail preferito erano lunghi come 4 mesi, per una madre, lontana dal figlio. Sì, perché era proprio questo il rapporto che c’era tra la ragazza e le sue piccole opere d'arte.
Edward alzò gli occhi al cielo: quella scena l’aveva vissuta e rivissuta centinaia di volte. –Prego, fai pure.- disse, mentre svoltava i pantaloni fino alla coscia.
La ragazza aveva iniziato ad analizzare ogni minimo dettaglio, ogni piccolissima vite che teneva insieme quella struttura di ferro. Ogni tanto si imbronciava quando notava qualche ammaccatura, ma avendo molta esperienza con Ed, sapeva di essere stata “graziata”. Edward sarebbe anche potuto tornare a casa con l'arto artificiale completamente distrutto. Forse doveva addirittura ringraziarlo.
Ed, intanto, l’osservava. Era come se si fosse teletrasportata in un mondo tutto suo. I suoi occhi erano letteralmente incollati a quell’ammasso di ferro e non notavano niente di tutto quello che stava succedendo attorno a lei. “Se mettesse tutta questa passione anche nel rapporto con me sarebbe proprio la donna perfetta.. Che stupidaggine, lei lo è già..”
Il suo sguardo si fece improvvisamente tenero e lievemente arrossato. Poggiava la testa su una mano e la osservava ancora, lieto che lei non ci stesse facendo caso. Gli faceva davvero uno strano ma bellissimo effetto averla attorno. Si lasciò scappare un sospiro e in quello stesso istante gli occhi della ragazza si alzarono sui suoi.
Divenne paonazza e deglutì in un modo completamente snaturato. Si era accorta di lui e della sua espressione... Quant’era carino! “Ma perché continua a fissarmi? Aaaah, non reggo il suo sguardo..”.
-Win, qualcosa non va?- chiese improvvisamente, notando che il labbro di lei si era arricciato. Pensava fosse per qualcosa che non andasse con l’auto-mail.
-E..Eh? No..No.. Niente! Eheh- lanciò un sorriso di circostanza che non ingannò Edward, ma lui non volle indagar oltre. Se aveva voglia di parlare sapeva che l’avrebbe già fatto, senza farsi problemi.
Finalmente Winry girò l’ultima vite e scattò in piedi. - Finito! Devo dire che ti sei davvero preso cura del mio auto-mail. Sta benissimo a parte qualche ammaccatura qua e là, niente di grave. Ora scusa, ma devo andare a lavorare su un braccio che mi sta dando molto da fare..- gli rifilò la prima scusa che trovò per sgattaiolare lontana da lui. Non perché non lo volesse avere accanto ma per l’effetto che gli faceva averlo vicino!
-Posso venire anch’io?- la domanda di Edward la lasciò senza parole. Non poteva dirgli di no, quindi fece un cenno con la testa e si avviarono verso il suo piccolo “laboratorio”.
-Wow, che casino! Ma come fai a muoverti qui dentro?- disse prendendo una chiave inglese che conosceva molto bene e sorridendo.
-E’ tutto sistemato in modo che io non dimentichi dove si trovano le mie cose quindi ti prego, non toccare niente!-
-Come sei seria riguardo al tuo lavoro! Sta tranquilla, mi siedo in un angolo e ti guardo lavorare.-
Almeno non lo aveva di fronte. Quando finalmente concluse il suo lavoro, si voltò e vide che Edward era proprio collassato sul pavimento. Dormiva profondamente, sempre con quella mano sulla pancia.
Sorrise a quella vista. Lo svegliò dolcemente: dovette farlo perché non sarebbe riuscita a trasportarlo di peso su per le scale. Ancora mezzo addormentato si era lasciato aiutare per arrivare alla sua stanza. Winry lo adagiò sul letto e quando fu totalmente sdraiato notò che dormiva ancora come un ghiro. Era bastato il contatto col letto soffice per farlo sprofondare nuovamente in un sonno profondo.
Winry scostò leggermente i capelli dalla fronte e gli concesse un leggere bacio sulla guancia. Era calda e profumata. Era durato un attimo ma era davvero felice d’averlo fatto. Non si era mai permessa di fare qualcosa di così diretto ma in quel momento stava dormendo, e quel pomeriggio aveva quell’espressione così carina, e poi oggi era finalmente tornato a casa dopo tanto tempo… Forse stava cercando un po' troppe giustificazioni, ma il gesto che aveva fatto non le era per niente dispiaciuto.. anzi!
***
Erano le tre di notte, e Edward aveva dormito quasi tutto il pomeriggio e la sera e ora non aveva più sonno. Si era sorpreso di trovarsi nel suo letto: sicuramente ce l’aveva portato Winry, che ringraziò con il pensiero, sorridendo. Vista quella tranquillità ebbe l’occasione di riflettere ancora una volta, come quella mattina, su quello che lui e Al stavano facendo. Era anche un modo per ringraziare quelli che per tutto il tempo gli erano stati vicini. Roy, Riza, Izumi, Hughes, Havoc, Breda, Falman, Fury, Armstrong, Ross, Brosh, Winry… Già Winry…
Prese il suo orologio da taschino e lo guardò pensando all’ultima volta che aveva inciso qualcosa su un orologio, per la precisione sull’orologio dei cani dell’esercito. In quella triste circostanza vi aveva inciso la data del giorno in cui lui e suo fratello avevano dato fuoco alla loro casa. Era un monito per andare avanti..
Anche ora ne aveva uno.. Prese una penna dal cassetto del suo comodino e cominciò a raschiare la parete interna dell’orologio.
Questa volta c'era scritto: “DO IT FOR HER,W”. Fallo per lei..

  
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