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Autore: hinata 92    11/05/2012    5 recensioni
Come può un papero non rimanere sconvolto da un imprevisto del genere?
Come può un eroe non aiutare un innocente?
Come può Paperino arrendersi?
Come può Paperinik non combattere?
Come può farlo Pk?
Tutto quello che un piccolo papero non avrebbe mai immaginato accade in una notte. Basteranno gli amici, gli affetti e il suo coraggio a riparare alla più assurda delle ingiustizie?
Perchè, a volte, quando il gioco si fa duro, anzi durissimo, non basta desiderare di essere da un'altra parte...
Pk torna in edicola e questo è per festeggiare il suo ritorno in grande stile!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Paperino aka Paperinik, Sorpresa, Un po' tutti, Uno
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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00.21

 

« Scusa? Credo di non aver capito bene… com’è che mi hai chiamato? Carlino Peperino? »

« Hai capito benissimo, terrestre, è inutile che cerchi di fingerti sorpreso… so chi sei, papero, e da molto tempo! »

Pikappa deglutì. Com’era possibile? Dove aveva sbagliato?

« Non mi risulta di aver perso il portafoglio… »

Farrhel sorrise:« No, ma in battaglia è facile perdere qualcos’altro… »

Lo scienziato tirò fuori dalla manica un’apparentemente innocua piuma bianca.

« Ti sembra possibile che con tutta la nostra avanzatissima tecnologia non siamo in grado di effettuare un semplicissimo esame del DNA, Paperino? »

Il papero stava trattenendo a fatica una risatina isterica. Tutta la fatica di quegli anni per mantenere la sua identità segreta vanificata da una semplice piuma del suo fondoschiena? Quando sarebbe tornato avrebbe chiesto a Uno di cucirgli un costume che coprisse anche quello!

Il soldato sorrise:« Tranquillo, papero, per ora nessuno sa della mia scoperta… non ne ho lasciato tracce neppure nel computer della nave, non voglio che qualcuno mi rubi la ricerca! »

« E allora cosa vuoi da me? »

« Un semplice scambio di favori… tu dichiari la tua resa e io lascio andare tuo nipote! »

« Approfitti delle occasioni fortuite? È un caso che sia su questa nave… »

Sul volto dello scienziato evroniano si allargò un sadico sorriso. Paperinik era abituato a quelle espressioni, ma poi venne assalito da un dubbio. Un atroce, tremendo dubbio.

« Ne sei proprio sicuro? »

 

 

 

00.22

 

Quo e Qua non si erano mai lasciati la mano per tutto il viaggio in ascensore. Un viaggio che sembrò durare un’eternità.

« Pronto? »

Qua guardò il fratello:« Dubito che ormai ci sia qualcosa che sia in grado di stupirmi, questa notte… »

 

DING!

 

« Allora, si va? »

« Dopo di te! »

Le porte dell’ascensore si aprirono e timidamente i due fratelli varcarono la soglia del nascondiglio segreto di Pikappa.

 

 

00.34

 

Angus iniziava a scoraggiarsi, anche se non lo dava troppo a vedere. Era tenace il ragazzino, non c’era alcun dubbio! Erano pochi quelli che resistevano a quasi un’ora dei suoi interrogatori, ma il moccioso non aveva ancora rivelato nulla, a parte l’esistenza di un suo fantomatico padre che doveva urgentemente raggiungere. Ma non appena il giornalista provava a chiedere più informazioni, il ragazzino si chiudeva in un silenzio che faceva imbestialire il giornalista.

Lyla non aveva parlato per tutto il tempo. Pensierosa, rifletteva su come risolvere quel grandioso pasticcio in cui si era cacciata. Cosa doveva fare? Tramortire Angus e rispedire il ragazzino nel suo tempo? Oppure…

Oppure…

 

 

00.43

 

« Tu… TU… TU!!! »

L’evroniano sorrise: « Già, proprio io. Ci sei arrivato, finalmente, sciocco terrestre! »

Pikappa strinse i pugni trattenendo a stento la rabbia: « Perché? Perché. Proprio. Qui? »

Aveva già ripetuto quella frase, durante quella lunga ed estenuante notte, ma mentre la prima volta, seduto su un divanetto della Ducklair Tower, l’aveva pronunciata con tristezza e rassegnazione, stavolta il tono era ben diverso. Era a dir poco furioso. Continuava a pensare che l’universo doveva essere grato che al suo posto ci fosse lui e non Xadhoom, perché altrimenti lui sarebbe già trasformato in una nova talmente era furioso in quel momento!

Farrhel ridacchiò:« Non è ovvio? Ti volevo su questa nave, e sarebbe stato troppo difficile rapirti, hai dimostrato più di una volta di non lasciarti prendere di sorpresa… l’unica opzione era farti salire a bordo di tua spontanea volontà… e io sapevo come darti motivo di farlo! »

Alla luce di quelle informazioni, tutto l’evento prese una piega diversa nella mente di Paperino.

Già, dopotutto era strano fin dall’inizio. Perché solo cinque guerrieri mandati allo sbaraglio proprio su Paperopoli, dove sapevano benissimo che ci sarebbe stato lui a fermarli? Perché si erano lasciati prendere le evrogun così facilmente? Perché erano fuggiti subito? Troppe stranezze avvenute troppo velocemente perché sia lui che Uno capissero la verità.

« Una trappola… una maledetta schifosa trappola… »

Lo scienziato sorrise:« Già! E tu ci sei cascato, come dite voi terrestri, con tutte le scarpe! Anzi, nel tuo caso direi gli stivali… e vuoi saperla tutta? L’ordine impartito ai miei sottoposti era di coolflamizzarli tutti e tre… solo che la tua reazione è stata troppo rapida per permettere loro di farlo! Ma ha funzionato comunque… »

Pikappa non aveva mai abbassato lo sguardo durante tutta la discussione, neanche una volta. Era uno sguardo duro, che cercava inutilmente di reprimere una rabbia incontrollabile. Era uno sguardo che non sfoderava da molto tempo. Era lo sguardo del vendicatore mascherato originale.

I veri occhi di Paperinik.

E Farrhel, anche se nascondeva in parte il suo volto nella divisa, rabbrividì.

 

Lui però non li poteva vedere, per fortuna.

Lui, che assisteva in silenzio alla discussione.

 

 « Dov’è la fregatura? »

« Di quale fregatura parli, papero? »

Pikappa esplose:« A parte che voi evroniani siete una fregatura vivente, non negare perché me l’hai appena dimostrato, cosa ci guadagni a tenermi qui? Mi imprigionerete? Mi torturerete? Mi darete una pubblica esecuzione come dimostrazione del potere di Evron al resto dell’universo? Cos’hai in mente, maledetto scienziato? Cosa? Cosa? COSA??? PER QUALE ASSURDO E SPORCO MOTIVO AVETE DOVUTO COOLFLAMIZZARE QUI??? »

Farrhel non rispose subito, dedicandosi a cercare qualcosa nella manica della sua divisa.

« Inizialmente non c’era un piano preciso su di te, volevo solo trovare un punto debole nell’invincibile eroe che ci stava tenendo sotto scacco da troppo tempo. Mentre finivo le analisi, però, ho notato che, curiosamente, qualcuno dei tuoi geni è molto simile ad alcuni dei nostri… »

Pikappa ironizzò:« Cos’è, un modo complicato per dirmi che siamo parenti? Non t’invito al cenone di Natale neanche se mi dimostri di essere mia madre! »

« Oh no, Paperino, fra me e te non c’è nulla in comune… almeno per ora! Sai, avevo ben due campioni del tuo DNA e così ho fatto una prova… »

Lo scienziato tirò fuori il suo asso dalla manica, letteralmente. Una piuma rigida, quasi di plastica. Una piuma viola.

« Diventerai come noi, Paperino… un perfetto guerriero evroniano! »

 

 

01:02

 

Quo si dovette ricredere, e con lui anche Qua. Prendere il tè con un ologramma verde rinchiuso in una bolla era una cosa che poteva sconvolgerlo anche in quella notte assurda.

« E così ora sapete… »

Quo parlò guardando il vuoto, perso nella tecnologia che lo circondava:« Così, mentre noi siamo a scuola o ai convegni delle GM, Zio Paperino è qui, a combattere gli alieni… »

Uno ridacchiò:« Quando serve… altrimenti si occupa anche di criminali incalliti, megalomani con manie di conquista globali, intelligenze elettroniche impazzite, cronoviaggiatori… il curriculum di Pikappa sull’argomento “salvataggi e imprese” è piuttosto variegato! »

Quo non parlò più, lasciando la parola al fratello, che con le parole se la cavava meglio di lui:« Ora molte cose sono più chiare… perché lo Zio dorma sempre, perché non si stupisca mai quando gli raccontiamo le cose più assurde che ci capitano con le GM, perché, anche se dice di essere pigro e non muoversi mai, quando Zio Paperone ci chiama per qualche avventura, Zio Paperino non dica mai di no… rispetto a quello che fa qui, quelle devono sembrargli una passeggiata! »

Uno sorrise:« Credo che su quello influiscano anche i suoi debiti… dice sempre di averne un bel po’! »

Qua rifletté:« Sarei curioso di sapere cosa faceva nei panni di Paperinik prima di incontrare te, Uno… »

« A parte le notizie riportate dai quotidiani, di cui quasi sicuramente sarete al corrente anche voi, non ho dati sull’argomento… dovrete chiederglielo voi quando tornerà! »

Quo si avvicinò alla grande finestra che mostrava l’intera Paperopoli. Uno spettacolo mozzafiato, ma il suo sguardo era rivolto verso l’alto. Verso il cielo, oltre il cielo.

« Già… quando tornerà con Qui… »

 

 

01. 15

 

I sensori di Lyla impazzirono di nuovo, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, vide solo il suo collega accasciarsi a terra.

« Angus! »

« Tranquilla, droide, si sta solo facendo una dormita… noi ci siamo già incontrati, in passato, e non voglio che mi riconosca mentre concludo una faccenda… »

Una figura alta e minacciosa si avvicinò dall’ombra fino a rivelarsi sotto la luce di un lampione.

« TRIP!!! Sbaglio o quella cronovela ti era stata requisita per un mese? »

 

 

01.20

 

« Io? Come voi? MAI! »

Farrhel rise:« Davvero? E pensare che non ci vorrebbe neanche molto… una ritoccatina nei tuoi geni qui, un'altra là, ed ecco sfornato un generale evroniano! Ti sto offrendo una grossa possibilità, Paperino, non la sottovalutare… partendo da te potremmo ottenere un evroniano di alta casta, con tutte le capacità che hai ora più tutte quelle che la razza evroniana è in grado di offrirti! Ti sto dando la possibilità di unirti a noi, di fare carriera nella nostre file, invece che venire ucciso in modo brutale dalle nostre truppe… perché prima o poi accadrà, Pikappa, non potrai proteggere la Terra da solo per sempre! Ti sto offrendo un patto che farà felici tutti: tu, che potrai ottenere potere fisico, politico e militare, noi evroniani, perché ci toglieremmo di mezzo uno scomodo avversario e tuo nipote, che potrà tornare sano e salvo sulla Terra… »

« … fino a quando io stesso non deciderò di distruggerla, immagino! »

L’evroniano alzò un sopracciglio.

« L’hai detto tu stesso, no? Diventerei un perfetto evroniano in tutto e per tutto… e voi evroniani vivete solo per distruggere altri pianeti! Finirei con l’uccidere io stesso ciò che ora sto cercando di proteggere… finirei per uccidere Qui con le mie mani! »

Lo scienziato rise, con una risata diabolica:« E non sarebbe meraviglioso? Tranceresti con le tue mani il fastidioso filo che ti legherebbe al passato, e il Consiglio non avrebbe più nulla da temere da te! Potere a te, futuro evroniano, gloria a me, Farrhel,  per la mia grandiosa scoperta! Potere e potenza, come dice il nostro motto! »

« Non ucciderò mio nipote. »

« Non è detto che tu debba farlo… posso analizzare anche il suo DNA, e se risulterà compatibile potrei ripetere il processo anche con lui, con i suoi fratelli e con tutti quelli che vorrai salvare… »

« Ripeteresti il processo con l’intera popolazione mondiale? Perché è loro che voglio salvare. Tutti, nessuno escluso! Voglio salvare gli esseri umani in quanto tali… non m’interessa una futura colonia evroniana! »

« Devo prendere la tua risposta come un no? »

Paperino esitò. Dalle sue prossime parole dipendeva non solo la sua vita, ma anche quelle di Qui.

 

Alle sue spalle, dalla porta socchiusa, un occhio spaventato aveva osservato tutta la scena. Tremava all’idea di sentire la riposta, mentre stringeva con tutte le sue forze lo strano scudo che fino a poco prima giaceva inerte sul pavimento della stanza. Aveva sentito tutto e tremava. Tremava di paura, di sorpresa, di ansia. Tremava per le troppe emozioni che lo avevano assalito tutte in una volta. Tremava ripetendosi mentalmente di calmarsi. Inutile. Il suo corpo non voleva saperne di calmarsi e rimase lì, protetto dall’eccessiva concentrazione che i due interlocutori avevano rivolto alla discussione in corso. Nessuno si era accorto di lui e rimase lì.

Tacendo e tremando.

 

02.00

 

Una spia rossa si accese.

« Che succede, Uno? »

« Rapina in corso alla Banca Nazionale Paperopolese… un lavoro per vostro zio, se ci fosse… ma per questa volta se ne dovrà occupare la polizia! Se si muovono ad arrivare, però… »

Quo e Qua guardarono lo schermo per un po’, poi i due gemelli si guardarono complici sorridendo.

L’ologramma di Uno cambiò espressione:« Ehi, ehi, ehi!!! Che non vi passi nemmeno per l’anticamera del cervello! »

« In fondo basta che si presenti Paperinik, no? E con i tuoi ologrammi puoi farci passare per lui! L’hai dimostrato prima che si può fare… e dai, Uno! »

Il supercomputer si collegò alla stazione di polizia. Non avevano ancora saputo della rapina e quando se ne sarebbero accorti sarebbe stato di sicuro troppo tardi.

Sospirò:« Intelligenze biologiche… più sono piccole, più sono complicate! »

 

 

02.15

 

« Ehm… sì, lo so papà… »

« E allora chi o cosa ti avrebbe autorizzato a prenderla? »

Con l’aria più innocente di questo mondo, Trip esibì un pacchetto di stoffa arrotolata che fino a poco prima era stato maltrattato malamente da Angus:« Avevi dimenticato il mantello a casa, papà… »

« E tu hai preso l’occasione al volo per poterti fare un giretto, vero? »

Il bambino si esibì in una posa avvocatesca che fece morire dal ridere Lyla:« Come osi pensare questo di tuo figlio? Una volta tanto che questa dolce e innocente creatura decide di compiere una buona azione nei confronti del suo genitore, riportandogli ciò che aveva imprudentemente scordato e risparmiandogli un inutile viaggio… »

Il Razziatore aveva ascoltato la filippica del figlio con le braccia incrociate, con aria di aver ascoltato molte volte discorsi del genere:« Se questo era l’obiettivo, direi che hai fatto cilecca, figliolo! »

« Perché? »

« Sai qual è la differenza fra il 12 e il 21, Trip? »

« Le cifre invertite? »

« Anche, ma non solo… c’è anche una differenza di nove, che può essere importante quando si parla di secoli… »

Trip lo guardò con aria confusa.

« Ero in missione nel 12esimo secolo, Trip, non nel 21esimo!!! »

« Ops… »

Il cronopirata sospirò:« Vabbè, torniamo a casa, figliolo… »

« Fermo dove sei, Razziatore! »

Il falco rise guardando Lyla:« Cronopoliziotta! Per cosa mi vuoi arrestare, per aver ripreso mio figlio? Sì, è un gran maleducato e ha una faccia di bronzo persino peggiore della mia, ma non è cattivo! »

« Ci sarebbe quel viaggetto non autorizzato nel dodicesimo secolo… »

« La tua parola contro la mia. Non avevo ancora fatto nulla quando sono tornato qui a riprendere la mia peste… »

Trip protestò:« Ehi! »

Il padre lo fulminò:« Zitto tu, che per stasera me ne hai combinate abbastanza! Mi stai anche facendo rischiare un arresto per colpa tua, lo sai? »

« Non per stasera, Razziatore. »

Il falco la guardò stupito. Non ci sperava.

« Ringrazia tuo figlio, per questa volta. Ma la prossima nemici come prima, ok? »

« Nemici come prima. Saluta la signorina, Trip, che torniamo a casa! »

« Ciao! »

Lyla sorrise mentre i due falchi scomparivano nel vortice temporale. Ok, l’aveva lasciato andare perché in fondo si sentiva in colpa per aver perso di vista Quo e Qua e in qualche modo con Trip le sembrava di aver saldato il conto. Decisamente non era stata costruita per fare la babysitter! Ma era meglio che il comando della Tempolizia non scoprisse questo suo moto di generosità nei confronti del peggior cronocriminale in circolazione!

Il droide si voltò con la coscienza più leggera, per andare a inciampare nel corpo di Angus, ancora K.O.

« Stasera hai proprio deciso di rompermi le uova nel paniere! »

Sbuffando e ringraziando di essere artificiale, Lyla prese per le braccia il collega giornalista e iniziò a trascinarlo.

« Meno male che nel mio database ho anche il tuo indirizzo, Angus… peccato che tu abiti dall’altra parte della città! »

 

 

02.30

 

Per gran parte del discorso Pikappa, approfittando dell’ampio mantello che nascondeva gran parte delle sue mosse, aveva frugato nelle tasche cercando qualcosa che potesse sostituire la sua unica arma, il paralizzatore bradionico ormai scarico che giaceva inerme molto vicino alle zampe del suo avversario. Non poteva sottovalutare il nemico, visto che si trattava di uno scienziato che aveva dimostrato di saper prevedere molto bene le sue mosse. Non poteva sistemarlo con un pugno, come aveva fatto prima con quelle squadriglie evroniane. No, ci voleva qualcosa di più subdolo, una genialata alla Uno. Peccato che lui non fosse Uno e che avesse pochissimo tempo e mezzi per inventarsi qualcosa!

Già, perché qualcosa in tasca l’aveva. Un talismano, un portafortuna, un monito che si portava in tasca da sempre per non dimenticare il passato. Se lo rigirò in mano. Poteva essere utile, se trovava il momento e il modo adatto per usarlo. Gli serviva un diversivo, ma poi si ricordò che era proprio quello che gli aveva chiesto di fare Uno.

Poteva il diversivo sperare a sua volta in una distrazione?

 

 

02.40

 

Uno continuava a pensare che se Paperino l’avesse scoperto gli avrebbe distrutto i circuiti a martellate. Aveva promesso di badare ai suoi nipoti e invece cosa andava a fare? Prima se li perdeva e poi li mandava allo sbaraglio contro dei rapinatori!

D’accordo, non era poi uno sconsiderato. Si era solo limitato a farli salire sulla Pi-kar, mentre lui manovrava l’auto e sistemava i rapinatori; in pratica i due paperotti non avevano mosso un dito, ma dubitava che il suo socio l’avrebbe presa così bene!

Però quando vide i due gemelli tornare alla torre entusiasti, con gli occhi sbarrati dalla meraviglia e dall’eccitazione, Uno non ebbe più dubbi.

Sì, Paperino l’avrebbe perdonato. L’aveva fatto per distrarli un po’ dal pensiero dal fratello, e per questo, solo per questo, il suo socio non si sarebbe arrabbiato.

A patto che ora rimanessero al sicuro nella Ducklair Tower, però!

 

 

02.45

 

« Non esattamente… »

Farrhel guardò Pikappa stupito.

« Un semplice no non sarebbe sufficiente ed esprimere il mio disgusto per questa proposta! Posso aggiungere anche uno sputo in un occhio? »

« Te ne pentirai, papero! Rimpiangerai questo giorno, quando la Terra verrà spazzata via dal nostro esercito! »

« Dovrete passare sul mio corpo! »

« Sarò felice di farlo io stesso, Paperinik! »

Farrhel si mosse di un passo, Pikappa istintivamente arretrò, la porta socchiusa alle sue spalle si chiuse ancora un . Uno scontro era inevitabile…

« FARRHEL!!! »

Un ruggito alle spalle dello scienziato lo distrasse. Pikappa sorrise.

Ora o mai più!

Con uno scatto quasi felino, Paperinik balzò verso il suo avversario, mentre con la mano destra svitava il tappo del tubetto nascosto nella sua tasca. Con gesto altrettanto fulmineo, riuscì a schivare un altro evroniano che si era aggrappato alle gambe dello scienziato, tappò il becco allo scienziato con la mano destra come se volesse impedirgli di gridare o respirare mentre con la sinistra gli strappò dalle mani le sue piume e le nascose nell’altra tasca del costume. Farrhel non poté reagire, impegnato con un capobranca tenace che, pur non riuscendo a muovere le gambe, si era trascinato per tutto il corridoio pur di fargliela pagare per il suo tradimento.

Ghrithon gridò:« Maledetto schifoso di un traditore! Quando mai si è visto uno scienziato che avvelena un soldato? »

Farrhel cercò di rispondere, ma tutt’un tratto il suo sguardo si annebbiò e il suo volto assunse un’espressione confusa e inoffensiva. Pikappa, con un altro balzo, si allontanò da lui, portandosi davanti alla porta dove era custodito il macchinario decoolflamizzante e, senza farsi notare, l’accostò nascondendo lo spiraglio da cui si sarebbe potuto vedere cosa stavano combinando Uno e Qui. Nessuno, né Farrhel, né Ghrithon, né Qui, né Uno, videro il suo intimo sorriso di soddisfazione.

« Ma cosa… Ghrithon, cosa ci fai lì per terra? »

« Farrhel!!! Ora fai anche il finto tonto??? »

Lo scienziato si teneva una mano su una tempia, con le idee decisamente confuse:« Cosa… come sono arrivato qui? E… Pikappa! Cosa ci fai su questa nave, essere inferiore? »

L’evroniano a terra, appoggiandosi al muro, tentò faticosamente di rimettersi in piedi:« Cosa stai dicendo, sporco traditore? Sei tu che l’hai voluto qui! »

« Io? Traditore? C’è qualcosa che mi sfugge… »

Finalmente in piedi, seppure un po’ instabile, il capobranca affermò con fermezza:« Avrai tutto il tempo di pensarci nella cella di sicurezza! »

Farrhel scosse la testa:« Non c’entro niente! Io non ho fatto nulla! Dev’essere… devessere stato… Paperinik! Sì, di sicuro è lui la causa di tutto! È colpa tua, vero? Vero? »

Pikappa sorrise:« Io non c’entro nulla con le vostre beghe personali… io sono qui solamente per difendere la Terra, come sempre… »

« Non è vero! Non è vero! Lui deve aver fatto qualcosa… »

Ghrithon troncò la situazione:« Ora basta! Soldati! Portatelo via! »

Due poveracci picchiati prima dall’eroe terrestre, che con fatica erano riusciti a rimettersi in piedi, ubbidirono all’ordine trascinando non senza difficoltà lo scienziato che continuava a sbraitare di un fantomatico complotto nei suoi confronti.

Nel corridoio rimasero solo Pikappa e Ghrithon.

« Vista la sua reazione, non oso immaginare cosa facciate voi evroniani a chi non rispetta gli ordini, generale… »

« Credimi, preferiresti essere trasformato in un coolflame piuttosto che scoprirlo! E comunque io non sono un generale, sono solo un capobranca! »

« Chiedo scusa, non sono sicuro di aver capito perfettamente la vostra gerarchia, vedrò di farmi dare ripetizioni al riguardo! »

I due si guardarono, indecisi sul da farsi.

« Cosa sei venuto a fare su questa nave, Pikappa? Per conquistarci? Per distruggerci? Perché se è questo il tuo obiettivo, t’informo che hai già battuto la maggior parte dei guerrieri di questa nave… e io non alcuna intenzione di arrendermi, sarebbe disonorevole da parte mia! Se vuoi questa nave dovrai battermi, Paperinik! Sconfiggimi in battaglia e la mia nave sarà tua! »

Il papero scosse la testa:« Il mio obiettivo è già stato raggiunto, e i miei piani non includevano la distruzione dell’astronave… ho avuto una giornata pesante e l’unica cosa che sogno ora è un bel letto… per quanto mi riguarda vorrei solo poter tornare a casa! Tuttavia, se me lo impedirete sono pronto a smantellare questa nave pezzo per pezzo. »

« Niente ironia stasera, eroe? »

« Te l’ho detto, sono stanco… se mi lasci tornare a casa così come sono arrivato non farò nulla né a te né ai tuoi uomini. »

« Un patto di non aggressione? »

« Chiamalo come ti pare. Ci stai? »

Ghrithon non rispose subito. Pikappa non oso staccargli gli occhi di dosso, neppure per battere le ciglia. Sì, è vero, il capobranca aveva l’aria un po’ malconcia, ma forse aveva ancora intenzione di combattere e nel caso doveva essere pronto a tutto. Nonostante questa volta fosse davvero troppo esausto per un combattimento corpo a corpo senza Extransformer. A dirla tutta, anche con l’Extransformer.

« Mettiamola così, Pikappa: nella lista delle mie priorità viene prima la punizione del traditore che la conquista della Terra… dopotutto il tuo pianeta non scappa mica, mentre il mio prigioniero è uno scienziato che ha già dimostrato di saper essere molto pericoloso! Ti do il tempo che impiegherò per riportare Farrhel su Evron per il processo per alto tradimento. Poi, non appena tornerò, nemici come prima, come se questa sera non fosse mai esistita. Siamo d’accordo? »

« Non so se posso fidarmi. Voi evroniani siete maestri dell’inganno… »

« Hai messo fuori combattimento con le tue stesse mani tutta la mia armata! In questo momento siamo in piedi io, due guerrieri e Farrhel! Ma se vuoi una prova della mia sincerità, tieni… »

« Una bottiglia? »

« È l’ultima bottiglia del mio distillato preferito. Non me ne separo mai, se non per le grandi occasioni… e il nostro trattato di non aggressione lo è, no? »

Un po’ dubbioso, Paperinik prese la bottiglia che l’evroniano gli stava porgendo. Si chiese se per educazione doveva brindare, ma ricordandosi i gusti alimentari degli evroniani decise di lasciare perdere.

« Bene, allora direi che siamo d’accordo. Noi ce ne andiamo. »

« Voi? Voi chi? »

Il papero aprì la porta alle sue spalle. Un paperotto tremante stringeva l’Extransformer al petto.

Paperino si sforzò di non guardarlo con troppa attenzione. A un veloce sguardo sembrava che fosse tutto a posto, ma un dubbio lo tormentava.

Ricordava tutto del periodo in cui era stato un coolflame?

 

« Z… Paperinik! Ti… ti ho tenuto lo scudo… »

 

Un lapsus. Un piccolo minuscolo lapsus diede a Pikappa la conferma che cercava.

« Ti ringrazio, ora lo riprendo io… »

L’eroe indossò il suo scudo e si rivolse nuovamente all’evroniano:« Me ne torno indietro così come sono arrivato… e questo include anche lui, visto che me lo sono portato dietro fin dall’inizio! »

Ghrithon annuì.

« Nemici come prima, Pikappa? »

Il papero lo superò trascinandosi il nipote.

« Come e più di prima, Ghrithon! »

 

 

04:30

 

Paperinik non disse più una parola fino a quando non furono a bordo della navetta. Restò in silenzio anche mentre l’astronave evroniana accendeva i motori e partiva verso la capitale dell’impero. Fino a quando non fu certo che Ghrithon avesse mantenuto i patti, non uscì neanche una parola dal suo becco.

 

Pensava. Pensava che dopotutto aveva avuto una fortuna sfacciata, una volta tanto. A pensarci ora, lontano dalla battaglia, gli venivano in mente un sacco di cose che avrebbero potuto andare storte in quella mossa disperata contro Farrhel. Cosa avrebbe fatto se, per una volta, non avesse avuto il tubetto delle care vecchie Car-Can in tasca? Se le portava sempre, per non dimenticare che prima di Uno e di tutte le sue tecnologie c’era stato Archimede e i suoi stivaletti a molla… e che se la poteva cavare egregiamente anche con quelli! Un eroe non dipende solo dalle armi, quella notte l’aveva dimostrato una volta di più.

Pensava in silenzio. Dopotutto le Car-Can non erano state testate sugli evroniani. Non aveva neanche riflettuto un secondo sull’eventualità che poteva non funzionare, o che potesse avere altri effetti. Sì, dopotutto era stato molto fortunato!

Fissò ancora in silenzio i lampi di luce della navetta evroniana che spariva in lontananza. Un silenzio pesante, che gli premeva sul cuore, carico di ansia.

 

Ma quando lo spazio profondo tornò a risplendere solo della luce delle stelle, una voce ruppe quel silenzio carico di tensione.

 

« Zio… Zio Paperino? »

« Qui! Qui! Qui! »

 

Il papero si tolse la maschera e abbracciò il nipote sollevandolo da terra e facendolo girare sopra la sua testa. Non importava se l’ultima volta che glielo aveva fatto fare era molto più piccolo, pesava molto di meno e il suo corpo era molto meno stanco che in quel preciso istante. Non aveva alcuna importanza.

 

« Non sai quanto è bello sentire la tua voce! »

« Zio Paperino! Io… io… avevo tanta paura! Ti visto con gli alieni, ti ho visto combattere e non potevo fare niente… e tu lo stavi facendo per me… e… e… »

Qui scoppiò a piangere. Mai come in quel momento Paperino fu felice di vedere e toccare le sue lacrime.

« Abbiamo molte cose da dirci, lo so, ma abbiamo molto tempo per farlo… »

« Più di quanto credi, socio! State per passare in una fascia di asteroidi, e questo vi farà rallentare di almeno un paio d’ore… »

« Non c’è problema, Uno, non abbiamo fretta… Quo e Qua stanno bene? »

« Dormono, in questo momento… a proposito di questo, dovrei dirti un paio di cosucce che li riguardano… »

Paperino sospirò guardando il colorito dell’ologramma sullo schermo dell’astronave avvicinarsi a quello di Due. Che cavolo avevano combinato in sua assenza quelle piccole peste dei suoi nipoti? O era stato Uno a combinare danni?

Paperino rispose asciugando le lacrime del nipote:« Avremo tempo di parlare anche di questo, a quanto pare… »

 

 

Ciao a tutti! Non venite a dirmi che non c’erano colpi di scena in questo capitolo, perché vengo a cercarvi uno per uno con una evrogun! XD

Scherzi a parte, ho volutamente allungato il capitolo per fare in modo che le tre vicende si concludessero insieme… ma questo non significa che la storia sia finita! Vi aspetta ancora un epilogo, anzi, tanti epiloghi! Uno per ogni personaggio apparso nella storia, per la precisione! C’è ancora qualcosina in sospeso per ognuno…

E adesso vi devo proprio ringraziare per il grande seguito che questa storia sta ricevendo, sinceramente inaspettato! In particolare ringrazio per i commenti: gimbox, Jan Itor 19, darkroxas92, Crybaby (e per quanto ti riguarda, caro Midea, ti aspetto anche sul forum! XD), Nightrun (vale anche per te! XD), Red flames, CancerCarlo, LegionFromDarkness. Ma quanti siete? Mai avuto tanti commenti tutti insieme, sono sinceramente commossa!

Esami permettendo, ci vedremo presto con il finale di questa storia!

 

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Hinata 92

  
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