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Autore: Salsero    02/12/2006    8 recensioni
Un ragazzo che non ha mai provato emozioni, si ritrova improvvisamente ad affrontare quelli che sono i problemi della vita in sole due settimane. In un viaggio studio a Londra conosce quello che è il terrore, il dolore, e specialmente L'AMORE!!!
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.

“Hai mai fatto sesso con qualcuno?” mi domandano Pirozzi e Sepe, due delle ragazze più belle della mia classe.

Cosa rispondere? Di sicuro questa domanda a loro è venuta in mente dopo aver visto quello stupido reality chiamato La Pupa e il Secchione. Com’è possibile che le ragazze in quella trasmissione non sappiano chi sia George Bush? Finzione! Ecco cos’è la TV.

“In che senso?” rispondo alla domanda.

Ci troviamo lungo la via per andare a scuola e sono quasi le otto e dieci.

Pirozzi mi guarda piegando la testa a destra e dice. “Come in che senso?”

“Voi intendete sesso… sesso? Oppure qualcosa così…” Sono un vero idiota.

“Che significa qualcosa così?”

In quel momento arriva Caccavale.

“Facciamo la stessa domanda a lui” fa Sepe rivolta ad Pirozzi.

La rossa non ne può fare a meno. “Hai mai fatto sesso?”

“No” risponde subito Caccavale dietro i suoi occhiali squadrati.

Sento che mi sto per incazzare. Vuol dire che quelle due ragazze si considerano delle pupe se fanno queste domande.

“Lo vedi Riccardo com’è coraggioso?” dice Pirozzi trattenendo le risate.

“Al massimo a me mi hanno fatto una sega” mento improvvisamente, tanto per togliermele davanti ai coglioni. Poi ci ripenso su. “E tu, Pirozzi?” Vediamo cosa risponde.

“No” esclama lei. Sono convinto che sta mentendo.

La stessa risposta vale per Sepe.

Ci avviamo a scuola. Lungo la strada incontro il mio amico Luca Rina. Batto il cinque.

“Ciao, tutto bene?” faccio.

“Si”risponde Luca.

“Non entri oggi?”

“No, la mia classe se ne va.”

Che culo! “Beato te. Nella mia classe sono tutti secchioni. Non si mangiano mai un filone.”

E c’ho ragione. Non solo su quello, ma anche su tante altre cose. Luca è un ragazzo molto fortunato. È pieno di soldi, è un bravo deejay, è pieno di ragazze. E che cazzo!, un po’ di culo vorrei avercelo anch’io. Almeno con le ragazze. In quest’ultimo periodo i miei ormoni sono a mille, è non vedo l’ora di passare una grande nottata di sesso. Ma mi accontento anche di qualcosa di meno. Una botta e via. Vabbè, lasciamo perdere.

Entro in classe e subito vado a sedermi al penultimo banco. Il mio sguardo si posa sulla ragazza, secondo me, più tosta della classe.

Subito il ragazzo che è seduto dietro a me mi fa: “Stamattina sta proprio tosta, eh?”

“E a chi lo dici” sbuffo. Ma non c’è possibilità di avere qualche rapporto con lei. Naturalmente intendo un rapporto più profondo. Il massimo che abbiamo fatto è stato parlare qualche volta.

Le ore passano più noiose che mai, durante le quali i miei ormoni si fanno sentire più di una volta. Passa l’ora d’inglese, le ore di italiano, più in fretta quelle di trattamento testi durane le quali sto impalato davanti ad un PC la prima, e fuggo a farmi un paio di giri per la scuola la seconda. La prof è una di quelle troppo buone, quindi posso permettermi di fare molte cose scorrette. Il problema è non farsi acchiappare da quella di scienze della materia, soprannominata il corvo.

Suona la campanella dell’ultima ora e ci prepariamo tutti. Beh, a dire il vero ci siamo gia preparati dieci minuti prima. Ci avviamo verso le uscite. Mi guardo in giro speranzoso, ma niente. Anche oggi devo farmela a piedi. Dieci minuti dopo mi ritrovo a correre verso la fermata del pullman che prendo per un soffio. Due fermate e sono di fronte al vicolo dove in fondo c’è casa mia, al secondo piano di un palazzo vecchio di nemmeno un anno. Alzo un dito per bussare al citofono. Anzi no! Mi infilo una mano in tasca e ne caccio un mazzo di chiavi. Apro subito i due portoni e chiamo l’ascensore. Mentre l’ascensore inizia a salire ripenso alla giornata.

Io, Valerio Bergomi, quindici anni, non mi reputo un ragazzo fortunato. Sono timido con le donne, ma solo se le guardo in faccia. Ad esempio in chat riesco anche a prenderle in giro, ma la realtà è un’altra cosa. In più sono una schiappa a pallone, lo sport che tutti noi ragazzi pratichiamo e che alle ragazze piace, specialmente il giocatore migliore. Mi piace leggere, adoro i film. Infatti vorrei andare al cinema ogni settimana, cosa che non mi capita spesso. Ma il mio desiderio più profondo è trovarmi una ragazza bella e gentile. Ripenso a tutto questo mentre le porte scorrevoli dell’ascensore si aprono. Sono inconsapevole che l’amore mi colpirà improvvisamente come una torta in faccia.

  
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