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Autore: AngelWithoutWings    11/05/2012    3 recensioni
Mi sedetti sulla sabbia affianco ad Harry, guardando con lui il tramonto "Parlami di lei."
"Di Rose?" rise, sorpreso. Si fece subito serio, continuando a guardare un punto fisso davanti a lui "Lei era perfetta: tutto quello che un ragazzo può desiderare in una ragazza."
Fece una pausa, mentre io mi pentivo di aver voluto sapere...
Ma ormai era troppo tardi.
Potevo solo rischiare "E se adesso fossi lei." presi un respiro profondo "E ti chiedessi: parlami di Belle."
Lui sorrise, voltandosi. Mi accarezzò il viso, posando la fronte sulla mia "Belle? Lei è la ragazza che ho scelto. Quella che amo. Quella con cui voglio stare per il resto della vita."
Mi prese il viso tra le mani, baciandomi dolce.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Way She Used To Love Me'
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13 – Shut Up, Brain!

Bussai alla finestra dalle tende bianche, aspettando ansiosamente di vederla comparire.
Bussai di nuovo, mentre il cuore cominciava a battermi forte, aumentando l’ansia.
Bussai per la terza volta e la finestra si alzò, sbattendo, e comparve Belle.
Teneva le mani sul davanzale della finestra, gli occhi fissi sui miei e lo sguardo duro.
I capelli raccolti in un chignon disordinato, indossando la solita maglietta dei Guns ‘nd Roses che stava grande anche a lei, lasciandole la spalla scoperta.
Sorrisi, anche se in quella situazione non c’era niente per cui farlo.
Per gli altri, forse.
Per me, invece, quella era la prima volta in cui la trovavo bellissima, senza che niente di lei mi rimandasse a Rose. Lo considerai un traguardo personale.
“Che vuoi, Harry?” il suo tono non sembrava duro, piuttosto stanco. O forse era delusa?
“Voglio parlarti.” Feci un passo indietro “Puoi uscire?”
“Non ho voglia di parlare adesso, scusa.” Si voltò, ma prima che potesse andarsene, le presi il polso “Va via, ti prego!” Svincolò dalla mia presa, sparendo dietro la parete.
Rimasi qualche secondo a fissare la finestra, la porta di fronte a me dove si leggeva benissimo il nome di Rose in rosa. Presi un respiro profondo, stupendomi di me stesso, quando scavalcai la finestra, mettendo piede sulla moquette verde acqua.
Mi riproposi di non guardarmi in giro, mentre i ricordi cominciavano a bussare alla mia mente.
Si alzò dal letto “Che cavolo...!?!”
“Belle, te l’ho detto: devo parlarti.” La raggiunsi ma, quando lei rimase in silenzio per ascoltarmi, io rimasi a fissare la parete dietro di lei, affianco al letto.
Si voltò anche lei, seguendomi e si avvicinò alla bacheca.

“Ecco, ora ci sei anche tu!” Rose premette la puntina sulla bacheca, reggente la foto che avevamo scattato il giorno prima in spiaggia. Sorrisi, dandole un bacio a stampo.

Bloccai quel ricordo, cercando di rimanere lucido e attaccato alla realtà.
Ma soprattutto, non volevo più pensare a Rose...
“Ti senti bene?” strabuzzai gli occhi, mettendo bene a fuoco la figura di Belle, di fronte a me.
Annuii, tornando a guardare le foto attaccate alla bacheca che ritraevano le ragazze, altri ragazzi che dovevano essere i suoi vecchi amici – c’era anche una foto di Jake e lei, ma cercai di sorvolare...-“Le hai
fatte tu?”
Annuì, continuando a guardarmi “Perché sei qui?”
“Perché devo parlarti.” Ripetei per la terza volta, prendendole le mani “Anzi, voglio spiegarti.” Lei rimase in silenzio, aspettando che parlassi “Sei venuta a cercarmi oggi?”
“Prendimi in giro quanto ti pare, ma ero venuta da te per scusarmi.” Alzò le spalle, intrecciando le dita tra le mie. Rimanemmo entrambi a fissarle “Non pensavo che mi sarei trovata davanti una ragazza indossando la tua maglietta.” Sospirò, sussurrando –ma la sentii anch’io- “Solo la tua maglietta...”
Risi “Belle, quella era mia sorella.”
Alzò lo sguardo, mostrando uno sguardo sorpreso e arrossì terribilmente “Eh?” scoppiò a ridere anche lei, liberando una mano per scostarsi i capelli imbarazzata “Io pensavo... sono una cogliona!”
Poggiò la fronte sul mio petto, sentendola ancora ridere e posai una mano dietro la sua schiena, tenendola vicino a me.
“Fammi indovinare, ti dispiace?” la presi in giro, meritandomi un cazzotto.
“E’ solo che...” gesticolò “Cosa faresti se bussassi alla mia finestra e comparisse uno, che so... in mutande?”
Ci pensai su “Uno... tipo Jake?”
“E’ per questo che eri arrabbiato?” domandò.
“Hai fatto caso che in questa conversazione non ci son risposte, ma solo domande?” commentai ironico.
“Bene, a te l’onore: eri... geloso?” puntò gli occhi nei miei con un mezzo sorriso sul viso.
Per un secondo pensai di mentire, ma ormai era solo inutile. Quindi annuii “Come te di Gemma?” annuì, arrossendo di nuovo.
Le presi il viso tra le mani, alzandole il mento “Per quanto mi riguarda, tu sei l’unica ragazza che voglio.”
Rimase un attimo immobile, boccheggiando senza dire niente, abbassando lo sguardo.
Sapevo cosa voleva chiedermi, ma apprezzai il fatto che non l’avesse fatto.
“Per quanto mi riguarda, sei sempre stato solo tu.” Alzò lo sguardo, sorridendo timida.
Sorrisi, stringendo la presa dietro la sua vita, finché non sentii il suo cuore battere forte, contro la mia camicia. Al contatto, anche lei alzò di nuovo gli occhi, che incontrarono i miei.

Rose sorrise, mordicchiandosi il labbro e si alzò sulla punta dei piedi scalzi, posando la mano dietro la mia nuca, accarezzandomi i...

Sospirai, combattendo internamente per scacciare i ricordi.
E poi trovai di nuovo gli occhi di Belle, che avevo scoperto essere diversi da quelli di Rose.
Che infondo avevo trovato sempre bellissimi.
Lei era bellissima ed era stretta tra le mie braccia, dopo avermi detto di provare qualcosa per me.
Insomma, aspettava solo che la baciassi
Abbassai la testa, quel tanto che bastava perché le mie labbra trovassero le sue dolci.
Posò le mani dietro la mia nuca, tra i capelli e salì con i piedi scalzi sulle mie Converse.
Mentre la mia presa dietro la sua vita si faceva più salda, lei mi accarezzava i capelli.
Il cellulare squillò, dalla tasca dei miei jeans.
“Non rispondi?” si allontanò.
Alzai le spalle, lasciandola solo un momento per prendere l’I-phone e lanciarlo sul letto “No, è solo Julia.”
Rise, guardando il volo del telefono mentre la baciavo sotto al mento “Hai una suoneria solo per lei! Devo essere gelosa?”

Rose posò le labbra rosse sulle mie, prendendo la mia mano e posandola sulla sua schiena.
Risi, mentre il telefono squillava.
Sbuffò, infilando la mano nella tasca dei miei jeans, smanettando con il display.
“Che fai? Chi era?” la guardai divertito.
Alzò le spalle, lanciando il cellulare sul letto.
Si voltò, tornando a cingermi il collo “Lascia stare, non tornerà prima di domani mattina.”
Risi, tornando a baciarla mentre il cellulare squillava con una nuova suoneria.


Basta!
Spalancai gli occhi, trovando Belle ancora voltata ed io ancora con le labbra sotto al suo mento.
Presi a scendere, baciandole uno, due fino al terzo della scia di nei che aveva sul collo “E’ un tatuaggio?”
Rise, quando li sfiorai “Come?”
“No, certo...” Mi passai una mano tra i capelli, allontanando ogni possibile ricordo.
Tornai a baciarla sulle labbra, mentre scendeva dalle mie scarpe e indietreggiava di qualche passo.
La seguii, finché non toccò con le cosce il copriletto azzurro.

Con le mani sui suoi fianchi, spinsi Rose di un passo indietro, tenendo ancora le labbra premute alle sue.
Sorrise, intrecciando le gambe dietro la mia schiena, mentre la tenevo sotto le cosce.
Bastarono altri due passi, la poggiai sul copriletto azzurro.


Sentivo la testa pesante, incasinata dai ricordi.
Ricordi che cercavo di allontanare.
Ricordi che non volevo ricordare! (?)
Belle mi sfiorò la guancia, riportandomi al presente.
Si sciolse i capelli, buttando da qualche parte l’elastico verde, alzando il mento per baciarmi, facendo scivolare di nuovo la mano dietro la mia nuca.
Si abbassò, stendendosi, trascinandomi con sé. Puntai le mani sul materasso per sorreggermi.
Ricambia il suo sorriso, guardandola: gli occhi e quel sorriso le davano un’aria quasi angelica, ma soprattutto felice e i capelli sparsi intorno al viso sembravano evidenziarlo ancora di più.
Stavo per dirle che era bellissima, quando le parole mi si smorzarono in gola.

“Sei bellissima.” Le sussurrai all’orecchio, prima di ripercorrere con le labbra le tre stelle sul collo.
Rise, uno di quei sorrisi che adoravo e si morse il labbro, mandando lontano dagli occhi una ciocca di capelli insieme a tutti gli altri rossi sparsi sul cuscino intorno al suo viso.


Mi allontanai di scatto dalle labbra di Belle, respirando con calma.
Mi lasciò un baciò sotto al mento e altri lungo il collo ed io mi aggrappai a quelli, lasciandomi trasportare nel presente.
Tornai a guardarla, sorridendole.
Lei.
Belle era lì, bellissima.
Belle era la ragazza che amavo. Nel presente.
Belle era il mio presente.
C’era solo lei nel mio presente e Rose doveva rimanere solo un vago ricordo!
Cominciarono a pulsarmi le tempie.
Se la mia mente fosse stata un computer, sarebbe già apparsa la scritta ‘Sovraccarico: il dispositivo sta per esplodere!’

Rose posò la mano sulla mia guancia.

Belle alzò il viso, finché la sua guancia non sfiorò la mia.

Il profumo di fragola arrivò fino ai miei polmoni.

Un profumo di vaniglia invase le mie via respiratorie.

In quel momento, la voce di Belle si mischiò a quella di Rose, in un’armonia di suoni perfetta “Ti amo.
E in quel momento, mi ritrovai sospeso tra i miei ricordi e il mio presente, senza riuscire più a distinguerli.
Senza riuscire più a distinguerle.
   La mia testa stava davvero per scoppiare senza che riuscissi a zittirla. Le tempie pulsavano.
Il mio cuore batteva come un tamburo. Il mio stomaco era vittima di un attacco di farfalle.
Il mio stomaco... brontolò!

Here I am:
Ve l'avevo detto, no?
Preparatevi a tutto, siamo nel vivo della storia! <3

    La prima è Belle, la seconda è Rose...

  
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