Fanfic su attori > Ben Barnes
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Autore: CinderNella    12/05/2012    5 recensioni
Il ragazzo che doveva pagare solo un caffè americano –o almeno pensava fosse quello, anche se da Starbucks non era mai solo quello– non era propriamente sconosciuto.
Non che lei lo fosse, anche se cercava di mimetizzarsi al suo meglio, con il cappuccio, gli occhiali e le converse.
Lui invece si riconosceva perfettamente da lontano: Ben Barnes le stava offrendo un muffin al cioccolato.
Keira Knightley x Ben Barnes
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
Finalmente Ben era tornato da quella dannata America. Non che non le piacesse, ma fare avanti e indietro con voli intercontinentali non era il massimo, e avevano dovuto fare così più o meno per tutta l’estate. Fortunatamente le riprese di “The Wedding” erano finite e potevano godersi un po’ di pace in giro per Londra, o a casa.
«Mi sono davvero sentita una turista per cercare questa panchina.» e per sedersi dovettero aspettare parecchio tempo, visto che c’erano dei veri turisti a fare le foto alla stessa. “Notting Hill” aveva davvero avuto un successo completamente mondiale se a distanza di più di dieci anni la gente continuava a venire a visitare i posti di Londra dove erano state girate scene importanti di quel film.
«E io invece mi rendo conto che è anche scomoda.» Ben era steso con le gambe a penzoloni, mentre Keira accarezzava la sua testa, posata sulle gambe.
«Bé, però volevo venire a sedermi qui.»
«Okay. La prossima volta però Regent’s, con le asciugamani di fronte al “The Boating Lake”. E magari prendiamo anche una barchetta?»
«Perché no.» commentò Keira, godendosi gli ultimi raggi di sole estivo. Per quel che potesse esser definito tale il pallido sole inglese.
«Quando parti?»
«Lunedì. Però Venezia è molto bella...»
«Immagino.» rispose lui, schermandosi la vista con una mano per guardarla negli occhi: aveva un’espressione indecifrabile.
Era bello guadagnarsi tutti quei soldi facendo ciò che piace, ma è stressante se sei legato a qualcuno. E quello che facevano stando insieme era una pazzia bella e buona, di cui prima o poi si sarebbero potuti stancare.
«Il prossimo film è in Inghilterra.»
«E il mio tra Russia e Inghilterra.» aveva un’espressione scoraggiata: anche lei voleva che avessero qualcosa di più costante.
«Magari... accetterai qualcosa di più vicino, dopo questo.»
«Sì. Mi manca recitare in patria.» tacque il “E mi manchi tu”.
«A me manchi tu.» lei sobbalzò: Ben aveva dato voce a ciò che lei aveva solo pensato.
«Anche a me.»
Il ragazzo si issò seduto e la abbracciò, permettendole di posare il capo sulla sua spalla: «Su’, le cose cambieranno. E poi quando reciteremo di nuovo a teatro sarà tutto più facile.»
Lei lo guardò annuendo con un sorriso: «Hai ragione. Basta che lasci stare il Comedy Theatre che è territorio mio!»
«Ehi!»
«Tra misantropi vari e ore di bambini...»
«Il Comedy è anche mio!» ribatté Ben, guardandola strabuzzando gli occhi.
«Cinquanta e cinquanta? Per te potrei fare un’eccezione.» Keira lo guardò con un sopracciglio alzato porgendole la mano: lui la strinse e le si avvicinò per baciarla.
«Vada per il cinquanta e cinquanta.» rispose dopo qualche minuto, riprendendo a carezzarla.
«Ehi Barnes.»
«Sì?»
«Vieni con me. A Venezia. Per quel che ne so è la città dell’amore e tutte quelle cose là come Parigi. E poi non avrò sempre da fare con la Mostra, potremo—
Lui la baciò: «Fare una vacanza insieme, perché no. Sì, mi farebbe molto piacere.» la guardò sollevata. Era quello a cui stava pensando poco prima, proporgli la vacanza. E aveva paura che rifiutasse. Le sorrise e la strinse a sé, ma lei saltò su dopo qualche secondo: «Allora muoviti cialtrone!» con fare autoritario – e una mano sul capo a mo’ di saluto militare – gli si pose davanti, ridacchiando sotto i baffi «Hai delle valige da fare entro domani e un aereo da prenotare per... domani, massimo dopodomani!»
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, con un’espressione disperata: «Menomale che dovevamo passare qualche giorno in pace a Londra!»
«Muoversi!» aveva riacquistato il sorriso di sempre e lo stava trascinando per il parco, cercando di convincerlo in tutti i modi a sbrigarsi, proponendosi di aiutarlo per le valige «E porta lo smoking!»
Cosa aveva intenzione di fare?
Certe volte quella ragazza era un vero e proprio mistero. Un mistero intrigante e... che amava. Decisamente.

THE END.


Ebbene sì, siamo arrivati alla fine. Non posso far altro che ringraziare tutte le persone che hanno seguito, costantemente e non, la prima long-fic che io abbia mai postato su questo sito. Mi mancherà postare entro giovedì (a proposito, scusatemi se non l'ho fatto in tempo questa settimana!) e attendere le vostre recensioni con ansia :') Grazie a tutti, quelli che l'hanno messa tra i preferiti, tra le seguite, che l'abbiano solo letta, e un grazie ENORME a chi l'ha commentata passo passo. Spero davvero di potervi "rincontrare" in qualche altra storia :)
<3
  
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