CAPITOLO 6
RISVEGLIO
Il palazzo ormai era quasi diventato un ammasso di cenere, si vedeva solo qualche resto di mobilia che era riuscito a scampare alla furia del fuoco
C’erano state purtroppo delle vittime: tra le quali alcune guardie ritrovate davanti all’entrata dell’ala ovest del palazzo dove era situata la stanza della regina in cui lei riposava. Nessuno però era ruscito ad accedervi per via delle fiamme e chi ci aveva provato ci aveva rimesso la vita
La sovrana, per fortuna, era stata messa in salvo da un misterioso individuo di cui nessuno era riuscito a vedere il volto e la donna poi fu ritrovata ai piedi dell’entrata del palazzo, priva di sensi, ma ancora viva. Il ragazzo che lei aveva trovato sulla strada della Vena e a cui aveva salvato la vita, era sparito nel nulla, senza lasciare alcuna traccia. Quando la regina lo seppe, ne fu molto addolorata, ma allo stesso tempo felice perchè significava che il giovane fanciullo era ancora vivo e che quindi era riuscito a scappare.
Vedeva tutto confuso... Ma dove era finito? Sentiva profumo di bruciato nell’aria e un odore di terra umida provenire dal suolo. Sentiva il respiro affannoso di una persona. Cercò di alzarsi da terra, ma le forze gli venivano meno. Finalmente la visuale si schiarì e notò che era in un bosco formato da alberi dal tronco massiccio e dalle cime altissime. Le fronde degli alberi erano tutte bruciacchiate e l’odore di fumo era insopportabile. Poi girò la testa e si accorse che si trovava su una collina e da lì la vista era terrificante. L’intero palazzo veniva divorato dalle fiamme e udiva le urla strazianti di chi cercava di mettersi in salvo e di chi veniva assalito dal fuoco. Poi sentì qualcuno che continuava ad ansimare e tossire senza sosta. Il suo sguardo si posò su un corpo tutto rannicchiato girato di spalle, coperto da un mantello nero troppo lungo per quel corpo minuto e piccino. Aveva la testa tra le ginocchia, coperta da un cappuccio, stretto tra due braccia pallide, tutte graffiate e con delle scottature. Il cappuccio cadde scoprendo una chioma di lunghi capelli ricci e arruffati. Era una ragazza! Con fatica cercò di dire una frase di senso compiuto, ma l’unica cosa che uscì dalla sua bocca fu solo un mucchio di versi senza senso. Cercò di allungare una mano verso quella ragazzina per chiederle aiuto, mentre lei faceva lo stesso come se gli avesse letto nel pensiero. Ora che la vedeva in faccia era solo una bambina in fase di crescita. Aveva il volto stravolto dalla fatica immensa e il viso tutto rovinato da brutti tagli, ma doveva essere davvero carina
La piccola fanciulla aiutò il ragazzo a sedersi. Aveva un’aria molto tristre e sconsolata, di chi ha vissuto gli ultimi tempi in solitudine. < Come ti chiami?> chiese il ragazzo con voce che era un sussurro, < Cleofe> rispose piena di malinconia. Non si sentiva in vena di parlare e perciò tornò a guardare in direzione del palazzo ormai distrutto. Il sole iniziò a tramontare e lo spettacolo si faceva sempre più terrificante e pieno di dolore. < Chi è stato a fare tutto questo?>
Chiese il ragazzo. < Non lo sai? Non ti ricordi niente?> Domandò lei con lo stesso tono di voce, senza cambiare la direzione dello sguardo.
Il fuoco lo aveva sempre affascinato e fin da piccolo ci giocava, senza però mai bruciarsi. Per questo motivo tutti i suoi amici gli stavano alla larga e lui era cresciuto in solitudine. Adesso comprendeva il perchè del suo legame col fuoco e capiva perchè lui e il suo maestro si erano trasferiti alle pendici del vulcano Melarak nel Regno del buio, nella regione degli spiriti. < Ma...> riprese < Non ti preoccupare, non è stata colpa tua, non lo hai fatto volontariamente> < Sono un mostro... Tu dovresti avere paura di me > Cleofe si avvicinò al ragazzo. Aveva dei bellissimi capelli corvini e un po’ lunghi. I due occhi grandi erano di un nero intenso con delle sfumature blu e la scrutavano. La pelle era molto bianca, perchè viveva in una regione con poca luce e sul naso aveva qualche lentiggine. Era un ragazzo davvero carino e i suoi lineamenti trasmettevano un certo fascino.
Un vecchio scrutava il cielo e non dava buoni segni, questo voleva dire che stava per accadere, o era già in atto qualcosa che avrebbe segnato per sempre il futuro del mondo < Ragazzo mio sia prudente e che lo spirito del vulcano ti protegga >
Che missione è stata portata a termine?
Chi è questo vecchio?
Chi sono questi Vulcaren e Acquos
Eccomi qui con un nuovo capitolo! Spero che vi piaccia.
STAILIST