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Autore: Heloissa_    12/05/2012    4 recensioni
Questa storia ha inizio poco prima del quarto anno di Harry Potter ad Hogwarts.
E' la storia di una giovane strega dalla mente brillante e dall’indole espansiva, e degli eventi che rivoluzioneranno per sempre la sua vita.
L’inaspettato ritorno alla Scuola di Magia e Stregoneria tre anni dopo aver conseguito il diploma, l'ingresso nell'Ordine della Fenice, un nuovo inizio, lo scoprire – come pochi coraggiosi sono capaci di fare – che l’apparenza non è tutto. E che è meglio rinunciare a farsi piacere qualcuno, piuttosto che provare a cambiarlo.
Dal Capitolo 20:
“Hai paura?” Ninfadora la guardò tra il comprensivo e l’indignato. “Ti ha minacciata, non è vero? Silente sarà dalla tua, non preoccuparti! Aspetta che lo vengano a sapere tutti gli altri… Non potrà più uscire di casa, schifoso molestatore…”
“Ma che paura!” proruppe un po’ piccata. Ninfadora avrebbe dovuto saperlo che se qualcuno avesse cercato di fare certe cose con lei non sarebbe probabilmente restato nulla da mandare ad Azkaban!
Guardò poi per un attimo l’amica di sottecchi, prese un gran respiro e si decise a continuare.
“No è che… Cioè… Quando è successo per la seconda volta… Una settimana dopo, quasi… Io ho ricambiato il bacio, quella volta, porca miseria!”
“E’ successo di nuovo? Come ha potuto, quel…”. Ninfadora si bloccò, senza riuscire a finire l’imprecazione. Aveva realizzato l’ultima parte della frase appena detta da Miranda. Spalancò gli occhi più che poté, sembravano quasi quelli della Cooman.
Poi cominciò a ridere. Non era molto convinta ma ce la metteva tutta a far finta di divertirsi come non mai. “Sei sempre tu eh! Mi fai morire, guarda… Ah ah ah… Ci vediamo talmente poco, ultimamente, che quasi ci ho perso l’abitudine, ai tuoi scherzi! Ah ah…”
“Non sto scherzando” disse Miranda sorridendo debolmente e arrossendo, se possibile, ancora di più.
“Tu non stai…?”
“No”
“Non scherzi!?” chiese ancora, stavolta con tono quasi supplichevole.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Più contesti
Capitoli:
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Capitolo 27 – Di nuovo
 
 
“Miranda! Cosa ci fai qui?” esclamò Ninfadora, piacevolmente sorpresa, appena scorse l’amica sulla via principale di Diagon Alley. Era mattina, i negozi avevano aperto da poco e la ragazza indossava la divisa del Ministero.
“Eccola, la mia Auror in carriera!” la salutò Miranda abbracciandola. “Non ho molto tempo, sono venuta così presto perché tra un paio d’ore ho lezione! Però se vuoi possiamo andare da Florian, una ventina di minuti te li posso anche concedere!”.
“No mi dispiace, sono in servizio” rispose Ninfadora indicando la propria veste. “Non c’è niente da fare qui intorno ma devo comunque continuare a girare…”.
“Giusto. D’altronde è bene che il Ministero stia sempre all’erta, Black potrebbe essere qua a comprarsi un nuovo manico di scopa, non si sa mai!” confermò Miranda facendole l’occhiolino
“Allora, che ci fai qui?” le chiese di nuovo la ragazza dopo aver riso di gusto.
Ecco, non poteva più tergiversare, ora avrebbe dovuto rispondere. E se non gli era venuta in mente una scusa durante tutta quella conversazione, ormai era inutile impegnarsi oltre per cercarne una.
“Devo comprare un regalo di compleanno a Severus” disse così velocemente da temere che Ninfadora non avesse potuto distinguere una sola parola.
“Oh, capisco” fece lei sorridendo maliziosamente. Evidentemente aveva capito benissimo. Non poté impedirsi di arrossire.
“Non dovevi… Com’era? Dimenticarti tutto eccetera?” chiese prendendola in giro.
“E’ un regalo di compleanno, non una dichiarazione d’amore” si giustificò Miranda, sorridendo e sperando che il rossore non fosse troppo evidente. Non gli avrebbe detto che, per un divertente scambio di battute, di regali doveva cercarne addirittura due - l’amica di certo non aveva bisogno anche di quei simpatici particolari per smaliziare su lei e il professore di Pozioni.
“E quando sarebbe il gran giorno?” chiese infatti Ninfadora sempre con la stessa espressione allusiva stampata in volto.
“Stasera”.
“Ah! E cosa gli comprerai? Una pozione rallegrante? Ne avrebbe davvero bisogno …”
“Vai a lavorare che è meglio!”. Miranda la spinse via ridendo e fece per passare oltre.
La ragazza però la fermò e la guardò. Un po’ più seria, stavolta. “Ho letto la lettera sul regalo di compleanno… Tu non stai davvero cercando di dimenticare quello che è successo. Non ti fa bene… Credo.” Era un po’ imbarazzata, ma si notava una sincera preoccupazione nelle sue parole. Pochi la capivano come lei. Ed era bello avere qualcuno che sapesse… E che si preoccupasse per come si poteva sentire nel bel mezzo di una situazione come quella.
“Quello che è successo? Ma perché, cosa è successo?” fece Miranda esibendosi nel sorriso più rassicurante che riuscisse a fare e assumendo un’espressione complice.
“Così ti voglio!” esclamò Ninfadora.
Dopodiché, le due si salutarono e si diressero ognuna per la sua strada. Ninfadora verso un altro turno inutile, Miranda al Ghirigoro. Pensava che era lì che avrebbe potuto trovare qualcosa per Piton: se c’era qualcosa che davvero li accomunava, era la passione per i libri e il tipo di merce che vendeva quel negozio.
Infatti, un’ora dopo era già al castello, pronta a cominciare le lezioni di quel 9 Gennaio, con la consapevolezza di avere su nel suo studio un paio di pacchetti che avrebbe dovuto consegnare quella sera. Possibilmente, senza farsi prendere troppo dal deleterio entusiasmo che la stava animando da quando la sveglia le aveva urlato, alle 7 in punto, “E’ il 9 Gennaio! Alzati o passerai un guaio!” (ultimamente aveva una particolare predilezione per le rime baciate).
Fare lezione quel giorno non fu facilissimo, tendeva spesso a distrarsi, e per una professoressa di Incantesimi questo può essere molto pericoloso. L’ultima ora prima di cena poi, fu disastrosa. Miranda non faceva che pensare a quello che avrebbe dovuto fare di lì a poco. Al terzo banco che prendeva fuoco (i Corvonero e i Serpeverde del sesto si stavano esercitando ad ottenere un incantesimo Incendio senza parlare, ma era solo la seconda volta che ci provavano quell’anno) decise di congedare tutti, anche se con una ventina di minuti d’anticipo. Di certo, a giudicare dai gridolini di gioia, agli studenti non doveva dispiacere più di tanto essere liberati un po’ prima del previsto. E lei aveva bisogno di un attimo di pausa.
A pranzo aveva augurato al professore buon compleanno, tutta contenta, e gli aveva annunciato che quella sera gli avrebbe dato i suoi regali. Com’era prevedibile, l’uomo aveva a malapena accennato un sorriso, che però si era subito spento quando Silente aveva proposto un brindisi al tavolo degli insegnanti per celebrare la cosa. Aveva casualmente colto la conversazione della ragazza con il professore di Pozioni e ricordarsi dell’evento non avrebbe potuto renderlo più felice. Mentre tutti alzavano i calici in suo onore, Piton sembrava aver inghiottito qualcosa di molto sgradevole.
Questo fece ridere Miranda un bel po’, com’era prevedibile, ma quella sera, quando il preside ripeté il brindisi per la seconda volta, non riuscì a divertirsi altrettanto. Sapeva che avrebbe dovuto consegnare i suoi regali a Severus e la cosa, inspiegabilmente, la preoccupava un po’.
Infatti, agitata, mezzora dopo bussò alla porta dello studio del professore, con i due oggetti accuratamente incartati dalla gentile strega che quella mattina l’aveva accolta dietro il banco del Ghirigoro.
“Come promesso” fece appena l’uomo apparve sulla porta, porgendogli i pacchetti.
Lui li prese e la invitò ad entrare. In silenzio, li scartò sulla scrivania, mentre Miranda lo osservava, sempre senza dire niente, sorridendo. Il suo cuore batteva all’impazzata, in attesa di una qualsiasi sua reazione, ma perlomeno riusciva a mostrarsi perfettamente calma e rilassata.
Severus fissò a lungo il suo set di inchiostri pregiati e la piuma dall’impugnatura d’argento lavorato prima di rivolgere il suo sguardo di nuovo su Miranda.
“Grazie” disse.
La ragazza rispose velocemente “è un piacere”, spiazzata. Si rese conto che non c’entrava molto, come risposta, ma non si aspettava un candido, spontaneo “grazie”. Era una reazione… Ordinaria. Ninfadora avrebbe potuto dire “grazie”. Anche Remus… Chiunque, ma da Severus proprio non se l’aspettava.
Dov’era la battuta pungente? Dov’era il tono sprezzante? Dall’uomo che le aveva detto, austero, “non ho bisogno di regali”, si aspettava perlomeno un po’ di sarcasmo.
Si rese conto che stava guardando un uomo in un certo senso diverso. Gli occhi neri erano gli stessi, ma lo sguardo che li animava era trasparente come non l’aveva mai visto. Come se un po’ di quel ghiaccio che circondava la sua persona si fosse sciolto, lasciando intravedere ciò che si era gelato al suo interno.
Doveva essere una cosa decisamente nuova anche per lui, che se ne stava lì, zitto, senza fare niente. Per la seconda volta, si ritrovarono a fissarsi senza sapere cosa fare. Solo che, la scorsa volta, Miranda aveva saputo del suo passato da Mangiamorte, e lui aveva appena partorito quella sofferta confessione, sincero come poche volte era riuscito ad essere in vita sua. Adesso, aveva scartato semplicemente un paio di regali. Cosa stava succedendo?
“Non sono abituato a… Queste cose” disse Piton indicando la carta da regalo strappata. “Non vorrei che pensassi che non li apprezzi”. Il volto era serio e il suo sguardo era ancora… Insolito.
Severus si stava scusando? Scusando di non essere in grado di ringraziare abbastanza per i regali? Per l’ennesima volta da quando era approdata ad Hogwarts, Miranda si chiese se qualcuno avesse fatto qualche strano incantesimo, capovolgendo il mondo e tutte le sue certezze con lui.
“No, no, ho capito” disse Miranda accennando un altro sorriso, sforzandosi ancora di non lasciar trasparire la sua confusione. Altra risposta pregna di significato, si complimentò spietata con sé stessa. Non sapeva cosa fare perché per la prima volta quell’uomo le faceva tristezza. Come poteva dire con quel tono pacato, come se stesse parlando del tempo, “io non sono abituato a queste cose”? Non essere abituati a ricevere regali sarebbe un soggetto perfetto per quelle fiabe strappalacrime per bambini, dove muore sempre la mamma e i piccoli rimangono soli e tristi al mondo. Peccato che il piccolo solo e triste in questione fosse un uomo tutto d’un pezzo, il professore di Pozioni più ferreo che Hogwarts abbia mai avuto, ex Mangiamorte.
Qualcuno doveva aver fatto quell’incantesimo.
Cercò di scacciare quei pensieri assolutamente ridicoli per concentrarsi di nuovo su di lui, che nel frattempo aveva ripreso a parlare.
“Ti puoi sedere se vuoi” disse con gentilezza. Era davvero gentile, di certo non manieroso, però per la prima volta sembrava davvero gradire la sua compagnia.
“Sto bene in piedi, non fa niente!” rispose Miranda. Ed ecco che di nuovo si ritrovavano in piedi, in silenzio, un po’ imbarazzati, a non saper far altro che fissarsi. “Gran bella pensata, Miranda!” pensò la ragazza. Perché perdeva completamente la testa, a volte, in sua presenza?
“Allora... Tra poco ci sarà la seconda prova” osservò Severus. Di nuovo era lui a rompere il silenzio. E sembrava intenzionato a conversare. I passi avanti che avevano fatto erano a dir poco enormi.
Miranda però stavolta non si fece scappare l’occasione e rispose, recuperando il solito zelo “Sì! Non vedo l’ora, sono davvero curiosa! Stavolta proprio non è trapelato niente, giusto?”.
Molto tempo dopo, i due si stavano salutando. Erano stati tutta la sera a parlare del più e del meno, tranquillamente e piacevolmente come Miranda non si sarebbe di certo aspettata. Ma soprattutto, ciò che non si aspettava era che per una volta non era stata lei a dover forzare la mano, ma lui ad invitarla a rimanere, a insistere per farla sedere, alla fine, a proporre nuove argomenti di conversazione, a offrirle qualcosa da bere.
La ragazza era ormai vicina alla porta. Anche se gli sarebbe piaciuto rimanere, un antipatico orologio a pendolo aveva segnalato che era già l’una di notte e lei non aveva potuto far altro che alzarsi e osservare quanto tardi si fosse fatto. A parte quello che l’uomo avrebbe potuto pensare, e davvero non voleva dargli altre occasioni per immaginare un particolare interesse da parte sua, il profondo piacere che stava realmente traendo da quella compagnia la stava spaventando.
L’uomo si era alzato a sua volta. Raggiunse Miranda che era proprio davanti all’uscio di legno grezzo e tese il braccio per andare ad afferrare la maniglia. Stava per aprirle la porta, ma i loro occhi si incontrarono. Per loro sfortuna, erano davvero troppo vicini per lasciare indifferenti entrambi. Troppo vicini dopo una serata come quella, riempita dalla calorosa compagnia dell’altro, a parlare di cose estremamente ordinarie con una mutua, gradevole sorpresa che accendeva di straordinaria luce i loro sguardi.
Forse era inevitabile, o forse nessuno dei due aveva la forza, il desiderio di impedirlo.
Si ritrovarono a baciarsi. Di nuovo.



Note dell'autrice
Anche questa volta il mio proposito di aggiornare presto è fallito! Cavolo, è proprio una costante nella mia vita far fallire i buoni propositi! xD
Che dire, mi scuso ancora con voi, ma almeno questa volta sono riuscita a dare tutti gli esoneri all'università e anche con buoni risultati! Quando posso, sappiate che penso alla storia e vado avanti, e mi fa davvero piacere che mi stiate continuando a seguire, il vostro affetto è tanto per me, e sapere che qualcuno segue gli sviluppi della vicenda è davvero motivo d'orgoglio! Sapere i vostri pareri poi è la cosa più divertente!!!
Questo capitolo in particolare vorrei dedicarlo a Roberta visto che ho deciso di pubblicarlo oggi perchè è il giorno del suo compleanno (infatti dovevo rileggerlo e fare forse qualche modifica, ma ovviamente ho fatto tardi e quindi non ho fatto in tempo! Scusate eventuali errori di battitura etc! Eheh :P )... Lei è dall'inizio una di quelle più affezionate alla storia e poi grazie a Facebook sono riuscita a conoscerla e a farci lunghe, deliranti conversazioni meravigliose (che mi mancano un sacco perchè ultimamente sono sempre sacrificate visto che purtroppo ho poco tempo per il PC! O perlomeno, meno di quanto vorrei!!!)
Passo e chiudo, alla prossima :)

   
 
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