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Autore: saramichy    12/05/2012    1 recensioni
Questa storia è stata scritta per il contest di Violet Aquarius "Gary Stu, noi ti amiamo!" e narra le vicende di Andrew Percival Light, figlio di Penelope Light e di un suo passato amore. Il ragazzo è nato nel gennaio del 1998, quindi nello stesso anno di Teddy Remus Lupin,, lo troveremo ad Hogwarts, assieme alla sua migliore amica Phoebe Williams, della quale si innamorerà.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Weasley | Coppie: Audrey/Percy, Teddy/Victorie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Gary Stu

Prologo:

Prologo


Ai tempi di Hogwarts Penelope Light era ritenuta dai suoi professori una ragazza che avrebbe fatto strada: era bella, intelligente, molto preparata ed aveva ottenuto dei M.A.G.O. molto alti ma, una volta uscita dalla scuola, si era scontrata con la dura realtà. Aveva cercato per mesi un lavoro nel Mondo Magico, ma sembrava che non ci fosse posto per lei; l'unica cosa che andava bene nella sua vita era la relazione con Percy Weasley, quindi, la Corvonero si era decisa a fare dei colloqui anche nel Mondo babbano ed aveva trovato un posto come segretaria in un ufficio di avvocati a Londra. Aveva lasciato la casa dei suoi genitori ed affittato un piccolo appartamento vicino allo studio dove lavorava.

Con il passare del tempo si era abituata alla sua nuova situazione, ma il suo fidanzamento con Percy aveva iniziato a risentirne. Il ragazzo aveva ottenuto un lavoro al Ministero della Magia e, da quel momento, era cambiato: sembrava essersi montato la testa e pensava che nessuno fosse alla sua altezza. Penelope gli era rimasta vicina nella speranza che, una volta tornato in sé, potesse essere tutto come prima. La relazione tra i due era continuata tra alti e bassi fino al maggio 1997, quando Percy l'aveva lasciata con parole molto dure.

«Penny, mi dispiace ma dobbiamo lasciarci! Tu non sei abbastanza per me!»

Penelope era rimasta basita e, mentre il ragazzo usciva da casa sua, continuava a chiedersi dove avesse sbagliato con lui, ma non capiva che era stato Percy ad esagerare.

La ragazza aveva continuato la propria vita senza di lui e, due mesi dopo, si era accorta di avere un ritardo. Presa dalla paura e dalla tristezza, in quei mesi non aveva fatto caso a tutti i sintomi, perciò il giorno stesso era entrata in una farmacia ed aveva acquistato un test di gravidanza. Arrivata a casa, si era rinchiusa in bagno e, nemmeno due minuti dopo, aveva avuto la conferma che i suoi sospetti erano realtà: aspettava un bambino.

In un primo momento aveva pensato di dirlo a Percy, ma le parole del ragazzo le erano tornate in mente ed aveva finito per prendere una decisione completamente da sola. Aveva vagliato ogni singola soluzione possibile ed era arrivata alla conclusione che quello era il suo bambino e nessuno avrebbe potuto amarlo e crescerlo meglio di lei. In pochi mesi la sua vita era stata di nuovo rivoluzionata, ma a Penelope non pesava questa nuova situazione; anzi si sentiva felice e completa come mai prima di allora.

Nel frattempo la comunità magica era un subbuglio, gli echi di strane sparizioni continuavano a rincorrersi e la paura dilagava ovunque.Naturalmente le notizie erano arrivate anche alle orecchie di Penelope, la quale aveva deciso di trasferirsi per poter proteggere meglio sé stessa e la creatura che portava in grembo. La ragazza si aspettava da tempo che la situazione degenerasse, infatti, uno dei motivi di litigio più frequenti tra lei e Percy era proprio il credere o meno al ritorno di Lord Voldemort che era stato annunciato da Albus Silente poco dopo il Torneo TreMaghi. Penelope era sicura che l'uomo avesse ogni ragione per poter affermare una cosa del genere, mentre Percy si era lasciato convincere da Caramell che fosse solo un modo per potergli rubare la poltrona da Ministro della Magia. La donna ricordava ancora la loro prima litigata, proprio su quell'argomento.

Era pomeriggio e lei stava rientrando dal lavoro, Percy doveva arrivare per cenare assieme e festeggiare il loro anniversario, ma stava ritardando. Penelope si era messa a cucinare i piatti preferiti del ragazzo, quando ad un tratto, la porta si era aperta e Percy era entrato nell'appartamento con l'aria molto alterata.

«Non se ne può proprio più di Silente ed Harry Potter. Le loro dichiarazioni hanno mandato il Ministero e l'intera comunità magica nel caos. Non passa giorno senza che qualcuno telefoni per avvertirci dell'avvistamento di Tu-Sai-Chi da qualche parte, sono stanco di questa situazione.»

La ragazza aveva imparato a lasciarlo sfogare, ma in quel momento era particolarmente irritata perché Percy le aveva promesso che avrebbero tralasciato l'argomento, almeno per quella giornata, quindi la sua rabbia esplose in una difesa accorata dell'ex Preside e di Harry.

«Non dovresti parlare in questo modo né di Harry né tantomeno di Silente; avranno i loro giusti motivi per aver detto quelle cose ed inizio a pensare che abbiano ragione. Se Tu-Sai-Chi è tornato vuol dire che l'intera comunità magica e non è in pericolo e loro ci hanno solamente avvertito in tempo.»

Percy l'aveva guardata come se la vedesse per la prima volta; aveva scosso la testa e poi riniziato a parlare.

«Penny, cosa ne vuoi sapere tu? Non è per darti contro, ma non vivi all'interno della comunità magica da molto tempo e non puoi capire in che momento ci troviamo.»

Penelope era rimasta a bocca aperta ma, riacquistato un po' di amor proprio, aveva difeso sé stessa e il suo lavoro.

«Mi stai per caso dicendo che non posso esprimere la mia opinione su questa situazione solo perché ho un lavoro normale? Che cosa sei diventato, Percy? Un leccapiedi dei nobili Purosangue del Ministero, come Malfoy? Se pensi questo, allora dovresti uscire da casa mia e non metterci piede mai più.»

Detto questo gli aveva mostrato la porta, come chiaro invito ad esaudire la sua ultima richiesta; il giovane si era però ripreso e cercando di addolcirla le aveva parlato.

«Penny, su non litighiamo ancora per questo. Sono solamente molto stanco oggi e non intendevo veramente quello che ho detto. Adesso che ne dici di cenare e festeggiare la nostra unione?»

Aveva detto le parole magiche che sapeva avrebbero fatto breccia nel cuore di Penelope ed infatti, dopo qualche secondo, la ragazza aveva sorriso e deciso di perdonarlo. Ancora non si poteva immaginare che, nel giro di qualche mese, tutto sarebbe cambiato tra loro.

Da quando aveva scoperto la gravidanza, Penelope ripensava spesso ad ogni attimo passato con Percy ed era arrivata alla conclusione che forse, nonostante si amassero, non erano fatti per stare assieme. Nel settembre di quello stesso anno, mentre Severus Piton veniva designato Preside di Hogwarts, Penelope si trasferiva in un paesino irlandese dove gli abitanti erano pochi e i suoi vicini, i signori Williams, erano in attesa di una bambina.

La giovane non aveva avvertito nessuno della sua partenza, sembrava essere solo un'altra voce nella lista dei tanti scomparsi dalla fine del Torneo. Mentre Lord Voldemort si impadroniva della Scuola di Magia e Stregoneria ed Harry combatteva per contrastarlo, Penelope aveva dato alla luce, nel mese di gennaio, un bel maschietto di nome Andrew Percival Light.

Il bambino assomigliava come una goccia d'acqua al padre: aveva i capelli corti e rossi e qualche lentiggine sulle guance. La madre lo adorava e coccolava, cercando di crescerlo nel miglior modo possibile, senza fargli mancare l'amore del padre. Quando era nata la figlia dei vicini, Phoebe, Penelope si era convinta che i due bambini sarebbero andati d'amore e d'accordo e non si era sbagliata, in poco tempo, erano diventati inseparabili: due ottimi migliori amici!

Phoebe era nata a maggio, esattamente quattro mesi dopo Andrew, quindi i due avevano giocato insieme praticamente da subito. I due erano cresciuti molto in fretta ed erano diventati ragazzi di quasi undici anni, ormai.

Penelope non aveva dimenticato il posto da cui proveniva e, con l'avvicinarsi dell'undicesimo compleanno di Andrew, aveva parlato con il figlio per dirgli che si trasferivano.

Era una mattinata di gennaio e Penelope aveva deciso che era arrivato il momento della verità assoluta per Andrew. Aveva richiamato il ragazzo in casa, visto che lui stava allegramente giocando con Phoebe, ed aveva preso coraggio per iniziare il discorso.

«Andrew, tu sai che noi ci siamo trasferiti qui prima che tu nascessi e che siamo persone speciali. Vedi tra una settimana compirai undici anni ed è tempo che noi torniamo a Londra, perché tu dall'anno prossimo frequenterai la Scuola di Magia e Stregoneria per poter imparare ad utilizzare come si deve la magia. Fino ad ora siamo stati parecchio fortunati, non hai mai commesso nessuna imprudenza davanti ai vicini e agli abitanti del villaggio ma, mano a mano che cresci la tua magia diventerà sempre più forte ed hai bisogno di qualcuno che ti aiuti ad usarla nel migliore dei modi. Dovrai salutare Phoebe e i tuoi compagni di classe quest'estate, perché ci trasferiremo subito dopo la chiusura della scuola e a settembre andrai ad Hogwarts, come me e tuo padre.»

Andrew aveva ascoltato ogni singola parola, sapeva da tempo che questo momento sarebbe arrivato, ma non era ancora pronto a salutare i suoi amici e soprattutto Phoebe. Sapeva che la madre aveva pianificato il loro ritorno a Londra già molto tempo addietro e si chiedeva come mai avesse aspettato così tanto, lui avrebbe preferito non legarsi così tanto alle persone visto che dovevano ritornare a casa, ma Penelope era convinta che gli avrebbe fatto bene conoscere il mondo dei Babbani e legare con loro. Alla fine, però, aveva annuito senza dire nemmeno una parola ed era riuscito per passare più tempo possibile assieme a quella che era diventata la sua migliore amica.

Era passata la settimana e Andrew aveva festeggiato il suo compleanno con un peso sul cuore, ma Phoebe lo aveva tirato su di morale, lei riusciva sempre a farlo sorridere, qualsiasi cosa gli fosse successa. Quello stesso giorno era arrivata la tanto sospirata lettera di ammissione ad Hogwarts.

CARO SIGNOR ANDREW LIGHT,

SIAMO LIETI DI INFORMARLA CHE LEI É STATO ACCETTATTO ALLA SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS. L'ANNO SCOLASTICO INIZIA IL 2 SETTEMBRE PROSSIMO VENTURO. ALLEGATA A QUESTA NOSTRA LETTERA TROVA LA LISTA DELL'OCCORRENTE ACQUISTABILE A DIAGON ALLEY. LA ASPETTIAMO PER IL NUOVO ANNO SCOLASTICO.

LA PRESIDE MINERVA MCGRANITT

Andrew aveva dormito con la lettera sotto il cuscino quella notte e al suo risveglio aveva deciso di dire la verità, almeno a Phoebe.

L'aveva chiamata in disparte, durante la ricreazione ed aveva sganciato la bomba.

«Phoebe, mia madre ha deciso di trasferirsi a Londra alla fine dell'anno scolastico e quindi non potremmo più vederci dopo giugno.»

La ragazza aveva guardato negli occhi Andrew ed aveva iniziato a scrollare la testa, non voleva sentire certe idiozie, non era disposta a perdere il suo migliore amico.

«Ma non puoi lasciarmi qui da sola, andiamo Andrew, ci sarà pure qualcosa che si potrà fare. Non puoi chiedergli di restare?»

Andrew aveva abbracciato la piccola Phoebe e cercato di rassicurarla, come meglio poteva, che sarebbero rimasti amici per sempre, ma anche lui ci credeva poco, poi le aveva parlato.

«Phoebe, non importa dove andrò, saremo sempre amici, te lo prometto. Non posso chiedere a mamma di rimanere, ha già fatto l'iscrizione nella mia nuova scuola e non vede l'ora di rivedere la sua famiglia e io sono d'accordo con lei, abbiamo fatto un patto molto tempo fa e adesso è venuto il momento di mantenerlo. Ti voglio bene e te ne vorrò sempre.»

La ragazzina si era messa a piangere, lasciandosi abbracciare da Andrew, che non sapeva come comportarsi. Avrebbe tanto voluto dirle l'intera verità, ma non era possibile e quindi aveva optato per una mezza verità.

Da quel giorno i due ragazzi si era attaccati ancora di più, fino al giorno del compleanno di Phoebe, quando avevano visto arrivare uno strano personaggio a casa Williams.

Andrew era rientrato in casa e chiesto spiegazioni alla madre la quale, guardando dalla finestra, aveva riconosciuto il professor Vitious ed aveva quindi chiarito ogni cosa al povero ragazzo.

«Credo che infondo non dovremmo salutare Phoebe tanto presto. Quello là fuori, mio caro Andrew, è uno dei professori di Hogwarts, credo che la tua amica stia per diventare una tua nuova compagna di scuola.»

A quelle parole Andrew aveva saltato dalla gioia, dopotutto niente era perduto e lui avrebbe continuato ad avere vicina almeno la sua migliore amica.

Nei giorni seguenti Andrew aveva raccontato ogni cosa alla piccola Phoebe, raccontandogli anche di non aver mai conosciuto suo padre, ma di sapere solamente il suo nome e il suo stato di sangue. Phoebe ascoltava ogni argomento e non smetteva mai di fare domande per saperne di più di questo nuovo mondo appena scoperto e fu così che i due, mesi dopo, si ritrovarano alla stazione di King's Cross, sul binario 9 e 3/4.

Penelope ripensando alla sua vita, sapeva di aver fatto ogni cosa per il meglio e adesso, ritrovarsi al punto di partenza, aveva una prova della sua condotta. Guardando i due ragazzi che, mano nella mano, attraversavano il muro che portava sul binario dell'Espresso per Hogwarts, sentì di aver fatto la scelta giusta undici anni prima.

I due ragazzi, invece, erano talmente sicuri che ogni cosa sarebbe andata nel migliore dei modi e Andrew sperava di trovare tanti nuovi amici ad Hogwarts. Phoebe era estasiata, per lei tutto era nuovo ed eccitante ed assieme al ragazzo salì sul treno con un solo unico pensiero in testa: Hogwarts preparati, stiamo arrivando!






  
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