Anime & Manga > Ao no exorcist
Ricorda la storia  |       
Autore: Girasolefelicissimo    13/05/2012    11 recensioni
Se Satana mettesse al mondo una figlia femmina? Cosa mai potrebbe succedere? Di sicuro la sottovaluterebbe dato che è una ragazzina e penserebbe che non potrebbe far del male ad una mosca.
Ma fa male, non bisogna mai e poi mai sottovalutare una ragazza, sopratutto se ha ricevuto le sue fiamme..
E se questa ragazza, costretta a frequentare l'accademia Vera Croce ed a essere sorvegliata da uno dei suoi figli gli creasse un mucchio di problemi? Non solo al Padre ma anche al Preside di quella 'povera' scuola?
Genere: Azione, Comico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Rin Okumura, Yukio Okumura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Su piccola, dimostrami i tuoi poteri..-
-P-Poteri? Ma di cosa cavolo stai parlando?!- La creatura, che aveva delle corna caprine con delle unghie ben affilate di colore nero e che era ricoperto da degli strani insetti si stava avvicinando alla povera  ragazza. -S-Stammi lontano!- Gli urlò contro, mentre indietreggiava lentamente.
Era rinchiusa in una stanza, senza via d'uscita, non sapeva dove fuggire, quell'essere aveva fatto scomparire ogni cosa dalla sua stanza, era diventata nera. C'erano solo la stanza, lei e lui.
-Lo so che le hai.. Non aver paura, se me le mostri mica ti mangio.- Le disse sorridendo mentre mostrava i suoi denti affilati. -Ma si può  sapere di cosa cavolo parli!!?- Il ragazzo le sorrise ancora. Si avvicinò a lei e l'afferrò per il collo, portandola lentamente verso l'alto. -Dimostramele, adesso!- La ragazza proprio non sapeva di cosa stava parlando quella sottospecie di creatura. 
Era spuntato dal nulla, iniziò a frequentare la sua stessa classe, sembrava molto simpatico, un bel ragazzo a cui lei piacque subito. Non solo perchè era molto affascinante, ma anche perchè era gentile e sempre disponibile nei suoi confronti.. E adesso invece sembrava un mostro. Tutto iniziò quando gli fece delle strane domande sul conto di Dio e Satana. Lei non ci fece caso, pensava che forse voleva sapere di che religione fosse o quali fossero le sue idee, ma non pensava di scoprire questo suo tipo di natura.
Un giorno come gli altri all'uscita da scuola le chiese se potesse accompagnarla a casa, lei accettò. Giunti fuori al suo palazzo l'accompagnò fin sopra ma stranamente i suoi non c'erano e lui sorrise a questa notizia e quindi le propose di andare in camera sua, perchè era curioso di sapere com'era. Alla ragazza parve strana e 'insolita' come proposta ma accettò. Appena entrati in camera sua il ragazzo la portò contro il muro, impedendola ogni movimento.
"Ti devo parlare" Queste furono le sue parole. Arrossì subito e tentò di staccarlo, ma appena vide che non volle staccarsi iniziò a preoccuparsi, pensò che forse voleva fare 'cose strane' e lo spinse via, una volta tolto di dosso tentò di uscire  per la porta ma improvvisamente la stanza, insieme alla porta  e alle finestre vennero risucchiate e la camera diventò nera. Adesso c'erano lei e lui..
-Dimostramele!- La ragazza iniziò a soffocare. -Dimostrarti.. Cosa?- Gli chiese respirando a fatica. -Le tue fiamme.- Strinse ancora più forte. Iniziò a dimenare i piedi nel tentativo di toccare  terra ma non ci riuscì. -L-Le mie.. Cosa?- Gli chiese fissandolo dall'alto. -Tsk, vuoi vedere che mi sono sbagliato?- La scaraventò per terra con forza e  sghignazzò. -Oh ma andiamo, è impossibile che io mi  sia sbagliato!- Poggiò un piede sullo stomaco della ragazza, mentre  lentamente si abbassava verso di lei. -Questa è la tua ultima possibilità per mostrarmi le tue fiamme o dovrò smetterla con le buone e utilizzare le cattive.- 
-Se queste erano le buone, non oso immaginarmi come saranno le cattive..- Pensò ad alta voce e lui poggiò con più forza il piede verso di lei. Iniziò ad accarezzarle il mento e poi gli graffiò la  guancia.
Gemette di dolore e tentò di fargli spostare il piede da sopra il suo busto.
Con le dita leggermente sporche di sangue si spostò verso il suo occhio. 
-Questa è la tua ultima possibilità o dovrò cavarti il tuo bellissimo occhio viola..- Le sorrise ancora e lei chiuse gli occhi più forte che potette.
Con le dita le fece sbarrare le palpebre e con l'altra mano si avvicinava. Strinse i denti per la  paura e iniziò a tremare, fissò impaurita le unghie affilate che si avvicinavano alla sua iride temendo che le avrebbe cavato sul serio l'occhio. -No!- Gli urlò mentre richiuse gli occhi con forza e lui volò letteralmente dall'altro lato della stanza. Non sentendosi più quel peso addosso aprì lentamente gli occhi e vide che stava andando a fuoco, ma, non sentiva bruciore o quant'altro, aveva addosso delle fiamme di colore Blu-Azzurrino. Si alzò in piedi e si guardò le mani: le unghie erano cresciute, erano affilate e stranamente di colore nero. Si toccò le guance, sentii i segni del graffio e il sangue, si toccò le orecchie e notò che erano a punta come quelle degli elfi. Si guardò ancora una volta le mani e poi guardò lui, che le era difronte. -Avevo ragione, come al solito,- L'afferrò per il polso e la guardò. -Su, adesso ti porto da nostro padre.- Iniziò a strattonarla me lei si ritrasse. -Che cosa?- Gli chiese aggrottando le sopracciglia. -Da tuo padre: Satana.- Rabbrividì e iniziò a indietreggiare. -Su, non aver paura, lui vuole sol vedere se sei all'altezza di essere sua figlia. Sai, è una cosa abbastanza rara che nascano delle ragazze dalle nostre parti e vuole vedere se puoi tornargli utile per qualcosa.- La tirò ancora ma lei gli diede un calcio. -Lasciami, subito!-
-Oh ma andiamo, adesso fai l'autoritaria?- La tirò a sè e la prese in braccio. -Fammi scendere!- Gli urlò contro e di nuovo venne ricoperta da quelle insolite fiamme. I capelli del Demone andarono a fuoco e la gettò per terra. Tentò di spegnere quelle fiamme e la stanza tornò come prima. Uscì di corsa e presto venne inseguita di nuovo da quell'individuo. 
-Io? La figlia di Satana? Non è possibile.. Non è possibile!- Pensò mentre correva a perdi fiato. Si era persa, non sapeva manco dove fosse potuta finire, ma l'importante e che l'avesse seminato. 
Si guardò attorno e vide che il posto era deserto. Di fronte a lei c'era un vecchio edificio, vecchio e inquietante.  Senza forze ci entrò dentro. La serratura della porta era facile da aprire ed entrò senza problemi. Chiuse la porta dietro di se e si appoggiò al muro, stanca morta. Cadde per un attimo a terra, vide che sul pavimento iniziarono a gocciolare delle macchie di sangue e si accorse che era la ferita che aveva alla guancia. Si pulì e si rialzò in piedi, continuando a camminare entrò in una stanza a caso e si stese su un letto che c'era. Si addormentò cercando di svegliarsi, da quel che credeva un incubo. 
 
 
-Waa! Ma perchè c'erano così tanti Naberiosi si può sapere?!-
-Si chiamano Naberius, Rin.- Lo corresse il fratello. -Non mi importa di come cavolo si chiamano. Sono fastidiosi, punto.- Yukio rimase in silenzio. Lui era così rigido e serio che sembrava una  tavola di legno, al contrario del fratello più grande che aveva la schiena curvata in avanti ed era stanco morto. I due fratelli stavano tornando nel loro dormitorio dopo una missione andata a buon fine. Entrarono nell'edificio ormai vecchio e dirigendosi verso la loro stanza videro delle gocce di sangue sul pavimento.  -Hey, Yukio, mi sa che c'è un intruso..-
-Ti pareva..- Gli rispose, mentre metteva dei proiettili nella pistola. Rin levò la spada dal suo fodero rosso e la tenne vicino a sè, pronto a sguainarla. Seguirono le gocce di sangue passo-passo e videro che si fermavano davanti alla loro stanza, alzarono lo sguardo e videro che la porta era socchiusa, Rin stava per afferrare la maniglia ma si accorse che era ricoperta di sangue e si bloccò in tempo, decise di aprirla col piede. Diede un calcio alla porta ed essa crollò. Stavano per entrare quando Yukio posizionò la mano sulla spalla del fratello, lo spostò indietro ed entrò prima lui, poi venne seguito dall'altro. 
Entrarono lentamente e guardarono attentamente l'intera stanza, sul letto di uno dei due stava distesa una strana figura. Rin cercò di avvicinarsi lentamente senza far rumore e l'altro, da dietro  era pronto a spararle. -Rin, non avvicinarti..- Gli sussurrò, mentre manteneva la calma. Rin si avvicinò completamente a lei. La stanza era buia, non riusciva a veder bene chi fosse, ma gli sembrava una figura umana. Gli toccò il braccio. -Hey..- Le mosse per un po' il braccio e la strana figura scattò in piedi, si allontanò da loro e li fissò attentamente, impaurita. 
-Come ti chiami?- Le chiese, tentando di capire chi fosse e che ci facesse li. Ma lei non rispose, continuava a fissare il ragazzo con gli occhiali, che teneva contro di lei puntata una pistola.
Lo scrutò da capo a piedi, addosso ai due sentiva lo stesso odore che emanava quel mostro e iniziò a temere il peggio. -Come ti chiami?- Le ripose la domanda Rin, che aveva posato la sua spada per dimostrargli che non voleva fargli del male. La ragazza lo guardò con la coda dell'occhio, ma teneva sempre lo sguardo rivolto verso l'altro. -Perchè volete sapere il mio nome?- Il ragazzo non rispose e rimase fermo a guardarla. -Il mio nome è Rin- Stava per porgergli la mano ma lei indietreggiò tenendo sempre  d'occhio il tizio con la pistola. -E quest'altro è Yukio- Lo indicò col dito  e gli fece cenno di abbassare l'arma. Yukio la guardò per un po', ma poi decise di posare la pistola. La ragazza li guardò e decise di rivelargli il suo nome: -Il mio nome è Andy- 
-Bene, Andy, come mai sei qui?- A questa domanda si paralizzò e tentò di avvicinarsi alla porta per fuggire. Yukio caricò la pistola e lei, temendo che l'avesse potuta sparare fuggì. -Andy!- Gridò Rin e si diede all'inseguimento della ragazza e con esso anche Yukio. Entrambi tentarono di catturarla ma fu inutile. -Dove diamine si è cacciata?!- Gli chiese affannato. -Non lo so- Rispose l'altro. Entrambi erano col fiatone, non ce la facevano più. Quella ragazza correva come un missile, una cosa incredibile, che nemmeno Rin, che era molto veloce era riuscito a prenderla. 
-Non vincerà così facilmente!- Si rimise a correre nel tentativo di ritrovarla. Si ritrovò in un corridoio buio e vide che in fondo una figura stava seduta. Pensò che era la ragazza e le andò incontro. -Andy!- La ragazza lo guardò sofferente, tentò di rialzarsi ma non ci riusciva. Mentre correva era inciampata e si era slogata la caviglia. Rin le andò vicino. -Qualcosa non va'? Perchè non riesci ad alzarti?- Andy non gli rispose e indietreggiò da seduta. -Non aver paura!- L'afferrò per il polso e la ragazza si bloccò. Improvvisamente capì tutte le sue emozioni e le sue intenzioni. Gli fece levare la mano dal suo polso.
Lo guardò per un'attimo e decise di fidarsi di lui. Il ragazzo la prese in braccio e la portò in cucina, dove incontrò il fratello. 
-Yukio si è slogata la caviglia, curala.- 
-Ma è un estranea! Non sappiamo neanche..- Il fratello gli lanciò un occhiataccia. -Cu-ra-la..- Gli sibillò.  Yukio lo guardò e si arrese. La fece sedere sul tavolo e iniziò a curarla. Nel frattempo Rin la osservava.
Aveva dei capelli lunghissimi, fino al ginocchio, di color Bianco-Argento, la pelle era candida e gli occhi viola brillavano come diamanti, sulla guancia aveva dei graffi, ecco spiegate le gocce di sangue. Indossava un pantaloncino e una camicetta bianca, aveva una lunga giacca di color azzurrina aperta, con dietro disegnata una rosa bianca e aveva degli stivali bianchi lunghi fino al ginocchio, che adesso si era tolta per farsi curare. Si sentii osservata e guardò il  ragazzo dai capelli blu. -Qualcosa non va'?- Gli chiese fissandolo incuriosita. -No, niente- Arrossì leggermente e tentò di concentrarsi sul fratello. Finita di guarirla alla caviglia e alla guancia i due si sedettero. 
-Dimmi, Andy, come mai ti ritrovi qui?-
-Stavo fuggendo- 
-Da chi?- 
-Da un tizio che mi inseguiva. E allora per rifugiarmi mi sono nascosta qui- Preferisse non dirgli che era un Demone ad inseguirla e che lei era 'La figlia di Satana' temeva che fossero malvagi come lui e che volessero portarla dal 'Padre'. 
-Quanti anni hai?- Le chiese Rin.
-Rin!- Lo sgridò sottovoce l'altro.
-No, è tutto ok,- Gli sorrise -Ne ho 15- I fratelli si guardarono male e Yukio riprese con le domande. 
-Da dove vieni?- 
-Non lo so.. Non mi ricordo niente.- 
-Cos'altro ti ricordi?- La ragazza fece spallucce. 
-Qual'è il tuo nome completo?- Esitò per un'attimo ma poi glielo rivelò: -Andy Treek-
-Hai un posto dove dormire?- Li interruppe di nuovo. -Non credo- Di certo non poteva tornarsene a casa, di sicuro quell'essere l'avrebbe trovata e rapita. 
-Rin!- Lo sgridò ancora. 
-Puoi dormire qui se vuoi.. Abbiamo molte stanze!- L'altro tentò di zittirlo. -Rin!- Li guardò entrambi. -No, non voglio crearvi problemi- 
-Ma non ci crei nessun problema! Vero? Yukio?- Il fratello lo guardò con aria cupa, ma poi sospirò. -E va bene,- Si alzò dalla sedia anche lui. -Vado a prepararti una camera.- Il ragazzo si alzò parecchio nervoso ma cercò di non darlo a vedere e si diresse verso il lungo corridoio.
I due rimasero soli, c'era un silenzio abbastanza inquietante. Andy non sapeva che dirgli e iniziò a pensare: -Perchè questo ragazzo è così gentile? Sarà anche lui sul serio un Demone come quell'altro? Eppure..- Pensò a quando lui l'aveva toccata e aveva.. Come dire, capito chi fosse e come è. Dopo un po' tornò Yukio per avvisarla che la camera era pronta e la portò nella sua stanza temporanea. -Non è un granchè, però ci puoi dormire.- La ragazza ci entrò dentro. -Grazie, mi va benissimo!-  
-Bene per ogni problema noi siamo nella stanza qui affianco- Lei annuì. -Buonanotte- Chiuse la porta e guardò furente il fratello, afferrandolo per il braccio iniziò a trascinarlo nella loro stanza. 
-Ma sei impazzito per caso?- Lo sgridò sottovoce per non farsi sentire dall'ospite. 
-Eh? Perchè?-  
-Hai invitato quella tizia di cui ne conosciamo solo il nome!-
-Bhe, ma a me non sembra tanto cattiva- Sbuffò. Yukio si tolse gli occhiali e li posò sulla scrivania. 
-Per questa notte resta qui, poi avviseremo il preside, che saprà cosa farne.- Rin lo guardò. -Dobbiamo per forza avvisare quel pagliaccio?-
-Si. Ma ora andiamo a dormire, ci penseremo domani- 
Andy, passò una notte in bianco, pensando e a ri-pensando a ciò  che gli era successo quella giornata.


Il giorno dopo i due ragazzi e l'ospite erano nell'ufficio del Preside a discutere:
-Allora Signorina, come mai si trova nel mio istituto?- Le chiese incuriosito il preside, seduto alla sua scrivania. 
-Stavo fuggendo da un tizio che neanche conosco e per rifugiarmi mi sono nascosta in un palazzo (Che pensavo) Fosse abbandonato.- La scrutò attentamente. -Mhmm.. Interessante. E poi?-
-E poi basta, so solo che questo tizio mi inseguiva, ma non ne conosco il motivo..- Il preside mugolò. Si alzò in piedi e si avvicinò a lei. -Non ne conosce il motivo?- Lo guardò per un attimo e sentii che anche lui aveva quello strano odore. Le fece venire la nausea e fece una piccola smorfia di disgusto.
-No.- 
-Ne è sicura?-
-Certo- Qualcosa non quadrava, con gli altri due non sentiva ansia o timore invece stando insieme a quest'altro, ne era intimorita. -E il suo nome è?- 
-Andy Treek-
-Andy Treek?- La guardò negli occhi per 2 secondi e sghignazzò. -La prego, mi dica il suo vero nome.- Anche lei lo guardò nei suoi occhi, che erano di un color verde molto strano e inquietante. E stranamente sentii che il nome che gli aveva detto (Ovvero John Faust) era falso. -Come potrei dirle il mio vero nome se lei non mi dice il suo? Signor. 'Faust'- Il preside la guardò divertito e scoppiò in una risata che cercò di soffocare, pian piano si calmò e si asciugò le lacrime agli occhi. -Il mio nome è Mephisto Pheles,- Fece un lievo inchino. La ragazza lo guardò e aggrottò le sopracciglia, -Sul serio ci ho azzeccato? Quello non era il suo vero nome?- Pensò, poichè prima glielo aveva chiesto senza pensarci su. Lui si rimise dritto con la schiena e fissò la ragazzina. -Ed ora, sarebbe così gentile da rivelarmi il suo vero nome?- Le chiese mostrandole uno sguardo gentile, che a lei parve minaccioso. Sapeva che se non gli avrebbe detto il suo vero nome sarebbe finita male, non sapeva come, ma sarebbe finita male. -Alexia Seeker- 
-Alexia.. Seeker?- Mugolò ancora e si accarezzò il pizzetto. Fece un piccolo sorrisetto. -Oh, quindi tu sei quella, Alexia Seeker.-
-Quella.. In che senso?-
-Quindi la storia che non si ricorda niente, è tutta una finta. Giusto?- 
-Non esattamente, solo per..- Rin la interruppe. -Hey hey! Cosa vuol dire questo? Ci hai mentito?!!- L'afferrò per il braccio. 
-Si, ma non del tutto.- Gli rispose. -Che significa non del tutto?!- Le chiese ancora infuriato. -Significa,- Gli diede un colpo sulla mano per fargli lasciare la presa dal braccio. -Che  "conosco" il tizio che mi inseguiva, e del perchè.-
-Bene, e allora diccelo.- Le ordinò Yukio. -E va bene, tanto, ormai è fatta.- Fece una pausa e li guardò. -L'uomo che mi inseguiva era un Demone (O almeno credo) e voleva portarmi da Satana.- 
-E perchè voleva portarti da lui?-
-Perchè si da il caso, grazie alla mia grande fortuna che giusto ieri, per caso ho scoperto di essere sua figlia, la sua UNICA figlia Femmina e vuole vedere se sono all'altezza di questo 'suo' potere. Credo di aver capito così. Credo.-
-Quindi sei.. La figlia di Satana?- Chiese Rin. -Si, sono sua figlia, come voi tre.. Giusto?- Tutti erano rimasti scioccati. Non se lo aspettavano, tranne Mephisto, che aveva già capito tutto da quando l'aveva guardata negli occhi e aveva saputo il suo nome. -E mi dica, come mai non voleva andare da lui?- Le chiese il Preside. -Perchè non voglio essere il suo cagnolino nel caso riuscissi a passare il 'Test'- 
-Ah, capisco.- 
-Ed ora che lo sapete che volete farmi? Mi porterete dal vostro paparino?- 
-Dipende dalle sue intenzioni- Lo guardò. 
-Dalle mie intenzioni?-
-Certo, quali sono?- Lei ci riflettee su. -Bhe, non farmi prendere da Satana. Voglio vivere una vita da ragazzina qualunque, come fino all'altro ieri. Tutto qui.- 
-Quindi, non vuol far del male a nessuno?-
-Perchè dovrei far del male a qualcuno?- Mephisto fece un sorriso. -Grandioso! Allora ha le carte in regola per restare! Mi dica, come va a scuola e con i suoi voti?- 
-Ah, vado abbastanza bene a scuola- 
-Ottimo, allora è perfetta!-
-Perfetta per cosa?-
-Perfetta per frequentare la mia fantastica scuola-  Le fece l'occhiolino. 
Il preside si avvicinò a Rin. -E il caro qui presente Rin, ti farà da tutore!- 
-Cosa?!- Urlò Rin. Mephisto gli sorrise e gli puntò il dito contro la spalla. -Tu, controllerai che i suoi poteri si sviluppino bene.- Rin sbarrò gli occhi, incredulo.
-Eeeh!?-
 
 
 
_________
 
Angolo dell'autrice:
 
Bonjour\Bonsuar miei cari! Come state? Vi sono mancata? :'D 
Io mi sento soddisfatta u_u Sento che questa storia sarà fantastica! (Sento e spero) L'avrò corretta come minimo.. 7-8 volte aggiungendo e togliendo parti, correggendo con cura e con attenzione! 
Che ne dite? Vi piace come inizio? Vorreste leggere anche il secondo capitolo? ^-^ Spero di shi <3 Mi raccomando, recensitee! :D
 
Aloha! 
   
 
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ao no exorcist / Vai alla pagina dell'autore: Girasolefelicissimo