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Autore: pk82    04/12/2006    19 recensioni
Lavanda, con una pozione, tenta di cancellare i ricordi di Ron dalla mente di Hermione. Per un caso è Ron a berla e si dimentica della ragazza. Riuscirà Hermione a ritornare nei suoi pensieri? Per scoprirlo, non vi resta che leggere
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lavanda Brown | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4

Perché ero deluso quando mi ha detto che ero simpatico? Era una buona cosa, giusto? Allora perché sentivo il bisogno di sentirle dire qualcosa di più? E poi perché l’ho baciata? D’accordo, era un semplice bacio sulla guancia, allora perché sentivo il mio cuore battere all’impazzata? Sono stato costretto ad andarmene, altrimenti non so come sarebbe proseguita la serata. Devono essere ancora le conseguenze della botta in testa, non c’è altra spiegazione.

Era mattina, e Ron era disteso sul suo letto a riflettere sulla sera precedente. Quella ragazza lo faceva sentire strano; in un solo giorno aveva fatto il conto di averla fissata almeno un centinaio di volte, anche quando lo stava aiutando nei compiti, anche quando stava pomiciando con Lavanda.

Ma è normale pensare ad un’altra ragazza quando stai baciando la tua fidanzata? chiese mentalmente a se stesso. No, ovviamente no.

«Ron, come mai sei già sveglio?»

Ron alzò la testa dal cuscino per incrociare gli occhi con quelli del suo amico.

«Ieri sera ho finito presto, così sono riuscito a dormire abbastanza»

«Ci vestiamo e andiamo?» chiese il moro al rosso che annuì.

Mentre erano sulle scale, Ron notò che Hermione era seduta su una poltrona e stava parlando con Seamus. Qualcosa si mosse dentro Ron; non sapeva bene il perché, ma vedere quello stupido di Finnigan parlare così cordialmente e così vicino alla ragazza lo disturbava non poco.

Poco dopo Seamus salutò Hermione e uscì dalla sala Comune. Harry si era fermato e, come Ron, aveva assistito alla scena; osservò l’amico e poté riconoscere la sua classica espressione di quando qualcuno si avvicina troppo a Hermione.

«Tutto ok, Ron?»

«Si, tutto ok» rispose Ron, continuando ad avere la solita espressione. «Perché?» disse voltandosi verso l’amico.

«Non so» disse Harry, col sorriso sulle labbra, «ma sembrava che il fatto che Seamus stesse parlando così vicino a Hermione ti desse fastidio. Molto fastidio».

«No, non è vero»

«Sarà. Ma se il tuo sguardo potesse uccidere, Seamus sarebbe rimasto incenerito all’istante. Era come se fossi… geloso».

«Ma non dire assurdità» rispose Ron, ma Harry vide chiaramente che il suo volto cambiava colore mentre riprendeva a scendere le scale.

Forse non si ricorda di Hermione, ma certamente non ha dimenticato quello che prova per lei, pensò Harry.

Come faccio ad essere geloso di una persona che conosco appena, pensava Ron mentre si avvicinava a Hermione. Voglio dire, Ron Weasley non ha mai creduto agli amori a prima vista, giusto? Allora perché ogni volta che pensò a lei sento lo stomaco contorcersi. Ieri, quando Lavanda le ha risposto in quel modo avrei voluto picchiarla e dirle che non doveva più permettersi di rivolgersi a quella ragazza… a quella ragazza con quei fantastici occhi color nocciola e il più bel sorriso che avessi mai visto…

FANTASTICI OCCHI!?! BEL SORRISO!?! Ho davvero pensato questo?

Ron osservò Hermione che ora lo stava osservando avvicinarsi.

SI, l’ho davvero pensato!!

«Ciao, Hermione» le disse. La ragazza aveva un sorriso imbarazzato sul volto ed era rossa in viso.

Probabilmente starà pensando a ieri sera.

Infatti, Hermione stava ripensando a quello che era successo la sera precedente, e non poteva far altro che arrossire.

«Ciao, Ron» disse semplicemente. Passò un minuto prima che Harry interrompesse quel silenzio.

«Vogliamo scendere a fare colazione?» chiese divertito. Gli altri due annuirono.

In Sala Grande Harry notò che i suoi due amici erano molto silenziosi, ma continuavano a guardarsi di sfuggita, entrambi rossi in viso.

Dev’essere successo qualcosa, pensò il ragazzo.

Uscirono dalla Sala Grande dopo la colazione e si stavano dirigendo verso l’aula di Incantesimi, quando una furiosa Lavanda gli si fece incontro.

«Posso parlarti da sola?» chiese rabbiosa la ragazza a Ron, ma lanciando sguardi di fuoco a Hermione.

«Certo» riuscì a dire Ron prima di essere trascinato da Lavanda all’aperto. «Ci vediamo dopo» riuscì a dire a Harry e Hermione, i quali, dopo un attimo di perplessità ripresero il cammino.

Una volta usciti, Lavanda si scagliò come una furia sul ragazzo:

«HAI INTENZIONE DI LASCIARMI?» gli urlò in faccia. Ron parve un momento spaventato da quella reazione, ma riuscì a chiedere:

«Che cosa te lo fa pensare?»

«SEI ANCORA INNAMORATO DELLA GRANGER, VERO?»

«Io non… un momento: hai detto ancora!?!» chiese stupito Ron. Lavanda ebbe un attimo di paura, ma solo un attimo.

«NON HAI RISPOSTO ALLA MIA DOMANDA: VUOI LASCIARMI PER QUELLA?»

Ron prese un respiro prima di parlare:

«Credo che sarebbe meglio che ci lasciassimo. Mi dispiace, Lavanda, ma non sono più innamorato di te. Anzi, a dirla tutta, non credo di esserlo mai stato. Per quanto riguarda Hermione, credo di provare qualcosa per lei, qualcosa che non ho mai provato per te. Tu…» non riuscì a concludere la frase perché Lavanda gli mollò un ceffone in pieno volto, mentre aveva lacrime che le solcavano il viso, ancora contratto dalla rabbia.

«AVRESTI DOVUTO DIMENTICARTI DI LEI» urlò Lavanda prima di voltarsi e tornare dentro il castello. Ron si massaggiò la guancia, ancora confuso per le parole della ragazza.

Nessuno dei due si accorse che un’altra persona aveva ascoltato tutto.

Lavanda si era rifugiata nel primo bagno delle ragazze che aveva trovato e cominciò a picchiare con i pugni la porta di un gabinetto.

MALEDETTA!MALEDETTA1MALEDETTA! E’ TUTTA COLPA DELLA GRANGER! MA COME HA FATTO? QUELLA POZIONE AVREBBE DOVUTO CANCELLARE TUTTI I SUOI RICORDI!

«Levicorpus»

«AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH!!!!»

La bionda, in preda alla collera, non si era accorta che una ragazza era entrata nel bagno e che le aveva lanciato una fattura; togliendosi la veste che le era caduta sul viso riconobbe la sua assalitrice.

«WEASLEY!! METTIMI SUBITO GIU’!!»

Ginny la stava guardando con odio.

«CHE COSA HAI FATTO A MIO FRATELLO?» le urlò contro.

«CHE COSA MI HA FATTO LUI, VORRAI DIRE» rispose Lavanda.

«RON NON SI RICORDA PIU’ DI HERMIONE. SO CHE SEI TU LA CAUSA DI QUESTO. DIMMI CHE COSA GLI HAI FATTO?»

Lavanda scoppiò a piangere; quella reazione colpì Ginny che decise di lasciarla scendere, mantenendole comunque puntata contro la bacchetta.

«Volevo… volevo solo che Ron si dimenticasse della Granger, così sarebbe stato solo mio. Ma a quanto pare la pozione ha fallito»

«Quale pozione?» Lavanda estrasse dalla tasca interna della mantella il foglio che aveva trovato in biblioteca e lo porse alla rossa.

Ginny lesse ciò che era scritto e, una volta aver letto tutto, un’espressone di paura apparve sul suo viso.

«Lavanda. Quando hai dato la pozione a Ron?»

«L’altra sera, durante la festa. Volevo farla bere alla Granger, ma Ron mi ha strappato di mano il calice e l’ha bevuta».

Ginny ricordò il momento in questione e si precipitò fuori dal bagno.

«ASPETTA WEASLEY, PERCHE’ HAI QUELLA FACCIA?»

Ginny si voltò.

«SE NON DIAMO A RON LA CONTROPOZIONE SI DIMENTICHERA’ DI TUTTO E TUTTI. Per sempre» concluse abbassando la voce e uscendo per rintracciare Hermione.

La trovò che stava uscendo dall’aula di Incantesimi assieme a Harry.

«HARRY!! HERMIONE!!» I due ragazzi videro una Ginny preoccupata avvicinarsi di gran carriera.

«Ginny! Che succede?» Harry disse solo questo prima che la rossa prendesse per mano lui e Hermione e li condusse in un’aula vuota.

«Ho scoperto» disse riprendendo fiato Ginny, «ho scoperto cosa è successo a Ron»

«DAVVERO?» disse Hermione felice.

«Si. Ma non c’è da stare tanto allegri»

«Perché

«Quella stupida di Lavanda ha dato la Pozione dei Ricordi a Ron» Hermione si mise una mano sulla bocca, mentre Harry le guardava senza capire.

«Quando gliel’ha data?» chiese una preoccupatissima Hermione.

«Alla festa. Ti ricordi del calice che Lavanda ti aveva offerto? Era quella»

Nella mente della bruna riapparvero le immagini di Ron che strappava il calice dalle mani di Lavanda.

«Mi spiegate perché siete così preoccupate?» chiese Harry.

«Se Ron non beve la contropozione entrò 48 ore da quando ha preso la Pozione dei Ricordi, si dimenticherà di tutto» Ora anche Harry era preoccupato.

«Quanto ci vuole per prepararla?»

Ginny consegnò il foglio a Hermione, la quale cominciò a studiarlo; sul retro erano scritti gli ingredienti della contropozione e il metodo per prepararla.

«Non è difficile, ma ci vogliono otto ore circa»

I tre ragazzi fecero mente locale per ricordarsi a che ora Ron aveva bevuto la pozione; dovevano essere circa le otto di sera quando varcarono il buco del ritratto. Harry guardò il suo orologio: segnava le 11 e 45.

«Maledizione. Abbiamo solo un margine di quindici minuti»

«Va bene» disse risoluta Hermione, «io vado nella stanza delle Necessità per preparare la pozione. Ginny, ho bisogno del tuo aiuto. Harry, tu trova Ron e non perderlo di vista per nessun motivo»

Le due ragazze salirono al settimo piano, mentre Harry cominciava a cercare l’amico; l’ultima volta che l’aveva visto era insieme a Lavanda. Non era rientrato per la lezione.

Cominciò dalla Sala Grande, convinto che lo avrebbe trovato lì a mangiare, ma rimase deluso. Chiese ad alcuni suoi compagni se l’avevano visto, ma non ottenne aiuto. Cominciò a cercare vicino al campo di Quidditch, vicino al lago e vicino alla casa di Hagrid: niente.

Rientro al castello per continuare la ricerca ma, ormai prossimi all’ora X, Harry non era ancora riuscito a trovare l’amico.

MA DOVE DIAVOLO SI E’ CACCIATO?

Arrivò davanti al ritratto del settimo piano nel momento esatto che le due ragazze uscivano dalla Stanza delle Necessità.

«L’antidoto è pronto, ma… dov’è Ron?» chiese Ginny guardandosi attorno.

«E’ tutto il giorno che lo cerco. Non sono riuscito a trovarlo»

«COSA!?

«Abbiamo solo venti minuti per dare l’antidoto a Ron» disse spaventata Ginny.

«Tenete» disse Hermione, porgendo agli altri due una fiala ciascuno. «Dividiamoci. Il primo che lo trova faccia bere la pozione a Ron».

I tre si divisero: Harry tornò all’esterno, Ginny in Sala Grande, mentre Hermione si diresse in Sala Comune.

«RON! RON!» urlò la ragazza una volta entrata. Non c’era nessuno e il tempo stava scadendo. Stava per tornare fuori quando il buco del ritratto si aprì, rivelando un ragazzo dai capelli rossi.

«RON!»

Hermione gli si gettò tra le braccia; Ron parve sorpreso, ma ricambiò l’abbraccio.

«Non pensavo di mancarti fino a questo punto» disse divertito il ragazzo, ma il suo tono divenne serio subito dopo, «Devo dirti una cosa».

«No, aspetta. Prima devi prendere questo»

«Fammi parlare prima»

«E’ più importante questo»

«Ho lasciato Lavanda»

«Senti Ron non… COSA!?!» Quella notizia entrò prepotentemente nella testa di Hermione, cancellando tutto il resto. Ron la guardò dritta negli occhi.

«L’ho lasciata, perché mi sono innamorato di un’altra ragazza. Una ragazza che è proprio qui davanti a me».

Hermione non poteva credere alle proprie orecchie.

«Lo so che ci conosciamo da solo due giorni, ma mi sembra di conoscerti da tutta la vita. E lo stesso vale per quello che sento per te: mi sembra di essere innamorato di te da anni e non solo da due giorni»

«Ron, io…» cominciò Hermione con le lacrime, ma non riuscì a dire altro: Ron la stava baciando.

«Ti amo, Hermione» disse Ron dopo essersi staccato da lei e prima di baciarla di nuovo.

Hermione ricambiò il bacio, ma piangeva; piangeva non solo per la felicità che stava provando per la dichiarazione del ragazzo, ma piangeva soprattutto per la consapevolezza che, una volta che Ron avrebbe preso l’antidoto a quella pozione, non si sarebbe più ricordato di quello che gli è successo negli ultimi due giorni. Per lui sarà come tornare a quella festa, prima di svenire.

La pendola battè le otto; Ron si staccò all’improvviso da Hermione, reggendosi la testa con le mani e inginocchiandosi.

«RON!» gridò Hermione. Doveva fare presto, altrimenti non si sarebbe più ricordata di lei. Fece bere a forza l’antidoto al ragazzo il quale, dopo averlo ingerito, si accasciò al suolo, senza più muoversi.

«Ron. Ron, ti prego, rispondimi. Ron»

Hermione stava scuotendo il ragazzo, cercando si svegliarlo. Ron fece una smorfia prima di aprire lentamente gli occhi; arrossì di colpo una volta resosi conto che si trovava tra le braccia della ragazza. Si guardò attorno confuso.

«Ron» lo chiamò dolcemente Hermione.

«Hermione. Che cosa è successo?»

Hermione pianse di gioia nel sentirlo pronunciare il suo nome e istintivamente lo abbracciò. Le orecchie di Ron stavano prendendo fuoco, ma era felice per quell’abbraccio.

«Non… non ti ricordi nulla?»

«Ricordo che eravamo qui. Stavamo… stavamo litigando, quando mi sono allontanato da te. Ricordo che mi girava la testa… e poi il buio».

La felicità di Hermione scomparve: sapeva che avrebbe dimenticato tutto, ma non riusciva ad accettarlo.

«Ti sei addormentato all’improvviso» disse Hermione, ancora con gli occhi lucidi.

«Oh. Dovevo essere molto stanco».

Hermione aiutò Ron ad alzarsi.

«Bene» disse Hermione, «ora… ora che ti sei svegliato… io vado». La ragazza non aveva alzato lo sguardo su Ron, altrimenti avrebbe notato la sua strana espressione pensierosa.

Hermione era sul primo gradino quando Ron parlò:

«Sai, ho fatto un sogno strano». Hermione si bloccò e si voltò a guardarlo.

«Cosa

«Ho sognato che, per qualche motivo, io mi dimenticavo di te. Non ti ricordavo più. Però ricordavo perfettamente quello che provavo per te, tanto che decisi di lasciare Lavanda»

Hermione aveva ripreso a piangere, ma aveva anche il sorriso sulle labbra mentre Ron si avvicinava a lei.

«E… come finisce il sogno?»

«Finisce che io ti trovo qui in Sala Comune, ti abbraccio e ti dico tutto» Ron le aveva preso una mano, mentre con l’altra le accarezzava una guancia.

«E che cosa mi hai detto?»

«Adesso te lo dico» le sussurrò Ron prima di annullare le distanze.

Due paia di occhi stavano guardando la scena.

«Mi chiedo dove abbia trovato il coraggio di lasciare Lavanda» bisbigliò Harry a Ginny. I due ragazzi, dopo aver vagato alla ricerca di Ron, avevano deciso di tornare in Sala Comune, dispiaciuti per ciò che sarebbe capitato al rosso. Si bloccarono nell’ingresso quando si accorsero di Ron e Hermione insieme.

«Io ho una teoria» rispose Ginny, sempre sussurrando. «Sappiamo che Ron si è messo con Lavanda per ripicca nei confronti di Hermione, che aveva baciato Krum. La pozione ha cancellato ogni ricordo di Hermione, per cui ha anche cancellato il motivo che ha spinto mio fratello a mettersi con Lavanda. E poi, neppure mio fratello è tanto stupido da rimanere per troppo tempo con una ragazza senza provare qualcosa per lei»

Harry tornò a guardare i due; fece cenno a Ginny di tornare di sotto, lasciando Ron che continuava a raccontare il finale del suo sogno.

Ho scritto questa storia di botto, ispirandomi ad un episodio di un manga (Ranma ½)

Spero vi possa piacere.

Ciao!!

P.S. Alcuni di voi che hanno recensito questa storia mi hanno fatto i complimenti, dicendomi che sono “brava” o addirittura “bravissima”. Questi commenti mi hanno fatto molto piacere; solo un appunto: avrebbero dovuto cambiare la “a” finale con una “o”.

Sono un RAGAZZO non una RAGAZZA.

Non è successo niente di grave, mi sono fatto delle risate quando ho letto che mi credevate una ragazza, anche se non ne capisco il motivo. Forse vi sembrava strano che un ragazzo potesse scrivere una storia?

Comunque questa nota era puramente informativa e spero che questo mio “sfogo”, se così si può chiamare, non mi faccia risultare antipatico, precludendo un vostro eventuale commento alla ff.

  
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