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Autore: xdestinyhope    13/05/2012    5 recensioni
Il primo amore,il primo battito del cuore,quel farfallio allo stomaco te lo porterai dietro per tutta la vita.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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C'era un dettaglio,"poco trascurabile" come diceva mio padre,Zayn era un Malik.
In una città piccola come quella in cui abitavamo era difficile che non ci fossero chiacchiere e pettegolezzi a giro,e la sua famiglia era una delle più gettonate.
Quasi ogni membro maschile della sua discendenza era finito dentro per qualcosa,sia di piccolo rilievo che cose piuttosto gravi.
 
Suo padre era un uomo violento,sul corpo di sua madre potevi notare un segno diverso ogni giorno,e così era suo nonno.
Zayn se ne andò di casa con sua madre quanto aveva poco più di otto anni,ma questo non lo salvò dalla stessa sorte della donna.
Aveva imparato a mentire già a quell'età,a inventare scuse sulla presenza dei nuovi lividi,fino a che i segni cominciavano a diventare troppi e le scuse troppo poche,le insegnanti chiamarono gli assistenti sociali e il bambino fu affidato alla madre.
 
Per mio padre questo però non contava,anche lui era destinato alla stessa sorte.
Se poi provavi ad incanalare il discorso se ne usciva con "Una James non sposerà mai un Malik!" e qui tornavano fuori le storie familiari.

Una James,eravamo un marchio non una famiglia.
I James,conosciuti come una delle famiglie fondatrici,come una delle più importanti.
Veder anche solo camminare per strada uno di loro con un Malik era pari ad uccidere una persona,figuriamoci starci insieme.

Fu così che decisi di mollare tutto.
Non ci pensai un granché,non volevo cambiare idea,volevo il meglio per lui e sapevo che con tutti quei problemi con me non avrebbe potuto averlo.
Quel giorno fu il più difficile della mia vita,persino più del parto,o del primo giorno di liceo.
Gli diedi appuntamento al solito piccolo parco vicino casa sua,arrivai con qualche minuto in anticipo,era già li.
Quando mi vide sorrise e mi si avvicinò,non volevo perdere tempo,non volevo esitare
 
-Ho bisogno di parlarti- lo guardai spaventata forse più da ciò che dovevo dirgli che dalla reazione che potrebbe avuto vere
-Che succede?mi spaventi così- mi prese le mani e cerco un mio contatto visivo
-Mi trasferisco a Los Angeles- le parole mi uscirono fuori d'un botto,in un secondo,troppo veloci per assimilarle 
-Cosa?- il suo viso si impallidì e lasciò le mie mani d'istinto.
-Si ne ho parlato con i miei genitori e andrò a studiare lì,devo inseguire i miei progetti-
-I tuoi progetti?- continuava a ripetere le mie parole e a scandirle come per cercare un senso in ciò che dicevo,e probabilmente neanche c'era
-Si Zayn i miei progetti,tutto quello che ho sempre voluto- mi sentivo morire dentro,volevo urlare,dirgli che lo amavo più di ogni altra cosa al mondo,ma non sarebbe stato giusto
-I tuoi progetti..- stava diventando opprimente la situazione -e i nostri?i nostri progetti di cui abbiamo sempre parlato?andare a vivere insieme,scappare da questa stupida città solo io e te,che fine hanno fatto questi di progetti?- la sua voce diventava nervosa,ritrassi le lacrime,non mi sarei mostrata insicura,e dissi la cosa più difficile che avessi mai potuto dire
-Non ti amo abbastanza per rimanere bloccata in una vita come questa- mi girai velocemente -scusa Zayn- le lacrime cominciarono a scendere e io mi incamminai velocemente verso la via di casa mia,incrociai le braccia,lasciai che le lacrime cadessero una ad una sempre più copiose sulle mie guance,mi odiavo per ciò che avevo fatto,per ciò che avevo appena detto,lui non si mosse,potevo ancora vederlo lì,immobile,completamente senza parole.
 
Tornai a casa sorpassai il soggiorno sotto l'occhio vigile di mio  padre,salii le scale e mi chiusi in camera mia.
Sentii bussare,non risposi
-Hope?- la voce roca assunta dal fumo della sigaretta di mio padre mi invase la mente,volevo urlare,lanciargli tutto ciò che potevo afferrare in quella stanza,entrò senza avere una mia risposta.
Si sedette sul mio letto e tirò fuori delle riviste, "How to live the American Dream" "LA the city of success" "LA University" sembravano quei libri della serie "come affrontare la pubertà" o cose simili.
 
Mi sorrise,sapeva che non era ciò che volevo,sapeva che da un momento all'altro lo avrei strangolato,ma sorrideva,che nervi.
-Cos'è sta roba?- presi in mano le riviste e lo fissai incredula
-Hai detto che saresti andata a Los Angeles no?- la sua domanda mi fece salire i nervi a fior di pelle,sentivo il sangue che pulsava nelle vene
-Non ci posso credere..- continuavo a fissarlo,non credevo che sarebbe arrivato a tanto,che la sua insensibilità potesse raggiungere quell'apice -Esci di qui perfavore- la mia voce era assente,pacata,ed'era l'unico tono che riuscivo ad assumere,ero delusa,da me stessa ma soprattutto da lui.
 
-Matt?- i miei occhi si spalancarono -Papà?- indietreggiai di qualche passo,dopo tredici anni avevo difronte la persona che aveva provocato tutto.
-Ciao tesoro- la sua voce era sempre più assente,in poche parole potevi sentire gli sbalzi di tonalità,dopo tredici anni era riuscito a dire solo questo?
-Che ci fate qui?- li guardai ancora scossa -Insieme?- questo era il punto fondamentale.

Mio padre non aveva mai incontrato Matt,si erano parlati al telefono due o tre volte durante i preparativi per il matrimonio,ma mai avrei pensato di vederli insieme,sull'uscio di casa.
-Non sei contenta di vedermi?- mi schernì mio marito con aria interrogativa
-Certo che sono felice,ma non mel'aspettavo!- lo abbracciai e lo strinsi a me,per la prima volta dopo anni lo sentivo presente,lo sentivo vicino a me.
-E a me non dici niente?- lo guardai,era invecchiato notevolmente,sul viso potevo scorgere un aggiunta di rughe,il viso infossato,le macchie della pelle sempre più frequenti,la solita aria severa di chi non è mai soddisfatto
-Cosa dovrei dire?- non mi interessava cosa dava a vedere,io sapevo chi era,sapevo di cosa era capace,e non potevo ignorare tutto ciò che mi aveva fatto affrontare
-Okay entriamo dentro?sarai stanco Matt dopo un viaggio così lungo!- Louis cercò di smorzare la tensione e fece entrare gli ospiti,Matt mi circondò i fianchi con un braccio e io appoggiai la mia testa sulla sua spalla,sentii le sue labbra che si appoggiavano leggere sulla mia fronte,sorrisi e lo presi per mano.
-Bambine guardate chi c'è- entrammo in camera di Melanie e Amber lasciandole senza parole
-Papà!- le bambine corsero incontro al padre abbracciandolo,sorrisi pensando a quanto gli fosse mancato in così pochi giorni,già,e a me?era mancato in quei tre giorni?

La sera ci riunimmo a casa per cena,Louis invitò i testimoni e Julia le altre damigelle.
Avevo il cuore in gola,ogni volta che suonava il campanello le mie mani cominciavano a sudare.
-Hope va tutto bene?- Matt mi guardò preoccupato notando il mio stato d'ansia acuta
-Si si,anzi in realtà avrei bisogno di un pò d'aria esco un attimo!- presi il cappotto e uscii fuori dalla porta sedendomi sulla ringhiera del portico.

Continuavo ad osservare le macchine che passavano,finché un grosso Range Rover si fermò nel parcheggio difronte.
Cominciai a camminare in direzione della macchina,lo vidi scendere disinvolto finché non si girò e mi trovò a pochi passi da lui
-Hope ma che fai?- aveva lo sguardo perso
-Ascoltami,tu hai bisogno di risposte,e io di un favore- continuava a guardarmi spaesato
-Cosa intendi?- 
-Dentro quella casa c'è mio padre e mio marito- 
-Tuo marito?- indietreggiò di qualche passo
-Si mio marito,il padre delle mie figlie,ma non è questo il punto- mi avvicinai io recuperando la distanza provocata dal suo indietreggiare
-E qual'è?- non si mosse sta volta
-Ho bisogno che tu vada a casa,dirò io a Louis che ti sei sentito male,ma non puoi entrare la dentro- non sapevo neanche io che cosa stavo dicendo,se fosse giusto o sbagliato,ma non potevo permettere di avere mio padre mio marito e il motivo per cui sono fuggita da casa mia tutti allo stesso tavolo
-Farò ciò che dici,ma sappi che è da egoisti- mi schernì indietreggiando dinuovo
-Come?- sta volta ero io quella spaesata
-Si ti stai comportando da egoista Hope.Stai pensando al tuo bene e non a quello di tuo fratello,dimentichi che sono il suo migliore amico?che probabilmente mi vorrebbe accanto a lui il giorno prima delle nozze?- 
-Tu non capisci..- 
-Ah no?allora spiegamelo!spiegami perchè non vuoi che io entri in quella casa!- la sua voce si stava alzando 
-Che succede?- sentii la voce di Matt farsi spazio nella strada,mi girai di scatto
-Matt nulla non ti preoccupare torna dentro!- ormai era tardi,quello che speravo non accadesse era appena successo,mio padre era sulla porta e Louis vicino a lui mentre Matt mi stava raggiungendo
-Chi è lui?- indicò Zayn raggiungendomi
-E' il migliore amico di Louis- mi girai verso di lui dando le spalle a Zayn -Va' in casa Matt- 
-Perchè urlava?- continuava a guardare negli occhi il moro 
-Se parli con me guarda me negli occhi!- alzai la voce prendendogli il viso e abbassandoglielo
-Non mi muovo di qui se non vieni anche te- mi guardò finalmente e mi tolse le mani dal viso
-Okay andiamo allora- lo passai e mi incamminai verso il portico,salite le scale sentii il sussurrio della voce di mio padre
-Lo dicevo tredici anni fa,e continuo a sostenerlo quel ragazzo è uguale a tutta la sua famiglia- mi bloccai nel corridoio,sentii Zayn fare lo stesso
-Come scusi?- chiusi gli occhi e pregai con tutto il cuore che non rispondesse
-Beh sappiamo tutti cosa ha fatto tuo padre- mi girai di scatto e mi precipitai verso di loro
-Adesso basta!non ti è bastato perdere tua figlia?- lo guardai con aria ancora più delusa di quel giorno
-Hai vissuto una vita migliore,l'ho fatto solo per te!-
la sua voce stava superando la mia 
-Cosa sai tu della mia vita?non ci vediamo tra tredici anni!Non sai niente di me- vidi Zayn che si stava allontanando dalla casa tornando verso la macchina,scansai Matt parato davanti a me e gli corsi dietro 
-Aspetta ti prego- lo raggiunsi ai piedi dell'auto
-Oltre che egoista sei stata anche codarda..- il suo tono stava assumento le stesse caratteristiche del mio verso mio padre 
-Zayn io l'ho fatto per te- cercavo di guardarlo negli occhi,ma i suoi schivavano i miei
-No!- stava alzando dinuovo il tono,sentii Matt avvicinarsi nuovamente
-Andiamo via di qui- corsi dalla parte del passeggero e prima che potesse raggiungerci Zayn aveva già messo in moto.
 
Arrivammo a casa sua,la fissai dalla macchina era esattamente identica a come la ricordavo
-Sei sicura?- la sua voce era più calma,annuii con la testa e aprii lo sportello.

Entrammo silenziosamente,percorsi il corridoio che portava al soggiorno scorrendo ogni quadro o foto con lo sguardo,felice nel notare che erano sempre le stesse,e che le ricordavo ancora tutte a memoria.
Mi bloccai sulla porta della sua stanza,mi girai verso di lui
-Giuro che ti amavo,che ti amavo più di ogni altra cosa- il mio sguardo si stava velando,continuai a fissare quella stanza,era come tuffarsi nei ricordi,come rivivere ogni istante e respiro trascorso in quella piccola camera da letto.
Si avvicinò alle mie spalle,mi scostò i capelli da un unica parte,mi sfiorò prima con il naso,respirando sul mio collo,poi cominciò a lasciare una debole traccia di baci sempre più frequenti.
Mi voltai lentamente,lo guardai negli occhi come non avevo mai guardato nessun altro,come potevo guardare solo lui.
Sentii le sue labbra sulle mie,calde,morbide,le socchiuse leggermente tra un bacio e un altro per lasciar passare la lingua che cominciò a danzare con la mia facendo nascere passione,mi strinse,mi attirò a lui,indietreggiai portandolo con me dentro quella stanza,percorse tutto il mio corpo con lo sguardo per poi tornare al mio viso,continuai a baciarlo sfilandogli la camicia,lasciando che cadesse a terra.
Passai la mano sulla sua pelle,sul suo corpo,ormai quasi a me estraneo.
Dopo aver scoperto i nostri corpi mi strinse a se nuovamente sollevandomi e distendendomi sul letto,lo volevo adesso,come tredici anni prima.
Continuò ad esitare fino a che non lo strinsi a me segnalandogli il mio più sincero consenso,solo allora diventammo una cosa sola,lasciai che il mio corpo danzasse con il suo,formando un unica persona.
-E adesso?- si staccò leggermente per potermi guardare negli occhi
-Cosa?- lo guardai preoccupata
-Hai detto che mi amavi più di ogni altra cosa,e adesso?mi ami?-.

Note:
Tadaaaaaaan!
Ho postato!sorpresi?anche io!
Per di più è anche lunghino come capitolo,sono ancora più fiera!
Comunque beh,è successo quello che tutti speravano,
Zayn e Hope :)
Ora sapete cosa dovete fare!recensite e fatemi sapere :) xx Guia
  
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