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Autore: PiccolaEl    14/05/2012    2 recensioni
"Ci sono un giorno quattro ragazze che alla modica età di sei anni e mezzo si incontrano, senza lasciarsi più. Poi crescono. E il loro rapporto cambia, diventano forti, insieme. C’è Abigail Hill, Abbie, non molto alta, piccola di statura, magrolina, capelli molto lunghi e marrone, - una montagna di pelo, li definisce scherzosamente Eleonor –, occhi ghiaccio e tre tonalità più scure di fondotinta. Dopo c’è Ashley White, diciassette anni racchiusi in un mostro di ragazza. Alta, magra, capelli abbastanza lunghi ricci e biondo cenere, occhi color miele. Uno schianto, si definirebbe lei. E dopo questa si può anche definire modesta. E poi c’è Sam. Samantha Bolton, Sam per il mondo. Non è slanciata, ma asciutta. E’ giusta, bella. Capelli lisci e di un biondo platino, occhi verde muschio, un cuore grande. A volte è troppo saggia, parla di cose che non conosce, giudica. Ma Samantha rimarrà per sempre la vita per Eleonor, dopo Matt. Sempre. E alla fine del gruppo, c’è Eleonor. Eleonor Wood, fisico perfetto e formoso, quattro sport diversi, occhi marroni troppo scuri, capelli lunghi e ricci, anch’essi troppo scuri, labbra perfette e mani piccole. Queste sono le Girls. Quindi immaginatevi un giorno che ci sono queste quattro ragazze che affrontano tutto con il sorriso e con Matt. E poi immaginatevi che una piccola Foglia un giorno parte e le lascia li, senza più niente. E ancora, immaginatevi che le buffe Girls partono e vanno a riprendersi la loro Foglia, per un’estate intera. Ecco. Agli occhi esterni sono solo quattro scappate di casa, ma viste da vicino sono le migliori amiche del mondo."
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Ash svegliati, voglio la colazione.” una voce profonda e calda sveglia Ashley. Si rigira nel letto, sorride e la faccia di Harry, e quegl’occhi, le perforano il cervello. Il sorriso le muore e un’espressione scocciata le si dipinge in volto.
“Preparatela da solo, sei grande abbastanza per farlo. Ti autorizzo ad usare la cucina. Ora vai e non rompere più i coglioni alla gente che dorme e che fa tanti bei sogni. Ciao.” e concludendo velocemente si alza il lenzuolo fin sopra gli occhi, lasciando scoperta la fronte, corrugata.
“Ashley Maria White, mi prepari la colazione, per favore? Voglio passare del tempo con te e i tuoi capelli, se me lo permetti.” spiega Harry con tono pacato, reprimendo l’emozione tutta dentro di sé. Ashley smette per un momento di respirare e Harry se ne accorge. Fa finta di niente e scalcia il lenzuolo con un colpo solo, guardando storto Ragazzo Cocker.
“Ti odio. E odio i tuoi occhi. E odio anche il modo in cui mi guardi. E odio te, in generale. E, non per ultimo, odio il tuo sorriso. Mi convincerebbe anche ad alzarmi dal letto per prepararti la colazione.” confessa Ashley, poggiandosi sui gomiti e guardandolo negl’occhi. E odio la tua bellezza disarmante, pensa ancora Ash ammettendo per un momento a se stessa che il ragazzo la mette in soggezione. Parecchio in soggezione. Lui regge lo sguardo sentendosi tremendamente a disagio. La guarda e tutto quello che sembra in realtà non è. Abbassa lo sguardo con un sorriso timido e lo alza nuovamente prendendo a guardare con insistenza i bordi della spalliera del letto. Ashley si alza e Harry le porge cordialmente una mano, che Ashley scosta con gentilezza. Non le serve aiuto, mai. Ashley White non ha bisogno d’aiuto, mai. Si infila le pantofole e sotto lo sguardo attento di lui percorre il corridoio, scende le scale e entra in cucina, popolata già da due patetici Niall e Eleonor che ad ogni morso di muffin si scambiano un tenero sorriso, proprio come una coppia innamorata.
La pacchia è finita, gente. Adesso niente più sorrisi ho bisogno di un momento di incazzatura.Se dovete sorridere e parlare con frasi e/o epiteti zuccherosi potete anche uscire di qua. Anche perché devo preparare la colazione al Barboncino, quindi credo che sarò anchepiù acida del normale.” annuncia Ashley sulla porta. Eleonor sbuffa sonoramente, Niall ride.
“Noi non ci stavamo chiamando con epiteti zuccherosi, né con frasi d’amore. Mantieni la calma, Ash. Stavamo solo parlando e facendo colazione.” spiega confuso e divertito Niall.
“Idiota.” sussurra tra colpi di tosse El, provocando un’occhiataccia di Ashley e una risata fragorosa di Angelo Azzurro e Ragazzo Cocker.
“Smetti immediatamente di ridere oppure la colazione la vedrai solo con il binocolo.” sputa a denti stretti Ashley e Harry diventa serio all’istante.
“Bene, allora noi andiamo. Sei pronta, Foglia? Devi finire di prepararti?” chiede premuroso Niall e El si sente al centro delle attenzioni e non le piace. Deglutisce rumorosamente l’ultimo boccone di muffin e lo guarda storto.
“Si, sono pronta. Prendo la borsa e andiamo.” e si alza di scatto dalla sedia ed esce a passo di carica, seguita da uno stranito Niall.
“Riusciranno mai a mettere la testa a posto, quei due?” chiede Harry, ridacchiando.
“Intanto pensa alla tua di testa, idiota.” replica Ashley sbattendogli in faccia sul bancone un piatto stracolmo di pumcake.
“Prima gli apprezzamenti sul mio sorriso e poi mi insulti. Sei una lunatica del cazzo Ashley!” sbotta Ragazzo Cocker con la bocca piena, facendo ridere Ashley che, appoggiata con i gomiti dal lato opposto del bancone, lo guarda intenerita e con curiosità.
“Che c’è?” chiede ancora Harry, ingoiando e guardandola negli occhi color miele e provocandole un brivido. Ancora quella sensazione di evadere, di fuggire, di scappare, di correre, di allontanarsi il più possibile. Ash distoglie lo sguardo e fa per allontanarsi, ma Harry è più veloce e le afferra un polso, facendola girare di scatto.
“Ashley, perché non mi spieghi cosa ti passa per la testa? Perché non mi parli di te? Perché non stai un po’ qua con me? Perché sei sempre di corsa? Perché?” domande su domande, un attimo prima nella propria mente e un attimo dopo spiattellate in faccia alla persona in questione. Harry e la sua timidezza che nei momenti più improbabili va a puttane.
“Non… posso. Vado a mettermi in tenuta da corsa. Scusa.” e si divincola dalla mano di Harry che lascia immediatamente la presa.
“Ah, già… non puoi.” ricalca l’ultima frase come a voler sottolineare una scusa assolutamente priva di fondamenta. Ashley se ne accorge e non gli viene niente di sensato in mente da ribattere. Vuoto. Un paio di occhi verdi e il vuoto. Un paio di occhi verdi e il viso di Harry. E il vuoto. Scuote la testa e senza più voltarsi esce dalla cucina. Ha bisogno di correre. Fuori da quella casa e fuori dai suoi pensieri.
 
“Champagne shower, yeah! Champagne shower, yeah! yeah yeah yeah!” Sam canta a squarciagola sotto la doccia del suo bagno personale e poi scoppia a ridere. E’ felice. Semplicemente felice. Spegne il getto d’acqua e si avvolge un asciugamano intorno al corpo che le arriva fino a metà coscia ed esce di scatto dalla cabina, raggiungendo a piedi nudi la camera da letto. Entra e si friziona i capelli tagliati in un caschetto corto, gli occhi più verdi del solito. Verdi come solo un cespuglio può essere verde. Sorride, come se fosse nata per sorridere. E presuntuosa com’è, non riesce ad ammettere a se stessa che in realtà c’è una ragione a tutto il buon umore che le sembra scoppiato nel petto. Butta entrambi gli asciugamani per terra e si infila veloce un costume e dei pantaloncini. Si scompiglia i capelli con le mani e improvvisamente la figura di Louis si materializza sull’uscio della porta.
“Bussare no, eh?” sbuffa scocciata, passandosi una mano sul viso struccato, senza staccare gli occhi dallo specchio.
“Buongiorno anche a te, raggio di sole. Mi chiedevo se ti andava di accompagnarmi in giro a Los Angeles, shopping o roba del genere. Ci stai?” propone Ragazzo Risata Facile, facendo finta di non aver sentito.
“Intanto, non voglio mi si chiami raggio di sole, perché alla mattina sono scorbutica e irrazionale. Secondo, io pensavo di andare al mare. Magari a L.A. possiamo andarci nel pomeriggio, è uguale per te?” replica Sam indifferente. Indifferente. Indifferente.
“Certo. Mi metto il costume e arrivo. Ci vediamo lì.” esclama allegro Louis prima di sparire in camera sua, come se l’indifferenza di Sam gli fosse scivolata addosso senza aver intaccato minimamente il buonumore di entrambi. Già, l’indifferenza di Sam. Indifferenza per cosa? Perché è più forte di lei? Si. Non riesce a esprimere i suoi sentimenti con nessuno, mai. Sam e la sua voglia di urlare forte pur di non farsi pensare come un’idiota. Si passa una mano tra i capelli e capisce che in fondo, non cambierà mai. E’ un po’ un puzzle: Louis è il pezzo mancante che dà un senso all’intero scenario. E’ il suo esatto contrario, l’altra faccia di una moneta, il momento in cui le parole non bastano e puoi solo morire dentro. Scende in spiaggia e si toglie il pantaloncino e le ciabatte e corre verso la riva e si butta dentro al mare limpido, così potente di fronte ad una ragazzina.
“Samantha, non sai nuotare secondo me!” una voce familiare rompe il rumore delle onde e Sam ride di gusto.
“Vieni, è bellissima l’acqua!” urla Sam, facendogli segno di raggiungerla. Louis non se lo fa ripetere due volte e corre a perdifiato fino a buttarsi a mare su un’onda quattro volte più grande di lui. Sam ride della scena e Louis se ne accorge.
“Che ti ridi? Ti vengo a prendere!” e senza aspettare la afferra dal bacino, ridendo delle urla di aiuto di Sam. La trascina verso di sé, sopra di sé, contro di sé, le fronti che si toccano, gli occhi che si annegano l’un l’altro, quelli di Louis più azzurri del mare stesso, quelli di Sam che hanno perso il verde e hanno acquistato celeste. Smettono di ridere, di urlare, di parlare, di respirare. I cuori smettono di battere, la terra smette di girare.
“Louis” soffia Sam sul viso di lui.
“Non rovinare questo momento, Sam. Vivilo, e basta. Poi mi potrai dire tutto quello che vorrai. Ma adesso, vivi.” e senza aspettare risposta la bacia, come se fosse nato per farlo. Sam, completamente abbracciata a Louis, una mano sul suo petto e una sulla nuca a stringere i capelli. Louis, completamente abbandonato a Sam, entrambe le mani sui fianchi di lei, come a mostrare che è sua. Un bacio che sa di sale, di biscotto, di amarena. Sam sente miliardi di sensazioni e non sa perché dal primo momento ha deciso di approfondire il bacio. Ma è proprio quello che ha deciso di fare e che adesso sembra essere l’unica cosa per cui è nata. E dopo un tempo indefinito, cullati solo dal mare e dal sale e dal sole e dalle fronti bagnate e dalle lingue che si cercano, si staccano. Sam distoglie lo sguardo, posandolo in basso scuotendo la testa. E quando si decide ad alzarlo quello di Louis è lì, un tenero sorriso dipinto in volto e i capelli sparati da tutte le parti.
“Sai di biscotto. Adoro i biscotti.” sussurra Sam, inumidendosi ancor di più le labbra con la lingua. Louis ride piano buttandosi un poco all’indietro e la tensione si allenta.
“Louis” lo richiama ancora Sam.
“Dimmi” risponde lui con voce calda.
“Credo che ti stiano cercando.” spiega con tono di voce normale e uscendo dall’acqua staccandosi da lui. Louis smette di sorridere e gira il capo scocciato verso quelli che probabilmente sono i suoi amici in costume da bagno che fanno linguacce e smorfie tipiche tra innamorati. Li guarda e ride. Poi raggiunge Sam e sente il cuore più leggero. La guarda per un momento mentre si stende sull’asciugamano e chiude gli occhi beandosi del sole e sorride ancora.
“Che guardi?” chiede divertita Sam senza nemmeno aprire gli occhi.
“Come facevi a sapere che ti guardavo se tenevi gli occhi chiusi?” chiede a sua volta Louis in un misto tra lo sbuffato e lo scocciato.
“Non puoi rispondere con un’altra domanda. E comunque, lo sapevo e basta. Hai gli occhi troppo azzurri per non sentirseli addosso ogni volta. Non sopporto il fatto che mi sai scrutare fin dentro. Forse è perché mi ricordi tanto il mio cocktail preferito. O forse perché sei anche più buono di un Blue Moon. O forse perché baci bene. Dipende dai punti di vista.” spiega con leggerezza Sam, scoppiando poi a ridere. Sente Louis ridere e sdraiarsi accanto a lei nel proprio asciugamano.
“Samantha, sei logorroica. E comunque ti guardo perché sei bella. E perché probabilmente non lo sai, ma anche tu sai baciare discretamente, nonostante tu sia saccente il più delle volte su… beh, su tutto quello che esiste e di cui conosci il nome.” conclude, poggiando il peso del busto sui gomiti e continuando a guardarla sfacciatamente.
“Smettila, sei inquietante. E poi,” prosegue sistemandosi a pancia sotto con il capo girato verso Louis “se saccente significa essere prudenti, allora si, puoi dirlo forte che sono saccente.”
“Non ho detto che saccente significa prudente. E tu non sei prudente, sei timorosa. Lasciati andare, giuro che non me ne vado.” scrolla le spalle lui avvicinandosi di più al suo viso.
“Lo spero per te.” replica Sam ridendo, posandogli un lieve bacio sulle labbra.
 
“Sei un asino, voglio la tazza più grande di caffè che esiste e tu non mi puoi copiare.” Eleonor e le sue manie stupide. E’ seduta ad un bancone di un bar a Los Angeles e addenta un muffin gigantesco.
“Sai, i muffin non sono tipici di qui. E questa è la seconda merenda pomeridiana che fai.” dice Niall accennando ad una risata.
“Non mi interessa, sono buoni. E poi avevo bisogno di energie!” replica a bocca piena El e stavolta Angelo Azzurro scoppia in una fragorosa risata che fa puntare gli occhi di tutti i presenti su di sé “ Piuttosto, come hai dormito stanotte?”chiede poi Foglia.
“Malissimo.”
“Perché? Le mie ali di pollo fritte ti hanno fatto male?” chiede ridendo Eleonor.
“Le ali di pollo non c’entrano. Mi mancavi e ho fatto un incubo. E’ stato tremendo. Eri lì con me e non potevi vedermi. E io ti rincorrevo e tu non mi vedevi, eri tranquilla. Tremendo” risponde preoccupato.
“Niall ma che dici! Va bene senti tra mezz’ora devo andare a lezione. Me lo dai un bacio?”
“Direi di si.” e ride prima di poggiare dolcemente le sue labbra su quelle di lei.
“Stasera andiamo a mangiare in qualche posto figo?” propone poi El alzandosi dallo sgabello.
“Non so se ce la faccio a mangiare altre alette di pollo dopo ieri sera.” dice preoccupato Niall sentendo la tensione alleggerirsi. Già, tensione. E’ teso. E’ da stanotte che è teso. E non se lo spiega. Forse perché quella mattina ha sentito qualcosa che non è riuscito a spiegarsi. E più ci rifletteva più sentiva l’angoscia. L’angoscia che si prova a dire addio ad una persona. E non è una persona qualunque, è lei. E’ lei, con il mascara verde e gli occhi grandi. E’ lei, con i capelli lunghi e un sorriso dolce. E‘ lei, il sorriso che non lascia trapelare alcuna emozione negativa nonostante soffra. E’ lei, solo lei. E lui non se lo spiega.
Passeggiano per le strade mano nella mano di L.A., il sole li bacia dolcemente e li riscalda più del dovuto se è il caso.
“Pensavo che devo chiederti una cosa, ma ho paura di ciò che mi risponderai.” esclama poi dal nulla Eleonor.
“Dimmi tutto.” e Angelo Azzurro trattiene il respiro.
“Ecco, mi chiedevo. Se io te lo chiedessi, tu cambieresti per me? Metteresti tutto da parte… per me?”
“Io… non lo so, credo che probabilmente…” non finisce in tempo che l’attenzione di Eleonor viene rapita da una prima pagina di un giornale locale, sulla quale una grande foto di Niall assieme ad una ragazza che non è lei padroneggia sul resto. “Nuovo amore?” recita la testata a caratteri cubitali. Boom. Il mondo smette di girare, il cuore di battere, la felicità di esserci.
“Beh, io devo andare. Sono in ritardo.” Niall non capisce la reazione e la guarda stranito andare via di corsa. E’ tutto troppo veloce, e un momento dopo Eleonor lo lascia lì, da solo, con la memoria intasata da quell’articolo che ha scorto e gli occhi che non riescono a versare neanche una lacrima.

 


 

 








non so. Sono un po' nella fase zero inspiration perciò boh. Ho riletto e riletto e riletto. E non ho trovato niente di davvero bello. Per Matt e Zayn dovrete aspettare il prossimo capitolo (sarà pieno di loro due, sisi). Ok, fine momento serio e dannatamente scazzato e depresso.
Ciao bellezzeeeeeeeeeeee siete tutte bellissime, tuttttttttte, chi ha inserito la storia tra le preferite, tra le seguite, tra le ricordate, chi recensisce e anche chi legge e basta. Siete importanti anti anti anti e non smetterò mai di ripeterlo. Bene, al prossimo aggiornamento e continuate così xxxxx :)
Piccolo appunto: su twitter sono @Sam597 per chi volesse qualche chiarimento o anche solo per un parere. Baci!
  
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