Capitolo 22
EPILOGO
My CHEMICAL
Romance
Eliza sollevò le
palpebre lentamente. Il suo intero corpo era appesantito. A stento riusciva a
muoversi.
Con un grande sforzo, riuscì ad allungare una mano verso il comodino accanto al
letto per afferrare il cellulare. Erano le 12,30. Imprecò, con la bocca
impastata, strofinandosi il volto con le mani. Avrebbe pagato oro per poter
dormire almeno un'altra ora.
Sbadigliando si fece coraggio e si sollevò dal grande letto
matrimoniale dove la notte precedente, in condizioni pietose, era crollata in un
profondissimo sonno, con ancora addosso i vestiti che aveva messo per andare a
ballare in uno dei locali più esclusivi di New York insieme a Daphne e Judy.
Ovviamente, come al solito, Liz aveva esagerato con gli
alcolici - per non parlare della droga - e quella mattina si sentiva uno
straccio.
«Buongiorno,
Party Hard...» rise Daphne appena Eliza entrò in cucina. Indossava una
t-shirt scura ed un paio di jeans, quindi Liz suppose che non fosse diretta in
ufficio. Lanciò un'occhiata alla porta d'entrata dell'appartamento. C'era un
borsone, a terra.
Fece una smorfia sedendosi al bancone. Allungò le mani ed
afferrò la tazza di caffè che Daphne aveva lasciato incustodita di fronte a lei.
Bevve un lungo sorso, maledicendo il mal di testa che le stava martellando il
cervello.
«Come fai ad essere così di buon umore e così pimpante di
prima mattina, dopo la serata di ieri?» chiese con voce ancora assonnata,
guardando Daphne mentre riempiva un thermos di caffè.
L'amica sollevò un sopracciglio «Come fai tu ad essere
ancora viva nonostante lo schifo che ti prendi praticamente ogni santa sera,
piuttosto!» disse con quel suo tono di rimprovero che Liz non sopportava,
specialmente appena sveglia.
Innanzi tutto, ogni volta che Daphne le parlava così, le
veniva voglia di vomitare, rendendosi conto di quanta merda circolasse nel suo
corpo. E comunque, non era certo piacevole ascoltare lamentele del genere con la
testa che stava per scoppiarle.
«Dove te ne vai?» chiese Eliza, cambiando
discorso.
Daphne sospirò «Una band deve presentare il nuovo disco a Los
Angeles, fanno un live acustico e delle interviste...» spiegò, sistemando il
thermos pieno accanto alla sua borsa.
«Tra quanto torni?» chiese Liz. In realtà le sarebbe piaciuto
poter partire con l'amica, anche se sapeva che Daphne non poteva sempre
portarsela dietro.
Da quando Eliza si era diplomata ed era uscita dal collegio,
era andata a vivere con Daphne in un appartamento a SoHo, ma si era ben presto
resa conto che Daphne lavorando per la casa discografica del padre ed
occupandosi di qualcosa-non-ben-chiara-a-Liz, doveva viaggiare parecchio e
passava relativamente poco tempo in casa.
«Sto via cinque giorni. A meno che non ci sia qualche bel
californiano disponibile, allora potrei trattenermi un pò di più...» disse
Daphne, controllando nella borsa che avesse preso tutti i documenti necessari «Che
farai tu, invece?» chiese poi, guardando l'amica.
Liz sospirò, scrollando le spalle. Prese una ciocca di
capelli neri tra le dita e ne controllò le doppie punte, facendo una smorfia «Non
lo so. Andrò dal parrucchiere, dall'estetista, a fare shopping, e magari chiamo
Gee e gli dico di passare una settimana chiusi nella mia camera a fare le
acrobazie...» sorrise maliziosa.
«Fantastico, divertitevi allora...» disse Daphne,
raccogliendo le sue cose. Abbracciò alla svelta Eliza e si apprestò ad uscire
dall'appartamento.
«Aspetta aspetta aspetta!» esclamò Liz improvvisamente.
Daphne si voltò a guardarla sollevando un sopracciglio. Avrebbe fatto tardi, ne
era sicura.
«Che succede?» chiese guardando l'orologio.
Eliza sorrise «E' per la storia di Gerard e la sua band... mi
sta facendo una testa così, da quando gli hai promesso che avresti cercato di
convincere tuo padre a fargli firmare un contratto e insomma, vuole sapere se
dicevi sul serio...» ricordò speranzosa.
Daphne inspirò ed annuì «Hai ragione. Ho avuto parecchio da
fare, perdonami...» ammise dispiaciuta «Parlane con Judy, ok? Ci penserà lei,
tanto in questi giorni deve occuparsi di contratti con un altro paio di gruppi
emergenti, quindi dille di metterci in mezzo anche la band dei Way... Ora devo
davvero scappare, ci vediamo la prossima settimana e mi raccomando, comportati
bene!» disse in tutta fretta, uscendo finalmente dall'appartamento.
Frank smise di
suonare, quando notò Hailey che gli sorrideva, guardandolo in silenzio da quello
che era ormai il suo lato del letto.
«Buongiorno, dormigliona...» ricambiò il sorriso Frank, poggiando la chitarra a
terra e sporgendosi in avanti per baciarle la fronte. Era bellissima, Hailey,
con l'aria ancora un pò assonnata, ed i capelli scompigliati che ricadevano
soffici sul cuscino, e le spalle nude che spuntavano fuori dal lenzuolo in
cotone che stringeva timidamente intorno al corpo.
Hailey adorava svegliarsi con Frank accanto che strimpellava
la chitarra. Era una delle cose che la metteva di buon umore. Anche il semplice
fatto di avere Frank accanto, comunque, la metteva di ottimo umore. Il loro
rapporto, negli anni, era diventato come uno di quei film rosa in cui lui e lei
sono destinati, inevitabilmente, ad amarsi. E Frank ed Hailey si amavano, più
che potevano.
Nonostante le rigide regole che regnavano nella famiglia di
lei - prima tra tutte, il divieto di dormire con un ragazzo - Frank le era
comunque rimasta accanto, per tutto quel tempo, e nel loro futuro Hailey vedeva
solo un mare di felicità.
Si morse il labbro, guardando la sveglia analogica accanto al
letto. Era già ora di pranzo e lei aveva dormito davvero tantissimo. D'un tratto
si ricordò che il suo patrigno, Marcus, sarebbe tornato di lì a poco a casa, e a
Frank non era permesso frequentare casa loro senza la presenza di un adulto. Era
ridicolo, ed Hailey si sentiva sempre in imbarazzo quando doveva ricordarglielo.
Lei era un'adulta, ormai!
Frank dal canto suo, trovava la cosa dannatamente intrigante.
Gli piaceva dover sgattaiolare fuori di nascosto durante la notte - nello stesso
modo in cui si era imbucato - o dover scappare in tutta fretta quando sapeva che
Marcus sarebbe rientrato dopo poco. Gli piaceva affittare una stanza in un
albergo a New York ed incontrarsi lì con Hailey in attesa che le cose si
sistemassero davvero ed i due avrebbero potuto comprare insieme un appartamento
tutto loro, il loro vero e proprio nido d'amore.
«...spero che riusciremo ad andare a vivere insieme presto...»
mormorò Hailey, guardando i lineamenti di Frank come ogni volta, ovvero come se
li stesse ammirando per la prima volta.
Frank sorrise, annuendo «Lo sento, siamo ad un passo dal
successo, e presto sistemeremo ogni cosa...» mormorò, fiducioso.
I due, anche dopo la scuola, avevano continuato a suonare
insieme. Avevano ufficialmente formato un duo, avevano trovato un nome
divertente per la loro duo-band - era stata un'idea di Frank, in realtà - ed
avevano iniziato a farsi conoscere in internet e nei locali alternativi di New
York e del Jersey. Avevano riscosso un discreto successo, ed ora che avevano
mandato i demo di alcune registrazioni acustiche aspettavano solo che un
discografico degno di buon senso li chiamasse per fargli firmare un contratto e
fargli finalmente incidere un disco. Frank sapeva che ce l'avrebbero fatta, ne
era sicuro.
E nonostante Hailey si mostrasse sempre un pò più scettica al
riguardo, in fondo anche lei ci credeva davvero.
E poi avevano un mucchio di canzoni originali che non
aspettavano altro che venir incise su un dannato disco. Hailey adorava
fantasticare su come sarebbe stata la sua vita da cantante professionista.
Innanzitutto avrebbe potuto mandare Marcus a farsi fottere una volta per tutte,
senza troppi complimenti. Lui, come la sua famiglia, non credeva affatto che
Hailey avrebbe mai potuto avere successo nel campo della musica. Ed Hailey
voleva dimostrare a tutti che si sbagliavano. Si sbagliavano di grosso.
«Credo sia arrivata davvero l'ora di andare...» disse Frank
dopo aver lanciato un'occhiata all'orologio «Ci sentiamo stasera, ok?
Probabilmente passo la serata con i Way, se non hanno impegni...» aggiunse poi
immaginando che una volta arrivato a Belleville, dove ancora viveva con i suoi,
probabilmente sarebbe passato a salutare Gerard e Mikey come al solito.
Baciò Hailey ancora una volta prima di prendere le sue cose
ed uscire.
Camminò lungo il
marciapiede, con le cuffie nelle orecchie, e il sorriso sulle labbra, verso la
stazione dei treni.
Era una giornata calda, di fine primavera. Il sole brillava alto nel cielo e
Frank avrebbe affrontato l'ora di viaggio in treno verso casa con un umore
ottimo. Era stato da Hailey per due giorni e si era trovato benissimo, come al
solito, ma come al solito, l'aria di Belleville gli mancava.
Il più delle volte quando gli impegni glielo permettevano,
passava il suo tempo nel Jersey con i fratelli Way e Ray Toro. Quei tre, insieme
ad un loro altro amico della zona, avevano messo su una band e Frank che
inizialmente andava ad ascoltarli provare per ore nei loro garage, negli ultimi
periodi aveva avuto anche l'onore di suonare la chitarra insieme a loro. Anche
Ray era un chitarrista, e nonostante i loro stili fossero completamente diversi
i suoni delle loro chitarre si amalgamavano alla perfezione insieme. Tanto che a
Frank era stato proposto, nel caso in cui le cose con la sua duoband non
avessero funzionato, di unirsi a loro, i My Chemical Romance.
Frank ne sarebbe stato davvero grato, gli sarebbe piaciuto
collaborare con loro ogni tanto.
Così sovrappensiero, attraversò la strada senza nemmeno
guardare se ci fossero auto in arrivo, ed un taxi dovette frenare bruscamente
per evitare di investirlo.
Frank, spaventato, sollevò una mano in segno si scuse in
direzione dell'autista e del passeggero che...
Cercò di mettere a fuoco il volto che intravedeva a stento,
di una ragazza seduta sui sedili posteriori della vettura.
Pensò di riconoscerla. Sembrava Daphne...
«Allora, ti sposti!?» urlò l'uomo alla guida del taxi,
suonando il clacson con insistenza. Frank annuì e si spostò dal centro della
strada, raggiungendo il marciapiede nel lato opposto. Guardò l'auto ripartire a
tutto gas, e non riuscì ad osservare meglio quella ragazza. Ma poteva dirlo con
certezza. Quella doveva essere Daphne.
Sorrise. Avrebbe dovuto almeno salutarla. O forse no.
Era da tantissimo tempo che non la vedeva. Gli era capitato
di incontrarla solo un paio di volte, negli ultimi anni, in un paio di locali a
New York in cui era andato con Hailey, ma né lui, né la sua ragazza si erano mai
presi la briga di andare a salutarla.
Ciò significava che, effettivamente, l'ultima volta che aveva
parlato con Daphne risaliva alla sua festa di compleanno, la sera di Halloween
in cui era sgattaiolato con i suoi amici fuori dal collegio per festeggiare in
un pub a New York.
Daphne non era stata invitata.
Frank fece una smorfia. Non ci aveva più pensato, in realtà,
ma ora che ci rifletteva, Daphne era rimasta sola. Sapeva che probabilmente
Eliza era ancora sua amica, anche se Gerard non parlava mai più di tanto di lei,
quindi non poteva dirlo con certezza.
Gli dispiaceva. Lui si era messo in mezzo nel rapporto di
amicizia che legava Hailey e Daphne, inconsapevolmente e nonostante ad Hailey
piacesse pensare che fosse stata Daphne a volersi mettere in mezzo nel rapporto
tra Hailey e Frank, piuttosto.
Sospirò, pensando che forse, se mai tra qualche altro anno
gli sarebbe capitato di incontrarla di nuovo, casualmente, l'avrebbe salutata,
le avrebbe chiesto come se la passava ed avrebbe chiacchierato con lei proprio
come facevano una volta. Sorrise, ricordandosi che Daphne era una buona
compagnia. Lui lo diceva spesso.
«Da quando leggi
romanzi rosa, tu?» rise Ray sedendosi di peso accanto a Gerard, sul divano nel
salotto di casa Way. Prese con prepotenza il libro che Gee stava tenendo tra le
mani e lo scrutò divertito.
Mikey fece una risatina «Diglielo anche tu che è patetico!» disse «Da quando la
signora Black ha regalato una copia del primo libro pubblicato da sua figlia,
Gerard è diventato un fan di racconti per ragazze!» spiegò.
Gerard fece una smorfia grugnendo, allungandosi verso Ray per
riprendersi il suo dannato libro. Odiava quando lo mettevano in mezzo così.
«Siete due idioti!» disse sbuffando «Sto solo contribuendo ad
aumentare le sue vendite, ed in oltre mi è sempre piaciuto lo stile di Mariah,
quindi che male c'è se leggo i suoi libri?» esclamò in sua difesa. Nonostante
ciò, dovette faticare per non sembrare davvero imbarazzato. Fece un respiro
profondo, sotto gli sguardi poco convinti di suo fratello e Ray.
«...e piuttosto, dovreste fare come me ed andare a comprare
una copia di ogni libro che ha pubblicato, così riusciamo a farla diventare
best-seller!» incitò i due.
Che invece scoppiarono a ridere.
Gerard alzò gli occhi al cielo. Ok, in realtà lui adorava i racconti di Mariah.
Sopratutto la serie, che parlava di un ragazzo - che gli
ricordava vagamente sé stesso - che era legato dal filo rosso del destino ad una
sua amica, ma che per una serie di motivi i due sembravano non accorgersene, e
passavano le loro vite ad inseguirsi senza raggiungersi mai.
Era una storia emozionante, Gerard non poteva negarlo. E lui
segretamente tifava per l'amore destinato a trionfare.
Una volta aveva prestato le sue copie dei libri di Mariah
Black ad Eliza, ma la ragazza li aveva guardati quasi schifata, spiegando che
lei preferiva leggere riviste di moda piuttosto che dei noiosissimi romanzi
d'amore scritti da una ragazza di paese.
Gerard detestava quando Liz parlava così. In realtà detestava
ogni volta in cui Eliza diceva qualcosa di sbagliato su Belleville, o su Mariah.
Ma poi non riusciva a darle addosso. Ad Eliza bastava sorridere, ammiccare e
spogliarsi, e Gerard si ritrovava a pendere dalle sue labbra.
Sapeva che sarebbero finiti così. Dalla prima volta che Liz
gli aveva rivolto la parola, nel loro primo anno al collegio, Gerard sapeva che
prima o poi Eliza sarebbe stata sua, ed i due avrebbero vissuto un'appassionante
storia da amanti dannati, separati ed uniti dal romanticismo, dal sesso, dalla
droga e da assordanti risate sotto l'effetto di qualche allucinogeno il sabato
sera, sdraiati, mano nella mano, sul pavimento nella camera di Liz a SoHo.
Gerard sorrise, pensando che non vedeva l'ora di tornare a
New York per stare con Eliza.
- - -
FINE [sul serio, sta volta!]
Ok, innanzitutto, se il capitolo
precedente non mi piaceva affatto, non avete idea di quale sia la mia idea
riguardo questo epilogo.
Il punto è che stavolta sopratutto, io ho delle cose ben chiare nella mia testa
ed ho paura che siano risultate meno chiare in questo capitolo o che insomma,
non le ho spiegate per bene, e siccome è l'ultimoultimoultimo, cioè, non sarebbe
carino.
Quindi, facciamo un resoconto: sono passati un paio d'anni. Il collegio è
finito, tutti sono fuori. E non è cambiato un cazzo, in sostanza.
Frank ed Hailey stanno ancora insieme e sono ancora così mielosi e sdolcinati da
far venire la nausea.
Liz è rimasta l'unica persona del Collegio a continuare a frequentare Daphne,
che ora lavora per suo padre nella sua casa discografica. Il che, diciamocelo, è
asdf (???).
Gerard continua a rivolgere i suoi pensieri a Mariah ma a preferire la vita
"sesso, droga e rock&roll" in compagnia di Eliza.
E questo è tutto.
Ora, vorrei ringraziare con ogni particella del mio corpo le seguenti persone:
Foolshaded per avermi ispirato il personaggio di Hailey, prima di
tutto, e per avermi sempre, sempre, ma dico SEMPRE supportata, sOpportata,
consolata, aiutata, appoggiata e tuttoata (?) e per essere la persona più
spettacolare e dolce che io abbia mai virtualmenteconosciuto (?).
Black Mariah
per avermi sopportato, anche lei, ogni volta che l'ho assillata con le idee per
questa e altre FF, tramite sms, mp su fb, messaggi su EFP, insomma, sono il suo
incubo ma lei mi sostiene e mi consiglia e mi fa sentire asdfkajl quindi GRAZIE
MILLE! Ed ovviamente, per aver preso bene il mio "inserirla" in questa storia
tramite il personaggio Mariah Black [toh, l'avreste detto mai? XD].
Grazie a OfHappy, a simokilljoys, a dryVenom, a chi ha messo questa ff nei
preferiti, nelle seguite, nelle ricordate, ndo ve pare insomma, e grazie ancora
di più a chi ha recensito ogni capitolo - andate a prendervi i vostri punti
bonus, su! LOL - a chi ha recensito un capitolo ogni tanto, a chi ha letto in
silenzio, a chi ha fatto finta di leggere (????) boh. Ok questa cosa fa molto
"Premiazione degli Oscar" o simili, salviamo il pianeta, non inquinate, e fate
sesso protetto!
(????)
No ok, la smetto. Grazie grazie
grazie. Ciao. Vi amo.
*va a mangiare la nutella*
Terexina FB