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Autore: POPster    14/05/2012    5 recensioni
Nel campus della Sacred Heart & St. Agnes High School la perfezione è solo una maschera che nasconde le vite notturne di adolescenti privilegiati e viziosi.
Frank e Mikey sono due nuovi arrivati, il primo scontento, l'altro emozionato di raggiungere suo fratello. Gerard e Ray nascondono attività illecite, e le ragazze del college sono incredibilmente belle quanto peccaminose.
Questa trama fa pena e ne sono cosciente.
Genere: Commedia, Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Preps'
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Capitolo 22 EPILOGO My CHEMICAL

Capitolo 22
EPILOGO
My CHEMICAL Romance

 

    Eliza sollevò le palpebre lentamente. Il suo intero corpo era appesantito. A stento riusciva a muoversi.
Con un grande sforzo, riuscì ad allungare una mano verso il comodino accanto al letto per afferrare il cellulare. Erano le 12,30. Imprecò, con la bocca impastata, strofinandosi il volto con le mani. Avrebbe pagato oro per poter dormire almeno un'altra ora.
    Sbadigliando si fece coraggio e si sollevò dal grande letto matrimoniale dove la notte precedente, in condizioni pietose, era crollata in un profondissimo sonno, con ancora addosso i vestiti che aveva messo per andare a ballare in uno dei locali più esclusivi di New York insieme a Daphne e Judy.
    Ovviamente, come al solito, Liz aveva esagerato con gli alcolici - per non parlare della droga - e quella mattina si sentiva uno straccio.

    «Buongiorno, Party Hard...» rise Daphne appena Eliza entrò in cucina. Indossava una t-shirt scura ed un paio di jeans, quindi Liz suppose che non fosse diretta in ufficio. Lanciò un'occhiata alla porta d'entrata dell'appartamento. C'era un borsone, a terra.
    Fece una smorfia sedendosi al bancone. Allungò le mani ed afferrò la tazza di caffè che Daphne aveva lasciato incustodita di fronte a lei. Bevve un lungo sorso, maledicendo il mal di testa che le stava martellando il cervello.
    «Come fai ad essere così di buon umore e così pimpante di prima mattina, dopo la serata di ieri?» chiese con voce ancora assonnata, guardando Daphne mentre riempiva un thermos di caffè.
    L'amica sollevò un sopracciglio «Come fai tu ad essere ancora viva nonostante lo schifo che ti prendi praticamente ogni santa sera, piuttosto!» disse con quel suo tono di rimprovero che Liz non sopportava, specialmente appena sveglia.
    Innanzi tutto, ogni volta che Daphne le parlava così, le veniva voglia di vomitare, rendendosi conto di quanta merda circolasse nel suo corpo. E comunque, non era certo piacevole ascoltare lamentele del genere con la testa che stava per scoppiarle.
      «Dove te ne vai?» chiese Eliza, cambiando discorso.
    Daphne sospirò «Una band deve presentare il nuovo disco a Los Angeles, fanno un live acustico e delle interviste...» spiegò, sistemando il thermos pieno accanto alla sua borsa.
    «Tra quanto torni?» chiese Liz. In realtà le sarebbe piaciuto poter partire con l'amica, anche se sapeva che Daphne non poteva sempre portarsela dietro.
    Da quando Eliza si era diplomata ed era uscita dal collegio, era andata a vivere con Daphne in un appartamento a SoHo, ma si era ben presto resa conto che Daphne lavorando per la casa discografica del padre ed occupandosi di qualcosa-non-ben-chiara-a-Liz, doveva viaggiare parecchio e passava relativamente poco tempo in casa.
    «Sto via cinque giorni. A meno che non ci sia qualche bel californiano disponibile, allora potrei trattenermi un pò di più...» disse Daphne, controllando nella borsa che avesse preso tutti i documenti necessari «Che farai tu, invece?» chiese poi, guardando l'amica.
    Liz sospirò, scrollando le spalle. Prese una ciocca di capelli neri tra le dita e ne controllò le doppie punte, facendo una smorfia «Non lo so. Andrò dal parrucchiere, dall'estetista, a fare shopping, e magari chiamo Gee e gli dico di passare una settimana chiusi nella mia camera a fare le acrobazie...» sorrise maliziosa.
    «Fantastico, divertitevi allora...» disse Daphne, raccogliendo le sue cose. Abbracciò alla svelta Eliza e si apprestò ad uscire dall'appartamento.
    «Aspetta aspetta aspetta!» esclamò Liz improvvisamente. Daphne si voltò a guardarla sollevando un sopracciglio. Avrebbe fatto tardi, ne era sicura.
    «Che succede?» chiese guardando l'orologio.
    Eliza sorrise «E' per la storia di Gerard e la sua band... mi sta facendo una testa così, da quando gli hai promesso che avresti cercato di convincere tuo padre a fargli firmare un contratto e insomma, vuole sapere se dicevi sul serio...» ricordò speranzosa.
    Daphne inspirò ed annuì «Hai ragione. Ho avuto parecchio da fare, perdonami...» ammise dispiaciuta «Parlane con Judy, ok? Ci penserà lei, tanto in questi giorni deve occuparsi di contratti con un altro paio di gruppi emergenti, quindi dille di metterci in mezzo anche la band dei Way... Ora devo davvero scappare, ci vediamo la prossima settimana e mi raccomando, comportati bene!» disse in tutta fretta, uscendo finalmente dall'appartamento.

   

    Frank smise di suonare, quando notò Hailey che gli sorrideva, guardandolo in silenzio da quello che era ormai il suo lato del letto.
«Buongiorno, dormigliona...» ricambiò il sorriso Frank, poggiando la chitarra a terra e sporgendosi in avanti per baciarle la fronte. Era bellissima, Hailey, con l'aria ancora un pò assonnata, ed i capelli scompigliati che ricadevano soffici sul cuscino, e le spalle nude che spuntavano fuori dal lenzuolo in cotone che stringeva timidamente intorno al corpo.
    Hailey adorava svegliarsi con Frank accanto che strimpellava la chitarra. Era una delle cose che la metteva di buon umore. Anche il semplice fatto di avere Frank accanto, comunque, la metteva di ottimo umore. Il loro rapporto, negli anni, era diventato come uno di quei film rosa in cui lui e lei sono destinati, inevitabilmente, ad amarsi. E Frank ed Hailey si amavano, più che potevano.
    Nonostante le rigide regole che regnavano nella famiglia di lei - prima tra tutte, il divieto di dormire con un ragazzo - Frank le era comunque rimasta accanto, per tutto quel tempo, e nel loro futuro Hailey vedeva solo un mare di felicità.
    Si morse il labbro, guardando la sveglia analogica accanto al letto. Era già ora di pranzo e lei aveva dormito davvero tantissimo. D'un tratto si ricordò che il suo patrigno, Marcus, sarebbe tornato di lì a poco a casa, e a Frank non era permesso frequentare casa loro senza la presenza di un adulto. Era ridicolo, ed Hailey si sentiva sempre in imbarazzo quando doveva ricordarglielo. Lei era un'adulta, ormai!
    Frank dal canto suo, trovava la cosa dannatamente intrigante. Gli piaceva dover sgattaiolare fuori di nascosto durante la notte - nello stesso modo in cui si era imbucato - o dover scappare in tutta fretta quando sapeva che Marcus sarebbe rientrato dopo poco. Gli piaceva affittare una stanza in un albergo a New York ed incontrarsi lì con Hailey in attesa che le cose si sistemassero davvero ed i due avrebbero potuto comprare insieme un appartamento tutto loro, il loro vero e proprio nido d'amore.
    «...spero che riusciremo ad andare a vivere insieme presto...» mormorò Hailey, guardando i lineamenti di Frank come ogni volta, ovvero come se li stesse ammirando per la prima volta.
    Frank sorrise, annuendo «Lo sento, siamo ad un passo dal successo, e presto sistemeremo ogni cosa...» mormorò, fiducioso.
    I due, anche dopo la scuola, avevano continuato a suonare insieme. Avevano ufficialmente formato un duo, avevano trovato un nome divertente per la loro duo-band - era stata un'idea di Frank, in realtà - ed avevano iniziato a farsi conoscere in internet e nei locali alternativi di New York e del Jersey. Avevano riscosso un discreto successo, ed ora che avevano mandato i demo di alcune registrazioni acustiche aspettavano solo che un discografico degno di buon senso li chiamasse per fargli firmare un contratto e fargli finalmente incidere un disco. Frank sapeva che ce l'avrebbero fatta, ne era sicuro.
    E nonostante Hailey si mostrasse sempre un pò più scettica al riguardo, in fondo anche lei ci credeva davvero.
    E poi avevano un mucchio di canzoni originali che non aspettavano altro che venir incise su un dannato disco. Hailey adorava fantasticare su come sarebbe stata la sua vita da cantante professionista. Innanzitutto avrebbe potuto mandare Marcus a farsi fottere una volta per tutte, senza troppi complimenti. Lui, come la sua famiglia, non credeva affatto che Hailey avrebbe mai potuto avere successo nel campo della musica. Ed Hailey voleva dimostrare a tutti che si sbagliavano. Si sbagliavano di grosso.
    «Credo sia arrivata davvero l'ora di andare...» disse Frank dopo aver lanciato un'occhiata all'orologio «Ci sentiamo stasera, ok? Probabilmente passo la serata con i Way, se non hanno impegni...» aggiunse poi immaginando che una volta arrivato a Belleville, dove ancora viveva con i suoi, probabilmente sarebbe passato a salutare Gerard e Mikey come al solito.
    Baciò Hailey ancora una volta prima di prendere le sue cose ed uscire.

    Camminò lungo il marciapiede, con le cuffie nelle orecchie, e il sorriso sulle labbra, verso la stazione dei treni.
Era una giornata calda, di fine primavera. Il sole brillava alto nel cielo e Frank avrebbe affrontato l'ora di viaggio in treno verso casa con un umore ottimo. Era stato da Hailey per due giorni e si era trovato benissimo, come al solito, ma come al solito, l'aria di Belleville gli mancava.
    Il più delle volte quando gli impegni glielo permettevano, passava il suo tempo nel Jersey con i fratelli Way e Ray Toro. Quei tre, insieme ad un loro altro amico della zona, avevano messo su una band e Frank che inizialmente andava ad ascoltarli provare per ore nei loro garage, negli ultimi periodi aveva avuto anche l'onore di suonare la chitarra insieme a loro. Anche Ray era un chitarrista, e nonostante i loro stili fossero completamente diversi i suoni delle loro chitarre si amalgamavano alla perfezione insieme. Tanto che a Frank era stato proposto, nel caso in cui le cose con la sua duoband non avessero funzionato, di unirsi a loro, i My Chemical Romance.
    Frank ne sarebbe stato davvero grato, gli sarebbe piaciuto collaborare con loro ogni tanto.
    Così sovrappensiero, attraversò la strada senza nemmeno guardare se ci fossero auto in arrivo, ed un taxi dovette frenare bruscamente per evitare di investirlo.
    Frank, spaventato, sollevò una mano in segno si scuse in direzione dell'autista e del passeggero che...
    Cercò di mettere a fuoco il volto che intravedeva a stento, di una ragazza seduta sui sedili posteriori della vettura.
Pensò di riconoscerla. Sembrava Daphne...
    «Allora, ti sposti!?» urlò l'uomo alla guida del taxi, suonando il clacson con insistenza. Frank annuì e si spostò dal centro della strada, raggiungendo il marciapiede nel lato opposto. Guardò l'auto ripartire a tutto gas, e non riuscì ad osservare meglio quella ragazza. Ma poteva dirlo con certezza. Quella doveva essere Daphne.
    Sorrise. Avrebbe dovuto almeno salutarla. O forse no.
    Era da tantissimo tempo che non la vedeva. Gli era capitato di incontrarla solo un paio di volte, negli ultimi anni, in un paio di locali a New York in cui era andato con Hailey, ma né lui, né la sua ragazza si erano mai presi la briga di andare a salutarla.
    Ciò significava che, effettivamente, l'ultima volta che aveva parlato con Daphne risaliva alla sua festa di compleanno, la sera di Halloween in cui era sgattaiolato con i suoi amici fuori dal collegio per festeggiare in un pub a New York.
    Daphne non era stata invitata.
    Frank fece una smorfia. Non ci aveva più pensato, in realtà, ma ora che ci rifletteva, Daphne era rimasta sola. Sapeva che probabilmente Eliza era ancora sua amica, anche se Gerard non parlava mai più di tanto di lei, quindi non poteva dirlo con certezza.
    Gli dispiaceva. Lui si era messo in mezzo nel rapporto di amicizia che legava Hailey e Daphne, inconsapevolmente e nonostante ad Hailey piacesse pensare che fosse stata Daphne a volersi mettere in mezzo nel rapporto tra Hailey e Frank, piuttosto.
    Sospirò, pensando che forse, se mai tra qualche altro anno gli sarebbe capitato di incontrarla di nuovo, casualmente, l'avrebbe salutata, le avrebbe chiesto come se la passava ed avrebbe chiacchierato con lei proprio come facevano una volta. Sorrise, ricordandosi che Daphne era una buona compagnia. Lui lo diceva spesso.

   

    «Da quando leggi romanzi rosa, tu?» rise Ray sedendosi di peso accanto a Gerard, sul divano nel salotto di casa Way. Prese con prepotenza il libro che Gee stava tenendo tra le mani e lo scrutò divertito.
Mikey fece una risatina «Diglielo anche tu che è patetico!» disse «Da quando la signora Black ha regalato una copia del primo libro pubblicato da sua figlia, Gerard è diventato un fan di racconti per ragazze!» spiegò.
    Gerard fece una smorfia grugnendo, allungandosi verso Ray per riprendersi il suo dannato libro. Odiava quando lo mettevano in mezzo così.
    «Siete due idioti!» disse sbuffando «Sto solo contribuendo ad aumentare le sue vendite, ed in oltre mi è sempre piaciuto lo stile di Mariah, quindi che male c'è se leggo i suoi libri?» esclamò in sua difesa. Nonostante ciò, dovette faticare per non sembrare davvero imbarazzato. Fece un respiro profondo, sotto gli sguardi poco convinti di suo fratello e Ray.
    «...e piuttosto, dovreste fare come me ed andare a comprare una copia di ogni libro che ha pubblicato, così riusciamo a farla diventare best-seller!» incitò i due.
    Che invece scoppiarono a ridere.
Gerard alzò gli occhi al cielo. Ok, in realtà lui adorava i racconti di Mariah.
    Sopratutto la serie, che parlava di un ragazzo - che gli ricordava vagamente sé stesso - che era legato dal filo rosso del destino ad una sua amica, ma che per una serie di motivi i due sembravano non accorgersene, e passavano le loro vite ad inseguirsi senza raggiungersi mai.
    Era una storia emozionante, Gerard non poteva negarlo. E lui segretamente tifava per l'amore destinato a trionfare.
    Una volta aveva prestato le sue copie dei libri di Mariah Black ad Eliza, ma la ragazza li aveva guardati quasi schifata, spiegando che lei preferiva leggere riviste di moda piuttosto che dei noiosissimi romanzi d'amore scritti da una ragazza di paese.
    Gerard detestava quando Liz parlava così. In realtà detestava ogni volta in cui Eliza diceva qualcosa di sbagliato su Belleville, o su Mariah. Ma poi non riusciva a darle addosso. Ad Eliza bastava sorridere, ammiccare e spogliarsi, e Gerard si ritrovava a pendere dalle sue labbra.
    Sapeva che sarebbero finiti così. Dalla prima volta che Liz gli aveva rivolto la parola, nel loro primo anno al collegio, Gerard sapeva che prima o poi Eliza sarebbe stata sua, ed i due avrebbero vissuto un'appassionante storia da amanti dannati, separati ed uniti dal romanticismo, dal sesso, dalla droga e da assordanti risate sotto l'effetto di qualche allucinogeno il sabato sera, sdraiati, mano nella mano, sul pavimento nella camera di Liz a SoHo.
    Gerard sorrise, pensando che non vedeva l'ora di tornare a New York per stare con Eliza.

 

- - -

FINE [sul serio, sta volta!]

Ok, innanzitutto, se il capitolo precedente non mi piaceva affatto, non avete idea di quale sia la mia idea riguardo questo epilogo.
Il punto è che stavolta sopratutto, io ho delle cose ben chiare nella mia testa ed ho paura che siano risultate meno chiare in questo capitolo o che insomma, non le ho spiegate per bene, e siccome è l'ultimoultimoultimo, cioè, non sarebbe carino.
Quindi, facciamo un resoconto: sono passati un paio d'anni. Il collegio è finito, tutti sono fuori. E non è cambiato un cazzo, in sostanza.
Frank ed Hailey stanno ancora insieme e sono ancora così mielosi e sdolcinati da far venire la nausea.
Liz è rimasta l'unica persona del Collegio a continuare a frequentare Daphne, che ora lavora per suo padre nella sua casa discografica. Il che, diciamocelo, è asdf (???).
Gerard continua a rivolgere i suoi pensieri a Mariah ma a preferire la vita "sesso, droga e rock&roll" in compagnia di Eliza.
E questo è tutto.

Ora, vorrei ringraziare con ogni particella del mio corpo le seguenti persone:
Foolshaded per avermi ispirato il personaggio di Hailey, prima di tutto, e per avermi sempre, sempre, ma dico SEMPRE supportata, sOpportata, consolata, aiutata, appoggiata e tuttoata (?) e per essere la persona più spettacolare e dolce che io abbia mai virtualmenteconosciuto (?).
Black Mariah per avermi sopportato, anche lei, ogni volta che l'ho assillata con le idee per questa e altre FF, tramite sms, mp su fb, messaggi su EFP, insomma, sono il suo incubo ma lei mi sostiene e mi consiglia e mi fa sentire asdfkajl quindi GRAZIE MILLE! Ed ovviamente, per aver preso bene il mio "inserirla" in questa storia tramite il personaggio Mariah Black [toh, l'avreste detto mai? XD].
Grazie a OfHappy, a simokilljoys, a dryVenom, a chi ha messo questa ff nei preferiti, nelle seguite, nelle ricordate, ndo ve pare insomma, e grazie ancora di più a chi ha recensito ogni capitolo - andate a prendervi i vostri punti bonus, su! LOL - a chi ha recensito un capitolo ogni tanto, a chi ha letto in silenzio, a chi ha fatto finta di leggere (????) boh. Ok questa cosa fa molto "Premiazione degli Oscar" o simili, salviamo il pianeta, non inquinate, e fate sesso protetto!

(????)

No ok, la smetto. Grazie grazie grazie. Ciao. Vi amo.
*va a mangiare la nutella*

Terexina FB
 
 

   
 
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