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Autore: Magic_Life    05/12/2006    4 recensioni
Non chiamate il medico perchè pensate di avere le allucinazioni. Sono davvero io in penna e inchiostro che vi posto un nuovo chap. Finalmente ritorno all'attacco.

Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Lavanda Brown, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La malinconica musica di un carillon si propagava mesta nell’aria profumata di rose; consumandosi lentamente, un incensino diffondeva le morbide note di un profumo nella soffusa luce della camera

La malinconica musica di un carillon si propagava mesta nell’aria profumata di rose; consumandosi lentamente, un incensino diffondeva le morbide note di un profumo nella soffusa luce della camera. Una ragazza stava compostamente seduta davanti alla sua specchiera mentre con delicati colpi di spazzola cercava di domare la sua chioma riccioluta. Uno strano luccichio si era impossessato dei suoi occhi e lo sguardo assorto lasciava intravedere che la sua mente macchinava qualcosa.

Afferrò un fermaglio a forma di farfalla e lo applicò tra i capelli, a fermarle delle ciocche ribelli che altrimenti le sarebbero ricadute sugli occhi.

Si alzò lisciandosi le pieghe della gonna della divisa e, per completare il tutto, si passò un filo di lucido sulle labbra poi, chiudendo la scatola in cui una ballerina vestita in tutù rosa ruotava su se stessa e mettendo quindi fine alla musica che ormai saturava l’aria della stanza, afferrò il suo quadernetto di poesie e uscì di corsa dalla stanza. Sperava soltanto di non trovare intoppi.

Ma qualcuno da lassù doveva volerle male perché i suoi desideri non vennero realizzati. Ginny, infatti, la attendeva alla fine della rampa di scale che conduceva al dormitorio femminile, la stessa che lei si apprestava a scendere.

Hey Herm, dove vai tutta in tiro?” curiosa come sempre, la rossa non aveva potuto far a meno di esprimerle ciò che pensava. “In tiro? Ma che dici, è la solita divisa scolastica…cosa vai a pensare? E comunque sto andando in biblioteca a cercare qualcosa sull’artiglio del diavolo” disse d’un fiato la riccia stringendo al petto il quaderno. “Sarà…comunque non è mica il terzo grado questo, rilassati. So che se ci fosse qualcosa o qualcuno di cui tu abbia voglia di parlare verresti subito da me” assentì ammiccando la piccola di casa Weasley sorpassandola e entrando nella sua stanza.

Hermione non poté fare a meno di tirare un sospiro di sollievo e, dopo essersi guardata attorno, sgattaiolò il più presto possibile fuori dalla sua sala comune prima che qualche altro curioso la bloccasse di nuovo.

Doveva assolutamente parlargli. Ma parlargli di cosa poi? Aveva provato e riprovato a prepararsi un discorso ma alla fine aveva preferito immaginarsi una di quelle scene da film, dove i due protagonisti, il cui amore è stato ostacolato da tutto e tutti, alla fine si ritrovano correndo uno verso l’altra e si incontrano a metà strada suggellando il momento con un magnifico bacio…oddio…tutto questo era davvero patetico! Ma cosa le veniva in mente? L’algido principe delle Serpi fare una cosa del genere con una Mezzosangue babbanofila? Forse le si era sciolto il cervello a sentire tutte le ciarle delle sue compagne di stanza.

Piuttosto, ora che ci faceva caso, non sapeva dove la stavano portando i suoi piedi. Si fermò nel bel mezzo del corridoio e si rese conto di trovarsi a pochi passi dal bagno delle ragazze del terzo piano. Si appoggiò alla parete e scivolò fino a sedersi a terra.

Neanche lei sapeva bene cosa fare, aveva solo una gran confusione in testa e una strana gioia nel cuore. Che storia bizzarra per una mente razionale come la sua, lei che non si era mai fatta sopraffare dalle emozioni. E questo solo per Draco, colui che l’aveva umiliata e derisa per anni.

Un rumore di passi lontani irruppe nelle sue riflessioni costringendola a tornare coi piedi per terra. Indefinita e sfocata appariva la figura che si stava avvicinando e di certo la tremolante luce delle fiaccole che illuminavano il corridoio non aiutava. Poi, quando fu a poco più di qualche metro di distanza lo vide, lo stemma Serpeverde brillò sotto il riverbero della luce. I serici capelli gli sfioravano la fronte ricadendo scompostamente, la pelle nivea gli donava un che di angelico e le palpebre, quasi completamente abbassate, celavano alla vista due pozze d’argento profonde e magnetiche. Con la vana speranza di non essere notata e di riuscire a sfuggire a quell’incontro nascondendosi nella penombra che la circondava, cercò a tentoni un qualche appiglio, anche solo una pietra un po’ più sporgente delle altre,  per rialzarsi. Fu vana la speranza di salvezza poiché proprio in quell’istante Draco Malfoy sollevò lo sguardo e incontrò la morbida figura di Hermione Granger. Lì per lì rimase spiazzato, con una strana, anzi sorpresa, espressione in volto che, nel giro di una manciata di secondi, venne tramutata in una maschera di indifferenza. Poi, ripreso il suo autocontrollo, la Serpe cercò di dissimulare il mancato battito del suo cuore alla vista dell’inaspettata presenza. “Ciao…” sussurrò quasi impercettibilmente la mora cercando di assumere una, quantomeno, postura decorosa. In risposta ottenne solo un lieve cenno del capo. Un silenzio imbarazzante rendeva irrespirabile l’aria tra i due. “Oh, beh…è tardissimo, gli altri si preoccuperanno…devo proprio scappare” cosa  alquanto strana visto che l’orologio a pendolo stava suonando le otto e che era uscita da meno di dieci minuti dal dormitorio. Così dicendo la riccia si avviò nella direzione opposta a quella da cui proveniva il biondo. Piccolo inconveniente: nel superarlo, e qui la sfortuna c’aveva davvero messo lo zampino, il prezioso quaderno di cuoio le scivolò dalle braccia e finì ai piedi del Serpeverde. Le loro mani si sfiorarono nell’istante in cui, senza farci caso, si erano entrambi protesi per raccogliere l’oggetto. Ma lui, senza farsi sviare dall’accaduto, fu più veloce a recuperare il taccuino e, con il suo solito fare, lo porse senza convenevoli alla bruna che, mormorando parole di ringraziamento, accettò voltandosi subito dopo per tornare sulla sua strana.

<<Aspetta>> senza voltarsi a guardarla, Malfoy la richiamò indietro. “Ti fa così male la mia presenza?” poche parole pungenti. La disarmante semplicità con cui aveva posto quella domanda le bruciava il cuore. “N-no…io non volevo…essere così…scostante…” replicò Hermione irresoluta mentre si torturava una ciocca di capelli. “…e solo che, a volte, mi capita…” e ora? Si era incartata da sola. Non poteva mica dirgli che, spaventata da quello che si sarebbe potuto creare tra loro, inconsciamente lo aveva allontanato.

 

 

 

Caaaaarissime e amatissime lettrici, da quanto non aggiornavo? Mamma mia, come sono riprovevole  

La colpa è tutta della scuola che m’ha portato via un sacco di tempo…menomale che presto arriveranno le agognate vacanze di Natale e forse potrò andare un po’ avanti con la stesura della ficcy

Nel frattempo vi posto la prima parte di questo chap. Anche se questa parte è brevissima ho deciso di postarla per farvi presente che sono ancora viva, sebbene il mio comportamento vergognoso non mi abbia fatto aggiornare x molto.

Purtroppo vista l’ora (00.10) non riesco a ringraziarvi ad 1 ad 1 x i magnifici commenti lasciati ma sappiate che sono sempre molto apprezzati da questa povera scarabocchiatrice di fogli :D

Spero vi piaccia anche questo capitolo.

BacciottiMagic Life-

 

 

  
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