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Autore: Princess_Klebitz    15/05/2012    3 recensioni
Ok... Mi sono appena iscritta e questa è la mia prima F.F.
Abituata com'ero, nell'epoca che fu, a scrivere romanzi, risulterà lunghetta...
Vorrei ringraziare CrystalDrop, poichè grazie a lei, oggi mi sono iscritta, ho dato le mie prime recensioni, e a tutti\e voi perchè leggendo in questo sito, durante la mia malattia, mi sono innamorata della vostra passione e spero di resuscirare la mia (in caso ne esca come La Mummia, vi permetto di spalarmi badilate di letame!)!! Questa è una Loki in veste totalmente inedita...o forse no. E un tributo alla musica rock, di cui potrebbe essere un eccellente esponente negli anni 'maledetti'!, ciò dato dalla frase 'Chi, il rockettaro molto arrendevole??' data da Tony Stark (che penso solo io ho trovato esilarante, eh??). Bene, basta deliri di onnipotenza (o psicotici...tanto qua siamo allo stesso livello...) e pubblico... PIETà DI ME!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fury fu subito informato dell'arrivo della peste rosa con quell'assurdo vestito, ma fu inutile andarle incontro.
Irruppe nella sala dove stavano discutendo animatamente Stark, Banner, Rogers e lui stesso (e sua sorella prima che il suo naso si incontrasse con la sua fronte), con l'inopportuno abbigliamento, l'inopportuna custodia di chitarra, un'inopportuna borsa (più grande di lei) zebrata e un'inopportuna espressione stupita.
Rogers, da buon gentiluomo, tentò di aiutarla con i suoi bagagli.
'NON so da quando permettono alle ragazze giovani come lei di portare certi pesi ma...OUFFH!!',, sbuffò, e cadde, colpito da una repentina mossa della custodia di chitarra di Katryn.
'Stammi alal larga, Zio Sam!! Ich bin Eine Berliner!, anzi Ich bin aus Ost Berlin!!', disse, sfoggiando un accento tedesco che fece ancora sobbalzare il Capitano. 
Ma l'ideale ARIANO non era BIONDE E CON GLI OCCHI AZZURRI E...di certo...non...conciate...COSì?!?!
Stark sghignazzò dietro il pugno, ma si congelò quando le lastre di vetro della nuova arrivata lo fissarono. 
'TU che vuoi, bongo? Una banana??'
Fu il turno di Stark a rimanere a bocca aperta. 
Sì, era sempre stato consapevole della sua altezza, ma nessuno o nessuna, se è per quello, l'aveva mai sfidato così apertamente. Come se lei fosse stato un colosso!, neanche un metro e settanta per forse una cinquantina di chili bagnati ma...
('Mmmh, che culo! In qualcosa sono pur sorelle!').
Aiuto Rogers a rialzarsi, mormorando che la parità dei sessi era una stronzata (mormorando) o che avrebbe fatto lei rimangiare a quella punk chick quello che aveva detto, mentre la suddetta partiva in quarta verso Fury, ignorando Banner (primo grosso errore, stronzetta!,pensò Stark).
'Direttore Fury...'
'Kat...come ti fai chiamare ora? '
'Katryn. Incute meno timore dopo la paure della Caduta del Muro.'
'Ottima mossa di marketing', borbottò Stark. La risposta di Katryn venne da dietro una schiena ricoperta di capelli improbabili, dandogli comunque visione del suo fondoschiena, per cui non se la prese.
'Marketing? Io sono un'artista underground. UN'ARTISTA. Sapete cosa vuol dire?', e finalmente si girò. 'No, non lo sapete. Geni dell'atomo, mostri verdi improvvisi (Banner deglutì),spie varie, supersoldati, e...' 
Entrò Thor, chiedendo con lo sguardo a Fury chi era quella mentecatta che, a quando ne sapeva, aveva appena rotto il naso alla Vedova Nera. 
'Tò, mancava il dio norreno!', sbuffò.
'Ho un concerto come supporto di Peaches a Praga, tra due giorni e...' 
'Ci sarai, te lo prometto', la rassicurò Fury, mentre Stark sussurrava -underground eh??, nuovo modo di tirarsela!- a un confusionale Rogers. 
Katryn ne fu insospettita. Era stata trascinata, suo malgrado e malgrado tutte le minacce, da Berlino a New York, anzi al largo di Manatthan, non propriamente con maniere gentili finchè non aveva fatto capire le PRETENDEVA. Ed ora la rassicuravano. 
A differenza di Natasha, lei leggeva le relazioni dello S.H.I.E.L.D, e specialmente a differenza di Natasha lei sapeva perfettamente cos'era. Sapeva di non essere mai uscita dal radar dello S.H.I.E.L.D, di non avere gli stessi rapporti negativi della sorella per pura pigrizia. La Stasi l'aveva addestrata da giovanissima, bambina addirittura, e per lo S.H.I.E.L.D, ua volta sparito il bipalorismo, era solo una dormiente in quella parte del mondo. E ormai si era cullata di esserlo per sempre, sepellendosi nel suo buco di Kreuzberg e nella sua sala prove, e contando ormai sulla mia crescente fama, per non essere rapita come quella mattina. Ma sapeva anche dei Vendicatori, bensì non avesse letto il rapporto sul Tesseract e Loki. 
'Insomma', chiese, per la prima volta confusa 'Cosa volete che faccia? Sapete che non ho le capacità di poter difendere la Terra in una guerra.Quella è Nat...' '...a cui hai appena deviato il naso, e non ti sarà riconoscente.', rispose serafico Fury, mentre gli altri stavano allibiti a sentire.
'Pura fortuna', disse sinceramente la rossa improbabile, mentre scuoteva la lunghissima coda di cavallo. 'Si è fatta prendere dal sentimentalismo. Non ci vedevamo dalla Caduta.1989. Avevo 16 anni.',e stava...sì, soffrendo, forse, che non fosse andata diversamente?Anche lei aveva quella foto. Più per Justin, ovvio. Era il più grande e il più simile a lei, con il loro amore per la musica, ma c'era anche Natasha...
Che se n'era fregata di lei. 
Che l'aveva rinchiusa, invece di almeno guardarla in faccia. 
'Non saremo più nemici, sorella!! Der Mauer ist weg!!', la sentiva urlare, l'9 novembre 1989.
Ora lei aveva 36 anni e Nat qualcuno di più. Justin era morto, e forse era meglio così. 
Lui avrebbe voluto tenerle unite. 
Si riscosse dai suoi pensieri, vedendo che intanto tutti la guardavano preoccupati e mettendosi in difesa. 
I suoi trip mentali erano troppo frequenti. Ma che ne sapevano loro?!?
'Insomma, cosa volete che faccia??', chiede di nuovo, con animosità ora aumentata dal dolore passato.
La mano di Thor le si posò sulla spalla, e la costrinse a girarsi. Ehm, quello non si poteva mettere k.o, no...
'Vorrei che risolvessi un problema di fratellanza'
Katryn quasi rise, quando Fury aggiunse: 'Più che altro di un fratello...forse...TU puoi...' e Stark finì la fase per lui, sperando di non aver firmato la condanna a morta. Il Mark VII non era pronto se quella l'avesse scaraventato fuori nei rotori.
'Beh, potresti capire cosa ha in mente, no? In fondo...- deglutì- siete così simili...'
A quel punto Katryn si aprì in un sorriso quasi gentile.
'Un emarginato, figo da paura, che ama il rock and roll, e che voi decerebrati avete messo in gabbia per qualche sua insesistente turba psichica? E pensate che in due possiamo capirci meglio?'
Thor sospirò. 
'Più o meno è così, Lady Katryn, ma avverto che non lascerò che una ragazza della tua...'
'Risparmiami le chiacchiere e portami da quel vostro sciroccato alieno.', tagliò corto Katryn, scostandosi da lui e avviandosi verso i corridoi. 'Me la sono cavata contro Trent Reznor, cosa potrà mai essere questo povero cocco...'.
-
Arrivati alla sala della detenzione, Loki era girato verso il suo gaciglio, e Katryn aveva ancora in mano la sua Stratocaster. 
Erano entrambi incazzati contro le stesse persone, anche se per motivi diversi. 
E quando avvertì due presenze, una del fratello, che si allontanò, e una nuova, simile alla stronza di prima, si girò a malapena, finchè non sentì salire i gradini della sua prigione. 
Ora Katryn un po' di timore ce l'aveva. Avrebbe gradito una coperta. Quello sguardo emanava freddo, mentre Loki Laufeyson si girava completamente a osservarla, senza espressione. 
'Ti prego, dimmi che mi racconterai ANCHE TU  una storia lacrimevole condita da assassini e spie', sorrise l'asgardiano, mentre le telecamere si accendevano. Katryn pensò subito che l'imbecille ad avergli detto quello, doveva essere stata la sorella, e che quella botta sul naso se l'era meritata. Decisamente.
'Veramente volevo chiederti il tuo nome', esordì, sedendosi contro la porta dove era intrappolato Loki, e ignorandolo, anzi dandogli le spalle, e iniziando a tirare fuori la chitarra e il netbook con i programmi registrati, per le prove, dalla custodia. 
'O devo chiamarti Campanellino, visto sei vestito di verde?', proseguì, con una nota befarda. 
Il pugno di Loki, alla sua sinistra, abassatosi alla sua altezza, la prese di sorpresa, ma non saltava mai quando aveva in mano uno strumento. Regole del mestiere. 
'IO SONO LOKI DI ASGARD,maledetta midgardiana!!,e non sai cosa...'
'Ah, ok...sono stata chiamata in tanti modi ma non midgardiana. Cosa è? Fa rima con put...'
'Loki non è MAI volgare, anche se la tua testa sarà una delle prime a rotolare assieme a quella della vulvetta, stupida...'
'Ah, su questo non posso che darti ragione.Non solo è stupida, ma è anche piena di doppie punte.'
E finalmente alzò lo sguardo, a pochi centrimetri dalla faccia dell'asgardiano. 
Rimanendo decisamente colpita, anche se per fortuna ancora abbastanza sedata da non mettersi a liberarlo.
(Ammazza che figo!, se solo non fosse così bamboccione!...e anche un po' stronzo, ammettiamolo...e anche un po'...)
Gli standard di Katryn non appartenevano al mondo normale, temo.
La cosa sicura è che rimasero incastrati con lo sguardo, lastre di ghiaccio incastonate nel nero, quelle di Katryn, e talmente brillanti e smeraldini quelli di Loki, che per un attimo sembrò passare qualcosa.
Qualcosa che non entrambi identificarono come odio, ma qualcosa...
Più profondo? Elettrico? 
Ad un certo punto si resero conto che stavano sostenendo lo sguardo dell'altro per sfida. Inutile, per altro. Non erano persi l'uno nell'altro.
Katryn fu la prima a cedere (e Fury, che li osservava, pensò che era la fine),ma un attimo prima, appoggiò la mano nel punto dove l'aveva tenuta Loki, e lo baciò attraverò il vetro, lasciando a bocca aperta per primo lo stesso Loki, che sapeva del proprio fascino, ma sembrava sprecato per quella midgardiana. Poi tutti gli altri, Natasha in primis, che respirava dalla bocca, un po' per l'evento un po' per il naso deviato.
Loki appannò letteralmente il vetro, non sapendo cosa pensare, mentre Katryn lo fissava, alzandosi lentamente in ginocchio. 
'Questo... perchè?'
Katryn ebbe davvero un sorriso gentile, mentre si alzava, stirandosi le ginocchia nude da quei scomodi gradini. Poi si abassò, con uno sguardo ammiccante e sornione.
'Vuoi davvero saperlo?'
Loki deglutì, mentre gli occhi gli si facevano più opachi.
'Sì.'
La botta sul vetro, data da Katryn con tutta la sua forza, e il suo deformarsi in un ghigno, lo fecero balzare all'indietro. 
'Perchè TU non saprai mai cosa sarà stata quella cosa...TU RIMARRAI QUA, a dispetto della super paura che hanno di te i tuoi amici superbabbei!!', rise, (provocando un sobbalzo e anche un pugno sul tavolo da parte di Rogers).
Loki, da inebetito, riaccese quello sguardo verde deciso e rabbioso che, Katryn doveva ammetterlo, non era certo indifferente al resto del mondo, lei compresa. Si gettò a sua volta contro il vetro,e i due si fronteggiarono.
Come nemici, certo, ma forse anche con qualcosa in comune.
Ognuno leggeva nel profondo il dolore della separazioene dell'altro, e non ne erano indifferenti.
Ciononostante, Loki sibilò, in un'oscena parodia che quasi spaventò Katryn 'TU striscerai ai miei piedi, e anzi...ho deciso. Tu sarai la mia...puttana, una volta che la Terra sarà ai miei piedi!!',e si staccò dal vetro, con un ghigno. 'Una sorte, in fondo, pietosa...Finchè la crederai. Verrò a prenderti ovunque ti nasconderai.'.Ormai ansimava. 
Più di Thor, doveva sottomettere quella creatura pericolosa per il suo senno.
Katryn rimise la Strato nella custodia, serafica, anche se intimamente un po' turbata,e si avviò per i gradini, schioccando poi le dita e girandosi.
'Sai, bellimbusto, credo che non potrai.'
'E PERCHè??'
'Ho un concerto tra due giorni, A Praga. Mi aspetto che la Terra perciò sia ancora al suo posto. '
Afferrò la maniglia e si girò a fissarlo, con i suoi occhi ghiacciati.
'E se proprio succederà, sai dove cazzo trovarmi, Trilly.', e sbattè la porta.
-
Fury appoggiò le braccia sul tavolo, a cui seguirono la testa
'Ditemi che non l'ha detto. Era a un passo dal conquistarlo.'
L'agente Hill gli passò un cachet. 
'Temo l'abbia fatto, signore. Dò ordine stia nel suo alloggio fino  a nuovo ordine?'
Fury gemette. 
'Ormai, sarebbe inutile anche spararle. La farò mettere in gabbia con quello psicocopatico a vedere se si sbranano a vicenda, tra un po'...'
Natasha Romanoff si alzò, senza espressione, ma con gli occhi scintillanti, diretta verso gli alloggi 



Beh che ne dite?Inizia ad assumere un po di contorto la sfida tra i due essere più temuti dello SHIELD? 
O è una boiata pazzesca?
A voi l'onere (e a me la verdura...mi raccomando foglia verde!); ps: ho avuto problemi con il sistema html e giuro scriverò di nuovo i primi due capitoli!! Chiunque abbia suggerimenti o badilate...è benvenuto!!


   
 
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