Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Giuls_breath    15/05/2012    1 recensioni
Seguito di BD con delle modifiche.
Sono passati 9 anni dalla nascita di Renesmee ed è vissuta circondata dall'affetto della sua famiglia e dalla forte amicizia con Jacob Black.
Cosa succederà quando lui le parlerà dell'imprinting e ci saranno altri personaggi pericolosi tra loro??
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buon pomeriggio!
Eh già, dopo quasi un mese aggiorno.. causa? 
Università, patente etc.. 
Spero di farmi perdonare con questo capitolo.. non vi dimenticate di recensire!



 

CINQUANTADUESIMO CAPITOLO: Stay, stay here with me, please..




 

Ero senza parole.
Nessuno fiatava nella stanza.
Tutto era fermo e immobile.
“Carlisle” dissi “che .. che bambino aspetta? Cioè.. è .. umano,licantropo o vampiro?” 
Era una domanda assurda me ne rendevo conto da solo, ma in quella circostanza era più che normale.
“Non lo so. Ma dato che la temperatura del corpo è molto alta potrebbe trattarsi di un licantropo.”
“Ma perché lei non si sveglia?” chiesi andando su e giù per la stanza, per poi avvicinarmi al suo letto e prendendole la mano.
“La temperatura del corpo sta aumentando troppo velocemente e il suo organismo non è abituato a sopportare queste temperature.” 
“Cosa possiamo fare?” chiesi preoccupato.
“Aspettare. Ora tutto dipende da lei. Deve lottare. Per ora resta qui, Jacob. E’ meglio. La potrò visitare e tenere sotto osservazione.” disse poi uscì e notai che portò Edward con lui, chiudendo la porta alle spalle.
Intrecciai le mie dita alle sue. 
“Nessie, ti prego svegliati.” le accarezzai i capelli “Tesoro, sei incinta. Aspettiamo un bambino. Ti ricordi l’altro giorno ne parlammo. Ti dissi che desideravo avere un figlio da te.. e tu mi dicesti che.. lo desideravi anche tu.. perciò ora ti prego, lotta. E riprenditi. Senza di te io.. non ce la faccio.” le diedi un bacio sulla fronte e rimasi vicino a lei.


Dopo non so quanto delle dita fredde mi sfiorarono i capelli, mi svegliai e vidi Bella.
“Dormito bene?” mi chiese.
Mi sorrise e ricordai che un tempo avevo anche amato quel sorriso..
“Si.. diciamo.” guardai Nessie, dormiva. “Non si è mai svegliata?”
“Una sola volta, ma poi si è riaddormentata subito.” 
Rimanemmo in silenzio.
Guardai Nessie.
“Hai paura di perderla, vero?”
La guardai negli occhi, ormai non più color cioccolato, ma castano dorato.
Annuii solo distogliendo subito lo sguardo.
Quel colore mi faceva male, bruciava ai miei occhi e avvertivo come una sensazione di dolore.. sapevo ormai cosa mi legava a Bella, ma ricordare faceva male lo stesso.
“E’ inutile che lo neghi. Lei ora è tutta la mia vita. E se morisse io..” le parole mi si bloccarono in gola.
“Non morirà. Lei è forte. E’ molto più forte di tutti noi. Sono sicura che ce la farà.” disse stringendo la mia mano.
“Bella” dissi “io e Nessie abbiamo parlato a volte anche di te e di come abbia sofferto per..  per un amore non corrisposto.” dissi velocemente “Lei mi ha sempre detto che.. lei era un’altra storia e che il suo amore per me era diverso.” annuii e dissi “Ora ne sono pienamente convinto.  Ora più che mai.” lasciai la mano di Bella per stringere quella ancora calda, ma non più bollente,  di Nessie.
“Mentre lei dorme parla sempre di te..” sorrise “ci sei sempre tu. Sembri .. anzi sei il fulcro dei suoi pensieri, il Sole della sua mente e dei suoi sogni.  Tu sei veramente tutto per lei.”
“Scusa..”  disse una voce debole vicino a noi.
Ci girammo di scatto e un attimo dopo anche il dottore ed Edward erano nella stanza.
“Si sta riprendendo.” disse Carlisle.
“Grazie dottore me n’ero accorto.” dissi sarcastico.
La sua mano strinse la mia e intrecciò le sue dita alle mie.
Aprì gli occhi e incontrò quelli di tutti e poi i miei.
“Scusami.” mi disse.
“Shh” la zittii “non ti devi preoccupare.  Non fa niente.” le accarezzai il viso.
“Jake, ho fame.” mi disse con una tenerezza nello sguardo, una tenerezza che mi scosse il petto.
“Cosa vorresti?” le chiesi premuroso.
“Carne.. cruda.”
Guardai prima Carlisle, poi Edward e Bella.
“Nessie, vado e torno.” 
Le lasciai la mano e corsi nella foresta sotto forma di lupo.
Per lei avrei fatto qualsiasi cosa.
Trovai un alce grosso e dall’aspetto ottimo, ma in quel momento non pensai al mio stomaco, piuttosto a quello della mia piccola.
Mi feci aiutare da Bella e le facemmo mangiare quanta più carne possibile.
Alla vista di lei che si nutriva come un lupo, mi venne quasi il disgusto, ma forse il bambino era veramente quello che il dottore Canino presupponeva perciò meglio accontentarlo.
Da quel momento Nessie, o per meglio dire il bambino o la bambina che Nessie portava in grembo era davvero strano: prima voleva carne cruda, poi voleva cibi “umani”, altre volte ancora voleva sangue.
Avevo paura Nessie era sempre più pallida e alternava momenti in cui era bollente e sveniva e in altri che era gelida e dovevo tenerla tra le mie braccia.
Quel pomeriggio era seduta sulle mie gambe e teneva la testa abbandonata nell’incavo tra la spalla e il collo. Sentivo il suo fiato caldo e irregolare soffiare sul collo: si era addormentata.
Era meglio che dormiva e si riposava: non sopportavo di vederla soffrire perché anche se non voleva darlo a vedere, stava male.
La pancia era cresciuta e ogni tanto si sentivano dei movimenti come se fosse già tipo al quinto o sesto mese di gravidanza eppure era solo al terzo.
Si sentì all’improvviso un movimento violento, come un calcio, e Nessie si svegliò di colpo.
“Dev’essere un bel tipetto.” disse con tono dolorante, ma sorridendo.
Bel tipetto un corno se la faceva stare male!
“Jake, scusami.”
“Di cosa?”
Teneva gli occhi chiusi e sembrava trattenesse il respiro, poi mi guardò e disse:”Non sono in grado di tenere in grembo tuo figlio.”
“Non dire sciocchezze. Sei bravissima.. è lui che.. dev’essere un bel tipetto.” dissi anche se non ne ero del tutto convinto che lui fosse un “bel tipetto”.
“Jake, io ho fatto un sogno diversi giorni fa.”
“Quale?”
“C’era una culla e c’eravamo tu ed io in una casa lontana da Forks, nel momento in cui ho preso nostro figlio tra le braccia ho sentito una voce.” la sua voce si spezzò e strinse gli occhi.
“Che succede?” chiesi allarmato.
“Niente, si è mosso. Dev’essere un giocatore formidabile. Da certi calci e pugni.” disse con voce dolce e tenera.
“Che voce hai sentito nel tuo sogno, Nessie?” chiesi.
“Era.. non so.. ma sembrava una voce .. di una vampira adulta e mi ha detto che.. avrei fatto la stessa fine di mia madre.”
La mia espressione cambiò di colpo.
“Jake,va tutto bene. Era solo un sogno.” mi disse con voce tranquilla accarezzandomi il viso dolcemente.
“E se fosse un monito? O qualcosa del genere?”
“Attraverso un sogno?” disse lei sorridendo appena “Non è possibile. E poi lui non è un vampiro vero e proprio..”
“Nessie non sappiamo che cos’è.” dissi.
“Lo so, ma io sono sicura che non è un vampiro.”
“Come fai ad esserne certa?” chiesi preoccupato.
“Una madre lo sente.” sorrise e si accarezzò il pancione.
Il bambino scalciò sentendo le sue mani fredde.
“Ahi!” disse lei sorridendo “Vuole le mani del papà.” concluse prendendo le mie e poggiandole sulla pancia, la creatura si calmò di colpo.
“Tesoro, ora cerca di riposare un po’, va bene?” le dissi.
Annuì e poi disse, rivolta al bambino: ”Adesso si dorme un po’. Perciò fai il bravo.”
Uscii dalla stanza chiudendo la porta.
Delle lacrime scesero lungo le guance.
Mi sentivo distrutto, non volevo e non potevo perderla, non..
Alzai lo sguardo e vidi Edward vicino alle scale, che portavano al piano di sotto, che mi fissava.
“E’ contenta lei, vero?”
Annuii. Non ce la facevo a parlare.
“Sai anche già della voce vero Edward?” gli chiesi con voce tremante.
“Si, ho sentito.”
“Che ne pensi?” chiesi asciugandomi le lacrime.
“Forse ha ragione lei. Non c’è niente di cui preoccuparsi.”
“E se ce ne fosse? Edward io non voglio perderla.”
“Lo so. Ora so con certezza quali sono i tuoi sentimenti per lei.”
“Peccato che tu l’abbia capito molto tempo dopo.” conclusi sarcastico.
“Come si dice.. meglio tardi che mai.”
“Già.  Spero solo che Nessie non..  che non le accada niente.”
Mi toccò la spalla amichevolmente, ma mi irrigidii lo stesso.
“Forse dovresti tornare dal branco. Ormai è quasi un mese che stai qui.”
“Lo so che mi vuoi sbattere fuori perché puzzo.. per te. Ma io non la lascio.”
“Io non voglio sbatterti fuori, ma so che come beta hai dei doveri.”
Annuii e pensai che se mi fossi allontanato per qualche ora in fondo non sarebbe successo niente, o almeno lo speravo.
Salutai gli altri e poi uscii, ma mi feci promettere che se fosse successo qualsiasi cosa mi avrebbero dovuto avvisare.
Corsi e arrivai finalmente alla riserva.

“Ragazzi c’è Jake!” la voce di Seth risuonò chiara e forte, un attimo dopo mi abbracciò felice.
“Ciao moccioso.” lo salutai scompigliandogli i capelli.
“Ciao.” mi disse lui un po’ scocciato per il soprannome.
“Guarda chi si rivede.” mi disse Paul abbracciandomi anche lui “Oh Dio, Jake, come puzzi!”
Ci fu una risata collettiva.
Quanto mi erano mancati i ragazzi!
Restai un po’ con loro, beccandomi anche un rimprovero da parte di Sam.
Gli spiegai i motivi della mia lontananza e a quel punto sentii Embry irrigidirsi.
“Sta così male?” mi chiese.
Annuii lentamente.
“Si è saputo che cos’è?” chiese Paul.
“No.  Carlisle, ha cercato di fare dei controlli, ma il bambino è come se fosse avvolto da una membrana protettiva. Non so come.. e non so neanche che cos’è.  Per me l’importante è che Nessie e il bambino stiano bene.”
“Ma mica c’è il pericolo che.. insomma.. possa succederle qualcosa?” chiese Quil.
Rimasi in silenzio,non sapevo che rispondere.
Mi stettero vicino in silenzio tutti, anche Leah.
Dopo qualche ora tornai dai Cullen..
 
Bussai e mi venne ad aprire il “folletto” di casa Cullen, Alice.
“Ciao Jacob.” mi salutò amichevolmente.
“Ciao Alice.” le dissi. 
“Si è svegliata e non sai che confusione che ha combinato.” disse spostandosi per farmi entrare.
“Cioè?” chiesi mentre lei chiudeva la porta.
“Si è alzata, è andata in bagno e poi è andata in cerca di sangue per tutta la casa. Guarda.” disse indicando la cucina: sembrava fosse passato un uragano, c’erano bicchieri rotti, dal frigo c’erano tutti prodotti buttati all’aria.
“Ora dov’è?”
“Sopra.  Ha pianto fino a 10 minuti fa. Poi le abbiamo fatto bere del sangue e si è calmata.” scosse la testa.
“Alice” le dissi “hai delle visioni su di lei?”
“Poche, ma sono confuse. Ora vai da lei.”
“Pensavo che il cane se ne fosse andato.” disse Rosalie andando verso la cucina.
“Ehi, bionda, vediamo se conosci questa. Da che cosa si capisce che un fax e' stato spedito da una bionda? C'e' sopra un francobollo! La conoscevi?”
Non rispose. 
“La conoscevi?” insistetti.
“Sì, cane puzzolente.” disse acida.
Smisi di prendere in giro la succhia sangue bionda e salii velocemente le scale:  vidi che Edward la teneva in braccio.
“Cos’è successo?”
“Il fisico si sta debilitando.” mi disse Emmett serio.
Entrai nella stanza ed Edward la poggiò sul letto coprendola con un piumone.
Poi mi guardò e disse: ”Stenditi vicino a lei. Ha bisogno di te.”  poi chiuse la porta.
Mi stesi vicino a lei e le accarezzai il viso.
Sentivo che respirava con sempre più difficoltà, sembrava un verso rauco il suo respiro.
La sola idea di perderla e di non poterla più vedere mi faceva mancare il fiato.
Toccai la pancia che ormai era diventata enorme,sembrava fosse al  settimo o all’ottavo mese di gravidanza.
Aprì gli occhi, probabilmente aveva sentito il mio calore.
“Ehi.. sei qui..” non so perché ma avevo una terribile sensazione “.. Jake.. mi devi promettere una cosa.”
“Tutto quello che vuoi.” dissi, non ce la facevo a contestare.
“Il bambino.. se non dovessi farcela..”
“Non dire così.” dissi interrompendo le sue parole.
“Se non dovessi farcela” riprese “te ne dovrai occupare tu.  Avrai .. tutta la mia famiglia che.. ti aiuterà, ma tu.. dagli tutto l’amore di cui ha bisogno.  Anche da parte mia.”
I miei occhi si riempirono di lacrime e alcune mi sfuggirono.
Me le asciugò prontamente.
“Non devi piangere. Non ne avrai il tempo. Devi pensare a lui.. capito? Sarai talmente tanto occupato con lui che.. non avrai il tempo di piangere.” concluse stringendo gli occhi e trattenendo il respiro.
“Tesoro, ma.. non..” non riuscivo più a formulare un pensiero logico.
Tremavo ma non per la rabbia, per il dolore e per il terrore di perderla.
Quel timore si concretizzava sempre di più.
Mi diede un bacio carico d’amore e quando le nostre lingue si toccarono, le lacrime scesero senza controllo.
Non avevo mai pianto in tutta la mia vita come in quel momento.

Passarono un paio d’ore, poi Nessie spalancò gli occhi di colpo e gridò.
Carlisle entrò subito seguito da Edward e Bella.
“Jacob spostati.” mi disse Carlisle.
Aveva gli occhi senza espressione.
“Il cuore sta cominciando a cedere.” disse Edward preoccupato.
“Carlisle” dissi “Non c’è un modo per..”
“Dobbiamo salvare il bambino.”
“O lui o lei?” chiesi disperato.
“A questo punto non si può più scegliere. Lui e basta.”
“Vuoi dire che dobbiamo lasciarla morire perché quella cosa deve essere salvata?” urlai furioso.
“Jake..” mi chiamò.
Nessie mi guardava con occhi sofferenti e imploranti.
Mi chinai verso di lei, mi guardò e disse: ”Lui non è un mostro. E’ nostro figlio e voglio che si chiami .. Anthony.”
“E se è una bambina?”
“Sarah Marie.” disse guardandomi.
“Va bene.” 
Annuii.
Pochi istanti dopo urlò per il dolore.
“Il bambino.” disse Edward “Sento i suoi pensieri. Deve uscire.”
“Jacob aiutami.” Disse Carlisle.
Le togliemmo il pantalone e gli slip.
“Tesoro” dissi “ora devi spingere.”
Annuì e cominciò a spingere..

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Giuls_breath