Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: angelad    15/05/2012    9 recensioni
Un brutale omicidio scuote il dodicesimo. Un gioco perverso al quale Kate è costretta a giocare...
Non tutto però è come sembra...
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Finalmente insieme

FINALMENTE INSIEME…

 

 

L’auto deviò dalla strada principale ed iniziò a percorrerne una più stretta, che costeggiava un piccolo agglomerato di abitazioni, per concludere la sua marcia davanti ad una tipica villetta americana.

“Ora siamo arrivati sul serio” disse Victoria Gates girandosi verso i sedili posteriori dove Castle e Beckett erano ancora attaccati.

La donna si tirò su e, guardandosi intorno, domandò: “Dove siamo capitano? A chi appartiene questa casa?”.

“Era dei miei genitori, io vivevo qui prima di trasferirmi a Manhattan. Sarete al sicuro per qualche giorno. È sempre affittata e non darete nell’occhio. Nessun poliziotto verrà a cercarvi in casa mia, soprattutto dopo la conferenza stampa che terrò questa mattina. Sempre se lei sig. Castle non decida di fare del giardinaggio, allora ci sarebbero sicuramente dei problemi”.

L’uomo alzò gli occhi al cielo e sbuffò:“Mi crede davvero così stupido? Senza falsa modestia sono consapevole di avere un faccino famoso, quindi me ne starò chiuso in casa e non vi creerò problemi”.

“Sarà meglio” rispose piccata la donna.

Kate sorrise tra sé e sé, era divertente sentirli battibeccare. La Gates era davvero un’ottima attrice. Era stata una scoperta davvero piacevole sapere di averla dalla loro parte.

“Avanti entriamo. Sig. Castle lei venga immediatamente con me, non possiamo correre il rischio che qualcuno la veda con quella tuta arancione, anche se è piena notte. Aspetterà in casa. Beckett lei recuperi la valigia con i vostri vestiti nel baule e ci raggiunga dentro. Castle, so che il suo codice cavalleresco non lo tollererebbe mai, ma, grazie al cielo, c’è stato il movimento femminile e abbiamo ottenuto gli stessi diritti di un uomo. Quindi non voglio sentire lamentele!”

“Perché ho fiatato?” rispose irritato lo scrittore.

Kate rispose sicura: “Non si preoccupi capo, posso farcela”.

Così, mentre Beckett apriva il portabagagli, la Gates fece gli onori di casa e condusse l’uomo all’interno della sua abitazione.

Quando raggiunsero il salotto la donna si voltò e guardò lo scrittore direttamente in faccia: “Mi ascolti bene e non osi interrompermi. Ho poco tempo prima che Kate ci raggiunga. Se il drago ha architettato tutta questa messa in scena significa che ha un obbiettivo e sappiamo entrambi qual è: chiudere la bocca alla sua bella una volta per sempre. Noi non permetteremo che ciò accada, quindi stia all’erta. Qualunque movimento sospetto, qualunque cosa non la convinca mi avvisi. Possono garantire che i poliziotti non vi creeranno problemi, ma nulla posso per le azioni degli uomini di quel farabutto. Lei sa cogliere i dettagli meglio di chiunque altro, usi questa sua qualità, tenga gli occhi aperti. Cercate di recuperare le vostre energie, mentre sarete nascosti qui”.

Castle annuì col capo, ma non riuscì a replicare poiché sentì il rumore della porta che si apriva, segno che Kate era ormai all’interno dell’edificio.

Le andò incontro e le strappò letteralmente la valigia dalle mani: “Ora, però, posso trasformarmi  di nuovo in un cavaliere?”.

Si pentì subito della sua decisione: “Cosa ci hai messo qui dentro? Piombo?” si lamentò.

“In parte: c’è la mia pistola, un computer nuovo, due telefoni e qualche cambio per entrambi. Declino ogni responsabilità sui tuoi vestiti.  Non li ho scelti io, ho lasciato l’incombenza a tua madre ed ad Alexis.  Quindi non te la prendere con me” disse Kate regalandogli uno splendido sorriso.

“Non puoi averglielo lasciato fare. Mia madre non sa minimamente vestire un uomo, non mi lasciavo mettere una maglietta da lei neanche quand’ero un bambino, figurati ora.. Spero ci abbia pensato mia figlia..”

“Secondo te in questi giorni io ho avuto il tempo di poterti fare la valigia? Non essere melodrammatico, non potrà essere così male”.

“Tu non ne hai idea..”.

La Gates decise che ne aveva abbastanza: “Mi dispiace interrompere il vostro idillio amoroso, ma vorrei ricordarvi che io sono ancora qui e se volessi assistere a una litigata tra innamorati ci sono milioni di programmi sull’argomento in televisione. È ora che io torni a New York.  Avrete mie notizie molto presto, Beckett lei sa in che modo.  Cercate di dimenticare per qualche ora questa storia” disse spostando gli occhi sullo scrittore.

Nonostante avesse parlato in quel modo l’uomo sapeva che quell’occhiata significava “Stia all’erta”.

“La accompagno alla porta signore” disse Castle.

“Non faccia il galante con me, se non vuole far arrabbiare la sua detective” scherzò la Gates, ma Kate arrossì lo stesso visibilmente.

Quando furono in prossimità della porta il capitano sussurrò all’uomo: “Le faccia capire di essere amata, ne ha un maledetto bisogno. Come sempre crede che questa faccenda sia solo colpa sua”.

Castle sorrise di nuovo: “Si preoccupa molto per lei. E’ molto carino da parte sua lo sa? Credo che cambierò il suo soprannome da Iron Gates a Sweety Gates…”.

La donna lo incenerì all’istante: “Non lo ripeta mai più Castle o ad indagine conclusa la sbatto fuori dal distretto a vita. Non mi importa di chi sia amico.. Sa che posso farlo e lo farò, può starne certo!” e voltatosi si dileguò nella notte.

Castle ridacchiò tra sé e sé e, chiusa la porta a chiave con il doppio giro, ritornò nel salotto, dove Kate aveva aperto la valigia e aveva incominciato a dividerne il contenuto. L’uomo la guardò perplesso, quella ragazza non era capace di stare ferma un attimo. 

Si avvicinò a lei senza farsi sentire, le passò le mani intorno alla vita e  le appoggiò il mento su una spalla, voltando leggermente il capo per donarle un bacio sul collo. Kate si abbandonò tra le sua braccia e spostò lievemente il corpo all’indietro ed appoggiò la testa su quella di lui.

Rick le sussurrò all’orecchio: “Ti ho mai detto che sei bellissima?”.

Kate posò le mani su quello dell’uomo e accarezzandole dolcemente disse: “Sì caro”.

“E posso sapere quando?”.

Lei si voltò completamente per poterlo guardare negli occhi e rispose: “Ora con le parole. Con le tue gentilezze e il tuo modo di comportarti sei sempre stato l’unico a riuscire a farmi sentire così”.

Lui le fece passare una mano dietro al collo e, con un rapido gesto, le slegò i capelli ancora raccolti nello chignon. Quando le ricaddero fluenti sulle spalle e le incorniciarono il viso, Castle, tornando ad abbracciarla, le confidò: “Così, però, sei decisamente sublime. Mi fai impazzire”.

Kate arrossì visibilmente.

“Sei stupefacente lo sai? Sei una detective integerrima, a tratti dura, sicura di se stessa ed estremamente coraggiosa, ma quando ti si fa un complimento diventi di una tenerezza disarmante. In questo momento sei più rossa di una mela”.

“Non mi prendere in giro!” disse Kate dandogli un buffetto sul torace.

Castle di ritrasse di colpo cercando di soffocare un lamento. Le costole gli facevano ancora un gran male e la donna aveva colpito un punto critico.

“non fare il bambino, era solo un colpetto” rispose Kate stizzita, ma, improvvisamente si fece seria e si avventò sulla camicia dell’uomo iniziando ad aprire i bottoni uno ad uno.

“Kate che cosa stai facendo?” chiese Rick piacevolmente stupito.

Il tocco della donna era estremamente delicato, ma preciso ed efficace. Ben presto mezza camicia fu aperta e Castle poté sentire la pelle delle mani di Kate sfiorare la sua. Aveva immaginato molte volte ciò che avrebbe potuto provare in quella situazione, ma ora quelle sensazioni erano di gran lunga più potenti, duplicate se non triplicate.

“Kate fermati o tra qualche secondo non rispondo di me” scherzò l’uomo.

La donna non gli prestò attenzione e, nel frattempo, aveva terminato la sua opera e, afferrata la camicia per il colletto aperto, l’aveva fatta scendere sotto le spalle lasciando Rick a petto nudo. Fissando attentamente il torace dell’uomo posò la mano su un rigonfiamento rosso violaceo. Non riuscì a spostare lo sguardo per un po’,  poiché si rese conto che quel livido non era l’unico: il corpo dell’uomo ne era totalmente ricoperto.

“Tesoro, non è niente. Passeranno..”: la voce dolce di Rick la costrinse ad alzare lo sguardo.

“Ti sembrano niente? Sei stato brutalmente picchiato. Perché non me lo hai detto?” disse la donna alzando un poco il tono della voce. In quel momento si sentiva terribilmente frustrata. Castle aveva sul suo corpo i segni del suo fallimento, non avrebbe mai dovuto permettere che tutto ciò accadesse.

“So cosa stai pensando tesoro e ti prego di smetterla. Non mi hai coinvolto tu in questa storia, ho fatto tutto da solo. Ti ho spinto io a riaprire il caso di tua madre. Ora ascoltami per un momento. Ti ricordi quando avevi tra le mani Dick Coonan? Pagai quella trance per riuscire ad arrestare Raptur e ti confidai che avrei sborsato molto di più per catturare quell’assassino. A quei tempi eri solo un’amica, ma ammetto che stavi iniziando a diventare qualcosa di più del mio cuore. Ora  sei la donna della mia vita e sacrificherei me stesso per te, credo di avertelo dimostrato. Quindi questi lividi non sono niente di importante se hanno condotti fin qui, uno nelle braccia dell’altro. Anzi li considero i cimeli della battaglia, fanno molto macho” e la strinse di nuovo a sé.

 Stava cercando di sdrammatizzare, ma conosceva troppo bene Kate e sapeva meglio di chiunque altreo che quelle parole non la rassicurarono del tutto.

“Io, invece, vorrei che non avessi mai corso questo pericolo, dovevi parlarne con me della tua indagine. Ti avrei impedito di fare questa follia, quella gente non scherza.  Non mi ero mai resa veramente conto di quanto tu fossi importante per me. Sei entrato nel mio cuore scrittore e non ho nessuna intenzione di permetterti di andartene”.

“Non voglio andarmene via, ci sto da Dio! Il tuo amore mi scalda, non posso chiedere di meglio. Sai che ti dico? Sei un genio! È un nascondiglio perfetto, nessuno mi troverà lì dentro, neanche il drago! Sono proprio al sicuro!”.

Kate sorrise e gli sussurrò: “Quanto sei stupido! Sarà per questo che ti amo così tanto?”.

“E io che pensavo che fosse per il mio magnifico sedere! Per non parlare dei miei pettorali scolpiti.. Guarda che tartaruga!”.

La donna non riuscì a trattenere una sonora risata: “Vedo, vedo. Una tartaruga rovesciata che annaspa”.

Castle si toccò il cuore mimando un urlo di dolore: “Detective così tu mi pugnali! Morirò dissanguato.. Dolore, dolore, dolo..”.

La voce di Rick si disperse nell’aria, o meglio, Kate riuscì a zittirlo. Aveva catturato con la bocca  il labbro inferiore dell’uomo e lo stuzzicò con la lingua finchè Rick  dischiuse leggermente la bocca e, insieme, approfondirono quel bacio.

“Visto che stavi soffrendo come un  matto, ho pensato che avresti avuto bisogno di un rimedio efficace. Che ne dici, può andare?”

“Adoro i suoi rimedi dottoressa Beckett! Non potrebbe darmi ancora una dose di quella stupenda medicina di poco fa? È stata miracolosa. Mi sento molto meglio, ma non sono guarito del tutto”.

“ Mi dispiace, ma non sono sicura di poterne prescrivere altre. È un farmaco che non prescrivo facilmente..” lo stuzzicò la giovane donna.

“Vorrà dire che mi toccherà svaligiare la sua farmacia, tanto in galera sono già stato..” e questa volta fu l’uomo a baciarla con passione.

La spinse pian piano verso il divano e, quando la donna sentì le gambe toccarne la parte inferiore, piegò le ginocchia lasciandosi cadere all’indietro, trascinandosi dietro Castle.

La valigia cadde sul pavimento insieme ai loro vestiti facendo un gran rumore, ma non fu quello ad interrompere l’idillio. Castle aveva affondato la testa contro la spalla della donna stringendo i denti, maledicendo le sue costole e la scarsa ospitalità dei detenuti. Quel maledetto dolore doveva ripresentarsi proprio durante il momento che aveva sognato per tutta la vita? Non era affatto giusto. L’universo doveva avercela con lui..

Il corpo di Rick si irrigidì e la sua voce divenne quasi un sussurro: “Scusami Rick, mi sono lasciata trasportare dal momento. Avrei dovuto pensare che ti avrei fatto male col torace ridotto in simili condizioni”. Gli passò una mano tra i capelli e spingendolo leggermente, lo fece scivolare sulla sua destra e si alzò.

Rick la afferrò per un braccio: “Dove stai andando? Scusami.. Ho rovinato tutto, avrei dovuto sopportare in silenzio”. Era veramente dispiaciuto, quel momento doveva finire in maniera diversa.

Kate capì il disagio dell’uomo e si accucciò accanto a lui per guardarlo negli occhi: “Rick hai frainteso. Va tutto bene tesoro, non devi preoccuparti. Non è successo niente, non sono arrabbiata. Stavo solo andando a cercarti una medicina vera, chiamata antidolorifico. Ne hai bisogno. Non voglio vedere quel tuo dolce musetto così triste e sofferente. Mi prenderò cura di te e ti rimetterò in sesto al più presto, così potremo riprendere da dove abbiamo interrotto. Non ho fretta, abbiamo tutta la vita davanti” e gli donò una carezza sulla guancia per sparire poco dopo, in quello che doveva essere un bagno, per cercare la cassetta dei medicinali.

L’uomo la seguì con lo sguardo per l’intero tragitto, pensando di non aver mai visto una creatura così perfetta.

Aveva proprio detto “tutta la vita”?

La donna che era assolutamente convinta di donare il suo cuore solo una volta in tutta la sua esistenza alla persona giusta?

Tutto ciò per cui aveva lottato, mentito, aspettato e anche sofferto, era dunque diventato realtà. Il suo sogno si era avverato con tre semplici parole.

Rick, finalmente prese consapevolezza che non aveva pronunciato quel “ti amo” in un momento di trasporto emotivo: era vero, era reale, era per sempre..

Ancora non ci credeva.

Non erano più Rick e Kate, erano diventati Noi.

In quel preciso momento, su quel divano, decretò che quel “noi” andava protetto a qualunque costo e nessuno glielo avrebbe portato via.

Tantomeno un draghetto sputa fiamme.

 

Angolo mio!!!

Sono un po’ in ritardo e mi scuso..

 Cosa ne dite? Castle ha rischiato che la Gates gli sparasse sul serio? No.. Lo adora sotto sotto..

Mi dispiace, ma per ora nel mio racconto non si conga, Rick è infortunato. Ne riparliamo più avanti.. (sono sadica e maligna).

Un bacione a tutte!!!

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: angelad