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Autore: Sasore    15/05/2012    1 recensioni
Uno raggio di luce penetra tra le grandi finestre della mia camera, e mi sveglia. È una giornata molto soleggiata, proprio come piacciono a me. Si potrebbe giocare a calcio, si potrebbe andare al parco, o a qualsiasi altra parte, invece no. Devo andare a rinchiudermi in una merda di scuola, con professori odiosi, per cinque ore.
Nonostante tutto eravamo lì, sfiniti, ma ancora innamorati.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 1. Capitolo due
 


Male atroce. I miei polmoni per un secondo, si arrestano, tanto che mi è sembrato di sentire il battito cardiaco. Un colpo forte al cuore mi butta violentemente a terra. Sento urla ovunque, ma non credo di essere cosciente di ciò che sta succedendo. Poi il nulla.
Nell’aria c’è profumo di viole e cioccolata, strano abbinamento, ma mi piace. Apro gli occhi, e vedo il comodino completamente bianco, con sopra un vaso pieno di viole e primule, e una tazza di cioccolata calda con giusto un paio di biscotti. Mi sento a casa. Ma non sono a casa. Le luci sono bianche, danno fastidio agli occhi. Sembra tutto così pulito e puro. È un ospedale. Si, è un ospedale, ora me ne rendo conto. Vedo i miei genitori che aspettano all’esterno della stanza. Cosa deve essere successo? Mi porto la mano al viso e appena sfiora la pelle emetto un urlo di dolore. Sono pieno di lividi, sul viso, sulle gambe. Faccio per prendere la tazza con i quando una voce mi distrae.
No, fermati. Devi riposarti il più possibile. Al massimo puoi mangiare i biscotti che ti ho comprato.—
Aurora. Non l’avevo proprio notata. È seduta su una sedia, vicino una grande finestra, e mi guarda dolcemente. Sarà lì da tempo, perché ha ancora la tracolla rosa che porta ogni giorno a scuola, e vedo che sono le diciotto. Il sole le illumina il viso e la fa sembrare ancora più bella. Sembra molto delicata, ma è una delle persone più forti che io conosca. Forte non fisicamente, ma caratterialmente. È la mia migliore amica e ci conosciamo dalla nascita. Siamo cresciuti insieme, giorno per giorno, sporcandoci le mani e la faccia di terra. Il nostro rapporto si è rafforzato con l’avanzare del tempo, fino a fidarci ciecamente di noi stessi. È l’unica che mi capisce al volo, basta uno sguardo, un gesto, un movimento, per sapere tutto ciò che mi frulla nella mente.
Cosa mi è successo? Non ricordo niente.— dico preoccupato.
Il nuovo fidanzato di Giulia ti ha picchiato.. sicuro che non ricordi niente? — mi dice.
Beh effettivamente, qualcosa ricordo. Stavo uscendo da scuola, quando uno strattone mi gira e qualcosa mi colpisce al petto, se non al cuore.
Sei svenuto, e per un po’ hai perso conoscenza — dice con voce tremante.
Beh ora è contento? Gliela farò pagare, giuro — dico con tanta rabbia.
Mattia vuoi dargli questa soddisfazione? Ignoralo, fai finta di niente — Beh, in fondo ha ragione. In questo modo gli darei soltanto soddisfazione. Sembra proprio che debba ignorare ciò che è successo. Ma cazzo, mi ha mandato in ospedale! Non posso ignorare una cosa simile. Non riesco a farlo. Sono troppo confuso. Fortuna che il dottore ha detto che mi dimettono tra qualche ora. Penso di andare a dormire da Aurora. Non è la prima volta che lo faccio, anzi, la cosa è molto frequente. Il fatto di poter stare quasi sempre con la persona di cui mi fido di più, mi rende sicuro. Se potessi andare a vivere con lei, lo farei. Mi accetta per quello che sono. Mi dice quando sbaglio. Mi dice quando faccio le cose giuste. Dice tutto ciò che pensa, senza peli sulla lingua. È questa la cosa principale che mi piace di lei. La sincerità in una persona è difficile se non rara da trovare. Anche se, non è sempre un bene.
Stanotte vengo a dormire da te. Non riuscirei a dormire da solo — dico mentre mangio un biscotto.
Ok, per me va benissimo — e nasconde timidamente un sorriso.
Dopo un po’ usciamo dall’ospedale. Io e i miei genitori torniamo a casa. Corro in camera, preparo lo zaino, prendo il pigiama e scendo giù, dove Aurora mi sta aspettando. Ci avviamo con calma, quasi come se fossimo trattenuti dall’assaporare l’aria fresca che si fa spazio tra gli alberi. Respiro profondamente, e lentamente mi rilasso.
—Questo mi piace. Adoro questo venticello —sorrido.
Non provi vergogna a dormire con me?— dice con aria spenta.
Perché questa domanda? Ho dormito tantissime volte da lei, anche quando eravamo piccoli. Come mai questa curiosità? Non l’avevo mai vista più seria di come è ora.
Perché dovrei avere vergogna? — le chiedo.
Non so.. alcune mie amiche pensano che stiamo insieme — mi confessa timidamente.
Non avevo mai pensato me e Aurora come possibile coppia. L’ho sempre vista come la migliore amica. Solo amica, non altro. Ora che ci penso però, non è tanto male. Adoro i suoi modi di fare, il modo in cui mi tocca i capelli. Cavolo, sono confuso. Non voglio, non devo rovinare l’amicizia tra me e lei. So queste cose come vanno a finire. Non so cosa dirle non so cosa fare. Poi le parole mi escono spontanee..
Ma tu non mi piaci — dico ridendo.
Ah bene, grazie eh. Stanotte puoi anche startene a casa — dice con rabbia, e corre via.
Come cavolo ho fatto a dire una cosa simile? Cosa ho al posto del cuore, una pietra? Non so come mi siano uscite quelle parole. Ma so di averla ferita. Torno a casa, anche se so che questa notte non sarà facile.



Spero vi piaccia e di non avervi deluso. Mi raccomando recensite, così posso sapere cosa ne pensate (:
—Salvatore.
  
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