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Autore: porcelain heart    16/05/2012    2 recensioni
Cosa accadrebbe se una fan fosse improvvisamente notata tra la folla durante un concerto, e dopo vari avvenimenti diventasse una figura di riferimento per i suoi cinque idoli? Tratto dal sogno di una qualunque directioner, perchè ci hanno insegnato loro ad avere il coraggio di sognare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Giaceva praticamente immobile, i lunghi capelli scuri sparsi sul cuscino e le labbra leggermente dischiuse; gli occhi arrossati e gonfi a causa del pianto erano chiusi, e le ciglia superiori incatenate a quelle inferiori in un modo tanto amabile quanto naturale.. a pancia in su, le braccia occupavano in orizzontale tutto il letto. C’era uno strano silenzio nella stanza, interrotto a tratti dal rumore dei passi di qualche sprovveduto ospite dell’albergo che attraversava il corridoio; dalla finestra lasciata aperta entrava un leggero e piacevole venticello che carezzava dolcemente la pallida pelle della ragazza, mentre una fioca luce lunare ne illuminava i delicati tratti. D’un tratto, qualcuno cominciò a bussare lentamente alla porta.. nella stanza niente cambiò per diversi istanti, fin quando il rumore non si fece sempre più ritmico ed insistente; a quel punto, Daphne sobbalzò aprendo gli occhi. Ci mise un paio di secondi a rendersi conto di cosa stesse succedendo, ma fortunatamente riuscì ad arrivare alla conclusione che dovesse aver pianto talmente tanto da addormentarsi. Sbadigliando, si tirò su. Si stiracchiò appena, alzandosi definitivamente in piedi.. “sì, un secondo.. solo un secondo!” Esclamò, dirigendosi quasi di corsa alla porta che aprì con un semplice e leggero scatto della maniglia.
“Oh scusami.. stavi dormendo! Non rispondevi, e così pensavo che..” Balbettò appena Liam, in piedi lì davanti e con un sorriso sul volto.
“Pensavi che..?” Lo incitò Daph, aggrottando appena le sopracciglia.
L’altro rimase in silenzio un paio di istanti, poi semplicemente scosse la testa e gli fece un cenno con la mano. “Posso?” Domandò.
La ragazza si scostò appena tenendo sempre la porta aperta, e facendo in modo che il ragazzo la oltrepassasse per entrare. Poi si allontanò, lasciando che si chiudesse da sola, e lo raggiunse al centro della stanza.. indicò appena le sedie cui si era seduta due notti prima con Harry, e vi prese posto subito dopo aver totalmente aperto la tenda della finestra.
“Come stai?”
“Mh, sto bene.. cioè, per quanto si può star bene in una situazione come questa. Sono stata presa alla sprovvista, ecco.”
“Niall ti ha sentita piangere..”
Lei alzò gli occhi, portandoli in quelli del ragazzo. “Lui cosa?” Sibilò.
“Era venuto per scusarsi credo, ma poi si è trovato un po’ in difficoltà e non ce l’ha fatta. Era molto triste nel sentirti così, sai?”
Si morse il labbro con violenza, mentre la mano cominciò a tremarle. “No..” Sussurrò, notando poi lo sguardo interrogativo dell’altro che sembrava non aver capito il perché di quella sua reazione. “Ho sempre promesso a me stessa che non sarei mai stata causa di pensiero o dolore per Niall, perfino quando  non aveva idea di chi fossi. Sai, vedevo il comportamento che molte fans avevano nei suoi confronti – quando non lo abbracciavano o non si facevano le foto con lui – e mi sono sempre detta che un giorno l’avrei incontrato anche solo per pochi istanti e sarei stata la ragione del suo sorriso.. che l’avrei ripagato per tutto quello che altre ragazze non erano state in grado di dargli, e per tutto l’affetto che non aveva ricevuto. Era stupido, ma provavo a dirglielo anche semplicemente con un tweet e mi chiedevo se mai ce l’avrei fatta; se mai Niall James Horan si sarebbe sentito amato.. da me.” Spiegò, abbassando appena lo sguardo. “Adesso che ho una reale possibilita cosa faccio? Lo rendo infelice! Mi sento una stupida, non sai quanto mi sto odiando.”
Liam rimase in silenzio per qualche istante, ascoltando e riflettendo sulle parole che stava ascoltando con quella sua solita aria concentrata. “Se può renderti più serena, ci abbiamo pensato io e Zayn a dargli tutto l’amore di cui aveva bisogno.. non gliene abbiamo fatto mancare neanche un po’!”
“Payne, detta così fa terribilmente gay..”
“Oh Dio, non intendevo in quel senso!” Scoppiarono a ridere insieme, smorzando un po’ la tensione che si era accumulata. “E’ incredibile quello che le fans fanno per noi..”
Daphne sorrise appena, allungando le gambe così da poter poggiare i piedi sulla nicchia sotto la finestra e scivolando un po’ sulla sedia. “Non avete la minima idea di quello che facciamo realmente, credimi.”
“Perché parli al ‘noi’?”
“Perché prima di tutto sono una Directioner, e non smetterò mai di far parte di quella famiglia.. anche se adesso sono con voi.” Le labbra si arricciarono appena un sorrisetto laterale che fece comparire la fossetta alla guancia destra. “Sai, noi siamo.. siamo come una cosa sola. Non c’è bisogno di vederci o di conoscerci in prima persona: attacchiamo a parlare su qualcosa che riguarda voi e poi, semplicemente, ci si lega l’una all’altra. Ci sosteniamo sempre quando qualcosa non va, e passiamo le ore parlando di qualsiasi singolo dettaglio sulla vostra vita! Ci consoliamo quando vengono fuori strane voci riguardo i vostri fidanzamenti, e ci facciamo compagnia durante le notti insonni ad aspettarvi.”
“Notti insonni ad aspettare noi?”
“Già.. tipo quella volta in cui avevi detto che avresti fatto una twitcam: le Directioners sono state sveglie 24 ore su 24 per ben cinque giorni, in attesa che tu ti collegassi. A volte qualcuna andava a dormire, ma lasciava il proprio numero di telefono alle altre così da essere svegliata con uno squillo in caso della tua comparsa.. non importava cosa ci fosse da fare, né la vita esterna. Era il solo pensiero di poterti vedere anche solo per pochi minuti, che ci ha tenute incollate a quegli schermi per tutto quel tempo.” Il suo sguardo si perse oltre la finestra, alla ricerca di un orizzonte lontano formato principalmente dai ricordi di quei giorni che continuava a ricordare alla perfezione. “Ed aspettare che uno qualunque di voi si collegasse per cominciare a riempirlo di tweet, comprimendo in 140 caratteri tutto quello che avremmo voluto dirvi! C’era chi mirava a sfottervi, chi vi chiedeva come stavate, chi scriveva semplicemente un saluto e chi vi supplicava di avere un segno.. c’era la follia sulla timeline, ogni singola volta. Poi voi rispondevate a qualche fortunata, e tutte le altre cominciavano ad impazzire domandandosi perché a loro non toccasse mai.” Lei, ad esempio, non era mai stata minimamente considerata da nessuno di loro; e sì, che gli aveva scritto tante volte. “Oppure succedeva che uscissero degli articoli in cui Harry o Zayn venivano avvistati con delle ragazze ed allora sì, che succedeva un casino: la disperazione, perché avete sempre dichiarato di amare le fans ma non toccava mai ad una di noi essere con voi.. modelle, ballerine, attrici.. mai una semplice fan!” Sorrise sempre di più, sospirando appena. “Ma a noi non importava venire ignorate.. a noi bastava vedere una foto dove sorridevate o un tweet dove si capiva che tutto andava bene, ed il nostro mondo semplicemente ricominciava a girare. Il punto era, che noi non sapevamo se mai vi avremmo visti realmente oppure no.. noi eravamo lì per voi, ogni singolo giorno della nostra vita. E quando una perdeva la speranza a causa delle varie complicazioni, c’eravamo tutte noi pronte a spiegarle che non ci avreste mai deluso e che un giorno avremmo realizzato il nostro sogno.”  Si passò una mano sulle labbra, nostalgica. “Vi conoscevamo meglio di quanto non conoscessimo noi stesse, e quando sentivamo la vostra mancanza ci era sufficiente guardare un vecchio video diario.. eravate parte della nostra vita, come degli amici.”
Quando portò nuovamente lo sguardo sul ragazzo, si accorse del modo in cui la stava guardando: sembrava capire, per quanto possibile, quello che gli veniva detto ed era un misto tra lo stupito e l’ammirato. “Non so bene cosa dire..”
“Non devi dire niente Liam.. era solo giusto che qualcuno te lo raccontasse, tutto qui.” Disse. “Non so perché ne ho parlato parlando al passato, è solo che.. sembra tutto così distante!”
“Sembra che ti manchi tutto questo.”
“No, non direi: sono qui con voi ed è decisamente mille volte meglio.”  C’erano dubbi, magari? “Solo che, mi mancano le Directioners.” Ammise. Stare con i ragazzi voleva dire estraniarsi dal resto, ed era una cosa a volte dolorosa.. “Sentirmi dire quelle cose da loro a cui tanto voglio bene è stato terribile.” Sconfortata, gettò indietro la testa poggiandola allo schienale.
“Tu sai cosa vuole una fan, no?”
“Bhè sì, credo di sì..”
“Ed hai anche la possibilità di darglielo.”
Daphne corrugò appena la fronte, dubbiosa. “Dove vuoi arrivare?”
“Se non puoi fare in modo di passare inosservata, puoi fare per loro tutto quello che è in tuo potere per renderle felici.. puoi farti amare Daphne.” Ci fu uno strano silenzio che si protese per svariati istanti, fin quando la ragazza non capì il senso di quel discorso; allora, esibì uno di quei sorrisi che poche volte si possono dimenticare ed annuì con il capo. Adesso, era tutto chiaro.


Angolo scrittrice.
et voilà, il sesto capitolo! è stato forse il più difficile considerando che ci ho dovuto mettere dentro tutti i miei sentimenti ed avevo davvero paura di non farcela. Spero che vi piaccia, ancora una volta. Grazie, a tutti i nuovi lettori che si vanno aggiungendo.
Un grazie speciale a:
mia moglie, che capirà forse meglio di chiunque altro questo capitolo e che è il mio vero punto di forza.
Emma, che diventa ogni giorno più importante e segue questa storia con la passione di chi ama leggere: scusa se ti sto facendo impazzire con i mezzi spoiler che ti do.
Valeria, che ha cominciato prima a seguire il mio blog e che non si è ancora stancata di sentirmi farneticare
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