Metà
Metà.
Respiro.
Perso
in quella notte gelida e tagliente, che aveva scavato nella sua pelle,
gli
aveva attorcigliato le viscere; si era insinuato nelle sue vene
congelando quel
sangue sporco.
Sorriso.
Strappato
via da quel vento impetuoso che, senza cerimonie, si era scagliato su
di lui,
privandolo di una sua parte essenziale.
Battito.
Gli
ultimi battiti del cuore che martellavano ad un ritmo incessante, con
la miserabile
speranza di poter continuare a pulsare, a vivere.
Sangue.
Tutto
quel sangue che scorreva, come un fiume in piena, formando una pozza
scarlatta
che riempiva suoi
sogni, ogni notte.
Soffio.
Il
soffio artico che aveva scompigliato i capelli di George, mentre
accompagnava
suo fratello nell’ultimo alito di vita, nell’ultimo gemito uscito da
quel
corpo, che ancora conservava l’essenza vitale.
Fred.
Rapito
da una sorte avversa che aveva deciso di uccidere non una singola
persona, ma
ben due: due anime unite da sempre, separate per sempre.
George.
George
lasciò che una timida lacrima scorresse disperata sulla sua guancia,
ora, mentre
stringeva tra le mani la foto di un ragazzo che molti avrebbero detto
essere
lui stesso.
Metà.
Quella
metà che gli era stata portata via, lasciando un vuoto incolmabile
dentro di
lui.