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Autore: sweetharry    16/05/2012    9 recensioni
Quest’anno mi ha cambiata, lui mi ha cambiata. Mi ha fatto conoscere l’amore, facendomelo respirare a pieni polmoni. Mi ha insegnato che nella vita si va avanti. Mi ha insegnato quanto si tenga ad una persona a tal punto di fare tutto per lei, anche rischiare la vita. Mi ha insegnato quanto un’amicizia sia forte e duratura anche a distanza di anni, e che questa può tramutarsi in qualcosa di ancora più bello come l’amore.
Se ero felice? Eccome se lo ero.
Se lo amavo? Ogni giorno di più.
Se lo avrei continuato ad amare? Sempre.
Se sarei rimasta con lui per il resto della vita? “Finché morte non ci separi”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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NOTA: prima di iniziare a leggere questo capitolo, vi consiglio una scatola di fazzolettini davanti al pc. *sigh*
 
 
 
 
 
 
- E mi ha portato a prendere una cioccolata calda. E’ stato tutto così magnifico! – coninuò Francesca, mettendo le mani sulle guance. – Londra è stupenda, Liam è stupendo! –
- Meglio rosso o blu? – chiesi, con in mano due vestiti ed uno di loro, in teoria, doveva essere il vestito che avrei indossato alla festa di Harry.
- Rosso. – rispose scocciata. – Mi stai ascoltando? –
- No non ti ascolta. – intervenne Tiffany, sdraiata sul letto con una rivista in mano. – E’ troppo impegnata a scegliere quale vestito è più sexy per fare ses…-
Tirai un cucino in faccia a Tiff, che se lo levò scocciata ma sempre con un mezzo sorriso sulla bocca.
- Devi finirla con queste paranoie Tiff. – la rimproverai. – E poi si che sto ascoltando cosa dice! Parlava di Londra e di Liam e blablabla… -
- Si, parlavo di lui! Per non parlare quando mi ha baciata e… -
- Ti ha baciata?! – urlammo in coro io e Tiff. Subito lasciai i vestiti sulla sedia e mi inginocchiai davanti a Francesca, che tutt’a un tratto era diventata rossa in viso.
- Non ve lo avevo detto…? – cercò di giustificarsi.
- NO! Hai tralasciato un particolare importantissimo! – Tiff sgranò gli occhi, alzando le braccia in segno di resa. Francesca era smemorata forte.
- Bè, ora lo sapete! Mi ha baciata. –
- Stasera vi divertirete quindi… - ironizzai io, sorridendo sotto i baffi.
- E dai Sam! Balleremo e succederà quel che succederà. – Francesca si alzò dalla sedia, camminando verso lo specchio della mia camera. Iniziò a pettinarsi i capelli.
- Basta che non mi fai avere un nipotino a quest’età! – mi accertai. Feci ridere Tiffany, mentre Francesca si limitò a sbuffare.
- Piuttosto Sam, stai attenta tu! – continuò Tiff, sempre ridendo. Sbuffai, senza controbattere. Ormai era una battaglia persa con lei.
Mi sedetti sul letto e sprofondai con la testa nel cuscino. Stasera, alla festa di Harry, cosa sarebbe successo? Non ne avevo idea. Sapevo solo che dovevo divertirmi e stare con Harry. E se sarebbe successo, stavolta, mi avrebbe trovata pronta. Lo voglio come nessun’altro.
- Hey, hai già trovato una scusa per portare Harry lì? – chiese Tiff.
Annuii lievemente. – Louis gli ha proposto un’esaltante serata tra amici. – risi.
Guardai l’orologgio, che segnava le sei e mezza. Sgranai gli occhi e presi velocemente i vestiti lasciati qualche minuto prima sulla sedia.
- Dove vai adesso? – Francesca si alzò e mi prese il braccio.
- Genio, sono le sei e mezza. Alle otto dovremmo essere pronte, che ne dici di darti una mossa e di preparati?! –
La mora sgranò gli occhi, e fece subito segno a Tiffany di andare per darle modo di prepararsi. Una volta accompagnata alla porta, Francesca tornò su e andò a truccarsi, dato che quella mattina aveva già lavato i capelli. Io, invece, data la mia pigrizia, avevo preferito aspettare stasera. Et voilà, eccomi in perfetto ritardo!
Uscii dalla doccia e fui invasa dalla nuvola di vapore creatasi nel bagno. Pettinai e asciugai in fretta i capelli, che quel giorno erano più ricci del solito. Che poi i miei non erano ricci, ma boccoli.
Chiusi la porta del bagno, e con solo un asciugamano entrai in stanza. Presi velocemente il vestito rosso e lo indossai. Portai il mio corpo davanti allo specchio e mi osservai. Il vestito aveva le maniche corte ed era aderente al seno e fino a metà addome, dopodiché scendeva morbido finò a metà coscia. Odiavo i vestiti stretti che ti impedivano di camminare, e soprattutto che ti facevano sempre stare con il pensiero che da un momento all’altro si sarebbero strappati.
Così, presi dei tacchi bianchi e ce li abbinai. Traballai un po’, ma alla fine riuscii ad abituarmici. Nel mentre mi passavo un velo di matita, notai nella finestra di fronte alla mia una chioma riccia girata di spalle. No, Harry non poteva vedermi. Che sorpresa sarebbe stata?!
Mi chinai a terra e camminai a gattoni verso la finestra, per poi chiuderla di scatto. Molto probabilmente Harry avrebbe sentito, ma non potevo rovinare il lavoro di una settimana per un riccio che ascoltava la musica di fronte camera mia. E che per giunta, amavo alla follia.
- Che diamine stai facendo per terra? – notai Francesca in piedi sulla soglia della porta, che mi guardava in modo strano. La sua espressione mi fece ridere.
- C’è Harry affacciato alla sua finestra! – bisbigliai, per non farmi sentire.
- Che?! – urlò. Mormorai un ‘’Sshh’’ e le feci segno con la mano di abbassare la voce.
- Harry è affacciato alla finestra, parla piano! – ripetei.
- CHE HAI DETTO?! – urlò cercando di capire le mie parole. Le tappai la bocca con la mano e sospirai spazientita.
- C’è Harry affacciato alla finestra! Stai zitta! – alzai il tono di voce.
- Ahh! Potevi dirlo! – mi rispose come se fossi io quella ad avere problemi di udito.
Alzai gli occhi al cielo, ma poi il mio sguardò andò a parare sul suo vestito decisamente aderente e di color nero.
- Vogliamo fare stragi di cuore oggi? – le feci l’occhiolino.
- Bè diciamo che per questa sera voglio sfoderare il mio abito migliore. – ghignò.
Risi assieme a lei, e poi guardai l’ora: otto meno un quarto.
Presi la borsa e ci misi dentro il cellulare, lasciando un messaggio a mia madre dicendole che sarei uscita con Tiffany e Francesca.
Presi quest’ultima a braccetto e ci incamminammo fuori da casa. C’era già Tiffany in macchina che ci aspettava. Esatto, Tiff era più grande di noi di un anno. Ne aveva diciannove compiuti il primo gennaio, e fortunatamente aveva anche la macchina.
- Fra un quarto d’ora faremo il boom ragazze! – esordì Tiff, eccitatissima all’idea di ballare nella discoteca più famosa del paese.
- Fai partire questa macchina e poi potrai scatenarti quanto vuoi. – dissi ridendo e chiudendo lo sportello dell’auto.
 
 
 
Quando arrivammo erano le otto meno dieci. Tiff guidava come una pazza. Mai più un passaggio da lei.
La discoteca fuori era piena di gente, immagino dentro. Uscii dall’auto e il freddo del primo febbraio mi avvolse completamente le gambe nude. Rabbrividii per un secondo, ma alla fine mi ci abituai. Cercai di trovare i ragazzi ma non ci riuscii, c’era troppa gente. Inoltre volevo dare il regalo e gli auguri ad Harry. Quel giorno non ci eravamo visti per niente, doveva essere una sorpresa, tutto quanto.
- Quella non è Madison? – Tiffany indicò una bionda ossigenata con mezzo negozio della Kiko in faccia, vestita (se così vogliamo dire) con un aderentissimo vestito viola di cotone. Era molto più corto del mio, dato che le si intravedeva quasi il suo intimo.
Una scarica di rabbia mi invase la testa ed il corpo, doveva tenersi lontana da me e da Harry stasera.
- Non ti stava antipatica? – chiese Fra, intenta a scaldarsi le braccia con le mani.
- L’ha invitata Zayn. – feci una smorfia. – dice che sono amici e ha sentito il bisogno di invitarla. –
- Ti aiuterei a picchiarla, ma stasera ho voglia di divertirmi. – risi alla risposta di Tiff.
- Tranquilla. – le posai una mano sulla spalla. – Divertiti, ma non ubriacarti. Chi ci porta a casa altrimenti? –
Mi fece cenno con la mano, ma dubito che riesca ad evitarlo. Tiffany adorava divertirsi.
- Signorine! – sentii una voce dietro le nostre spalle. Mi girai ed intravidi Niall, Liam e Zayn avvicinarsi. Erano vestiti tutti con jeans e maglietta elegante. Rimasi alquanto stupita!
- Come siamo eleganti! – dissi, avvicinandomi per salutarli.
- Tu non sei da meno Sam. – mi disse Zayn. Scossi la testa divertita e gli diedi un bacio sulla guancia. Dopdiché presi Tiffany per mano e la misi di fianco a Zayn.
- Perché non la porti in discoteca? Tiff non vedeva l’ora di ballare. – le feci l’occhiolino. Notai imbarazzo in entrambi, ma alla fine Zayn le sorrise e la portò dentro. Quei due avrebbero fatto scintille.
Mi girai ancora sorridente, e notai Liam e Francesca scambiarsi effusioni d’amore.
Tossii per attirare l’attenzione, e finalmente i due piccioncini si staccarono.
- E così voi due… - inarcai un sopracciglio e assunsi lo sguardo dei detective che di solito si vedono nei film.
- Bè ecco io te lo avrei detto Sam… - cercò di giustificarsi Liam, ma io gli scompiglai i capelli. Era davvero tenero quand’era in imbarazzo.
- Siete carinissimi insieme. E ora andate a ballare! Ma attenti… - mi raccomandai.
- Sicura? Non voglio lasciarti da sola. – Francesca mi accarezzò un braccio. Le presi la mano e le feci cenno di non preoccuparsi.
- Louis e Harry saranno qui a momenti, non preoccupatevi. Andate pure! –
- Grazie Sam, sei un angelo! – ricevetti un dolce bacio sulla fronte da Liam. Li osservai ancora per un po’ camminare verso l’entrata della discoteca. Quando furono lontani, mi misi a guardare il cielo, aspettando i due ritardatari. Osservavo i piccoli aloni che formava l’alito caldo della mia bocca a contatto con la fredda temperatura del paese. Iniziai a picchiettare un piede per terra, per passare il tempo.
- Buonasera splendore. –
Mi girai di scatto, e mi ritrovai un Louis con giacca e camicia proprio davanti a me. Lo abbracciai e poggiai la testa sul suo petto.
- Sei arrivato finalmente… -
- Ho avuto da fare con… - si bloccò. Aggrottai la fronte e lo guardai incuriosita. Era leggermente rosso in faccia e potevo notare una punta di disagio nei suoi occhi.
- Eleanor. – continuò. Subito mi aprii in un sorriso e lo abbracciai ancora più forte.
- Lo sapevo che avresti combinato qualcosa con questa ragazza! Come mai non è venuta? –
- Doveva studiare per una verifica. Comunque oggi pomeriggio ci siamo visti e… cavolo se mi piace! –
Gli diedi un bacio sul naso, intenerita dalla sua espressione. Poi mi ricordai che con lui non c’era la persona che tanto desideravo. Iniziai a guardarmi intorno, attirando l’attenzione di Louis che molto probabilmente aveva capito.
- Harry sta arrivando e… A proposito! Vieni! – mi trascinò per un braccio dietro la discoteca, lontano da tutti. –
- Dove mi stai portando? – gli chiesi, tentando di tenere il passo.
- Devi fare questa sorpresa ad Harry, no? Bene, lo porterò qui così potete scambiarvi effusione d’amore senza la mia presenza! –
Scoppiai a ridere, scuotendo la testa. – Non potevi lasciarmi lì ad aspettare? –
- No. C’erano un paio di tizi che ti avevano messo gli occhi addosso e non mi piacevano. –
- Oh come sei adorabile! – gli strizzai una guancia, provocandogli una risata.
Arrivammo dietro la discoteca. Dietro era pieno di fiori e vasi di ceramica, con delle lucine appese davanti alla porta, probabilmente quella per accedere al retro del locale.
- E ora che dovrei fare? – chiesi guardandomi intorno.
- Lo hai il regalo? –
Misi una mano nella tasca del giubbotto e tirai fuori una scatolina color panna, agitandola davanti ai suoi occhi.
- Bene, ferma qui. Vado a chiamare il riccio! – Così mi lasciò in mezzo ai fiori e ai vasi. Ero agitata, mi sentivo mancare. Ma non era paura, era felicità. Avevo solo voglia di stare con lui e di stringerlo a me. Di baciarlo e assaporare il profumo delle sue labbra. Avevo voglia di stargli vicino a vita, per sempre.
Iniziai a camminare a destra e a sinistra, mordendomi le labbra. L’ansia si faceva sempre più sentire.
Alla fine arrivò Louis, che si fermò a metà strada, mentre fece passare Harry. Eccolo, tutte le forze della natura concentrate in un solo ragazzo.
Ci guardammo negli occhi e ci sorridemmo, dopodiché corsi verso di lui stringendolo al me. Louis era già andato via, sapendo che ora non c’era più da fare il papà preoccupato.
- Auguri ricciolino. – gli dissi, soffiando sulle sue labbra.
- Perché hai fatto tutto questo? – chiese incredulo, sorridendo.
- Perché ti amo. – lo fissai negli occhi. Le sue iridi versi quella sera erano particolarmente limpide. – E perché volevo farti una sorpresa. -
- Tu sei completamente pazza. – mi baciò, approfondendo il bacio. Le nostre lingue ritornarono a giocare e il mio cuore stava prendendo il volo.
Mi staccai, non appena mi ricordai del regalo. Lo presi dalla tasca e glielo porsi.
- E’ per me? – disse sorpreso. Annuii leggermente e misi le mani dietro la mia schiena, osservando le sue mani che abilmente scartavano la carta e aprivano la scatola color panna. Ne tirò fuori un bracciale d’argento con appeso un ciondolo con la lettera S dello stesso materiale. Mi guardò, poi rivolse il suo sguardo al ciondolo che teneva in mano, ed infine mi guardò un’altra volta.
- Potrei sembrare la solita ragazza patetica che regala al fidanzato il ciondolo con la sua iniziale, ma è per ricordarti di me anche quando ci separeremo. Perché tu sei l’unico che mi ha fatto provare a pieno l’amore, e devi ricordarti della ragazza a cui hai cambiato la vita e l’hai resa migliore. –
Tenevo lo sguardo basso e torturavo le mie dita, sul punto di esplodere. Non volevo guardare la sua faccia, probabilmente disgustata o annoiata.
Sentii toccarmi il viso con una sua mano. Alzai istintivamente la testa e lo fissai negli occhi. Le sue labbra si aprivano in un dolce sorriso e i suoi occhi non facevano altro che scrutare i miei.
Restammo qualche secondo ad osservarci a vicenda, finché non congiunse le sue labbra con le mie in un bacio più appassionato. Strinse il mio petto al suo ed io allacciai le braccia al suo collo. Sentivo il sapore dell’amore scendermi per il corpo e poi ritornare su. Stavo provando a pieno ciò che una persona dovrebbe provare in svariati anni. Ma no, con lui era diverso, riusciva a rendere unica e duratura ogni singola emozione.
- Grazie. – sussurrò, una volta staccato dalle mie labbra. Ricambiai con un altro bacio a stampo, per poi lasciarmi prendere per mano e andare verso l’entrata del locale.
Mi teneva stretto la mano, mentre camminavamo. Notavo parecchi ragazzi osservarmi maliziosi, e lo sguardo di Harry farsi minaccioso. Mi veniva da ridere, così lo raggiunsi saltellando e gli diedi un bacio sulla guancia.
- Gelosone. – ridacchiai.
Lo sentii sorridere e tenere ancora più stretta la mia mano. Quando fummo davanti all’entrata, Harry si fermò perché fu tirato via da qualcuno. Non mi servì molto tempo per capire che quel qualcuno, probabilmente, era una bionda ossigenata vestita da ragazza cresciuta.
- Come siamo eleganti stasera, Styles. – commentò la bionda, con la voce che mi dava ai nervi. Ero in disparte, con le braccia conserte, ad osservare la scena.
- Grazie Mad, anche tu. – Mad. Quel soprannome  aveva provocato in me istinti che nemmeno nei film horror fanno vedere.
- Ciao Sam. Grazie dell’invito. – chiese con il sorriso più falso che avessi mai visto. Quasi mi veniva da vomitare per tutta quella finta.
- Non ringraziare me, ringrazia Zayn. – risposi atona.
- Oh si non preoccuparti, l’ho già ringraziato. – Mi fece l’occhiolino. Oh ti prego, non dirmi che voleva alludere a quelle cose. Che puttana!
- Ti andrebbe di entrare Harry? – continuava ad accarezzargli il braccio. La mia pazienza stava nuovamente per andare a farsi un giro.
- Mi dispiace Madison, sto con Sam. Magari più tardi, mh? – mi prese la mano e mi portò dentro. Iniziai a ridacchiare sotto i baffi pensando alla faccia sconvolta della bionda scaricata pochi secondi fa.
- Che ridi? – mi chiede Harry, curioso.
- La faccia di quella bionda ossigenata era esilarante. – risposi fra le risate.
- Hey, questa sera è per noi due, intesi? – mi prese il mento con l’indice e mi baciò il naso. Gli ripresi la mano, notando stavolta però un oggetto diverso: il mio bracciale.
Sorrisi, aggrappandomi al suo braccio.
 
 
 
- Vi state divertendo? – Louis si avvicinò al nostro tavolo ballando.
- Si, ma non ce la sentiamo ancora di ballare! – urlò Harry, cercando di farsi sentire.
- E’ pieno di gente in pista, fate bene a restarvene qui! – posò lo sguardo sui nostri bicchieri vuoti. – E non vi ubriacate! Vi tengo d’occhio! – chiuse gli occhi in due fessure, fissandoci.
- Tranquillo Lou, è coca cola. – lo tranquillizzai ridacchiando. Mi passò una mano sui capelli e si mise al mio fianco, sull’unica sedia libera.
Parlottammo del più e del meno, cercando di ascoltarci nonostante la musica alta, quando un Niall sudato e affaticato si avvicinò al nostro tavolo, quasi preoccupato.
- Quelle due sono pazze! – urlò ansimando per prendere fiato. Evidentemente aveva ballato troppo.
- Quelle due chi? – chiese Harry.
- Francesca e Tiffany. Sono ubriache e stanno girando per la discoteca con un paio di bottiglie di non so cosa. Fino a qualche minuto fa ballavano su un tavolo, ora non so dove siano! –
Mi portai una mano sulla fronte e mi alzai dal tavolo scocciata.
- Vado a cercarle. – Informai.
- Ti accompagniamo! – disse Louis, alludendo a lui e Niall. Feci cenno di si con il capo e mi allontanai dal tavolo seguita dai due ragazzi. Mi girai di scatto e intravidi Harry che si era messo a parlare con una bionda.
Sgranai gli occhi, e iniziai a sentire qualcosa alla bocca dello stomaco. Continuavo a fissarli ma fui spinta da qualcuno, poiché mi mischiai nella folla e persi di vista Madison ed Harry.
 
 
 
- Se amate le italiane gridate OOOOOOOH! – vidi Francesca in piedi su una sedia, con una bottiglia di birra. Al suo fianco c’era Tiff, che rideva e urlava assieme al cerchio di ragazzi creatosi intorno a loro due. Mi veniva da ridere a quella scena, ma capii che era meglio farle smettere. Notai Zayn e Liam che tenevano le gambe delle ragazze, implorandole di scendere. Anche loro erano esasperati, si vedeva dalle facce.
- Hey Saaaam! Vuoi unirti a noi?! – urlò Tiffany, bevendo un sorso di birra e continuando ad agitarsi sulla sedia con Francesca.
- No, scendete subito! – urlai.
- E chi sei mia madre? Divertiti e non rompere! – bofonchiò Francesca. Fortunatamente era ubriaca e tutto ciò che diceva non lo pensava veramente. O almeno era meglio per lei.
- Dai Fra scendi! Andiamo a ballare! – tentò Liam, strattonandole una gamba.
- No! Lasciami! – si lamentò quest’ultima. Esasperati sia Zayn che Liam, presero in braccio le ragazze e le misero a terra.
- Come siete noiosi! – disse Tiffany, traballando sui tacchi nonostante fosse sorretta da Zayn. Louis e Niall, che fino ad ora avevano assistito alla terribile scena, accorsero a togliere le bottiglie di birra dalle loro mani.
- Queste le prendiamo noi. – disse il biondino.
- Niall ridammela! E’ mia! – Francesca cercava di divincolarsi dalla presa di Liam, senza però ottimi risultati. Quindi si lasciò cadere tra le sue braccia, poggiando la testa sulla sua spalla.
- La porto fuori. – disse Liam. – Dai Zayn, prendi Tiffany e andiamo, se stanno ancora un po’ qui dentro va a finire che non le ritroviamo più. –
Il moro obbedì subito, e con sveltezza prese Tiff a mo di sacco di patate e raggiunse l’amico fuori. Continuai a guardarmi intorno, torturandomi le labbra.
- Io vado a ballare! Vieni con me Lou? – chiese Niall. Louis aveva notato la mia espressione e perciò gli disse che non sarebbe venuto. Il biondo quindi di mischiò tra la massa di persone che ballavano nella pista.
- Tutto ok? – mi accarezzò una guancia. Scossi la testa e deglutii, continuando a fissare il pavimento.
- Quando ci siamo allontanati, ho voltato la faccia, e ho visto Harry con Madison. – i miei occhi erano fissi sulle mattonelle. La mia testa stava andando in panne, troppi pensieri la offuscavano.
Louis non disse nulla, si limitò a sospirare.
- Ho visto che gli offriva qualcosa, probabilmente vodka. – continuai.
Si passò la mano sul viso, per poi lasciarla cadere sulle gambe.
- E adesso non so dove siano. –
- Sam, ascoltami. Non devono per forza fare qualcosa, va bene? Madison è un’amica, e per quanto le possa piacere lui, Harry non si lascerebbe mai corteggiare da una come lei. –
- Da sobrio no di certo. Ma chi lo dice che ora lo sia? – i miei occhi iniziavano ad umidificarsi, ripensando ai due seduti al tavolo.
Forse esageravo, forse la mia mente stava andando oltre, ma non ci riuscivo a pensare ad altro.
Louis prese la mia mano fra le sue e la baciò, per poi accarezzarla con il polpastrello.
- Vado a cercarlo. – esordii, alzandomi dalla sedia e andando verso la folla. Mi sentii prendere un braccio, e incrociai gli occhi di Louis.
- Non andare. Non voglio vederti soffrire. –
Mi morsi un labbro, cercando di trattenere le lacrime. – E dovrei vederlo fra un paio d’ore con la camicia sbottonata? Dovrei fingere un sorriso nel vederlo, come se non sapessi nulla? –
Mi divincolai e Louis lasciò subito la presa, lasciandomi vagare per la discoteca. Ormai la musica non esisteva più, la mia mente era da tutt’altra parte. Il cuore mi andava a mille e mi sentivo le gambe tremare. I miei occhi non ce la facevano più, volevano esplodere.
Tornai al tavolo dove eravamo seduti mezz’ora fa, e non c’era. Solo qualche bicchierino vuoto di qualcosa di alcolico. Mi passai una mano tra i capelli e uscii fuori dalla discoteca, pensando fosse lì. No, non c’era. Guardai per l’ultima volta la strada e rabbrividii. Corsi immediatamente dentro, cercando da ogni parte.
Non c’erano al bar, non stavano ballando, non erano su un divano. Sembravano spariti ed io mi sentivo morire. Volevo svanire nel nulla, sprofondare nel pavimento.
Mi fermai davanti ai bagni, incerta se aprire o no. Con la paura che mi assaliva per la sorpresa che avrei potuto provare.
Deglutii e aprii decisa la porta del bagno femminile, guardandomi attorno. Non c’era nessuno.
Sospirai sollevata, e feci per aprire la porta e uscire, quando dei gemiti arrivarono alle mie orecchie. La voce era abbastanza squillante, nonostante fossero gemiti di piacere. Sentivo risatine interrotte dal respiro affannato di qualcuno.
Rimasi impalata davanti alla porta, ad ascoltare, quando la porta di uno sei bagni si aprii e quasi mi mancò l’aria.
Ne uscii una Madison seminuda e un Harry con la giacca sbottonata e la cerniera dei jeans abbassata. Continuavano a sorridere, quando Harry vide la mia figura e impallidii.
Ed io come un’emerita cretina ero immobile davanti a loro. In quel momento volevo vomitare per lo schifo.
I miei occhi si riempirono di lacrime e una lacrima salata scese silenziosa sul mio volto. Tenevo gli occhi fissi su Harry, come se gli volessi comunicare tutta la mia delusione. Mi portai una mano sul petto perché sentivo il mio cuore rallentare i battiti.
- Sam posso spiegarti… - tentò Harry.
- Tu… - sussurrai, portando una mano davanti alla bocca e scuotendo la testa.
- Sam non è come pensi. –
- Cosa dovrei pensare Harry?! – urlai, con tutto il fiato che avevo in gola.
- Lasciami spiegare! – cercò di prendermi un braccio, ma mi scansai.
- Non mi toccare! – urlai nuovamente, con la voce rotta dal pianto. – Mi fai schifo!
Corsi via dal bagno, uscendo dalla discoteca. Il freddo mi gelò le ossa e quasi fece asciugare le lacrime sulle mie guance. Ma no, queste continuavano a scendere ininterrottamente.
Mi inginocchiai per terra, mettendo le mani tra i capelli e soffocando un urlo di esasperazione. Mi sentivo come uno straccio usato, il cuore a pezzi. In quel momento avrei voluto morire.
Sentii una figura ansimante affiancarmi e riconobbi i ricci. Subito mi alzai e mi scansai da quello che ormai non riconoscevo più come il mio ragazzo.
- Sei uno schifoso! – iniziai ad urlargli contro. – Ho organizzato tutto questo e tu vai a scoparti la persona che odio di più al mondo!
- Sam non è colpa mia! – tentò di tranquillizzarmi, ma anche il suo tono era agitato. Sentire la sua voce mi faceva riluttanza. – Lei mi si è avventata contro! –
- E tu?! Tu invece di scansarla ci sei stato! Con quale coraggio osi fartela nel bagno con lei?! –
Osservai il suo braccialetto, il mio regalo, quello che gli avevo regalato più di un’ora e mezza fa. Lo osservai con disprezzo, mentre lui, notando il mio sguardo, se lo coprì con la mano.
- Mi dispiace, ok? Ho bevuto troppo e… -
- Non basta! – urlai, mettendomi una mano alla bocca per il tono di voce usato. Spostai lo sguardo ed intravidi Louis e Niall, seguiti a ruota da Zayn e Liam, che si avvicinavano a noi.
- Mi hai tradita, dopo che ho fatto tutto questo per te! – continuai tra le lacrime. Aveva lo sguardo basso e non rispondeva. Aveva l’espressione di uno che stava cercando di non piangere.
- Ed è per questo che in questo momento ti odio! – urlai con tutte le mie forse l’ultima parola. – Eri troppo dispiaciuto per il fatto che qualche giorno fa mi ero rifiutata di farlo con te e ti sei consolato con quella puttana! –
- NO! – urlò anche lui.
- E allora cosa Harry?! – ricambiai con lo stesso tono. Sospirò e abbassò lo sguardo, senza rispondere. Scossi la testa lentamente, continuando a guardarlo.
- Pensavo fossi cambiato. Pensavo che mi amassi… -
- Io ti amo Sam! – mi interruppe.
- Con quale coraggio me lo vieni a dire dopo questo?! – gli puntai un dito contro.
- Che diavolo succede?! – chiese Louis, guardandomi piangere. Quando vide poi Harry con lo sguardo basso, capì tutto e non perse tempo ad abbracciarmi.
- Lui… Madison… Stavano… Bagno… - singhiozzai, soffocando il pianto contro il suo petto. Mi strinse ancora di più a se e mi accarezzò la nuca. Guardò Harry e fece una smorfia di delusione.
Gli altri tre ragazzi, intanto, guardavano Harry completamente sorpresi, ma anche loro delusi.
Mi staccai dall’abbraccio con Louis e mi asciugai le lacrime. – Lasciateci soli. – chiesi.
Louis mi diede un bacio sulla guancia e si allontanò con i ragazzi, rivolgendo un ultimo brutto sguardo ad Harry, che abbassò immediatamente lo sguardo.
Restammo in silenzio per qualche minuto, finché non fu lui ad interrompere il silenzio.
- Quindi è finita? –
- Non lo so. – dissi atona. – Sono confusa. –
- Ora non mi ami più? –
- Io ti amo da impazzire Harry! – urlai. Non doveva azzardarsi a dubitare del mio amore. – Credo che se non lo fossi starei qui a disperarmi perché il mio ragazzo mi ha appena tradita?! –
Un’altra lacrima mi rigò il volto. – Scordami, Harry. Per quanto possa amarti non riuscirò più a guardarti in faccia dopo questo. –
Mi incamminai verso la macchina dei ragazzi, sorpassandolo. Ma fui bloccata dalla sua mano che mi teneva il polso. Guarda un’ultima volta il braccialetto e poi staccai la presa. Non volevo avere nessun contatto con lui.
- Non puoi farmi questo… - ormai anche lui era in lacrime. Aveva gli occhi gonfi e le lacrime scendevano rapide, contornandogli i lineamenti del viso. Si mordeva un labbro, continuando a fissarmi.
- E tu hai il diritto di trattarmi così? – la voce usciva a malapena. Sussurrai quella frase e poi me ne andai, lasciandolo sul marciapiede.
Camminai lenta, verso la macchina. Continuavo a piangere. Volevo Harry, il vecchio Harry, lo volevo qui con me per poterlo abbracciare. Ma questo mi aveva appena dimostrato che le sue voglie sono più importanti dell’amore della sua ragazza. Non riuscivo più ad immaginare il suo volto, i suoi baci e i suoi abbracci. Ogni cosa di lui era da dimenticare.
Arrivai alla macchina e subito fui raccolta in un abbraccio da Louis.
- Mi dispiace. – sussurrò, con le labbra poggiate sulla mia spalla.
Tirai su col naso e lo guardai, improvvisando un falso sorriso.
- Mi dispiace perché avrei dovuto fermarti fin dall’inizio. – continuò.
Gli accarezzai il volto, notando i suoi occhi lievemente lucidi.
- Non è colpa tua Lou…- sussurrai.
- Non meriti tutto questo, specialmente da lui. Mi ha deluso più di quanto abbia deluso te. –
Sospirai e mi lasciai di nuovo travolgere da un abbraccio, stavolta anche da quello degli altri ragazzi. Tiffany e Francesca erano sedute in macchina, si erano riprese. Avevano ascoltato e osservato in silenzio.
Incrociai il mio sguardo con gli occhi nocciola di Francesca. Quello sguardo stava a significare tutto l’affetto che una migliore amica potesse provare verso di te.
Mi asciugai gli occhi e salii in auto, poggiando la testa sulla spalla di Louis e lasciandomi accarezzare.
 
 
 
 
 
Durante il tragitto mi vennero in mente le immagini mie e di Harry sul divano. Del suo sorriso, della sua risata. Dei suoi occhi e del suo modo di guardarmi. Dovevo dimenticare tutto, ma sapevo di non poterci riuscire.
 
La macchina si arrestò davanti casa mia. Erano le undici e i miei genitori non erano ancora rientrati. Scesi seguita da Louis, Tiff e Francesca. Mentre loro due entravano in casa, io mi lasciai per un’ultima volta coccolare da Louis.
- E’ incredibile quanto tu possa essere forte dopo questo. – commentò, sfiorandomi la schiena con la mano.
- Solo perché ne ho passate di peggio. – risposi. – Non so come andrà a finire domani. –
- Non puoi evitarlo a vita Sam. –
- Devo. Non riuscirò più a guardarlo in faccia. E’ stato bruttissimo vederlo uscire per mano a Madison. Mi sentivo un inutile straccio, volevo morire, sparire. – la mia voce fu rotta dal pianto. La mano di Louis mi accarezzò il viso, fino ad asciugarlo completamente.
- Lo ami ancora? – azzardò a chiedere.
Esitai un attimo, prima di dire quello che il mio cuore sussurrava.
- Sempre. -

 
 
 
 
 
 
NON UCCIDETEMI.
Ok, sono disperata ç_ç
Doveva succedere ragazze, perché ho in mente qualcosa per i prossimi capitoli.
Manca poco alla fine. Diciamo che finirà intorno al venticinquesimo capitolo, o meno.
Non lo so ancora.
Ho postato in fretta perché mi era balzata in mente quest’idea e non volevo farmela scappare e.e
Godetevi questo malinconico capitolo e RECENSITE.
Dopo questa litigata tra Harry e Sam voglio proprio leggere cosa pensate. Ahah.
Spero che si risolva tutto presto. Sono curiosa quanto voi ragazze ahahah!
A presto. xx

 
 
  
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