Tonks, Malocchio.
Chiacchiere.
Quante chiacchiere, che era Malocchio. Sì, era proprio le chiacchiere.
Quelle parole, sempre le stesse, ripetute e ripetute e ripetute, ancora. A tutti, a tutti gli amici.
Aspro, dai modi bruschi, anche. A me piaceva, perché non aveva bisogno di mostrare le proprie emozioni.
O, magari, non ne era in grado.
O, magari, voleva tenerle per sé, custodirle gelosamente dentro.
Magari, non voleva che io, che tu, che Molly, che Kingsley, che Sirius sapessimo.
Lo sai? Mi assomigliava un po'. Scostante, sì. Brusca, spesso.
Io, però, le chiacchiere, non riesco tenerle per me. Non sempre, almeno. Ho bisogno del tuo silenzio, Remus.