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Autore: My Pride    18/05/2012    7 recensioni
~ Raccolta di quindici flash fiction fluff e sentimentale incentrata sulla coppia RuNami ♥
» 15. A night with you
Rufy sorrise divertito, issandosi a sedere sulla branda con le gambe incrociate su di essa. «Nami è come la carne», asserì semplicemente, e se per un attimo tutti gli altri se n'erano rimasti in silenzio, forse non capendo il perché di quella metafora, Zoro si ritrovò invece a sollevare un sopracciglio, sistemandosi le braccia dietro alla testa prima di sbuffare ilare.
«Quando si raffredda diventa dura e stopposa?»

[ Mugiwara Centric ~ 8th October 2012 ♥ ]
[ Partecipante alla challenge indetta dalla community Think Fluff ]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara | Coppie: Rufy/Nami
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Cherry blossom Titolo: Cherry blossom
Autore: My Pride
Fandom: One Piece
Tipologia: One-shot
[ 1188 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Nami, Monkey D. Rufy, Mugiwara
Tabella/Prompt: Primavera › 07. Allergia
Humanity Face 10&Lode: #07. Naso
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti:
Heterosexual, Slice of life, What if?
30 modi di amare, più qualche delizia: Pacchetto sweet › Ciambella
The season challenge: Primavera › Allergia


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.

    Nami starnutì per l'ennesima volta nell'arco della giornata, soffiandosi il naso con il fazzoletto di stoffa che si portava dietro da quella mattina.
    Si era svegliata pimpante come al solito, e, recuperato un cesto di vimini e un cappello di paglia per proteggersi dal sole, si era diretta al di sopra del castello di prua della Merry e aveva raggiunto la sua bella piantagione di mandarini, con la ferma intenzione di potare i rami secchi e raccogliere i frutti più maturi. Aveva rimandato quel lavoro da parecchio tempo e si era sempre ripromessa di riprenderlo il prima possibile, e quel mattino gli era sembrato il momento migliore per occuparsi dei suoi mandarini. Peccato, però, che non avesse contato l'avvicinarsi ad un'isola primaverile e la conseguente allergia che l'aveva colpita non appena le era giunto un forte profumo dolciastro alle narici.
    In un primo momento la cosa l'aveva accigliata e confusa, non lo negava. Non era mai stata allergica al polline o a qualche specie di fiori e non aveva dunque saputo spiegare il perché di quell'improvviso raffreddore che l'aveva sconquassata, e sarebbe di sicuro entrata nel panico se non avesse sentito in seguito un altro paio di starnuti provenire dal ponte. Aveva dunque potuto appurare di non essere stata l'unica a subire gli effetti di quel profumo, giacché persino Zoro e Sanji si erano ritrovati ad essere le vittime di quei malefici fiori. Chopper non aveva nemmeno saputo spiegar loro cosa fosse successo, poiché lui, che di solito era quello su cui gli odori facevano più facilmente presa, aveva semplicemente fatto spallucce e detto che il profumo di quei fiori gli sembrava perfettamente nella norma, così come le analisi che aveva eseguito su di loro per essere sicuro che non fosse una specie a cui sarebbero potuti essere allergici. I misteri della Grand Line si spingevano ovunque, a quanto sembrava.
    Nami si strofinò il dorso di una mano sotto l'occhio sinistro per cancellare qualche residuo di lacrime dovuto all'ennesimo starnuto, tirando poco signorilmente su con il naso mentre si dirigeva a passi strascicati in cabina, più che decisa ad occupare il proprio tempo a fare qualcosa anziché starsene con le mani in mano come le aveva suggerito Chopper. Avrebbe dovuto mettersi a letto e smetterla di scarrozzare avanti e indietro sul ponte per controllare la rotta o dare ordini al posto del Capitano, però, e lo sapeva fin troppo bene, se avesse lasciato tutto nelle mani del resto della ciurma - in special modo di quello sconsiderato di Rufy o di quei due idioti di Zoro e Sanji, che come lei non ne avevano minimamente voluto sapere di andare a coricarsi sulle amache per riposarsi - avrebbero rischiato di finire fuori rotta e sarebbero stati di sicuro in grossi guai.
    Si passò una mano fra i corti capelli rossi e, dopo aver starnutito ancora, agguantò il diario di bordo e fece dietro front, riattraversando il corridoio di sottocoperta e salendo le scale per tornare sul ponte, venendo nuovamente investita dal fastidioso odore di quei fiori. Storse il naso e si passò un dito sulla punta di esso, cercando in qualche modo di grattarselo per evitare che quel profumo le stuzzicasse troppo le narici; in quel mentre il suo stomaco si fece sentire, e arrossì imbarazzata, guardandosi intorno come se volesse controllare che non ci fosse nessuno in giro. Di solito era Rufy quello che non si vergognava a far udire i tremendi borbottii della sua pancia, anche perché lei era sempre riuscita a ricacciare indietro i morsi della fame. Con Sanji nelle sue stesse condizioni, però, non aveva potuto purtroppo mettere sotto i denti uno dei suoi buoni manicaretti, con sommo dispiacere suo, del cuoco e di tutta la ciurma. Sanji aveva sì provato a cucinare come se nulla fosse, ma dopo aver starnutito tre volte di seguito e aver rischiato di tagliarsi un dito mentre sfilettava il pesce, era stato Chopper stesso a costringerlo seduto e ad ordinargli di non avvicinarsi alla cucina, ignorando il piagnucolio a cui il giovane cuoco aveva dato vita. Quegli stupidi fiori stavano facendo una strage, e ci sarebbero volute ancora quattro ore di navigazione per allontanarsi quel tanto che bastava per non riuscire più a sentirli.
    Un tonfo sordo proveniente da poppa la fece sussultare, tanto che stornò bruscamente lo sguardo in quella direzione come se si aspettasse di veder sbucare dall'acqua un mostro marino; sospirò di sollievo, però, nel rendersi conto che si trattava semplicemente di Zoro, che cercava di sollevare quei suoi assurdi pesi da trecento chili nonostante gli starnuti che si erano impadroniti anche di lui. Proprio non poteva fare a meno di allenarsi anche in quelle condizioni, eh?
«Che accidenti fai?» le venne spontaneo chiedergli nell'avvicinarsi, sistemandosi il diario di bordo nella tasca dei calzoncini. «Lo vedi anche tu che non riesci a sollevarlo come si deve, hai forse intenzione di distruggere il ponte?»
    Zoro le scoccò un'occhiataccia e poi, starnutendo ancora e passandosi l'avambraccio sul naso, rinserrò la presa sul manubrio, fermamente deciso a riprendere i propri allenamenti senza distrazioni. 
«Non mi lascio sconfiggere da uno stupido raffreddore», borbottò scontroso, tornando a guardare dritto dinanzi a sé come se volesse concentrarsi. «Né tanto meno da degli stupidi fiori», soggiunse, ma non riuscì nemmeno ad aggiungere altro che un nuovo starnuto lo costrinse a lasciare il peso, che si conficcò disastrosamente fra le assi del ponte, lasciando navigatrice e spadaccino più che sconcertati. Sbatterono le palpebre all'unisono e si guardarono per un lungo istante, prima che, come richiamato dalla povera nave stessa, un Usopp a dir poco incavolato facesse la sua apparizione, cominciando a sbraitare contro il Vice Capitano.
    Nami scosse il capo e decise di lasciarli alle loro questioni, riafferrando il fazzoletto per grattarsi il naso con esso, decidendo di dare ascolto al suo povero stomaco e di cercare dunque qualcosa da mangiare in cucina. E le venne stupidamente da ridere nel rendersi conto che qualcun altro aveva avuto la sua stessa idea e stava adesso tentando in tutti i modi di trafugare cibo dal frigorifero, mordicchiando il lucchetto nella vana speranza di vederlo spaccarsi in due.
«Rufy?» lo richiamò, e il Capitano si ritrovò a trasalire, voltandosi lentamente verso di lei con gli occhi ingigantiti e un'espressione a dir poco comica dipinta in viso.
    «Non stavo rubando niente!» si affrettò a dire immediatamente, per quanto fosse fin troppo palese quella sua menzogna. Le tasche dei jeans straripavano persino di mandarini, quindi tentare di far finta di niente sarebbe stato assurdo. Però la navigatrice si limitò a fare spallucce e ad avvicinarsi, scansandolo dal frigo senza tanti complimenti.
    «Sappi che questa è un'eccezione, Rufy», cominciò poi, inserendo la combinazione prima di tirar fuori dal frigo quel che restava della ciambella doppio gusto che Sanji aveva preparato il giorno prima, dovendo dare uno schiaffo sulla mano del Capitano non appena la vide entrare nel suo raggio d'azione. Richiuse l'anta in fretta, così da evitare che quello scemo rubasse più del dovuto, e mise nuovamente il lucchetto, dividendo con il Capitano ciò che aveva appena trafugato lei stessa. Nemmeno si chiese perché avesse smesso di starnutire, dando semplicemente vita ad un enorme sorriso prima di unirsi a Rufy in quella cena improvvisata fatta di pane, formaggio, e mandarini.






_Note inconcludenti dell'autrice
E finalmente ritorno con un nuovo capitolo di questa piccola raccolta!
Diciamo che questa situazione è nata pensando un po' a me, dato che soffro di allergia e stanotte ho ripreso a starnutire come una pazza per ore senza riuscire a chiudere occhio a causa del polline che svolazza ovunque in qualsiasi ora del giorno, e tenere le finestre chiuse con questo caldo nemmeno a parlarne...
Anyway! Sproloquio mio a parte, spero di non essere andata troppo OOC con i protagonisti di questa one-shot, visto che devo ancora prenderci la mano quando si tratta di questa coppia... eh, purtroppo io so usare molto meglio personaggi maschili un po' rozzi, ormai sono bollata e non posso più farci niente . Ah, nella mia mente bacata, i fiori che provocano quell'allergia ai membri della ciurma si chiamano
«fiori dell'amore»: chi ha difficoltà nell'esprimere i propri sentimenti all'amato viene colpito in pieno dal profumo di quei fiori, e l'effetto, come si è potuto notare alla fine di questa flash, svanisce non appena si comprende cosa si prova per la controparte. Nel mondo dove regna la fantasia, tutto è possibile! [cit]
Okay... sto sclerando, non datemi retta 
Alla prossima. ♥


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