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Autore: Talulah    18/05/2012    2 recensioni
" Cecily. Mi chiamo Cecily. Per gli amici Sissy. Normalissima studentessa di Hogwarts. Casa Corvonero. Appassionata di indovinelli. Segni particolari, nessuno, tranne per il fatto che ero perdutamente e stupidamente innamorata di Tom Riddle. "
... L'amore può davvero cambiare le persone?
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo VII

 In infermeria

 

















Mi sentivo la bocca impastata e secca. Un sapore amaro mi torturava la lingua che non riuscivo a muovere. Era intorpidita e non solo quello purtroppo. Provai a muovere le dita dei piedi che immediatamente presero a dolermi e a formicolare. Rabbrividii per la spiacevole sensazione. Cosa era successo? Perché ero in quello stato? Dove mi trovavo? Non ricordavo nulla. Che giorno era? E il mio nome? Come mi chiamavo? Cecily. Cecily King. Sapevo chi ero. Mi rasserenai un poco. Provai a muovere la testa, ma un dolore acuto mi trapassò le tempie, intorpidendomi ancora di più. Poggiavo il capo su qualcosa di morbido. Un cuscino? Ero nella mia camera? Mi mossi ancora un po’ cercando di aprire le palpebre pesanti come macigni.
<< Non muoverti >> disse una voce.
Oh diamine. C’era qualcuno lì con me. Una voce, una voce familiare maschile ma di chi? Ero in queste condizioni per colpa di quella voce? Era il mio aguzzino? Dove ero finita? Ero talmente stremata che probabilmente la sensazione di morbidezza che avevo al capo dovuta ad un probabile cuscino, era solo un illusione. La paura cominciò a farsi strada in me. Sarei morta? La voce aveva tentato di uccidermi? Possibile? Eppure mi era familiare. Rabbrividii peggiorando il mio dolore. Cercai nuovamente di muovermi, di aprire gli occhi.
<< Stai ferma ho detto >> la voce pareva innervosita. O irritata?
Mugolai. Sentii un sospiro. Spazientito? Non volevo irritare il mio possibile aguzzino, ma le braccia, e la testa cominciavano a dolermi. Rumore di passi. Una mano fredda mi strinse il polso. Sussultai per l’acuto dolore che avvertii. La mano cominciò ad artigliarmi il polso con cattiveria, lentamente e sempre più forte. Mi salii un grido in gola, ma le mie labbra intorpidite riuscirono ad articolare solo un gemito meno flebile. La mano fredda e decisa, mi lasciò lentamente il polso. Sentii un sospiro vicino all’orecchio.
<< Devi rimanere immobile, il veleno è ancora in circolo, inutile dimenarsi, messa in questo stato risulti solo ridicola. Stai buona >> disse sussurrando quella voce.
Rumore di passi. La voce era tornata al suo posto. Una consapevolezza, un ricordo, cominciò piano a farsi strada in me. Quella voce. L’amavo. Mi piaceva, era velluto per l’udito e mi rilassava, anche se era gelida. Sapevo di chi era quella voce, quel tono perfetto. Il mio Prefetto preferito, il ragazzo che amavo. Il Serpeverde. Tom Riddle. La confusione si fece strada in me, insieme ad una gioia ed eccitazione insensata. Tom mi aveva toccata. Quel polso che pochi attimi prima avevo desiderato staccarmi dal braccio, adesso avrei voluto odorarlo e baciarlo. Poi ricordai. Tom aveva parlato di veleno. Mi aveva avvelenata? No, sapevo che non era capace di fare certe cose. Eppure…
Sentii un lieve sbuffo, << ma perché continui ad agitarti? Non ti ho avvelenato io se è questo quello che ti preoccupa, presto ricorderai che è stato un serpente a farti questo >> disse gelido, << il serpente e ovviamente la tua stupida impulsività >> concluse con disprezzo.
Impulsività? Non ero mai stata una tipa impulsiva. E come aveva fatto a rispondere ad una domanda che stavo formulando solo nella mia testa? Sentii la testa farsi più leggera, insieme alle palpebre. E se avessi provato ad aprirle? Di certo non sarei potuta morire per così poco. Con questo pensiero in mente che mi rassicurava, provai lentamente ad aprire gli occhi. Ci riuscii. Era difficile visto che tutto il corpo era intorpidito, ma lentamente le palpebre si alzarono. Vedevo appannato, mi venne naturale sbattere le palpebre più volte, come per scacciare le lacrime, ma niente cambiò. Doveva essere un effetto del veleno. Girai con cautela il capo verso la voce, verso Tom. Gemetti per il dolore.
<< Ti preferivo quando eri svenuta e quasi morta >> sospirò il Prefetto.
Non feci caso a quello che diceva. Avevo già sentito dire che disponeva di un carattere difficile e ambiguo. Mi piaceva anche per quello. Per quanto la mia visione fosse sfuocata, riuscii a vederlo. Era seduto vicino al mio letto, su una sedia troppo piccola per lui che non faceva altro che accentuare la sua voluminosa figura. Il cuore prese a battermi più forte. Non riuscivo a distinguere i suoi lineamenti con chiarezza, ma lo sapevo. Sapevo che era come sempre bellissimo. Aprii appena la bocca formicolante nel tentativo di dire qualcosa. Chissà come dovevo essere orribile. Maledii la mia eterna sfortuna e proprio quando stavo per fare un altro tentativo cercando di borbottare delle scuse, si sentii rumore di passi ticchettanti e svelti che si facevano sempre più vicino.
<< Buongiorno Signor Riddle, Signorina King >> disse salutandoci.
Trovai la sua voce troppo acuta per le mie orecchie intorpidite.
<< Buongiorno >> mormorò Tom in risposta. Probabilmente doveva essere poco convinto che quello sarebbe stato davvero un buon giorno.
Il senso di colpa che provavo nei suoi confronti si acuì. Ma perché era lì con me?
Sentii trafficare Madama Chips, << allora Signorina King, come ci sentiamo oggi? >>  chiese piuttosto gioviale e sbrigativa l’infermiera.
<< Credo che la Signorina King abbia bisogno di un po’ d’acqua.. >> mormorò Tom. Sembrava annoiato o forse disinteressato.
<< Oh certo, subito cara, ecco qui la tua acqua.. >> disse l’infermiera.
Sentii una lieve pressione alla nuca che mi provocò brividi e formicolii spiacevoli. Sentii il capo alzarsi lentamente e un liquido fresco, dal retrogusto amarognolo fluirmi in gola. Non era acqua. L’acqua non era così densa. Tossicchiai per quanto il mio stato me lo permettesse. La vista cominciò piano piano a migliorare, e il dolore intenso accompagnato dai formicolii diminuì. In compenso la testa prese a dolermi. Con i palmi delle mani sudati mi feci forza e provai a spingere, tentando di sollevarmi quanto bastava per mettermi seduta, o quasi.
<< Ok cara, ti aiuto io.. >> disse Mamada Chips, avvolgendomi un braccio intorno al busto e sollevandomi un poco con delicatezza.
La testa mi faceva davvero male. Mormorai un ringraziamento all’infermiera che mi rispose raccomandandomi di non muovermi troppo e di riposare. Si allontanò verso un ragazzo che da quello che ero riuscita ad intercettare doveva essersi ferito giocando a Quidditch. Sospirai lentamente, notando che più aria rilasciavo e più il dolore aumentava. Provai a fare respiri corti e frequenti. Non vedevo l’ora di stare meglio. Lentamente mi girai verso di lui, adagiandomi allo schienale del letto che Madama Chips mi aveva rialzato. Paonazza in volto, non trovavo il coraggio di guardarlo. Era così bello e infastidito, e a così pochi passi da me. Rivoli di sudore mi percorsero il collo, il petto andando a finire fra i seni. Mi sentivo accaldata, soffocata. Presi coraggio.
<< Scusami.. >> dissi, volendo continuare ma bloccandomi incerta.
<< No >> rispose semplicemente Tom, guardandomi negli occhi.
Le fiamme presero a lambirmi il volto, << mi.. Mi dispiace davvero, avrai perso molte lezioni a causa mia suppongo.. >> sussurrai, tormentandomi le mani, cercando di avere l’espressione più seria che esistesse.
Tom aveva preso distrattamente ad accarezzarsi la guancia con l’indice, mentre il gomito era appoggiato al bracciolo della sedia. Mi guardò. Sembrava non vedere nulla.
L’imbarazzo cresceva, almeno per me. Abbassai lo sguardo, puntandolo sulla coperta bianca. Non avevo la minima idea di cosa dire, lui sembrava più interessato al vuoto che a me.
<< Da quanto sono qui? >> mormorai.
Non potevo arrendermi così. Quella era l’unica vera opportunità di parlargli che mi si era presentata in quattro anni e per tutti draghi, avremmo parlato anche se a lui non importava. Importava a me e tanto bastava, mi dissi risoluta.
Tom si sfregò con indice e medio la tempia, socchiudendo gli occhi e sospirando, << da quattro giorni >> disse atono.
Quattro giorni? Sconvolta sbarrai gli occhi. Lui era lì per me? Da quattro giorni? Non lo biasimai per il modo gelido in cui mi si rivolgeva, chissà quante lezioni doveva aver perso a causa mia. Sospirai mortificata e afflitta. Quel gesto probabilmente attirò la sua attenzione, visto che aprì gli occhi, si rimise dritto in quella piccola sedia e prese a guardarmi in volto insistentemente. Pregai Priscilla Corvonero di non arrossire. Ma Priscilla non sempre mi era d’aiuto, infatti sentii distintamente pizzicarmi le guance. Maledii la mia pelle troppo chiara. Sicuramente anche le mie orecchie avevano assunto il medesimo colore acceso delle mie gote. Sospirai.
<< Mi dispiace davvero.. >> mormorai, anche se ancora non riuscivo a comprendere perché lui fosse rimasto con me mentre stavo male.
Confusa osservai la sua reazione. Mi guardava insistentemente con le labbra socchiuse e le sopracciglia lievemente alzate. Dopo pochi secondi un sopracciglio si abbassò e lui sospirò silenziosamente. Sentii dei passi decisi e veloci. Non avevo voglia di provocarmi altri brividi di dolore per riuscire a guardare chi fosse entrato in infermeria. Tom invece sembrava piuttosto interessato al nuovo visitatore. Più i passi si facevano vicini più la sua espressione si contraeva un poco. Riddle si mise velocemente in piedi, assumendo un espressione gelida, cordiale e impassibile. Nonostante dei puntini neri cominciassero ad appannarmi la vista mi voltai a guardare chi fosse venuto a farmi visita. 











Salve gente! Eccomi tornata dal mondo dei morti con un nuovo capitolino, spero non noioso accidenti ._. mi scuso per non aver aggiornato con i tempi con cui avevo postato gli scorsi capitoli ma purtroppo questo è periodo d'esami e lo studio non mi da neanche tempo per respirare per non parlare delle altre cose.. In conclusione comunque, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento! Come trovate Tom? E' un personaggio molto difficile quindi semplicemente mi sto affidando alla mia mente per vedere come lui si comporta.. Scrivo quello che immagino e spero produca un buon risultato! xD spero la storia vi piaccia sempre di più, come spero di riuscire a postare il prossimo capitolo il prima possibile! Ringrazio tutti e scusatemi ancora per i tempi d'aggiornamento!

Prima di lasciarvi pubblicizzo le altre mie storie in corso:

The Muse of Genius (storia originale, raiting rosso)

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1061725&i=1

Amore Illegittimo (storia originale, raiting arancione/rosso)
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=845342&i=1


S
adistic Love (FanFiction Twilight, raiting rosso)
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=698966&i=1



G
razie a tutti e al prossimo capitolo! :)
  
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