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Autore: serenity 92    18/05/2012    0 recensioni
Salve a tutti voi, questa fan fiction sarà l'ipotetico ottavo libro, ritroveremo i nostri protagonisti e qualche novità.
Ripartiremo con un breve prologo dalla fine della guerra e vivremo accanto ai nostri amici il loro ultimo anno ad Hogwarts.
Un anno complicato, nuovo ed eccitante, in cui i nemici di sempre potrebbero diventare amici.
Una nuova minaccia incombe minacciosa su Hogwarts, una nuova battaglia, senza esclusione di colpi, si prospetta all'orizzonte.
Nuove sorprese, amori, tradimenti e tanta magia ti attendono, caro lettore.
Sei pronto/a a vivere una nuova avventura per tornare ancora una volta bambino/a?
*La storia sarà piuttosto fedele agli avvenimenti precedenti, ogni modifica verrà fatta solo ed esclusivamente per poter seguire la trama di questa fan fiction*.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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CAPITOLO 3.
INFINITAMENTE DIVERSI



 
*GIURO SOLENNEMENTE DI NON AVERE BUONE INTENZIONI*


Buon pomeriggio,
ed eccoci ad un nuovo appuntamento con questa fan fiction.
Prima di tutto voglio ringraziare le dodici persone che hanno
inserito la storia tra le seguite e le preferite.
Noto però che nessuno/a di voi ha ancora lasciato una recensione,
un po’ mi dispiace …
Vorrei davvero sapere cosa ne pensate, perciò se potete dedicate 5 minuti
per lasciare una recensione, una due, cento parole … a me va bene tutto.
Ora vi lascio al nuovo capitolo, buona lettura.


*FATTO IL MISFATTO*
 

Sidney, Austalia.

Hermione Jane Granger , seduta su una panchina, osservava due signori di mezza età camminare nel parco tenendosi per mano come due giovani innamorati, felici e inconsapevoli che a pochi metri da loro si trovava la loro unica figlia.
La ragazza osservava suo padre mentre con fare amorevole aiutava sua moglie con le borse della spesa, osservava sua madre che guardava con occhi sognanti l’uomo della sua vita, l’uomo di cui si era innamorata ai tempi del liceo e che infine aveva sposato.
A stento trattenne le lacrime quando i due si baciarono teneramente, un atto così normale, così spontaneo che pareva inverosimile.
Hermione Jane Granger, quello era il suo nome; l’eroina mezzosangue che aveva aiutato Harry Potter a sconfiggere Lord Voldemort, una strega brillante e straordinariamente dotata, decisamente la migliore giovane strega degli ultimi cinquant’anni. Ma in quel momento, per la prima volta, la regina dei coraggiosi aveva paura e si sentiva tremendamente sola.


FLASHBACK

<< Hermione non se ne parla neanche >> disse la madre presa dal panico mentre il marito la stringeva tra le sue braccia calde e forti.
Hermione li guardò mentre le lacrime sgorgavano senza sosta dagli occhi color nocciola, non aveva scelta: doveva proteggerli a qualunque costo.

<< Hermione non ti permetteremo di scegliere per noi, ti abbiamo sempre insegnato a rispettare le scelte altrui, non ti abbandoneremo qui, mentre nel tuo mondo infuria una guerra >> disse il padre con tono calmo ma autoritario, scuotendo la testa con forza.
Hermione tremò, comprendeva la loro preoccupazione ma non poteva accettare nessuna delle condizioni che avevano dichiarato, loro erano in pericolo, i mangia morte lì avrebbero torturati e uccisi per punirla.
Lei era una nata babbana, l’anello debole della catena, loro non avrebbero pagato per colpa sua.
<< Papà, mamma … io vi voglio bene >> disse lei abbracciandoli e stringendoli forte a se; consapevole che quello presumibilmente sarebbe stato il loro ultimo abbraccio.
<< Anche noi te ne vogliamo cara >> risposero i due anch’essi commossi,

<< Perdonatemi, ma non ho scelta >> disse lei staccandosi e sfoderando la bacchetta.
I due genitori si guardarono allibiti e tentarono di dissuaderla nuovamente, ma fu tutto invano.
Hermione disegnò a mezz’aria due grandi otto e mentre l’ultima lacrima scivolava sulla guancia gridò: << OBLIVION >>.

Un lampo dorato esplose dalla sua bacchetta colpendo in pieno petto i due babbani, la potenza dell’incantesimo lì scaraventò a terra, mentre il flusso dei loro ricordi lentamente li abbandonava, le immagini si legavano tra loro e si fondevano con il legno della bacchetta che aveva eseguito l’incantesimo, l’esile mano stringeva sempre con maggior forza quel legno, in un gesto disperato.
Gli occhi si fecero sempre più vitrei finchè si chiusero, Hermione lasciò l’atto firmato della vendita della casa sul tavolino di cristallo, prese il bagaglio contenente il minimo indispensabile e si diresse verso l’uscita; si voltò un’ultima volta e sussurrò un semplice “addio” alle due persone più importanti della sua vita.
Non sapeva se li avrebbe più rivisti ma sapeva che aveva agito per il loro bene, se lei avesse perso la vita nella lunga battaglia che l’aspettava loro due non avrebbero dovuto piangere una figlia, non avrebbero mai più ricordato nulla della loro vita passata.
Non avrebbero ricordato la gioia di aver avuto una figlia e non avrebbero pianto la sua scomparsa.

Avrebbero vissuto una vita serena, lontana da quel mondo pericoloso, lontano dagli orrori di una guerra in cui sarebbero divenuti fragili prede.
Non avrebbero ricordato nulla e forse era meglio così.
Ma quella consapevolezza non bastava, Hermione Jane Granger aveva appena perso i suoi genitori.
Si smaterializzò, mentre il suo cuore andava in pezzi, apparve poco distante dalla tana, in un campo fiorito …

Si inginocchiò stremata e liberò il suo dolore, pianse come poche volte era riuscita a fare …
Perché il dolore di chi piange in segreto è sincero …
Perché i dolori più grandi sono quelli di cui noi stessi siamo la causa …
Perché certe volte preferiresti essere uccisa piuttosto che morire dentro di dolore …
Sapeva di aver poco tempo, sapeva che doveva raggiungere gli altri e mettere a punto il piano per scortare Harry perciò si rialzò, guidata da forze nascoste che non sapeva di possedere.
Entrò in casa e sul suo volto si dipinse qualcosa di simile ad un sorriso …

Perché questa è la vita: un sorriso amaro.


Il potente incantesimo “Oblivion” che aveva lanciato sui suoi genitori aveva permesso loro di sopravvivere e ricostruirsi una vita, mentre lei invece si sentiva morie dentro lentamente.
Ora era giunto il momento di ricongiungersi, si sentiva stranamente agitata e apprensiva, il tipico stato in cui accadeva alle vigilie degli esami.
Si avvicinò alla coppia sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi, loro inconsciamente ricambiarono.
Fu piuttosto semplice, il parco a quell’ora tardiva del giorno era poco frequentato, un gesto rapido della bacchetta e una formula pronunciata chiaramente: << Finete Incantem >>.
I ricordi ritornarono al loro posto d’origine a poco a poco, lei si strinse nelle spalle dopo aver nascosto la bacchetta nella tasca interna della felpa colorata.
<< Hermione >> strillò la madre avvolgendola in un abbraccio a cui si unì ben presto anche suo padre.
I tre si lasciarono andare, piansero e poi risero mentre i loro cuori traboccavano di gioia.
Li aveva ritrovati, finalmente poteva riabbracciare la sua famiglia.


Una settimana dopo.

La famiglia si era ricongiunta, i due coniugi Granger avevano avviato una nuova attività: avevano aperto uno studio dentistico in città ed i guadagni erano ottimi, le chiesero di fermarsi ma lei rifiutò la gentile proposta.
Lei sarebbe tornata in Inghilterra, avrebbe frequentato l’ultimo anno ad Hogwarts e si sarebbe dedicata alla sua carriera.
I genitori compresero e accettarono di buon grado la decisione della figlia, lei promise loro che sarebbe tornata a fargli visita molto presto e quando arrivò il giorno dei saluti, a malincuore li lasciò nuovamente.
Aveva inviato un gufo alla Mcgranitt pochi giorni prima, avevano fissato il loro appuntamento nel pomeriggio ad Hogsmeade.
La giovane strega si materializzò nella lunga e tortuosa via ciottolata di Hogsmeade, il posto brulicava di streghe e maghi come un tempo, prima del periodo buio in cui la cittadina era sorvegliata dai mangia morte, prima di quando fu imposto loro un coprifuoco, prima che sulla testa della giovane e dei due suoi più cari amici pendesse una taglia di 10.000 galeoni.
Il vento trascinò una vecchia edizione della Gazzetta del Profeta, la pergamena era stata rovinata dalle intemperie ma in prima pagina si poteva ancora scorgere il titolo, recitato a chiare lettere: “Nemici del regime”, sotto al quale si trovava una foto del magico trio durante gli anni felici ad Hogwarts.
Giunse davanti ai  tre manici di scopa, dove la stava attendendo la Mcgranitt, teneva ancora in mano il giornale recuperato per strada, decise d cestinarlo esattamente come aveva cestinato tutti i brutti ricordi dell’anno precedente, estrasse il mantello, piegato con cura, dalla borsa, ma non si fece attendere ancora a lungo ed entrò nel locale raggiungendo l’insegnante, seduta ad un tavolino vicino alle ampie vetrate.
<< Buona sera professoressa, sono felice di rivederla >>,
<< Buona sera Hermione, anche io sono molto felice di rivederti >>,
<< Come procedono i lavori di ricostruzione? >>,
<< Molto bene direi, a Settembre tutto sarà ultimato e potremo di nuovo accogliere voi studenti tra le mura della scuola >>,
<< Ottimo direi … >>,
<< Ma dimmi Hermione, sono sicura che ci sia un valido motivo se mi hai chiesto udienza con una certa udienza >>,
<< Si professoressa, mi chiedevo se fosse possibile partecipare a più corsi quest’anno, sarei interessata a molte delle nuove materie(1) inserite nel curricolo di studio per gli allievi del settimo anno ma, come lei ben sa, il regolamento permette agli studenti di sceglierne solo due tra quelle proposte; ecco le volevo chiedere se fosse possibile fare uno strappo alla regola >>,
<< Chissà perché ma me lo aspettavo da te, beh si, dovrebbe esserci un esenzione da questa regola per gli studenti più brillanti, me ne aveva parlato il professor Silente qualche anno fa, ma mi chiedo se questa sia una scelta corretta mia cara, spero non si sia scordata delle gran difficoltà che ha dovuto superare al terzo anno >>,
<< Professoressa ricordo perfettamente, ma ci ho pensato tutta l’estate e sono giunta alla conclusione che il gioco vale la candela >>,
<< Beh se è così potrei informarmi sulla possibilità di fornirti nuovamente una giratempo (2), il Ministro non sarà molto d’accordo ma per te credo che chiuderà un occhio >>,
<< La ringrazio per la sua disponibilità >>.
La conversazione proseguì, le due donne parlarono a lungo sorseggiando un ottimo boccale di burrobirra, Hermione raccontò la propria esperienza di stage alla Mcgranitt, che si interessò particolarmente per i dettagli accademici.
<< Notizie di Potter e Weasley? >> chiese l’insegnante prima di congedarsi,
<< Li raggiungerò a breve, mi sono presa del tempo, dopo la fine del soggiorno a Durmestrang (3), per risolvere qualche faccenda, mi sono anche concessa una settimana di vacanza a Sidney, ne avevo bisogno. A breve andrò alla “tana” dove soggiornerò per il resto dell’estate >> rispose la ragazza,
<< Ottimo, allora salutami Arthur e Molly mentre voi tre vi aspetto il primo Settembre >> disse la strega e poi uscì dal locale, salutando con simpatia Madama Rosmerta (4).
Hermione la seguì con lo sguardo mentre usciva dal locale poi estrasse piuma, boccetta di inchiostra e pergamena dalla borsa; si decise a scrivere una lettera di ringraziamento a Victor Krum, vista la sua generosa disponibilità durante il suo soggiorno nel Nord dell’Europa, precisamente in Scandinavia.
Ultimata la lettera la spedì dall’ufficio postale, scelse un Barbagianni dall’aspetto efficiente poi decise di fare una camminata per le vie del villaggio, alla ricerca di un regalo per il suo migliore amico, mancava solo una settimana al compleanno di Harry e lei era tremendamente in ritardo nella scelta del regalo.
Passò davanti al negozio editoriale, sulla vetrina erano affisse le maggiori testate del giorno, la prima pagina della Gazzetta del Profeta recitava: “Potter, futuro Auror di talento, partecipa alla cattura dei Mangiamorte”; un altro giornale recitava: “L’eroe Potter cattura i Mangiamorte insieme al candidato alla presidenza del Ministero Scacklebolt”.
In un angolo notò la prima pagina del Cavillo: “I Lestrange spariscono nel buio, è tutto davvero finito?”; Hermione sentì un groppo alla gola leggendo il nome della famiglia Lestrange, forse i più pericolosi sostenitori di Voldemort da sempre ma, con forza, scacciò i presentimenti almeno per il momento.
Proseguì la sua passeggiata, l’istinto la portò davanti all’entrata della nota libreria “Libri stregati per tutti, o quasi”; entrò e si sentì finalmente a casa: enormi scaffali zeppi di libri svettavano nel locale di media ampiezza, la luce soffusa delle lanterne ad olio donava un atmosfera intimistica a quel luogo, l’odore della pergamena e dell’inchiostro si diffondeva nell’aria.
La proprietaria fece un enorme sorriso ad Hermione, riconoscendola come una delle sue migliori acquirenti, la giovane rispose al sorriso e passò alla ricerca di qualcosa di interessante.
Vagò tra quelle interminabili distese di libri per più di un’ora alla ricerca di qualcosa che la colpisse, molti dei titoli incisi sulla copertina le erano famigliari, ricordava ogni singolo libro letto poiché erano per lei fonte pura di conoscenza.
Una copertina scura adornata da fili di rame la colpì, il titolo recitava “Consigli utili per affrontare gli esami di integrazione al corpo degli Auror” (5), ecco quello era perfetto … ringraziò il suo istinto più volte e si diresse a pagare, nel tragitto a quello si aggiunsero altri tre volumi, ma quelli erano destinati alla sua lettura.
Dopo aver pagato uscì dal locale e inspirò l’aria fresca del calar del giorno, il tramonto si tanagliava prepotente, colorando il cielo limpido d’arancione, visione celestiale; la ragazza si fermò per godersi lo spettacolo che ogni giorno le riservava la natura.
Pochi momenti del giorno la facevano sentire così a suo agio come il tramonto, pochi sapevano apprezzarne la reale essenza, il finir del giorno e la venuta della notte, il momento in cui tutte le maschere crollavano e tutti potevano mostrare davvero il loro volto.
Solo nella notte Hermione riusciva ad essere completamente se stessa, perciò ringraziava ogni singolo giorno la venuta del tramonto.

 
 



Inghilterra,Witshire.
 
 Nelle campagne del Witshire si erigeva il Maniero Malfoy, una dimora gentilizia da sempre; il giardino era adornato da alte siepi di Tasso e abbellito dalla presenza di una sontuosa fontana e dei pavoni; ma ora l’antica dimora sembrava immersa nel più profondo silenzio.
Dalla fine della guerra gli ispettori del Ministero avevano più volte perquisito la sfarzosa abitazione e ora il buon nome dei Malfoy era macchiato da colpe vergognose, tanto che la famiglia era sull’orlo della disgrazia.
Il grande ritratto di Abraxas Malfoy (6) ormai da settimane era vuoto, il suo abitante si rifiutava di apparire ai suoi famigliari, ma se vi si prestava attenzione si potevano udire insulti e imprecazioni nei confronti dei suoi stretti famigliari.
Abraxas Malfoy aveva fatto costruire l’intera villa, aveva mantenuto e accresciuto il lustro della loro famiglia di purosangue, perciò stentava a credere che proprio suo figlio avesse portato il loro buon nome sull’orlo del collasso.
“Uno stolto e ingrato, ecco cosa generai” sussurrava tra se e se dietro la tela, ma nessuno in quella casa sembrava prestargli attenzione, neanche Lucius Malfoy stesso, troppo occupato nel tentativo di riuscire a sfuggire la condanna ad Azkaban.
Nelle sue stanze il giovane Draco, con i gomiti appoggiati sul davanzale in marmo, osservava il paesaggio fuori dalla finestra.
Aveva atteso tutta la notte in quella posizione l’alba di un nuovo giorno, sperando che fosse diverso dal precedente, sperando che portasse con se notizie migliori.
Ma la delusione cocente non tardò ad arrivare, sapeva che nulla sarebbe cambiato finché la propaganda avesse insistito sulla loro ignobile colpa, tra l’altro lui stesso era accusato di tentato omicidio dell’uomo più popolare nel mondo magico: Albus Silente.
Sapeva che nulla sarebbe cambiato finchè suo padre si nascondeva dentro le mura del loro castello, sapeva che nulla sarebbe cambiato finchè non avesse preso lui l’iniziativa.
L’abitazione semi buia era in netto contrasto con il sole sgargiante che illuminava il circondario.
Tirò i tendaggi scuri e si abbandonò su una poltrona di pelle nera, con espressione sconfitta; aveva davvero sperato in un nuovo giorno.
Nella villa regnava un sovraumano silenzio, da più di un mese Lucius non parlava quasi più con suo figlio, non che prima fra i due ci fosse un rapporto confidenziale, ma ormai poteva sentirsi lusingato se riceveva il buongiorno e la buonanotte.
Draco aveva più volte sentito la madre singhiozzare nel cuore della notte, ma lui non era mai intervenuto anzi, se possibile, si era chiuso ancora di più nei meandri del suo essere.
I giorni passavano, lenti e inesorabili e lui si sentiva affogare in quella solitudine, in quel silenzio sepolcrale.
Mangiava il minimo indispensabile, ormai non scendeva neanche più nel salone adibito ai pasti ma costringeva l’elfa Tinky (7) a portargli da mangiare nelle sue stanze.
Passava la maggior parte del tempo a studiare e a duellare con l’unica persona a cui aveva dato il permesso di andare a trovarlo: Blaise Zabini (8), il suo unico amico.
Pochi giorni prima, ancora adirato per aver udito una conversazione concitata dei suoi genitori, aveva accidentalmente ferito il suo amico, che aveva scontato un ricovero al San Mungo della durata di quattro giorni.
Ormai non rispondeva neanche più ai gufi degli altri suoi amici: Daphne Greengrass e Theodore Nott; stanco di scrivere la solita menzogna.
 “Va tutto bene, mi sto allenando duramente e non ho molto tempo libero a disposizione. Ci rivediamo ad Hogwarts.”
Nessuno, escluso Zabini, sapeva che in realtà Draco stava passando un periodo molto difficile, la sentenza del tribunale del Wizengamot (9) era stata fissata per il 30 Agosto, solo quel giorno avrebbe saputo cosa gli sarebbe capitato.
L’incubo di passare il resto della vita ad Azkaban diventava sempre più vivido, più reale, più vicino; temeva la sentenza di condanna e spesso ciò lo rendeva, se possibile, ancora più ostile.
Le notti di Draco erano agitate, viveva inconsciamente nella paura del domani; lui non aveva mai ucciso nessuno, provava ribrezzo per tutte quelle dicerie; si detestava non tanto perché aveva torturato molte persone durante l’anno, ma per non aver mai alzato voce di protesta contro la sua famiglia, eppure sapeva che se lo avesse fatto sarebbe andato verso morte certa, il Signore Oscuro non concedeva il perdono a nessuno, figuriamoci al figlio del traditore Lucius; sapeva che l’istinto di autoconservazione aveva prevalso ma nonostante tutto si sentiva l’assassino di se stesso.
Pochi giorni dopo, in una fresca serata d’estate, Draco era seduto davanti al fuoco scoppiettante del camino, mentre la fiamma emanava riflessi verdi lui abbandonò la testa bionda contro il poggia testa della poltrona.
Si stava beando di un raro momento di tranquillità ma ben presto questo venne interrotto.
La porta si aprì di scatto, suo padre Lucius entrò nella stanza e picchiettò con il bastone sul parquet per attirare la sua attenzione, dietro di lui una timorosa Tinky tentava di auto punirsi per non essere riuscita ad obbedire al padroncino, che aveva chiesto di non essere disturbato.
<< Dimmi padre >> disse atono il ragazzo voltandosi lentamente,
<< Io e Greengrass abbiamo raggiunto un accordo, da questo momento Draco, tu e sua figlia Astoria siete promessi >> disse glaciale lui.
Questo era l’ennesimo fallimentare tentativo di ridare luce al buon nome dei Malfoy, ma come al solito Draco era il suo mezzo preferito di guadagno, strumento per raggiungere i suoi obiettivi; non si poteva certo dire che Lucius fosse un padre attento ai desideri del figlio, almeno non a quelli davvero importanti.
<< Ah, avete già deciso? >> chiese il ragazzo voltando nuovamente la testa verso il caminetto,
<< Si Draco è già stato deciso >> rispose il padre quasi scocciato dalla domanda del figlio,
<< Quindi presumo che non abbia nessuna importanza ciò che penso io riguardo a questa storia >> disse il ragazzo guardando il volto smagrito del padre, rispecchiandosi in quegli occhi freddi che aveva ereditato,
<< No Draco non ha nessuna importanza >> disse il padre per poi chiudersi la porta alle spalle trascinando via con la forza Tinky che recitava imperterrita la frase: << Cattiva Tinky, cattiva >> tentando di spaccarsi la testa con un cofanetto di ottone.
Malfoy rimase nuovamente solo con i suoi pensieri; per quanto fosse consapevole che Astoria fosse una bellissima ragazza e una perfetta Serpeverde: purosangue, ricca, intelligente, di nobili origini; non era per niente convinto.
Il suo futuro era ancora avvolto nel mistero, non voleva pensare al domani ma, come sempre, lui non aveva voce in capitolo negli affari del padre, come sempre erno gli altri a decidere per lui.
Narcissa entrò silenziosamente nella stanza, vedendo il figlio con espressione rigida, nel tentativo di mascherare la rabbia si avvicinò.
<< Tu lo sapevi? >> chiese con tono accusatorio Draco,
<< Si, lo sapevo Draco ma tuo padre ha ordinato che non ti dicessi nulla >> rispose lei apologetica,
<< E se io mi rifiutassi? >> chiese retorico il ragazzo, conosceva già la risposta,
<< Draco è indispensabile, siamo mal visti dall’ordine magico, l’unione delle nostre famiglie può solo giovare alla nostr situazione spiacevole >>,
<< Fammi capire madre, io devo essere considerato come merce di scambio? >> rispose adirato il figlio,
<< Ti prego Draco … >> disse la donna sull’orlo delle lacrime,
<< No madre, prima terminerò l’anno scolastico; voglio essere rispettato per quello che sono e non per questo – esibì il marchio nero – al termine della scuola potremo riparlarne >>;
<< Tuo padre non accetterà mai una simile condizione Draco, non farci questo … >>,
<< Non è più un mio problema ciò che pensa lui, digli pure che così è deciso e che se non gli sta bene la prossima volta mi deve interpellare prima di decidere sulla mia stramaledetta vita >> disse chiudendo il discorso, poi invitò la madre ad uscire dalla stanza in maniera poco garbata, rimanendo finalmente solo.
Riprese ad osservare le fiamme, sentiva un gran peso sul cuore; desiderava solo una cosa: alzarsi una mattina e scoprire che fosse il primo Settembre; voleva solo lasciare quella casa che piano piano lo stava uccidendo.
Quella sera Draco udì le urla di suo padre, i pianti disperati della madre che tentava invano di proteggerlo; per precauzione sigillò la porta in caso a suo padre venisse in mente di ucciderlo nel sonno.
Dopo un po’ si assopì su quella poltrona, tutto sembrava tranquillo, fin troppo tranquillo.
Ad un tratto, per un brevissimo istante, un volto terribilmente famigliare prese forma tra le fiamme; ma Draco non si accorse di essere osservato essendo ormai caduto tra le braccia di Morfeo.
Per la prima volta, dopo la fine della guerra, aveva abbassato la guardia, un errore che non seppe mai di aver fatto.

 
Note:
(1) Nuove materie: agli studenti del Settimo anno vengono proposte nuove materie di studi, che conoscerete nei prossimi capitoli.
Lo studio di almeno due tra quelle disponibili è obbligatorio per tutti gli studenti che affronteranno i M.A.G.O.

(2)  La gira tempo è uno strumento con cui si può viaggiare nel tempo avanzando o arretrando di qualche ora. Hermione ne ricevette una dalla professoressa McGranitt nel terzo libro per poter frequentare più di dieci corsi di studio, a causa della sovrapposizione degli orari. La Giratempo di Hermione ha la forma di una collana con una piccola clessidra. Per viaggiare indietro nel tempo bisogna indossare la collana e girare la clessidra tante volte quante sono le ore di cui si desidera arretrare. Nel libro si accenna anche ad altre Giratempo che permetterebbero di viaggiare ancora più indietro nel tempo o addirittura nel futuro. In Harry Potter e il principe mezzosangue si viene a sapere che sono state tutte distrutte durante l'incursione di Harry al Ministero.

(3)L'Istituto per gli studi magici di Durmstrang, è una scuola di magia, la cui precisa ubicazione è sconosciuta ma è probabile che si tratti di una scuola slava. La scuola sembrerebbe esistere da almeno 700 anni, quando partecipò per la prima volta al Torneo Tremaghi. 
Viktor Krum ha descritto in modo approssimativo a Hermione l'aspetto della scuola, che è costituita da un castello di soli 4 piani, molto più piccolo quindi del castello diHogwarts e probabilmente più spoglio, visto lo stupore dei suoi studenti per lo sfarzo e il soffitto della sala di Hogwarts. La scuola è dotata di un parco molto grande e di un lago.
L'ubicazione della scuola di Durmstrang, è sconosciuta, ma parere di Hermione, però, potrebbe trovarsi a Nord, probabilmente tra la Scandinavia e la Russia nord-occidentale.
Questa teoria si basa sul fatto che le divise degli studenti sono foderate di pelliccia a testimoniare la loro provenienza da un luogo freddo. Nel corso del libro, inoltre, Viktor Krum accenna a Hermione che nella scuola i fuochi vengono accesi solamente a scopi magici e che in inverno i giorni e le ore di luce sono piuttosto brevi; oltre a questi dettagli, si accenna alla capacità di resistenza degli studenti di Durmstrang, che con perfetta sicurezza, durante il loro soggiorno a Hogwarts, nuotano nel gelato lago invernale intorno alla scuola britannica: questo dovrebbe informare sulla durezza del clima di Durmstrang.
La scuola è famosa per l'enfasi e la propensione all'insegnamento delle Arti Oscure. Mentre gran parte delle altre scuole si limitano a studiare le maledizioni e a imparare come difendersi da esse, gli studenti di questa scuola imparano anche ad eseguirle, e questo concetto è avversato dagli altri istituti e dalla comunità magica. A causa di questo interesse per la magia oscura, gli studenti di Durmstrang sembrano avere legami con la casa dei Serpeverde: secondo Malfoy nella scuola non sono ammessi maghi nati da genitori babbani o comunque non purosangue.
Il suo preside è Igor Karkaroff, un ex mangiamorte che ha evitato il carcere di Azkaban confessando la sua appartenenza a questo ordine e facendo i nomi di molti suoi compagni. Per questo motivo alla fine del libro fugge via al ritorno in forze di Voldemort, venendo poi ucciso in estate.
Tra gli studenti più famosi ricordiamo Victor Krum, cercatore nella nazionale Bulgara di Quiddich e Gellert Grindelwald, mago oscuro che venne espulso dalla scuola per comportamenti pericolosi e spesso cruenti.
Il nome della scuola sembra possa derivare dal movimento letterario preromantico dello Sturm und Drang.

(4) Madama Rosmerta: è la padrona del Pub I Tre Manici di Scopa di Hogsmeade. Viene descritta come una donna nel fiore degli anni, avvenente, piacevole e buona d'animo. 

(5)Consigli utili per affrontare gli esami di integrazione al corpo degli Auror: libro inventato dalla sottoscritta, contiene svariati consigli su come potenziare i propri incantesimi in modo semplice, efficace e in breve tempo.
Sarà utilissimo ad Harry se proseguirà nel suo percorso per diventare Auror.

(6)Abraxas Malfoy: è il padre di Lucius e nonno di Draco, un uomo dal carattere forte e fortemente superbo.. Sicuramente da giovane è stato smistato alla casa dei Serpeverde (come tutta la famiglia). Muore per il vaiolo di drago. L'origine del nome è strettamente legato alla mitologia: Abraxas è il nome del Dio Supremo dello gnosticismo.

(7)Tinky: è la nuova elfa domestica della famiglia Malfoy, la condizione della servitù non è migliorata molto in casa Malfoy, Tinky è trattata con crudeltà da Lucius, con totale indifferenza e un misto di ripugnanza da Draco e solo Narcissa talvolta le riserva un trattamento per così dire gentile.

(8)Blaise Zabini: è un ragazzo alto, moro e di bell’aspetto, con gli zigomi pronunciati e gli occhi lunghi e obliqui.Nel sesto libro), entra a far parte del "Lumaclub" solo perché sua madre è una strega famosa per il suo fascino che le ha "permesso di sposare sette uomini diversi, morti tutti in circostanze misteriose" (che poi hanno anche arricchito il conto suo e di sua madre alla Gringott, la banca dei maghi). Sempre nel sesto libro si viene a sapere che trova Ginny Weasley carina, ma che non si metterebbe mai con lei perché traditrice del suo sangue. E’ probabilmente l’unico vero amico di Draco, l’unico sui può fare affidamento.
La sua famiglia non entra nella cerchia dei Mangiamorte ma condivide molte delle idee del Signore Oscuro.
Insieme all’amico fa fin da subito stragi di cuori, la coppia è venerata dalla maggior parte delle studentesse di Hogwarts, tendente al desiderio sessuale ha rapporti con le Serpeverdi ma non solo, solo quando davvero si innamorerà smetterà di giocare con i fragili cuori delle fanciulle.

(9)Tribunale del Wizengamot: è il tribunale supremo dei maghi, il cui Presidente è Albus Silente, che viene brevemente sollevato dalla carica nel quinto libro della saga. I membri indossano una veste color prugna con una W d'argento impressa. Ne fanno parte, oltre a Silente, Cornelius Caramell, Dolores Umbridge, Amelia Bones (prima di essere uccisa), Barty Crouch (che ha ricoperto un ruolo di eminente importanza nei processi ai Mangiamorte), Alastor Moody (all'epoca dei processi ai Mangiamorte), Tiberius Ogden e Griselda Marchbanks. Questi ultimi due però si dimettono nel corso del quinto libro, come protesta contro il tentativo di Caramell di controllare da vicino Hogwarts.
Ora che silente è morto, la carica di presidente del Wizengamont Millicent Bagnold.

 

*Spero che la lettura di questo capitolo vi sia piaciuta,
è molto più lungo rispetto ai precedenti e più significativo.
Sono apparsi i nostri due personaggi principali,
ho cercato di descrivere al meglio le condizioni in cui si trovano dopo la fine del conflitto.
Spero che abbiate fatto attenzione ai particolari, se non è così vi consiglio la rilettura, poiché ogni singolo dettaglio ritornerà nel corso della storia.
Mi scuso per la lunghezza delle note ma, come avevo premesso, tengo a precisare ogni dettaglio, sono fatta così =)
Spero che abbiate voglia di lasciare una recensione, mi farebbe molto piacere.
Anche perché sennò non credo che continuerò la storia, se non piace è inutile che io prosegua.
Vi ripropongo il link del gruppo, sperando che passiate a darci un occhiata.
Al prossimo capitolo*

Serenity92

 
  
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