It makes no sense ~
{ ma il mondo non è perfetto.}
Caesar
[ 140 parole ]
I could just pick up the pieces, but to you
This means nothing, nothing at all
Sfilano davanti ai tuoi occhi. Ragazzi alti, bassi, biondi,
bruni, piccoli, grandi. Vivi.
Un giorno – presto – ventitre di loro non lo
saranno più.
Buona fortuna, Distretto 1.
Il tuo compito è quello di metterli a loro agio. Ma
come si fa a mettere a proprio agio un adolescente che va a morire?
Buona fortuna, Distretto 3.
Eppure è il tuo lavoro. E agiti il microfono, ti costruisci
addosso un intramontabile sorriso-
Buona fortuna, Distretto 9.
-perché lo spettacolo deve continuare. Gli Hunger Games devono continuare. Gli
Hunger Games, lo spettacolo
più grande di tutti.
Buona fortuna, Distretto 12.
Sfilano davanti ai tuoi occhi ogni anno, ogni fottutissimo
anno. E tu – col tuo intramontabile sorriso – li mandi a morire.
Le telecamere si spengono, e solo allora puoi concederti di
vergognarti d’essere un uomo. E di piangere.
Fallo adesso,
nessuno ti vedrà.
Spazio
dell’autrice
(Il mio primo tentativo nel fandom;
siate comprensivi.)
Ho letto il primo volume di questa trilogia in preda a una
partecipazione assurda. Ho davvero sentito
tutti i personaggi, dal più importante al più marginale, ma
è su questi ultimi che alla fine ho deciso di focalizzare il mio
pensiero: partecipare agli Hunger Games
è naturalmente orribile, ma penso che assistervi sia una cosa diecimila
volte più dolorosa.
Persino per qualche abitante di Capitol
City, forse.
Così, il mio primo impulso è stato di scrivere
su Caesar Flickerman, che
nel suo piccolo trasmette a ogni vittima un immenso flusso di umanità;
ma la canzone che ho preso come filo conduttore – Perfect world, Simple Plan
– offre molti altri punti di contatto con altri personaggi del romanzo,
quindi questa sarà una breve raccolta.
Grazie infinite a tutti voi che siete qui.
Aya ~